La venditrice ambulante, Quest fissa

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view post Posted on 12/9/2013, 22:58
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Era annoiato e come sempre non c'era nulla che gli interessasse in quel dannato Villaggio,cioccorane a parte.
Cosa ci andava a fare in quel luogo?Perchè stava li?
Dopo diversi minuti di camminata,notò per puro caso un piccolo baracchino pieno di cianfrusaglie nel quale vi sostava una signora anziana.
Sorridendo e non facendo attenzione ad essere gentile,dopo aver adocchiato un oggetto particolarmente interessante,schioccò le dita in direzione della vecchia rugosa per avere la sua attenzione.
Senza notare o meno se avesse ricevuto l'interesse della signora,domandò con decisione


-E' per caso in vendita questa chiave con le due D?-

Tirando fuori un borsello pieno zeppo di galeoni ora aspettava che la signora gli dicesse un prezzo.
Non sapeva bene il motivo per cui gli interessasse quella determinata chiave,si voleva levare uno sfizio e niente più. Le D lo attitavano,la D era l'iniziale del suo nome e se la decrepita sganciava l'accessorio per una cifra irrisoria sicuramente l'avrebbe preso.

 
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view post Posted on 18/9/2013, 02:05
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Una giornata ventosa e dal cielo terso incorniciava il luminoso villaggio che, di giorno, si presentava ai visitatori provenienti dal castello come una piccola oasi dove trovare un po' di pace e serenità.
Eppure, in quell'angolo forse per troppo dimenticato, l'atmosfera si faceva lugubre e tetra, un alone di mistero ricopriva quei pochi metri, donando al carretto pieno di cianfrusaglie che li occupava quasi inquietante. La vecchietta se ne stava appollaiata su uno sgabello sgangherato ricoperta da una mantella di cotone spesso e scuro che quasi si mimetizzava con le tende sudicie del suo arsenale di prodotti ambulanti.

Dipende da quello che hai da offrirmi in cambio

Mugugnò la vecchia senza alzare lo sguardo, come se Daddy in realtà non esistessse.

Sentiamo quello che ha da darmi un ragazzino!



Edited by MasterHogwarts - 28/9/2013, 01:35
 
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view post Posted on 19/9/2013, 13:01
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Il vento sollevava leggermente per aria i capelli -per nulla ingelatinati- del Corvonero. Non aveva proprio fatto caso al vento,al posto lugubre,al modo in cui era vestita la vecchia decrepita. I suoi occhi erano presi da quell'oggetto,come se fosse un prezioso,anche se sapeva che era solo e soltanto una sgangherata chiave.

-Beh..Potrei offrirti dieci galeoni per quest'oggetto.-

Disse indicando l'oggetto con aria schifata in modo da abbassarne il prezzo. Era stato abituato a Londra fin da piccolo a trattare in quel modo con i viandanti,screditando la loro merce, perchè non farlo anche con gli oggetti della prossima defunta?

-Mi basterebbero giusto due,tre galeoni in più per farmi fare la copia di questo oggetto da qualche polveroso garzone di Ars Arcana.-

Inclinando le labbra leggermente all'insù, fissava con aria decisa quella donna vestita peggio dei vagabondi presenti a Roma,la sua città natale.

*Ragazzino un troll*

Pensò il giovane studente,tirando nella sua mente epiteti fantasiosi ed indelicati. Era un tipino a modo lui.

 
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view post Posted on 28/9/2013, 00:35
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La vecchia rimase in silenzio per alcuni istanti dopo aver udito le parole del ragazzino che, con aria di sfida e forse mancandole di rispetto solo a causa dei panni sporchi con la quale era vestita, non conosceva il reale valore di quella chiave. La donna sollevò appena il capo lasciando così intravedere le labbra rugose e corrucciate dischiudersi in un lieve e sarcastico sorriso.

Non esiste cifra che possa eguagliare il valore di questo cimelio marmocchio. Faresti bene ad offrire qualcosa di più prezioso altrimenti ritorna sui tuoi passi.

