Posts written by Thalia Moran

view post Posted: 8/5/2024, 20:10     Draconic Hungover - La Capitale del Mondo Magico
Ondeggio come una barca attraccata al suo molo, il cordame - nel mio caso le mani - strette all’approdo con una sicurezza che non mi appartiene. Dovrei essere entusiasta di tornare a casa, di ritrovare i nonni, i miei e l’intera famiglia - stranamente riuniti sotto lo stesso tetto dopo anni per le festività imminenti -, eppure non mi sento affatto euforica. Ho appena lasciato Mike nella nostra cabina, dopo averlo recuperato nei sotterranei ed averlo aiutato con i bagagli fino ad Hogsmeade. Non ho idea di che virus influenzale si sia preso, ma averlo accanto in questo stato - per una volta - è un bene. Non appena si è accomodato accanto a me è scivolato in un sonno inquieto all'inizio, ma poi si è rilassato prendendomi la mano e accarezzandola. In genere atti come questo riescono a sciogliere il cuore di pietra che porto nel petto, ma stamattina è diverso. Stamattina quella mano lo sta sgretolando quel cuore.
Sono così egoista, a volte. Dovrei assicurarmi che beva la sua dose di Decotto Rigenerante, invece ciondolo nel corridoio schivando studenti in corsa o Frisbee Zannuti che dovrei requisire e facendomi assordare dalle canzoni stonate provenienti dai cubicoli occupati da ragazzini palesemente felici.
Preferisco queste distrazioni alla compagnia del mio ragazzo e, per questo, sono una stronza egoista.

All’ennesimo scossone e curva brusca smetto di camminare e mi guardo indietro: non ho nemmeno idea di quante carrozze abbia attraversato e fin dove io pensi di spingermi. La verità è che ho la testa altrove quando non dovrei. Rimango lì in piedi, alla fine, puntellando i piedi sulla parete opposta e lo sguardo rivolto al paesaggio innevato visibile dai finestrini. Sono trascorse circa due ore dal momento della partenza e ho una fame da lupo. Non sono riuscita a dormire questa notte e non ho mangiato a colazione, non so se per l’effetto del whiskey di ieri sera o per la nausea che mi dà guardarmi allo specchio.
Dovrei cercare la signora col magico carrello, razziarlo e chiudermi da qualche parte a ingozzarmi di schifezze per soffocare il senso di colpa che provo. Forse è un bene che lo stia provando, significa che ci tengo abbastanza da rendermi conto di quanto sia idiota. Giusto?

Sospiro e mi volto alla mia destra, verso la coda del treno. Una figura alta e ben piazzata, senza eccedere nei muscoli e nella brutalità per fortuna, sta chiudendo con delicatezza la porta di uno scompartimento.
Riconoscerei il profilo di Shaw ovunque: ci siamo conosciuti seriamente nella penombra di un falò e sotto un cielo di draghi ho assistito al suo tentativo di farsi fuori il fegato. Direi che un profilo è nulla in confronto alle cose viste di lui.
Mi sento, però, assalire dall’ansia. Draven ed io stavamo chiacchierando come nulla fosse ieri, quando siamo stati interrotti. Mi piace pensare che l’alcool abbia inibito la sua memoria a breve termine e che non ricordi Scott e quello che il nostro breve scambio di battute ha comportato.
E’ il Prefetto di Serpeverde. Passa un sacco di tempo con Mike. Non sono così sicura che la sua lealtà sia rivolta a me se, di mezzo, c’è il suo Caposcuola.
Diamine, mi sento davvero in colpa se ipoteco le intenzioni di Shaw prima ancora che mi abbia rivolto la parola.
Santo cielo, frena i cavalli penso rabbiosamente. Non è nemmeno detto che mi parli. Magari farà un cenno con la testa e continuerà per la sua strada, diretto chissà dove. Un po' ci spero e un po' no.
Da quand'è che sono diventata l'emblema dell'indecisione?
view post Posted: 7/5/2024, 18:03     ᴄᴏᴍᴘᴀɢɴɪ ᴅɪ ᴍᴇʀᴇɴᴅᴇ - La Capitale del Mondo Magico

CodiceCamillo non lo sa, ma è una fortuna per lui essere occultato: i suoi pensieri, così, sono protetti doppiamente e non potrà mai scoprire che cosa abbia pensato di lei vedendola arrivare e guardarsi attorno inebetita, pensando di essere stata presa in giro per l’ennesima volta.

