La venditrice ambulante, Quest fissa

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view post Posted on 2/2/2015, 12:57
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Il Fato

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Stavolta si era spiegata meglio? Chissà… lo avrebbe saputo presto, in un caso o nell’altro. Santo Merlino, perché i ragazzini di oggi credevano che “vecchio” fosse uguale a “stupido”? Se era pur vero che l’attempata venditrice non conosceva molte delle novità di quegli ultimi tempi (troppo “moderne” per i suoi gusti) non era di certo nata ieri e il suo lavoro lo sapeva fare, lo svolgeva da anni e nessuno, nessuno l’aveva mai imbrogliata. Di certo quella ragazzina non avrebbe avuto tale primato, nossignore. Se l’era ripromesso e alla fine così era effettivamente stato, anche se aveva dovuto alzare un po’ la voce per raggiungere lo scopo. Questi erano gli effetti collaterali che capitavano se l’interlocutore non era esattamente intelligente. E ora rimpiangeva la sfida che aveva lanciato a quella ragazzina poco prima: quanto tempo le avrebbe fatto perdere, prima di trovare la chiave adatta alla mappa? Era quasi tentata –quasi- di prenderla e sbattergliela direttamente in faccia, quando la ragazzina parlò nuovamente chiedendole informazioni su quella che, incredibilmente, era proprio la chiave che le sarebbe servita. Forse, allora, non era così stupida come credeva? Per i calzoni bucati di Salazar, sarebbe stata una scoperta notevole! Tenne però per sé quei pensieri, osservando la ragazzina e annuendo.
-Esatto, la chiave che stai indicando è quella che devi arrivare ad avere... a meno che tu non voglia arrivare fino al Picco del Drago Caduto e poi tornartene senza nulla…- Rimase in silenzio per qualche momento, osservando il pendente che era di fronte a lei e prendendolo tra le mani. Non era il primo che vedeva, ma ogni volta restava ammaliata dalla perfetta manifattura. La voce della ragazzina la fece sobbalzare, distraendola da quei pensieri.
-No, piccola impudente. Anche perché gli orecchini sono un ornamento tipicamente umano: un folletto non lo fabbricherebbe apposta per te. No, per cederti anche la chiave desidero un atro gioiello, diverso da questo ma ugualmente pregiato.- Tacque per un momento, cercando le parole giuste e volendo dare del tempo alla bambina di assimilare le informazioni che le aveva elargito.
-Si tratta di una pietra davvero bella, di colore azzurro. So per certo che viene custodita dalle sirene che vivono nel Lago Nero nei pressi di Hogwarts. Portami quella pietra, ragazzina, trova un modo per averla e la chiave sarà tua.-
 
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view post Posted on 2/2/2015, 17:06
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Sometimes I can feel my bones straining under the weight of all the lives I'm not living.

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I Folletti non fabbricano orecchini. Non l'avrebbe mai detto, si scoprivano cose nuove ogni giorno, eppure con quelle orecchie lunghe che si ritrovavano avevano sicuramente spazio per... *Oh per l'amor... taci.*
Tuttavia sempre di gioielli si trattava, Niahndra iniziava a temere che quella donna avesse una strana fissazione per i preziosi; assecondò la sua pausa di silenzio tra un'informazione e l'altra e inconsciamente con le dita esili e bianche lisciò la carta antica della mappa.
Inarcò le sopracciglia quando la udì chiederle di farsi un bagno nell'ospitante Lago Nero, sì la culla della Piovra, proprio lei ciccina. Ma forse era meglio tenersi per sé le proprie perplessità ed andarsene, aveva già fatto abbastanza.
« Meno male che non ho buttato quel paio di branchie che ho comprato al mercatino due anni fa. » Ecco, appunto. Rise piano e le spalle sussultarono. « No sul serio, mi sembra un attimo assurdo; se mi prende in giro per quello che ho detto poco fa, la prego di ripensarci. »
Se il Folletto le aveva fatto potare un cespuglio farfallino, chi sa cosa avrebbero potuto farle fare le sirene... tosare quel cucciolone di piovra? Prepararle la cena?
Farle da cena?
*Stavolta ci schiatti, bimba.*

 
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view post Posted on 3/2/2015, 02:53
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Il Fato