 
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view post Posted on 28/9/2013, 03:12
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Il ragazzo rimase leggermente sorpreso dalla risposta della vecchia.
Come era possibile che non esistesse cifra tale da fargli cedere quell'oggetto? Era una sgangherata chiave con due d quella che voleva.
Alzando leggermente il sopracciglio il ragazzo,leggermente infastidito, disse alla donna


-Come è possibile che questa chiave non abbia valore monetario?-

Forse la vecchia non sapeva che da quando era nata il baratto aveva smesso di essere utilizzato.
Cosa voleva in cambio dell'oggetto? Quattro pecore e un montone?
Senza sembrare infastidito dal sorriso smorto sul volto dell'anziana,il caparbio Toobl riprese a parlare:


-Allora,visto che le mie offerte non ti aggradano, dimmi direttamente cosa vuoi in cambio di quella chiave.-

Dandole del tu,le parole furono dette nel modo più serio possibile. Era giunto il momento di portare a compimento quella trattativa con la vecchia racchia.

 
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view post Posted on 27/10/2013, 20:35
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Sorpresa e divertita dalla caparbietà del giovane la vecchietta non tardò a rispondere. Certo quello che desiderava in cambio della chiave non era semplice da ottenere ma la venditrice contava nel giovane che, anche ne caso non vi fosse riuscito, non si sarebbe mai ripresentato.

In realtà esiste qualcosa che potrebbe soddisfare le mie aspettative. Conosci i centauri? Sono famosi per la loro capacità di interpretare il futuro e comprendere la natura. Nessuno più di loro è esperto nel maneggiare i doni della terra per creare armi e manufatti. Che ne dici di portarmi un arco di equina fattura? Si dice che il loro crine sia il migliore per scagliare frecce a lunga gettata. Immagina quanti soldi potrei farci, anche se in ogni caso non sarebbero abbastanza per la chiave Diciamo che potrei chiudere un occhio per te. Portami l'arco e ti darò la chiave.


Puoi rispondere e successivamente aprire una quest nel luogo che ritieni più opportuno.
 
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view post Posted on 29/10/2013, 13:25
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-Vuoi un arco di un centauro?-

*E' come chiedere alla Bennet la bacchetta*

Pensò Daddy,mentre provava a risistemare le idee nella sua mente. Trovare un arco di un centauro nella foresta proibita era un impresa ardua e ancor più difficile era che un centauro gliene concedesse uno di sua spontanea volontà.
In sovrappensiero il giovane era sempre più propenso ad abbandonare la sfida propostagli dalla vecchietta,ma che uomo poteva essere se ritornava indietro sui suoi passi?
Nemmeno passo il tempo di pensare un altra volta sul da come agire per trovare l'oggetto del desiderio della vecchiaccia, che la sua bocca parlò


-Ok, ci sto. Ti porterò l'arco per prendere finalmente possesso della chiave D.D-

*Da D.D y*

Era proprio strafottente bimbominchia e idiota alle volte,ma il suo istinto gli diceva che quella chiave aveva veramente un importanza maggiore di un arco di un centauro.
Sorridendo alla signora,il ragazzo le voltò le spalle per far ritorno ad Hogwarts.
Ora aveva una missione rischiosa da compiere e non l'avrebbe fallita.



Aprò nella foresta proibita in serata. Ti invierò un mp appena fatto.
 