Meno male che la partita a nascondino è durata poco - pensa - Altrimenti potevo star qui ore ad aspettare.
Si avvicina sorridente all’amico - può azzardarsi a definirlo così, giusto? - e si prepara a rispondere al commento affatto necessario, ma così tipicamente da Camillo che non c’è verso in realtà di opporsi. A dire il vero è lei a trovar bene lui, almeno non è invischiato in un duello all’ultimo sangue con un burattino incantato. Non osa ammetterlo a voce alta, ma la sua presenza manca parecchio ad Hogwarts, nonostante l’ironia - a volte becera e a volte fin troppo arguta - e la voglia onnipresente di piegare le regole al proprio bisogno. Meno male che la lettera le è stata recapitata da un rapace normale questa volta. Istintivamente esamina le dita che il gabbiano di Camillo ha ben pensato di beccare con estrema cattiveria.

«E tu sempre più simpatico.» commenta, sedendosi accanto a lui e facendo attenzione ad accompagnare l’orlo della salopette di jeans in modo che non si sollevi più del necessario durante il movimento. Non aveva pensato molto a che cosa indossare esattamente: aveva ricevuto la lettera il giorno prima, riflettere su che cosa potesse avere in mente Breendbergh era impossibile e controproducente; e poi, tanto valeva provare a vestire panni diversi dai soliti jeans, maglietta e giacca.
Gli sfiora le costole col gomito, come a voler suggellare la battuta di poco prima ed esamina l’oggettino che le sta porgendo.
«Ti farò una confessione.» dice, l’aria seria come se dovesse rivelare il più sordido segreto. Camillo ne conosce qualcuno dei suoi segretucci, ma non di certo quelli che potrebbero spaventarlo veramente. Quello che sta per comunicare, in fondo, è un semplice dato di fatto.
«Ho scroccato solo una sigaretta in vita mia. E non l’ho mai fumata.»
Povero Shaw, ancora aspettava il reso, ma meglio così: per Megan aveva pure smesso di intossicarsi di nicotina. Ah, che cosa non fa l’amore!
«Perché non ho idea di come si faccia. E prima che tu dica qualcosa… sì, la mia adolescenza è stata tristissima.» chiosa subito con uno sguardo estremamente triste e ridicolo, il capo chino col mento a sfiorare il petto. Con la coda dell’occhio cerca di vedere qual è la reazione di Camillo, ma la sua testa viaggia oltre, su frequenze del passato.
Ricorda abbastanza bene il primo approccio con gli alcolici sotto gli occhi di Niahndra ed Eloise: non è stata una gran figura per lei, ma tant’è. Oltre ad un sacco di acqua sotto al ponte è passato giusto pure un po’ di whiskey. Dannato whiskey.
Con le sigarette aveva fatto un tentativo la sera del falò, quando ne aveva appunto scroccata una al povero Draven, l’aveva accesa e aveva inspirato, finendo per tossire da sola, seduta nell’erba un po’ alta, mentre la voce del Serpeverde si perdeva nell’aria al nome di Megan. Santi numi, quanto tempo era passato da quella sera?

«Presumo sia più divertente a giudicare le espressioni ebeti che vedo in giro per la scuola ogni tanto.» afferro la canna con pollice ed indice, la esamino e guardo nuovamente Camillo.
«Sono tentata di provare, in verità, ma… prima dimmi come mai siamo qui.»
Maledetta curiosità: come diceva qualcuno prima uccide il gatto e poi…

view post Posted: 6/5/2024, 21:01     +3TOPIC DELLO SFOGO - Off-Topic
Qualcuno spiega al mio vicino che non serve tenere il volume del televisore a 89/90, ma basta usare delle cuffiette meravigliose?
Ché non è che mi interessi poi molto ascoltare la signora Luxuria salutare caldamente i concorrenti dell'isola.

Tipo :uhm:
view post Posted: 4/5/2024, 12:54     ᴄᴏᴍᴘᴀɢɴɪ ᴅɪ ᴍᴇʀᴇɴᴅᴇ - La Capitale del Mondo Magico

Codice“Vediamoci domani a Greenwich Park, ore 16:00, sulle scalinate vicino alla statua del Generale Wolfe. Ho una cosa per te.
Vieni occultata, lo sarò anche io. Chi vede l’altro attira la sua attenzione.
– Camillo


PS: ci penso io alla merenda, preparati psicologicamente”


Legge le parole di Breendbergh e sorride, senza sapere bene se sia un’espressione di divertimento o di autocommiserazione. Con Camillo, in fondo, non si sa mai. Da che lo conosce - e sono anni ormai! - è sempre stato un’incognita, una di quelle espressioni matematiche indecifrabili e impossibili da risolvere; capire come gestirlo equivale ad una capatina al S. Mungo, ma deve ammettere che nell’ultimo periodo è diventato più gestibile. Che sia l’influenza benevola della Walker? A forza di redarguire adolescenti sul corretto utilizzo di ingredienti pericolosi deve aver maturato una certa esperienza sul campo.
Decide di scoprirlo, smaterializzandosi.