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Sbuffò indispettita: quella ragazzina stava tentando di imbrogliarla in qualche modo. Era ormai chiaro e lei non aveva tempo da perdere con bambini impertinenti e sfacciati come quella. Prendere in giro? Lei? Se lì c’era qualcuno che prendeva in giro, non era certo lei. Non era il tipo da farlo, mai e tantomeno quando si trattava di affari. Ma se la ragazzina si aspettava da lei qualche aiuto oltre quello che le aveva già dato, cadeva male: per quanto la riguardava, aveva fatto già troppo. Rimase in silenzio lasciandola parlare finché avesse voluto, poi scosse la testa:
-Ragazzina, per chi mi hai preso? Non sono tipo da perdere tempo a prendere in giro la gente- Figurarsi! Aveva ben altro da fare!
-Non sto affatto scherzando e, se non sei sorda, hai capito perfettamente ciò che voglio. Non mi interessa come otterrai quella pietra, ma devi farlo, se vuoi la chiave. E in ogni caso- aggiunse, ripromettendosi che quello sarebbe stato l’ultimo aiuto che le avrebbe concesso -non è detto che tu debba immergerti per raggiungere la pietra, dipenderà tutto da te. In ogni caso, la faccenda non mi riguarda: per questa chiave non accetterò nulla in meno di quella pietra. Per quanto mi riguarda puoi anche andare e pensarci quanto vuoi, io non ho alcuna fretta, se ti vedrò tornare, la tua risposta sarà chiara.- . E, per ciò che la riguardava, potevano chiudere lì la discussione.


Per quanto mi riguarda, abbiamo concluso la prima parte della quest e cominciato la seconda. Se vogliamo sospendere ora, per me non c'è problema e ci riaggiorniamo quando finirai il duello :)
 
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view post Posted on 16/9/2015, 14:00
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Penso sia libera la quest per questo ho scritto. L'arco del centauro l'ho ottenuto QUI

Si era fatto un mazzo grande come una casa per prendere quel maledettissimo arco.
Chi pensava che i centauri fossero cosi tirchi?
Sempre a chiacchierare, bla bla bla. E prima le cure mediche e poi le stelle, ma che vite tristi facevano?
Certo c'era da dire che gli archi li facevano davvero bene. L'arco che aveva tra le mani il giovane era veramente speciale. Aveva qualcosa di magico, veramente magico, ma non sapeva proprio spiegare da che cosa lo capisse.
Ciò che era evidente all'occhio del corvonero era che quell'oggetto era stato modellato nei minimi particolari.
Senza star troppo a fissare quell'arco, dato che era ritornato ad Hogsmeade appositamente per darlo via e accaparrarsi la chiave Da D.D.y ,si avviò verso la vecchiaccia decrepita e con sorriso spavaldo disse


-Eccoti l'arco. Ora voglio la chiave.-

Leggermente alterato disse

-Sai che per prenderti questo pezzo ho rischiato la vita? Come minimo oltre alla chiave mi dovresti regalare qualcos'altro non trovi?-

Era quasi sicuro che la megera si sarebbe rifiutata di concedergli altro al di fuori della chiave, ma era giusto provarci.
Quella donna non sapeva quanto aveva patito e sofferto per ottenere quell'arco.

 
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view post Posted on 24/9/2015, 15:50
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Era una bella giornata ad Hogsmeade, Il giovane corvonero Daddy Tabbl camminava sicuro verso un luogo e qualcuno che sembrava già conoscere.
La vecchia venditrice era famosa per i suoi scambi e a volte recuperare ciò che lei richiedeva non era per nulla semplice, Daddy faticò molto per ottenere l'arco che avrebbe potuto scambiare per una chiave.
Fu così che, memore della precedente avventura, il corvonero non si pose in termini molto colloquiali con la venditrice.


Bene bene, cosa abbiamo qui?

Chiese retorica l'anziana donna. Iniziò ad ispezionare ciò che il ragazzo gli portò e poi con aria stanca mise una mano in tasca e tiro fuori una chiave, quella tanto agognata dal giovane corvonero. e disse:

La chiave te la sei guadagnata, vuoi dell'altro?!?... in caso contrario sparisci, non avrai altro se non ciò che ti spetta.