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view post Posted on 30/4/2014, 20:23
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Una volta di più, Niahndra si sorprese a gettarsi uno sguardo dietro le spalle aspettandosi forse di vedere una manciata di primini saltellanti ed estasiati seguirla come pecorelle fedeli; sbuffò piano dandosi contemporaneamente della sciocca: quel giorno, che Merlino l'avesse in gloria, non c'era alcuna spilla appuntata sul suo petto, alcuna soffocante cravatta ad imbrigliarle l'esile collo, alcuna responsabilità. Era a tutti gli effetti un'anonima ragazzetta a giro per Hogsmeade e perdio quanto le piaceva quella sensazione.
Era appena appena uscita da BiblioMagic curiosa di scoprire quali fossero le novità in fatto di libri ed era rimasta piacevolmente colpita dall'ampia scelta di titoli; leggere le veniva decisamente più spontaneo se non veniva obbligata o se non si trattava di testi strettamente legati a materie ed argomenti scolastici: per quelli aveva un inspiegabile rifiuto a priori.
*A proposito.. quand'è che ricominci a metterti sotto con lo studio?* Sicuramente non quel giorno. Nossignore, si sarebbe goduta l'intero pomeriggio libero da impegni vari senza troppi scrupoli di coscienza; le parole buttate lì per scherzo da alcuni compagni di Casata le scivolavano addosso, senza lasciare segni. Il secondo anno regalava già molte più libertà.
Fu nel bel mezzo di quel flusso di pensieri senza capo né coda che lo sguardo si soffermò su una specie di bancarella stipata al lato della stessa strada che stava percorrendo; l'avrebbe facilmente ignorata se solo non fosse stata piena di cimeli, cianfrusaglie ed altri oggetti raccattati chissà dove. Eppure.. eppure era nel guazzabuglio che spesso si celavano i piccoli tesori e poi di certo non potevano costare poi così tanto, no? Qualche spicciolo avrebbe potuto spenderlo senza problemi.
Si avvicinò curiosa rimanendo in parte sorpresa da quel che vi trovò, fra tutti gli articoli spiccavano in particolare fogli e pergamene sigillate che avevano tutta l'aria di essere mappe.
*Ma dai, qualcuno le usa ancora?* Facevano tanto caccia al tesoro, sette mari e compagnia cantante.
Cercò lì vicino il proprietario di tutte quelle anticaglie per poi sorriderle tra il cortese e l'ironico, quando credette d'averlo identificato.
« Mappe per orientarsi in posti mai sentiti e chiavi senza serrature? Le persone pagano davvero per questa roba? »

 
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view post Posted on 10/5/2014, 18:26
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OT//Perdona l'attesa, tenterò di essere più spedito da qui in avanti

Il clima inglese non era mai clemente, tantomeno con l’approssimarsi dell’estate. Eppure lei, un giorno dopo l’altro, restava in quella via a fissare la gente che passava e osservava le vetrine dei negozi, che a volte si soffermava a esaminare anche la sua stessa bancarella. Per questo non faceva mai mancare anche una buona scorta di vin brulé, lei stessa ne consumava svariati bicchieri nelle giornate più fredde e non mancava mai di offrirne un buon bicchiere a chiunque si avvicinasse. Una persona che sta bene è anche ben disposta a parlare e trattare. E la merce che lei metteva in vendita, non poteva essere ottenuta solo con qualche semplice galeone. I suoi erano veri e propri tesori, anche se le persone non se ne rendevano conto. La maggior parte di quelli che passavano di lì, difficilmente le lanciava più di uno sguardo perplesso. Ce n’erano poi alcuni che decidevano di fermarsi e riservare più di un’occhiata di sfuggita alla merce esposta e che tuttavia se ne andavano perplessi, decidendo di non acquistare nulla. E c’erano poi i ragazzini, come quella dai lunghi capelli castani che si stava avvicinando in quel momento, che la interpellavano, rivolgendole sempre le solite domande.
Mentre lei rifletteva, la ragazzina, una tipetta esile e minuta, a cui non avrebbe dato più di undici anni, si avvicinò ulteriormente, rivolgendole la parola. Come da copione, anche lei sembrava interessata alla sua mercanzia. O meglio, a criticare la sua mercanzia. Sollevò il mento, indispettita, non vendeva mica cianfrusaglie, lei:

-Il fatto che tu non abbia mai sentito questi posti non vuol dire che non esistano. Mi stupirebbe che una nanerottola come te li conoscesse, probabilmente non conosci ancora neanche la strada per Hogwarts.- In fondo, erano a Hogsmeade, la città magica per eccellenza, quella ragazzina poteva benissimo essere arrivata coi genitori ed essersi persa.
-Queste mappe portano in luoghi impervi, di cui io sola conosco l’ubicazione. E le chiavi aprono serrature site in posti che non puoi facilmente raggiungere solo con le tue gambe.- E una volta chiarito quel punto, non restava che l’ultima questione:
-E non sono in vendita. Non al prezzo di banali Galeoni, almeno.- Figurarsi! Non avrebbe mai ceduto la sua mercanzia solo per dei banali galeoni, i suoi oggetti valevano molto di più e per ottenerli la ragazzina avrebbe dovuto portarle qualcosa di estremamente raro. Se ne fosse stata capace.
 
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view post Posted on 11/5/2014, 22:16
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Nessun problema.

Com'era prevedibile la donna non attese neanche un istante prima di rispondere a tono, slanciarsi a difendere la propria merce al pari della giovane leonessa che custodisce i propri pargoli; abbassò il viso quel che bastava per nascondere l'accenno di sorriso che le curvava le labbra, non sapeva per quale meccanismo degenere della sua mente ma amava mettere le persone sulla difensiva, indurle a reagire come lei prevedeva: la faceva sentire sicura, determinata, manipolatrice quasi.
« Beh è caratteristica di qualunque mercante quella di lodare la propria mercanzia, non è d'accordo? » Quanto l'elogio rendesse giustizia all'effettivo valore della merce non era dato saperlo. « Ma sono sicura che data la sua vertiginosa altezza, lei sappia molte più cose di me. »
Quel "nanerottola" non le avrebbe causato alcun fastidio - era solamente l'evidenza dei fatti - se solo un simile dettaglio prettamente fisico non avesse influito sulla sua credibilità nel giudizio della signora; un metro e mezzo scarso, gliene dava atto, ma se su quei centimetri aveva poca voce in capitolo, molta gliene restava a riguardo della sua istruzione e cultura generale.
« Anche io sarei molto stupita di sapere che questi oggetti così preziosi siano custoditi niente di meno che da una nomade che vaga con una bancarella al seguito con solo la compagnia del.... vino? ad attestarne la credibilità. » Il resto della merce in fondo parlava chiaro e la Alistine di certo non aveva bisogno di aggiungere a cosa portassero tutte quelle semplici considerazioni. « Però vede.. sono stata abituata diversamente, io non mi permetterei mai di giudicarla solo da quel poco che mi è concesso di sapere su di lei. »
Riportò lo sguardo sulle vecchie carte, questa volta con maggiore attenzione per cercare di capire in qualche modo se le parole della venditrice fossero affidabili o meno; certamente mappe per posti raggiungibili da tutti sarebbero state totalmente ridicole, ma chi le garantiva che non si trattasse di frottole?
« E immagino che le mappe che portano in luoghi impervi, di cui lei sola conosce l’ubicazione siano totalmente inutili senza le chiavi che aprono serrature site in posti che non posso facilmente raggiungere solo con le mie gambe. » *Mi dica, fornisce anche i mezzi con cui arrivarci, mh? Magari a dorso di drago?* Nia scommetteva che fosse decisamente il tipo di persona da nascondere un asso nella manica del genere; ma a parte tutto, nonostante l'iniziale diffidenza, la curiosità stava facendo capolino. Perché mai l'interlocutrice avrebbe dovuto tanto fare la misteriosa e rischiare d'esser presa per ciarlatana? Che dicesse effettivamente il vero?
« E qualcuno le ha mai offerto qualcosa di meno banale? Quanta dose di straordinarietà richiederebbe... che so... questa mappa, per esempio? » E noncurante puntò il dito contro la pergamena che recitava "Picco del Drago caduto".
Doveva pur trastullarsi in un modo o nell'altro, no?