Il monumento si erge maestosamente davanti a lei, gettando la propria lunga ombra scura sui gradini del basamento. Non ha idea di chi fosse quel Generale Wolfe, la storia babbana le è quasi totalmente sconosciuta, e lo osserva con circospezione avvicinandosi al punto d’incontro. Il profilo austero dell’uomo, il copricapo e l’ampio mantello lo fanno sembrare un avversario temibile. Chissà quali gesta eroiche ha compiuto nella sua vita per meritare una statua nel parco migliore di Londra. La vista è spettacolare, direttamente sulla City, e se non conoscesse Camillo così bene penserebbe di essere stata invitata ad un appuntamento. Rabbrividisce: l’idea di loro due insieme in un contesto romantico la fa inorridire e ridere insieme; sarebbe come pomiciare con il fratello più giovane della tua migliore amica, un vero strazio e un po’ una vergogna. Questo non toglie che gli voglia bene veramente, specialmente dopo quanto accaduto al ballo di Natale. Scoprire che Camillo Breendbergh non solo è dotato di immaginazione da vendere, ma anche di buon cuore - quello vero - è stata una bella sorpresa. Deve solo ricordarsi di non adularlo troppo, altrimenti esiste il rischio concreto che il suo ego si manifesti nel peggiore dei modi: scherzi, trasfigurazioni improbabili e la suddetta capatina al S. Mungo.

Si è occultata a dovere prima di sbucare su uno dei sentieri principali, ma sa benissimo che non servirà a niente: non appena calpesterà un sassolino, respirerà un pochino più forte o - il cielo non voglia - le verrà da starnutire per tutto il polline (o lo smog?) che gira nell’aria, lui si accorgerà di lei. Sospira, nostalgica dei tempi in cui poteva sorprendere Camillo Breendbergh nei suoi loschi affari senza che lui se ne accorgesse minimamente. Aggira la statua, ma non vede niente e nessuno. Eppure, uno dei pochi pregi di Camillo è la puntualità. La realizzazione della verità le fa stringere le labbra in una smorfia seria: sicuramente la sta guardando e ride come un matto per il solo fatto che non riesca a vederlo.
Non le resta che sperare che si mostri a lei, altrimenti avrà sprecato completamente la giornata.

view post Posted: 29/4/2024, 20:27     The truth of a story lies in the details. - Frammenti
You running blind
Following your feet to try and outrun your fate.
[...]
What if I only ever took what's mine?


Ci incontriamo in un pub a St. Ives, uno di quelli affacciati sulla strada che dà sulla spiaggia principale del paese. In lontananza, sul promontorio a picco sul mare, l'ombra scura della Cappella incombe sui marosi che si abbattono sui frangiflutti del porto e sugli scogli. Il cielo grigio suggerisce un temporale imminente e il vento fa vibrare i vetri delle finestre. Eppure, all’interno del locale regna un’aura serena e conviviale tra gli abitanti del posto: vengono servite birre e piatti caldi, senza lesinare sulle quantità. I profumi che mi avvolgono sono diversi e mi sento, tra questi ed il tepore della sala, come un gatto acciambellato sulla poltrona preferita. Nulla può tangermi, in questo momento e di questo posto mi piace anche questo: la generosità delle persone e la chiara accettazione del diverso, del nuovo. Sono già un habitué dei piccoli negozi sulla via principale e, anche se qualcuno ci ha provato a chiedermi chi sia e da dove venga - o che cosa ci faccia a St. Ives di tutti i posti possibili - , sono riuscita a mantenere un profilo abbastanza basso: la proprietaria dell’emporio sa che ho acquistato il “cottage del pescatore” e ha naturalmente sparso la voce, ma non è ancora riuscita a carpire la mia origine precisa e soprattutto che cosa faccia nella vita. Credo che mentire a queste persone sia lo scotto da pagare per aver scelto un rifugio di quiete nel bel mezzo del nulla - e della Cornovaglia -, ma mi inventerò qualcosa affinché la questione sia ridotta all’osso. Non voglio passare la mia vita a mentire a degli sconosciuti.
«Spero tu abbia ordinato, ho una fame da lupo!»
Drake si scrolla di dosso gli abiti fradici e mi saluta con un gran sorriso: deduco che le cose a Londra stiano andando bene se è così bendisposto. L'ultima volta che l'ho visto non mi sembrava così raggiante, ma forse ero troppo concentrata su me stessa per accorgermi di chi mi stesse intorno.
Gli faccio cenno di accomodarsi e lo accolgo come in qualsiasi altra occasione: una punta di sarcasmo, uno sguardo un po’ sornione e via con lo show in cui fingo di detestarlo come quando eravamo ragazzini.
«Si può sapere dove sei stato? Sembri un cane bagn-- e non riesco a terminare la frase, perché folletto dispettoso qual è decide bene di passare le dita tra i capelli corvini e schizzare di goccioline d’acqua lo spazio e le persone intorno a noi, dopodiché si alza, individua il bagno e si lancia in quella direzione senza dire una parola. Ovviamente mi scuso per aver portato a cena un soggetto simile e, dopo che l'imbarazzo ha lasciato il posto all’autocommiserazione, per ammazzare il tempo richiamo la cameriera e faccio l’ordinazione.