 
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view post Posted on 25/9/2015, 12:05
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-Brut….- *..ta spilorcia maledetta accaparra archi che non sei altro*

Pensò il giovane prendendo la chiave da quelle mani fatte di cartapesta e pus.
Ci mancava solo che la decrepita Batilda Bath di Hogsmeade oltre a dargli la sua amata chiava DaD.D.y gli desse anche qualche particolare malattia.
Non appena prese tra le mani la chiave dalla forma alquanto insolita, senza rispondere alle provocazioni, la infilò nella tasca, per poi estrarre uno dei suoi candidi fazzoletti di seta per pulirsi le mani.
Ce l’aveva fatta! Era riuscito ad ottenere quel benedetto oggetto, ma ora doveva capire a cosa servisse. Girovagando tanto per fare qualcosa lungo la bancarella a passo lento, guardando con attenzione l’oggettistica che ancora non aveva venduto la megera, notò una piccola mappa sui cui vi era stato scritto in piccolo “Daereucho Domus”.


*Daereucho Domus *

Pensò divertito.
Che razza di nome era?
Quello di cui era certo è che Domus in latino significava “Casa”, quindi quella mappa portava in una casa, ma che casa?
Rimase per alcuni secondi a fissare la pergamena accarezzandola quando, grazie al più stupido lampo dei geni si disse:


*Ma non è che..*

Senza ritirare la chiave dalla tasca, per non far notare la sua intuizione alla commerciante, con aria svogliata prese la pergamena tra le mani e disse:

- Che ne dici se per questo pezzo di carta ti do 10 galeoni? Sono sicuro che se avessi rivenduto quell’arco ad Ars Arcana ci avrei fatto come minimo 200 galeoni.-

Sorrise, ma senza la voglia ne la gioia di sorridere.
Gli stava proprio antipatica quella vecchiaccia "due pinze ed una tenaglia" che oltretutto puzzava- come il suo banchetto d’altronde- di vino acido.
Se la sua intuizione fosse stata giusta quella chiave aveva inciso sopra la sigla della Daereucho Domus. Possibile?



Edited by Daddy E. Toobl - 25/9/2015, 13:27
 
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view post Posted on 5/10/2015, 18:22
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Daddy aveva ottenuto ciò che gli spettava dalla transazione, ovvero una chiave un po' particolare.
Tuttavia, egli aveva dovuto sopportare dolore e fatica per raggiungere il suo obbiettivo, ottenere l'arco, quindi tentò di contrattare per qualcosa in più rispetto alla normale merce che solitamente la vecchia ambulante proponeva.
Così la signora rise di gusto alla richiesta del giovane, una risata gracchiante e fastidiosa, con tanto di denti gialli che fecero capolino.


Mi dispiace, caro...

Disse una volta finito di ridere, poi prese in mano la mappa che era ad oggetto della contrattazione e proseguì

Per poter aver questa mappa devi portarmi i capelli di un docente di Hogwarts e 25 galeoni. Ti concederò semplicemente di scegliere il docente che vorrai, per me è indifferente.

Poi posò nuovamente la mappa sul tavolo.





Puoi aprire dove desideri per iniziare la Quest per ottenere i capelli di un docente. A te la scelta!
 
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view post Posted on 10/10/2015, 12:59
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*Caro un par di scarpe di Merlino*
Pensò il giovane mentre vedeva la vecchia megera mettere la mappa sul tavolo.
Quello era il nuovo oggetto del desiderio di Daddy Toobl, ma costava un capello di un professore.
Era un problema abbastanza grande quello, come poteva prendere un capello ad un professore senza che se ne accorgesse? Non poteva rischiare di staccarglielo mentre chiacchierava, non erano di certo svampiti i professori di Hogwarts.
Rimase in silenzio pensieroso, abbastanza confuso. Cosa doveva fare? Non poteva perdere l'opportunità di accaparrarsi quella dannata mappa, doveva darsi da fare assolutamente.
Magari poteva trovarlo nello studio agendo nel pieno della notte oppure poteva farlo di giorno, ma nel pieno delle lezioni.
Chiuse gli occhi per un'istante, quel tanto che gli bastava per prendere coraggio, e disse


-Ok, affare fatto, ma i galeoni te li darò dopo.-* Anche perchè non sono in vena di ricevere sole*

Senza aggiungere altro si girò in direzione di Hogwarts. Ora aveva da escogitare un piano per ottenere quel dannato capello per la mappa.
Ci sarebbe riuscito?