 
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view post Posted on 18/5/2014, 03:26
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Quella ragazzina era un’impertinente. Questo fu il primo pensiero della mercante una volta ascoltate le sue parole. Chi mai poteva averle insegnato a rispondere in quel modo ad una persona più grande? Merlino l’aiutasse, non c’erano più i ragazzini di una volta, ora il rispetto per i più anziani era rimasto niente più che un sogno. Poteva contare sulle dita di una mano –una bastava- i ragazzini che avevano rispettato la sua età rivolgendosi a lei in maniera consona. E quella ragazzina non rientrava nella categoria, tutt’altro. Sembrava intenzionata a continuare a oltranza. Cosa credeva di ottenere comportandosi così? La donna indurì l’espressione del viso, che divenne seriamente rabbiosa quando lei insinuò che fosse un’ubriacona. Si alzò, senza lasciarla finire di parlare, afferrando uno dei bicchieri di vino caldo già pronti e infilandolo sotto il naso della tassina
-Punto primo, impara a portare rispetto. Punto secondo, se avessi un minimo di esperienza in più sapresti che questo vino in particolare è meno alcolico degli altri e che solitamente, viene bevuto per riscaldarsi. Per tua fortuna, sei ancora troppo piccola per sapere queste cose- concluse, biascicando quelle ultime parole. Ma come si permetteva? Non poté non chiederselo mentre tornava a riprendere il suo posto tra la sua merce, convinta che presto quella piccoletta se ne sarebbe andata. Invece, incredibilmente, la ragazzina rimase ancora lì, stavolta intenta a osservare la sua merce. Pareva particolarmente interessata alle sue mappe. Ma non era così assorta da farsi scappare l’occasione per l’ennesimo commento sarcastico, a quanto pareva
-Ti credi molto furba, ragazzina? Certo, le chiavi e le mappe sono collegate, ma non ti dirò quale mappa e quale chiave fanno parte della stessa coppia. Visto che sei così sveglia, arrivaci da sola. In ogni caso…- continuò osservando il punto indicato da Niahndra -il prezzo di quella mappa specifica è un pendente a forma di foglia, custodito dagli abitanti della Foresta Proibita.- Si sfregò le mani al pensiero, un nuovo ciondolo avrebbe presto fatto parte della sua collezione, quindi tornò a rivolgersi alla sua interlocutrice
-Se avrai il coraggio di addentrarti fin là e portarmi quel pendente, la mappa sarà tua- Forse avrebbe preferito qualcosa di più originale, qualcosa che alla sua collezione mancava.. ma non poteva pretendere che quella ragazzina fosse così astuta da arrivarci.
 