Tre quarti d’ora più tardi, nel bel mezzo della nostra cena, Drake smette di raccontare della sua ultima causa e di come il suo avversario fosse un pallone gonfiato; forse si è reso conto che non lo sto seguendo più di tanto.
«Non credevo avresti preso casa in un posto così.»
Alzo gli occhi dalla mia zuppa di pesce e mi limito a far spallucce: so che cosa sta per chiedermi, non serve essere una Legilimens per capirlo.
«Intendo dire… credevo che dopo gli esami avresti cercato lavoro al Ministero.» continua «Il Ministero è a Londra.»
«Grazie per avermelo ricordato, genio.» gli sorrido forzatamente, preparandomi a ciò che sta per arrivare. Sento che comincerà dicendo che sono troppo giovane per chiudermi in una casupola sulla scogliera, che non avrò mai una vita sociale qui e che il lavoro mi costringerà a trasferirmi in città, confermandomi di aver buttato al vento denaro e tempo per una ristrutturazione che non serve.
«Non dirmi che rinunci al Wizengamot.» sbotta alla fine, gettando il tovagliolo sul tavolo come se fosse uno straccio qualunque nella più completa indignazione.
«Non ho rinunciato a niente. Prima devo diplomarmi.»
«E vivrai in quel cottage lassù? Da sola? Cosa farai? La strega del paese?» e abbassando la voce «Qui non c’è gente come noi.»
«Questo non puoi saperlo. E comunque questo è il posto in cui ho scelto di vivere e il camino è collegato con la Metropolvere. Ho fatto richiesta quando ho ufficializzato l’acquisto.»
Mi infastidisce che pensi che non sia pronta a sobbarcarmi il peso della scelta che ho fatto e così lo guardo storto per un attimo.
«Jean.»
All’uso del nomignolo assegnatomi durante l'infanzia poso anche il cucchiaio. Sa quanto detesti la storpiatura del mio secondo nome, eppure si ostina ad usarmi questa violenza solo per indispettirmi. E ci riesce, questa è la cosa divertente.
«Non sono venuto fin qui per mangiare salsicce e uova, bere birra scadente e passare una serata con te.»
«Ma davvero?»
«No, aspetta, è uscita male. Quello che voglio dire…» e deglutisce a fatica il boccone che a momenti lo soffoca «…sai quanto mi piaccia passare il tempo insieme, ma…»
Mi fa cenno con l’indice alzato di aspettare un minuto, mentre ingolla due o tre sorsi di birra dal sapore discutibile. Drake è sempre stato più raffinato di così: vino, cene nei ristoranti migliori, abiti di sartoria per il mondo comune e per quello magico; il suo stesso appartamento è un’ode al lusso e ai soldi ben guadagnati. Chissà come deve sentirsi denigrato a cenare qui stasera. Con me.
«Connor.»
Stavolta il boccone va di traverso a me.
Non vedo mio nonno da quella sera, da quando gli ho detto tutto ciò che sapevo di Cordelia e mi ha intimato gentilmente di farmi da parte. L’ho tempestato di lettere da allora, ma le sue risposte sono sempre state evasive, ad eccezione dell’ultima in cui aggiungeva che presto ci sarebbero state novità e ne avremmo parlato. Credevo che la conversazione sarebbe stata tra noi, ma a quanto pare mi sbagliavo di grosso.
«Mi ha chiesto di dirti un paio di cose che riguardano quello che vi siete detti…»
«…l’ultima volta.» termino per lui.
Drake annuisce e si china a prelevare qualcosa dalla busta portadocumenti da cui non si separa mai. «Ecco. E’ solo una copia. L’originale è conservato in un luogo sicuro e comunque questa la distruggeremo come si deve dopo che ne avrai preso atto.»
Metto da parte la mia zuppa, la fame è svanita completamente. Penso alle variabili possibili, a ciò che mio nonno potrebbe aver scoperto in questi mesi. E se Cordelia fosse sparita? Se avesse rinunciato? Che cosa trama mio nonno, mentre io fingo di condurre un'esistenza quasi normale?
«Non è il mio settore, non proprio, ma come Avvomago sono vincolato dal segreto professionale. Perciò non dirò una parola di quello che ci diremo stasera. Per Connor sono solo un portavoce e niente più. I suoi consiglieri sono altri.»
Sembra deluso di aver dovuto fare questa precisazione, quindi mi limito ad annuire e apro la busta che mi porge. E’ pesante, di pergamena costosa e riconosco il marchio impresso sulla ceralacca grigioperla: Moran. Mi tremano le mani e non so neanche il perché.
Mi sono sviscerata l'anima in questi anni, ma in questo momento percepisco il vuoto allo stomaco tipico della paura.
All’inizio leggo con frenesia la lettera, ogni parola mi sembra sconosciuta e incomprensibile; sono costretta a rileggere le stesse frasi più e più volte prima di comprenderne il reale significato.
«Non ci credo.»
Drake non sa davvero nulla, glielo leggo nell’espressione curiosa dello sguardo e nel tentativo maldestro di sbirciare il contenuto della missiva.
Dopo la terza lettura consecutiva mi rassegno a piegare il foglio, riponendolo nella busta e consegnando il tutto al mio ospite.
«Leggi e dimmi che ne pensi. Può davvero farlo? Può davvero lasciare il Maniero a me?»
Trascorrono rapidi istanti di silenzio prima che uno dei due dica qualcosa, minuti in cui trattengo il fiato e osservo Drake torturandomi le mani.
«Secondo le mie informazioni si può disporre dei propri beni nella libertà più assoluta, a patto che vengano considerati i parenti più prossimi e che il bene appartenga effettivamente all’interessato. Però…» ci pensa ancora un po’, dopodiché giunge alla conclusione «Deve aver pensato che nessuno dei suoi figli fosse degno abbastanza se ha saltato per intero una generazione.»
Mi lascio andare completamente sullo schienale e guardo fisso davanti a me. Ripeto a memoria le parole scritte di pugno da mio nonno e mi rendo conto del peso che portano: alla sua morte, ogni bene mobile e immobile sarà destinato solo ed esclusivamente a me, così che ne sia la custode. Perché io? Perché non papà? Non so nulla di leggi magiche né di successioni, dannazione. Vorrei contestare questa decisione, ma la verità è che credo di sapere quale sia la ragione dietro una scelta tanto particolare.
«Non è una preferenza, Drake. E’ una strategia.»
«Che vuoi dire?»
Cordelia sta facendo il possibile per portare avanti la sua vendetta: finora non ha mai davvero colpito nessuno di noi, ma quello che ha fatto a Primrose è stato il primo passo; confondere le sue tracce, fingere la sua morte e soprattutto giurare di non lasciare mai che il Maniero, la sua eredità, finisca nelle mani del primogenito maschio. Porto una mano alle labbra nel momento della realizzazione.
Mio padre è il terzogenito, ma l’unico maschio senza eredi di questo sesso. Nel suo ragionare, Connor ha trovato l’appiglio, forse, per salvare papà e tutti gli altri. Io sono quell’appiglio.
«Ci sono cose che non posso spiegarti qui.» dico, alzandomi «Andiamo al cottage.»