 
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view post Posted on 24/4/2016, 11:23
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E c’era riuscito, o almeno cosi sembrava.
Dopo esser scappato dall’ufficio della professoressa Lancaster ed aver messo il capello in una delle provette che usava per fare pozioni, si mise a dormire sereno aspettando l’indomani.
Quando il sole fu alto nel cielo, carico come non mai per aver compiuto un’impresa storica all’interno del castello, prese la fialetta per poi avviarsi con tutta la gioia del mondo verso Hogsmeade.
Erano in molti quelli che per Hogwarts parlavano dello scandalo, della famigerata effrazione all’interno dell’ufficio della professoressa per non prendere nulla.
Soddisfatto come non mai di non essere stato nemmeno messo tra gli indiziati, uscì trionfante dal castello per andare ad incontrare la megera.
Finalmente avrebbe capito se quello che aveva supposto era vero, avrebbe capito se la chiave D.D. sarebbe stata in grado di aprire la famosa Daurecho Domus indicata sulla mappa.
Camminando a passo svelto nella folta radura che divideva Hogwarts da Hogsmeade, anche perché passare lungo il sentiero avrebbe ritardato il suo arrivo al luogo prefissato e lui ben presto avrebbe avuto una lezione, dopo essere arrivato nel villaggio si avviò subito al banco.
Guardando con disprezzo la vecchia, cercando subito con gli occhi la mappa, disse con aria strafottente:


-Questo è il capello…-

Poggiò la fiala davanti a lui senza alcun timore. Era sicuro di quello che stava facendo, non aveva nulla di cui preoccuparsi

-E questi sono i Galeoni che voleva.-

Non appena i tintinnanti galeoni sbatterono sul banco, osservò la donna e i suoi atteggiamenti.
sarebbe rimasta sbalordita oppure avrebbe reagito con la solita noncuranza che la contraddistingueva?
Finalmente stava per mettere le mani anche quella maledetta mappa. Presto un’altra avventura si sarebbe palesata ai suoi occhi.

 
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view post Posted on 26/4/2016, 12:04
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Il Fato

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«Vin brulé caldo e speziato!»
Seguì una pausa interrotta dal cicaleccio dei diversi viandanti nel villaggio magico di Hogsmeade, poi un'anziana signora, brutta come poche altre al mondo, riprese la sua cantilena con voce squillante a dispetto della sua avanzata età.
«Biscotti allo zenzero! Avanti, feccia umana, fatevi avanti!»
Sì, forse non era il massimo della cordialità, ma stranamente alcuni Maghi dall'aria trasandata sembravano essere stati attirati da quel banchetto improvvisato in un angolo all'ombra del sobborgo incantato. La Strega aveva venduto almeno tre boccali di vino profumato, macchiando la superficie del suo banco di legno senza neanche curarsene più di tanto, quando ad un tratto un colpo secco le fece destare il capo in tutt'altra direzione da quella che stava osservando. Il torcicollo di quella notte le doleva come non mai, eppure fiutava un prelibato profumo di affari, lei che era una degna e sicuramente orgogliosa donna di abili baratti. «Ah! Tu! Sei tornato» esclamò, la voce stranamente distorta. Allontanò con un brusco gesto della mano dalle dita affusolate un ragazzino intenzionato ad acquistare un sacchetto di biscotti appena sfornati. Da dove, tuttavia, era meglio non sapere. Il momento dello scambio con quello studentello curioso sembrava finalmente essere giunto e lei sapeva che fosse di un guadagno sicuramente maggiore di un pacchetto di quei frollini saporiti. Rivolse un sorriso orripilante, quasi sdentato, nei confronti del Corvonero, mentre con l'unico occhio buono - l'altro era coperto da una piccola benda nera, come se fosse una donna-pirata, essendo stata ferita a causa di un incidente sul lavoro. Perlomeno così aveva spiegato ai ficcanaso incontrati in quei giorni - soppesava il tesoro ricevuto come merce di scambio. Ignorò per un istante i Galeoni tintinnanti sul suo stesso bancone, macchiati di vino appena caduto, sollevando la boccetta contenente il capello richiesto. «Puah, di quale professorino è?» esclamò, stappando la fiala e lasciando che il capello dorato scivolasse tra le dita rugose. Sì, non era un inganno. E lei lo sapeva: mentirle non sarebbe stato affatto intelligente. Attese la risposta dell'altro mentre contava i Galeoni per poi ficcarli nel grembiule, quindi allungò la testa dagli unti capelli in avanti. «Vuoi la Mappa, figlioccio? E partirai da solo alla ricerca del tesoro prezioso?» domandò, curiosa come non mai, la voce che scandiva quella parola tanto ricca quanto presaga di una futura e interessante avventura. Estrasse nel frattempo il suo premio, porgendolo al ragazzo con tanto di macchia di vino secco sulla parte superiore.