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view post Posted on 26/5/2014, 11:50
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"La maggior parte delle persone fa solo finta di ascoltare, a loro importa solo etichettarti in base a come ti comporti nei primi tre secondi di conversazione e che tu faccia esattamente ciò che loro si aspettano da te."
Niahndra aveva sempre odiato quelle parole udite per la prima volta durante la sua infanzia e sebbene le circostanze non le fossero del tutto chiare, la frase si era stampata a marchi infuocati nella sua mente; odiava dover render conto delle sue azioni, non potersi sentire libera di agire come voleva: oggi in un modo, domani in un altro senza criterio, senza motivo ma solo in base al suo umore. *Bipolarismo. Niente di nuovo insomma.*
Piegò il collo all'indietro per osservare la mercante alzarsi in piedi, punta nel vivo dalle parole della Tassina che null'altro aveva fatto notare se non la facoltà di comportarsi esattamente come la donna aveva fatto in precedenza: osservando e giudicando; anzi, Niahndra aveva chiaramente fatto intendere che non le interessava catalogarla, ma soltanto mostrarle come sentenze avventate potessero distaccarsi dalla realtà.
Che poi lei fosse lunatica e permalosa... beh, era tutto un altro discorso.
*Hai sempre ragione tu, eh?*
Storse vistosamente naso e bocca quando la signora le passò il bicchiere proprio davanti agli occhi, cosicché l'aroma pungente la colpisse in pieno, cosa poteva mai fregargliene del vino? Era in vendita pure quello? Ma soprattutto, venderli a minori era reato?
Per un misero, folle secondo Niahndra sperò di sì, giusto per avere un'occasione in più per punzecchiare la commerciante, in seguito però si rese conto che se avesse voluto ottenere informazioni per soddisfare la propria curiosità avrebbe dovuto prestare attenzione a non inviperirla del tutto.
*Ha già fatto tutto da sola.*
Le faceva ridere la gente che andava esigendo rispetto unicamente in base all'età anagrafica, come se il rispetto fosse stato un bonus da acquisire col passare degli anni, coi punti Vita. "Guardi, con oggi fanno diecimilasettecentonovantotto giorni e vorrei convertirli in buoni-stima"
"Ma certo faccio subito; li vuole in rughe o barba bianca?"
"La ringrazio, ma mi ispirava quel 'Esenzione dal portare rispetto ai più giovani': toglie un sacco di grane"
"Per quello le servono diecimilaottocento giorni esatti"
"Ripasserò giovedì allora, la ringrazio!"
Si morse il labbro a sangue per non scoppiare a ridere sguaiatamente:
quello sì che sarebbe stato veramente irrispettoso.
Quando il dolore superò l'ilarità tornò a concentrarsi sulle parole della signora che ancora indispettita non si dimostrò propensa a suggerirle gli abbinamenti né altri dettagli utili in merito a mappe e chiavi; in particolare la pergamena che aveva indicato lei totalmente a caso - o forse no - richiedeva un manufatto da ricercare nella foresta Proibita.
*Ad Hogwarts, cosa vuoi di più?* Solo non sapeva cosa intendesse con "abitanti", ma si sarebbe più volentieri strappata la lingua a morsi piuttosto che chiederlo direttamente alla commerciante.
« Rischiare di essere beccata da un Prefetto per una mappa di cui non posso neanche accertare l'attendibilità? » Ovviamente non temeva quell'eventualità, ma non avrebbe dato alla donna la soddisfazione.
*Te stai male.*
« Ci penserò su. Buona giornata.»
Non c'era niente a cui dover pensare, era stata troppo punta nel vivo per poter rifiutare una simile sfida.

 
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view post Posted on 26/5/2014, 18:25
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La ragazzina rimase in silenzio per tutta la durata della sua predica: che davvero avesse capito ciò che voleva dirle? Non ci sperava molto, i ragazzini difficilmente capivano, spesso preferivano prendere in giro a proprio piacimento le persone della sua età, convinti che non arrivassero a distinguere dove era la verità e dove la menzogna. Ma lei aveva visto fin troppe persone e troppi ragazzini per farsi abbindolare in quel modo. Se avesse avuto voglia di mettersi a discutere, nessuno l’avrebbe fermata, ma la richiesta della ragazzina l’aveva stuzzicata e al momento, l’unica cosa a cui era interessata era mettere le mani su n nuovo ciondolo. E se la ragazzina non fosse riuscita a esaudire la sua richiesta, avrebbe avuto la prova di aver ragione e di avere di fronte un’inetta. In ogni caso, lei ci avrebbe guadagnato: nella prima ipotesi, una soddisfazione materiale, nella seconda una spirituale ma non meno importante. Estrasse la mappa osservandola un istante, quindi tornò a rivolgersi alla ragazzina che era di nuovo tornata a mettere in dubbio l’attendibilità della sua mercanzia.
-Non rischiare, allora, se non ritieni che quello che ti offro sia sufficiente. Ma la mia richiesta non cambia. Per questa mappa non chiedo nulla di meno che un pendente della Foresta Proibita. Per quest’altra, invece- proseguì, anche senza che le fosse stato richiesto -il prezzo è 25 galeoni, in aggiunta ad una ciocca di capelli di uno dei docenti di Hogwarts, preferibilmente la Preside o la Vicepreside… o uno dei neo assunti. Faccio collezione di cose rare e introvabili, ragazzina e le baratto con ciò che, a mio parere, ha lo stesso valore. Se le mie condizioni non ti aggradano, puoi benissimo tornartene da dove sei venuta.-
A quel punto, la decisione spettava soltanto a Niahndra: qualsiasi scelta avrebbe fatto avrebbe avuto delle conseguenze, in particolare per lei.