Non posso raccontare tutto a Drake, benché il suo supporto sia stato fondamentale per me nell’ultimo anno e mezzo. E’ il migliore amico di Desmond e se la manovra di mio nonno serve davvero a qualcosa, allora meno sa e meglio è; tuttavia, è necessario che gli dia un messaggio da riferire.
«C’è una piccola faida in famiglia, storia vecchia. E questo…» agito la lettera «Risolve parzialmente il problema.»
Il punto è che non so se sono degna di questo compito. Ho mentito, giurato il falso e tradito la fiducia di molti da quando tutta questa storia è cominciata, ma non conosco ancora l’estensione della mia colpa. Mi sembra impossibile meritare un simile onore ed onere, tanto più che mi sento insicura oggi più che mai. Cerco di spiegare a Drake quello che mi passa per la testa, le paure folli e le più stupide incertezze; lui sorride, abbarbicato sul bancone della cucina.
«Non credo sia solo una questione di faida famigliare. Connor ha sempre avuto un debole per te. Sei la sua erede di fatto, adesso, ma lo sei sempre stata. Ti ha insegnato cose che non ha nemmeno nominato a Des o agli altri. Sei identica a lui, possibile che non te ne accorga?»
«Non è assolutamente vero.»
«Sei una Legilimens proprio come lui e sei pure brava come Occlumante. Ragioni come lui, tant’è che hai capito il suo piano, sembra, senza troppi problemi. Ti considera una sua pari da quella sera! Sei la sua erede di nome e di fatto.» ripete accalorato.
Mi sono sempre chiesta chi fossi e quale direzione avessi preso, ad un certo punto. Volevo essere una persona affidabile, pronta e disponibile per chi ne avesse bisogno e con sani principi. Mi sono ritrovata ad essere molto diversa da quella versione di me stessa e mi sono chiesta spesso, ultimamente, se non fosse davvero questo che ero destinata ad essere. Mi sono domandata anche che cosa sarebbe rimasto di me se fossi scomparsa all’improvviso: non sono sicura di meritare la fiducia di mio nonno in questa storia, non dopo quello che ho fatto a Primrose, ma lui deve pensare che sia così. Altrimenti avrebbe affidato la questione a qualcun altro. Bastava scegliere zia Sheila o Ellen.
Ma poi toccherebbe a Des o ai gemelli. rifletto.
Ovviamente la decisione del nonno ha senso. Probabilmente avrebbe agito così molto prima se solo avesse saputo fin dall'inizio il rischio che stavamo correndo. Ammetto di non essere pronta a quello che verrà, ma ho capito una cosa nel corso del tempo: Cordelia mi ha sempre lasciato una traccia da seguire, volente o nolente, senza mai farmi del male… e questo è ciò che conta.
Continuo a fissare la calligrafia di mio nonno, sperando almeno in parte di aver preso la decisione giusta. Dalla bacchetta evoco una fiammella flebile, ma capace di incenerire la copia del testamento morale di Connor Finn Moran e, implicitamente, il mio.
«Digli che accetto.»