Se vuoi offrire qualcos'altro alla Megera in cambio di uno sconto sui Galeoni, ben venga. Altrimenti al prossimo post provvedo già ad aggiornare il conto. Riceverai la Mappa e potrai andare.

 
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view post Posted on 26/4/2016, 19:50
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-Non sono affari che le riguardano.-*Vecchiaccia*

Disse e pensò il giovane Corvonero prendendo la mappa tra le mani.
Notando che la vecchia aveva sporcato l’oggetto con quel maledetto Vin Brulè che stava vendendo ai viaggianti nei dintorni, si accertò che la mappa non si fosse rovinata irreparabilmente.
Gli serviva sapere per filo e per segno dove si celasse la Daurecho Domus, dove dovesse infilare quella chiave DaD.D.y che stupidamente gli aveva concesso quell’arpia.
Dopo essersi accertato della possibilità di poter utilizzare ancora l’oggetto per poter arrivare al luogo prefissato, l’arrotolò per metterlo nella sua sacca di pelle.


-Il capello che le ho dato è quello della vicepreside Lancaster. La prego di non farmi pentire di averglielo dato.-

Aveva il timore che quel capello che aveva concesso alla strega potesse causare danni per il mondo, ma non era propriamente preso dal rimorso.
Se ne fregava Daddy. Se ne fregava perché per lui l’importante era ottenere qualcosa da quella ricerca. Qualcosa di prezioso, introvabile.
Senza aggiungere altro alla donna, anche perché non aveva assolutamente voglia di scambiarci parola, dopo averla pagata se ne andò salutandola con un cenno della mano.
Ora che aveva trovato la mappa e pensava di aver la chiave, doveva recarsi nel posto.
Che cosa diamine era la Daurecho Domus? Sicuramente era una casa, lo diceva la parola, ma Daurecho che diamine significava?
In quei momenti dell’etimologia della parola poco gli interessava. Aveva raggiunto il risultato, preso quello che gli serviva e presto sarebbe partito per quel lungo e forse pericoloso viaggio.
Cosa sarebbe successo? Cosa diavolo lo aspettava? A queste domande non sapeva darsi alcuna risposta, ma sapeva che ben presto lo avrebbe scoperto.




Prendo la pergamena al prezzo standard.
 
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view post Posted on 26/4/2016, 20:33
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Il Fato

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Aveva un'aria curiosa, quasi sprezzante, quel tipetto che l'anziana Strega aveva incontrato ancora una volta. Non avrebbe negato affatto di essere rimasta particolarmente colpita dal suo essere ironico e al contempo veloce, come se avesse la neve nelle tasche e dovesse affrettare qualsiasi impegno, qualsiasi programma, qualsiasi progetto. Come potesse uno studentello di Hogwarts tentare di ritrovare la collocazione dell'antica e nobile dimora indicata dalla Mappa preziosa era un mistero vero e proprio, ancor più dell'idea di come potesse superare gli eventuali e sicuramente pericolosi ostacoli che avrebbe trovato passo dopo passo. La Strega aveva questi e tanti altri pensieri che vorticavano per la testa, certa che la sete di curiosità non avrebbe portato ad alcun vantaggio. Senza considerare che diversi marmocchi fossero tornati alla sua postazione per acquistare altri biscotti maledetti: quanta fame avevano quei furfanti? Non avrebbero potuto riempirla dei loro Zellini un secondo più tardi, dopo che il discorso con il tipetto di fronte fosse stato concluso? Eppure, il Destino sembrava aver abbreviato i tempi, poiché il signor Toobl non era intenzionato a soffermarsi un istante di più. La Megera scosse il capo, producendo al contempo un rumore rauco come per schiarirsi la gola.
«Sciò, che maniere!» esclamò, sprezzante quanto falsamente offesa. Un'ultima occhiata - letteralmente una sola occhiata, avendo lo sguardo leso da una ferita passata - fu regalata come altra merce di scambio, mentre i Galeoni erano posti al sicuro in tasche ampie come un marsupio. Era arrivato il momento di salutarsi. Chissà, forse si sarebbero rivisti.
«Possa la fortuna essere sempre a tuo favore! A presto, forse
L'ultimo termine fu quasi un augurio. Per chi, tuttavia, restava un mistero.