So che di solito la quest non va così…. Ma proviamo, ti è capitato un master che si diverte a sperimentare. Qualsiasi tua scelta andrà comunque bene, puoi restare convinta della tua mappa, passare all’altra o decidere di andartene.
 
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view post Posted on 4/6/2014, 21:37
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Che fossero partite col piede sbagliato? Nia non credeva. O almeno lei non la vedeva in questo modo dato che aveva praticamente fatto di tutto per lasciare che la conversazione quasi degenerasse; si era permessa di tirare la corda - e di tirarla tutt'ora - poiché fermamente convinta che l'anziana signora non si sarebbe lasciata sfuggire un altro allocco da spennare. Negoziante, cliente.
Il rapporto era piuttosto semplice, fruttuoso per ambo le parti, nessuna delle due aveva intenzione di rimetterci, la donna soprattutto visto che non era comunque semplice barattare simili stravaganze col primo che passava.
Niahndra rappresentava un'occasione di profitto, seppur impertinente, maleducata e sfacciata ed aveva un certo margine d'azione, non ci avrebbe rinunciato facilmente tanto più che quella trattativa - perché di questo si trattava - riusciva finalmente a stuzzicare la sua invettiva dopo tanto tanto tempo; aveva quasi perso l'uso della parola come arma e non vedeva l'ora di recuperare l'allenamento perduto.
Inspirò a lungo sostenendo lo sguardo dell'altra, come aveva supposto la signora non era in grado di fornirle alcuna garanzia sull'attendibilità della mappa. Giocava a fare la misteriosa? Meglio così, Niahndra amava quel gioco e fu con un sorriso accennato che si voltò augurandole buona giornata e lasciandola col dubbio, sorriso che si accentuò prendendo una strana piega soddisfatta quando - di spalle - si rese conto che la negoziante ancora non aveva finito con lei; l'aveva arpionata, metaforicamente, appena prima che si dileguasse, e la sua insistenza le dette da pensare: o i clienti erano davvero così pochi da indurla ad accontentarsi di una nanerottola alle prime armi, o la cupidigia era tale da mettere tutto il resto in secondo piano oppure in fondo la riteneva in grado di farcela e la sfidava apertamente.
In ogni caso, Nia si sentiva esaltata.
Si voltò avvicinandosi candidamente alla bancarella e studiò distrattamente la seconda mappa memorizzando nel frattempo le parole della commerciante; voleva davvero una ciocca di capelli? Sembrava più un hobby da collezione da psicopatici, quello. In più, non avrebbe affidato così alla leggera una ciocca di capelli ad una sconosciuta: che lei sapesse erano troppo utili ai fini della preparazione di alcune pozioni.
« Gentilissima...» Iniziò, gustando sulla bocca il suono di quella parola « ma come le ho già detto, ci penserò. Una, l'altra, magari entrambe o nessuna delle due.»
Si allontanò, questa volta per davvero, senza lasciare una risposta precisa ed accennando solamente un saluto con le dita della mano.
Aveva deciso di non aprirsi subito e non lo avrebbe fatto, certo era però che tornata al Castello ci avrebbe riflettuto veramente e se le circostanze fossero state favorevoli - ma anche se non lo fossero state - avrebbe avuto una buona scusa per mettere piede nella foresta proibita, scusa che per una volta non comprendeva primini spauriti.



Ringrazio il dottore, rifiuto l'offerta e vado avanti
Rimango convinta della mappa "Picco del Drago caduto".