Concorso a Tema: Aprile 2024

view post Posted: 10/4/2024, 20:32     +4Contest a Tema - Sala quiz e concorsi

Concorso a Tema: Marzo 2024

P r e m i a z i o n i

Ebbene, eccoci con le premiazioni per il concorso a tema del mese di marzo! Come anticipato dal post precedente, ringrazio tutti per la partecipazione: leggervi e addentrarmi nella vita dei vostri personaggi è sempre un grande onore e privilegio. Il tema, seppur in apparenza semplice, aveva le sue zone d’ombra… vediamo come ve la siete cavata!

Ricordo, come sempre, che i giudizi sono stati affrontati partendo da una base di parametri oggettivi (la correttezza grammaticale e l’attinenza al tema) e soggettivi (gradimento personale, piacere derivante dalla lettura di ogni singolo testo o il coinvolgimento).
Non si tratta di critiche, ma piuttosto di consigli e pareri personali che potete condividere, tener presente in futuro o accantonare liberissimamente.


C l a s s i f i c a

POSIZIONENOMEPUNTIGALEONIPUNTI CASA
PRIMOHorus Ra Sekhmeth29/3029 (+5)-
SECONDONieve Rigos28/301428
TERZODraven E. Shaw, Lyvie Synfenir26/3013 + 1326
QUARTOJuliet Little20/301020


C o m m e n t i

Nieve Rigos

Oramai penso di conoscere Nieve come le mie tasche, ma ogni volta con la tua scrittura e la tua capacità di introspezione mi dimostri che sbaglio. Non credevo possibile, ad esempio, che riuscisse a superare l’ostacolo creato dalle sue emozioni e a riavvicinarsi in modo tanto delicato ai nonni che, non tutti lo sapranno, sono figure di estremo riferimento per il tuo personaggio.
Il focolare della tua One Shot è quello della famiglia che accoglie e perdona: hai scelto, forse, la declinazione più canonica del tema, ma allo stesso tempo è congeniale al momento in cui Nieve si trova; si sposa con il suo stato psico-emotivo, con la rivoluzione (interiore e non solo) che ha cominciato riappacificandosi con Thalia.
Il tuo stile non si discute e lo trovo sempre ricco di una particolare ricercatezza funzionale alla preziosità del tuo scritto. La grafica è semplice e non distrae, semmai fa da cornice perfetta per un racconto estremamente intimo. Mi è piaciuto, naturalmente, e non vedo l’ora di scoprire se Gaspare e Nieve si incontreranno a Regent’s Park qualche pomeriggio più tardi (o anche prima, magari!). Complimenti, davvero!