Conto aggiornato.
Riceverai un mp con informazioni circa Mappa e sentiero da percorrere per il continuo della Quest. Buona fortuna, giovane Corvonero!


QUEST LIBERA

 
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view post Posted on 5/5/2019, 01:24
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E ora è un casino

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Hogsmeade. Quanto tempo era passato dalla sua ultima visita. Quanti anni aveva trascorso lontano dal mondo magico,
Era giunto in quel villaggio per un motivo ben preciso. Purtroppo nessun divertimento, nessuna bevuta con vecchi amici. Rispolverando le sue vecchie cose, aveva trovato un ciondolo. Si ricordò che cosa aveva dovuto fare per ottenerlo, si ricordò a cosa serviva non appena lo prese in mano. Il Pendente della Foresta, tanto richiesta da una vecchia strega in una delle vie secondarie di Hogsmeade. Il premio per il recupero di quell'oggetto era una mappa che conduceva in chissà quale luogo mistico. Valeva la pena scoprirlo, dopotutto.

Girò per quasi un'oretta nel piccolo villaggio di Hogsmeade, alla ricerca della vecchia strega. Infine, dopo tutto quel girovagare, la ritrovò in un vicolo. Si avvicinò a lei, che cercava di invogliare la gente vicina a comprare i suoi viveri.


Buongiorno, signora.


Un lieve inchino del capo, mentre lesto estraeva il Pendente ottenuto molti anni prima.



E' passato parecchio tempo da quando mi chiese questo Pendente e sono qui per portarglielo in cambio della sua mappa, se lo scambio è ancora valido
 
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view post Posted on 16/5/2019, 18:43
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Il Fato

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Una giornata nuvolosa sembrava aver addormentato i pacifici abitanti di Hogsmeade. L'aria umida faceva presagire un temporale ed un vento freddo, che mal si sposava con il clima primaverile, agitava le chiome degli alberi che costeggiavano il viale principale del paese, semi-deserto. Gli studenti fremevano per la fine delle vacanze, ma il silente castello che si intravedeva verso nord era ancora lontano dal venir abbandonato.
Lei era sempre stata lì. Quasi nascosta in un vicolo isolato, il suo carrettino colmo di prezioso cianfrusaglie attendeva gli avventori che, misteriosamente, ne venivano attirati. Per Magia, per istinto, per un vin brulè o per semplice curiosità, nessuno, alla fine, andava via a mani vuote. Certo, per certi acquisti ci voleva tempo, ma Lei era fiduciosa: tutti sarebbero tornati, prima o poi.
Così la Vecchia Strega non sembrò stupirsi quando un giovanotto si presentò al suo banchetto.

« Oh, sì, mi ricordo di te. » L'occhio, vagamente decentrato rispetto all'altro, scrutava furbo Chris Smith ed un sorriso sdentato tagliò il viso rugoso dell'anziana donna. Il suo sguardo avido corse al pendente che l'uomo teneva fra le dita e, senza esitare, allungò la mano rachitica per stringerlo fra le grinfie. Lo rimirò in silenzio per qualche istante, studiandone la fattura e la provenienza poi, velocissima, lo infilò nella manica dell'ampia veste sdrucita.
« È ancora valido. La tua mappa è qui. » C'era qualcosa di vagamente sadico nel modo in cui la Strega porse all'uomo la sua ricompensa. Tuttavia, ella non aggiunse altro e non appena ebbe consegnato la mappa, il sorriso sparì. « Torna pure a trovarmi, quando hai qualcosina d'interessante... » Gracchiò, mentre una folata di vento scompigliava i capelli secchi ed inariditi. Lei sarebbe stata sempre lì, nonostante le stagioni, nonostante gli anni.



Ottieni la Mappa del Drago Caduto. Ricorda di aggiungerla in Inventario e di rimuovere il Pendente.
 