 
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Jessica A. Evans
view post Posted on 6/8/2014, 12:28




Hogsmeade.
Finalmente faceva ritorno a casa, a Hogwarts, dopo un periodo di estenuante, snervante, infinita permanenza in Francia. Certo, le motivazioni erano nobili e assolutamente necessarie, ma Jessica non poteva negare a se stessa che la scuola le fosse mancata, quasi quanto l'aria che respirava. Camminare per le vie affollate del villaggio le regalava una pace interiore che da tempo non ricordava di possedere. I bei momenti, le vittorie e i traguardi erano stati seppelliti da una coltre confusa di episodi negativi. La giovane Corvonero dalla chioma color rubino, non aveva certo negato a se stessa il timore di non poter far più ritorno nella contea scozzese. Sua sorella era ancora in fin di vita in ospedale, a Parigi, ma la sua presenza non era più necessaria. la situazione era stazionaria da mesi e la permanenza al capezzale di Evelyne non aveva fatto altro che squarciargli il cuore, facendo fuoriuscire quel poco di speranza nel bene che ancora aveva. Ormai Jessica Evans non credeva più a nulla e non aveva più stimoli, e l'ultima possibilità di ritrovare la pace risiedeva nel castello che le aveva donato tutte le conoscenze che possedeva, Forse tornare a Hogwarts le avrebbe fatto intravedere che qualcosa di buono al mondo era rimasto, che qualcosa in cui credere esisteva ancora... Svoltò in una vietta laterale per raggirare la confusione che quotidianamente si formava all'ingresso dei Tre manici di Scopa e proseguì nelle strette stradicciole silenziose, in direzione del castello. Una folata di vento la colpì in volto, facendola rabbrividire e stringere nel mantello. si girò per assestarsi la chioma che le oscurava la vista e al lato opposto del vicolo, oltrepassando la via principale, vide una figura familiare, il cui ricordo era sepolto sotto anni di memoria a lungo termine ormai depositata. Una vecchia e ingobbita mendicante, fasciata da abiti logori e sudici, esponeva merce insignificante agli inorriditi, ma ignari passanti. perché Jessica sapeva, che in mezzo ad un'infinità di cianfrusaglie senza alcun valore, erano nascoste mappe e chiavi che portavano a tesori nascosti. Si frugò in tasca, le rivoltò e le trovo vuote. Sbatté il bagaglio a mano a terra e lo aprì, rovistando in ogni minuscolo inserto, in ogni singolo taschino, alla ricerca di un piccolo e all'apparenza insignificante oggetto metallico. Il cuore le sobbalzò in gola quando la sua mano si chiuse attorno ad una piccola chiave arrugginita, conservata dentro ad un calzino. Eccola, la piccola chiave argentea che aveva barattato con la vecchia mendicante in cambio di un arco di Centauro, per cui le era quasi costata la vita. La strinse nel pugno e girò sui tacchi, accelerando la marcia fino alla via principale. Si fece largo tra la folla per non perdere di vista la piccola e ricurva strega, e a fatica raggiunse il lato opposto della strada, seguendola in un vicolo laterale buio e deserto. "Mi scusi" la chiamo ad alta voce, affrettando il passo per ravvicinarla. Buttò un occhio alla merce e si schiarì nuovamente la gola. Apri il palmo contenente la chiave e allungò la mano sotto il naso della strega. "tempo fa barattai con lei questa chiave. Convengo con quanto mi disse allora: è inutile senza luogo che essa può aprire" mormorò, esitando. "Mi piacerebbe raggiungere quel luogo..."
Era decisa. Voleva distrarsi, dimenticare tutto ciò che aveva passato negli ultimi mesi, tutto ciò che aveva perduto... e forse un po' di adrenalina non le avrebbe certo fatto male...


OT:// LINK alla prima parte della QUEST.

Edited by Jessica A. Evans - 9/8/2014, 16:20
 
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