Juliet Little

Cara Juliet, è un piacere vedere che non hai abbandonato i nostri lidi e la fantasia ti porta a scrivere ancora del tuo personaggio, così ricco di potenziale ancora inesplorato!
Leggendo il tuo scritto percepisco ogni cosa: la solitudine di Juliet, il modo in cui nel tempo questa giovanissima ragazza ha capito che cosa questo significhi per lei ed il suo futuro e - perfino - la fascinazione che crea in lei. Hai preso il tema “focolare” in modo letterale, usandolo come strumento di riflessione, ma il tuo focus si è spostato altrove, ovvero sul potere ammaliante del fuoco. A chi non capita di soffermarsi ad osservare le sinuose lingue di fuoco che scoppiettano e di perdersi nel colore, nella forma sempre uguale e al contempo diversa, lasciando correre i pensieri in un rituale ipnotico? Ho percepito chiaramente questo “spostamento” di tema e, quindi, non colgo il senso del tuo focolare: è lo strumento attraverso cui Juliet analizza la sua situazione oppure il tutto sta a significare che Juliet stessa è origine e fine ultimo di quel legame che di solito un individuo ha con un luogo/una persona tanto da considerarla “casa” ben oltre il senso più banale del termine? Sono ovviamente disponibile per un confronto successivo, se può farti piacere, perché il tuo scritto è - tutto sommato - uno dei migliori che io abbia letto finora.

Horus Ra Sekhmeth

Finalmente. Finalmente riesco a leggere qualcosa scritto di tuo pugno per un concorso a tema gestito da me: non sai la gioia per aver acceso la miccia della tua creatività!
Comincio con l’affermare che con te non posso discutere né di codici né di stile: da sempre mi affascini e da sempre leggo con piacere la storia di Horus che intrecci giorno dopo giorno. Piano piano stai tirando le fila della sua trama principale e non vedo l’ora di leggere che cosa ti riserverà il futuro in questo senso.
Passando alla One Shot che proponi, trovo che la declinazione scelta sia quella più originale per il tuo personaggio. Horus ha una storia così complessa, i ruoli che ha ricoperto sono infiniti e il suo background è ancora in fase di sviluppo; tuttavia, nel tempo sei riuscito a costruire con fatica, un tassello dopo l’altro, un posticino per lui in ogni angolo lui abbia abitato. Lo hai reso figlio, studente, mago adulto e per ciascuna di queste fasi hai creato la cornice per un quadro perfetto, dove la storia del tuo personaggio arde viva… proprio come nell’alveo di un focolare. “Casa” è un concetto in apparenza scontato e si può associare a tante idee: la famiglia, il luogo in cui si torna e si vive in pace con se stessi e col mondo, un gruppo di persone che si scelgono. Ecco, la chiave di lettura del tuo scritto la riassumerei con questo concetto: la scelta. Horus è arrivato ad un punto della sua vita in cui può scegliere quali sono le sue battaglie, qual è la sua casa e dove, finalmente, sentirsi libero. Quest’ultima veste, la libertà, l’ho percepita incarnata dalla sua forma animale - irriverentissima! - leggiadra e avventurosa. Insomma, Horus mi piace da sempre, ma con questo scritto sono riuscita a capirlo ancora meglio e ad apprezzarlo molto di più.


Draven E. Shaw, Lyvie Synfenir

Bentrovate, fanciulle mie. E’ un piacere leggervi singolarmente, ma trovarvi insieme è una gioia vera e propria!
Condivido anche con voi il plauso per il vostro stile di scrittura: è fresco, leggero e senza troppe tribolazioni. Leggervi è bello perché, nell’immediatezza della narrazione, riuscite entrambe a dare profondità a pensieri ed emozioni, a far capire esattamente che cosa pensi il vostro personaggio e perché. La grafica è semplice, non ostacola del tutto la lettura, ma lo spazio e il font erano un po’ troppo stretti per la vecchina che sto diventando: portate pazienza, dunque! In ogni caso, questo dettaglio non ha influito sul giudizio finale che, anzi, risente solamente della brevità dello scambio tra i vostri personaggi. In buona sostanza, avrei preferito leggervi in post magari più densi di emozioni, sentimenti verso Serpeverde e verso la vostra controparte, per capire quale fosse la vostra interpretazione del tema. Si può lavorare in molti modi, quello appena suggerito è solamente quello che prediligo personalmente.
Il tema del focolare, l’ho ripetuto in più salse, non è così semplice: nasconde insidie e nel vostro piccolo siete riuscite a scovarle, farle vostre e a renderle al pubblico con semplicità. Ho percepito la Casa Serpeverde come focolare del vostro scritto, come centro nevralgico di gioie e dolori, ma allo stesso tempo Lyvie e Draven son porto sicuro l’una per l’altro nonostante il tempo e le circostanze li abbiano condotti a vivere esistenze un po’ diverse e, ad oggi, subordinate tra loro. La sfida che si troveranno ad affrontare, ora che hanno spille e ruoli diversi, li pone su un terreno di gioco non del tutto inesplorato e dove non arriva l’esperienza di uno giungerà sicuramente in soccorso l’attitudine naturale dell’altra. La vostra è una storia ancora da scrivere, ma ho apprezzato moltissimo il tentativo di creare un’ulteriore connessione tra i vostri personaggi. Ben fatto!