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view post Posted on 14/11/2020, 11:57
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Si stringe nella giacca scura, un gesto che è al tempo stesso protezione dalle temperature pungenti dell'autunno e il tentativo di infondersi coraggio. Hogsmeade ha un aspetto tranquillo da cartolina, con le piccole case dal tetto a punta che sfilano ai lati della strada, ma Jolene sa che, proprio come in una graziosa panoramica, l'idillo è solo di facciata. Non se l'è mai scordato nemmeno per un minuto, dal giorno della tragedia, e la memoria la mantiene vigile. La situazione è sopportabile quando le strade del villaggio non sono affollate, così, quando ci va, fa attenzione a scegliere giorni ed orari in cui prevede di incontrare poca gente.
Passi solitari la portano a transitare di fronte a Mielandia, cui lancia un'occhiata da cui si direbbe che si aspetti di vedere di nuovo la vetrina sfondata e il marciapiede insanguinato, come quella volta. La magia rende incredibilmente semplice l'operazione di riparare gli oggetti: anche il cristallo più fragile può essere riportato allo splendore dell'interezza da una mano ferma e una buona concentrazione; Jolene è più solida del vetro, eppure la magia non può niente contro i segni che continua a portarsi appresso come un bagaglio troppo pesante.
Distoglie lo sguardo dal negozio di dolci, per sicurezza volta del tutto la testa dall'altra parte. Prosegue, e anche se è venuta al villaggio con il preciso intento di comprare dei libri decide di fare il giro largo. Nemmeno a lei è chiaro il perché, probabilmente vuole solo dimostrare a se stessa che è in grado di passeggiare per quelle strade, riacquistando familiarità anche in quella giornata che è cominciata avversa fin dalle prime ore del mattino, quando troppo presto ha scoperto di non riuscire più a dormire. Ne porta i segni in due mezzelune scure sotto agli occhi, e in generale il suo è un aspetto piuttosto disordinato: i capelli raccolti in fretta in una coda di cavallo, sotto alla giacca il lungo maglione di lana scura gettato sopra ad un paio di pantaloni che invece si rivelano troppo leggeri per il tempo.
È abituata a guardarsi intorno con attenzione vigile, ed è così che si accorge della venditrice. Probabilmente non le farebbe molto caso, se non fosse che un preciso interruttore scatta improvvisamente nella sua testa, riportando in superficie un ricordo di più di un anno addietro: il Testa di Porco, una stanza meno lurida delle altre e Rowena Abyss, ferita e coperta del sangue gocciolato anche sul biglietto che le aveva mandato fino a Hogwarts. Aveva avuto bisogno del suo aiuto, Jolene aveva richiuso lo squarcio che si era procurata nello scontro con un drago. Stando alle parole della donna, era avvenuto tutto per causa di una venditrice ambulante che girava dalle parti di Hogsmeade e commerciava strane mappe a prezzi ancora più singolari.
Attratta da un istinto di cui non saprebbe dare conto, Jolene cambia la propria rotta e si dirige verso la donna. Non può avere la certezza che Rowena parlasse proprio di lei, pur essendo un centro piccolo Hogsmeade accoglie un via vai notevole di Maghi, Streghe e Creature. Tuttavia ci sono abbastanza probabilità per tentare, e non intende sprecare l'opportunità.
«Buongiorno, signora.» Esordisce così, la curva leggera sulle labbra ricorda un sorriso di cortesia. Non si aspetta nulla di buono da una donna che ha mandato al macello una sconosciuta, tuttavia sa che la gentilezza è sempre un buon biglietto da visita; e poi, è abituata così. Un improvviso brivido di freddo le fa stringere più forte le braccia intorno al busto, ma anche se il suo corpo si mostra chiuso e riluttante al contatto la voce non la tradisce, invece si mantiene leggera. «Vorrei prendere un bicchiere di vin brulè, per piacere.» Comincia a frugare nelle tasche alla ricerca di qualche spicciolo. Nel mentre, fa una domanda che le interessa decisamente di più: «Non ricordo di averla mai vista da queste parti, che cosa vende?». Per un istante osserva la strega, abbassa poi lo sguardo su quanto realmente commercia. Spera che, come ogni venditore che si rispetti, anche questa donna sia ben disposta a presentare i suoi prodotti. Quali erano i prezzi di cui le aveva raccontato Rowena? Archi di centauri e ciocche di capelli, se ricorda bene. Cerca di definire un'espressione adeguata che possa mostrare nel caso in cui la donna elenchi davvero qualcosa di simile, e si domanda se è il caso di farle sapere che le hanno fatto pubblicità. La guarda di sottecchi, all'apparenza la sua è un'attesa perfettamente calma.

 
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