C o n c l u s i o n i

Fermo restando che i miei sono pareri meramente personali, resto a disposizione per qualsiasi chiarimento o delucidazione. Ringrazio chi ha partecipato e anche chi ci ha pensato, considerando l'idea! Vi aspetto al prossimo Concorso a Tema!

view post Posted: 1/4/2024, 10:25     +1Contest a Tema - Sala quiz e concorsi

Contest chiuso. A breve i risultati.
Grazie a tutti, fiorellini! :flower:

view post Posted: 26/3/2024, 19:44     +8TOPIC DELLO SFOGO - Off-Topic
La mia migliore amica aspetta un figlio. La mia migliore amica da ben diciotto anni aspetta un figlio e non vuole assolutamente adeguarsi allo standard dei gender reveal e dei baby shower.

La cognata e la testimone di suo marito le stanno organizzando entrambe le cose. Ma io dico. La conoscete da cinque anni, per tutti i santi del paradiso e i demoni dell'inferno, ma non avete pensato che - se avessi saputo che voleva festeggiare questa nuova fase della sua vita - non avrei fatto il possibile per renderla felice?

È praticamente mia sorella.
Questa gravidanza la sto vivendo con lei giorno dopo giorno e osate tacciarmi di essere una guastafeste solo perché proiettate i vostri bisogni sfortunatamente irrealizzati (e mi dispiace pure) sulla vita degli altri.

Voi non state bene.
view post Posted: 14/3/2024, 16:30     TOPIC DELLO SFOGO - Off-Topic
CITAZIONE (~ Nieve Rigos @ 14/3/2024, 16:22) 
Io e Horus Sekhmeth ci organizziamo per passare la giornata perfetta fuori domani.

Meteo: “domani piove, bastardi.”

:meh:

Il segreto è programmare senza dirlo, partire e fare finta che non sia nulla di speciale. Di solito funziona.
view post Posted: 13/3/2024, 17:37     +4Manuale del perfetto rincorbellito - Off-Topic
Le rincorbellite siamo io, T. ed E. (il trio meraviglia dell'ufficio, da leggersi rigorosamente con ironia) che sbattiamo tutte e tre il ginocchio sinistro sulla stessa gamba della medesima scrivania (punto di appoggio per molte cose) in tre diversi momenti della giornata.
Il karma ci vuole male, perché l'una ha riso dell'altra nel momento dell'impatto del suddetto arto e quindi ci ha punito.

La migliore resta G. - donna di grande esperienza - che a pranzo torna con un pezzo di polistirolo ricavato chissà da quale magica scatola, lo applica alla gamba della scrivania e dice "I miei figli ormai sono grandi e gli spigoli non gli fanno più niente, ma voi..."

Eh, G., noi siamo rincorbellite. Per fortuna ci sei tu che proteggi le nostre articolazioni. :ihih:
view post Posted: 11/3/2024, 13:47     +3TOPIC DELLO SFOGO - Off-Topic
E il premio alla collega più simpatica dell'ufficio va a Miss Non-Mi-Sfugge-Niente-Specialmente-I-Fatti-Altrui, che stamani mi accoglie con "Che look ordinato e raffinato che hai oggi! Sei stata a un matrimonio ieri?"


Scusa un attimo, cosa:

1. Non devo avere un motivo per essere andata dal parrucchiere e dall'estetista;

2. Non vengo mai in tuta da ginnastica in ufficio (a differenza tua).

E ringrazio i miei genitori che mi hanno dato il dono della risposta pronta.

No, cara. Nessun matrimonio. Mi son fatta bella per me. Che forse è anche più importante. E impara a farti un mazzo di cavoli tuoi. Oh.
view post Posted: 10/3/2024, 16:51     +1Ciao ♥️ - Presentazioni
Benvenuta Giorgia!
Le presentazioni sono sempre un problema, a volte si dice troppo e a volte troppo poco, ma tu hai raccontato il giusto perché sappiamo già che sarai una di noi al 100%. :ue:
Tra amanti della lettura, serie e videogiochi ce n'è per tutti i gusti, quindi sono sicura ti troverai splendidamente!

Per qualsiasi cosa lo Staff è a tua disposizione, spero di vederti presto in gioco (magari ci scappa anche una role!).

Ancora ben arrivata e, soprattutto, buon divertimento! :gufetto:
view post Posted: 7/3/2024, 09:20     Manuale del perfetto rincorbellito - Off-Topic
CITAZIONE (~ Nieve Rigos @ 7/3/2024, 09:18) 
Gioco con Ania in giardino.
“BUH!” urlo, sbucando dalla porta.
A saltare in aria non è Ania, ma la vicina di passaggio.

:fix:

Che cosa ti ho detto di recente? Sei una brutta persona u.u
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