Vagnard von Kraus Ghignò maliziosamente all'affermazione della rossa riguardo la precaria situazione famigliare di lei, e sarebbe stato davvero difficile per Vagnard definirla in altra maniera. Cresciuta dai servi, senza madre, un padre ad Azkaban. Una situazione tanto drammatica quanto curiosa, abbastanza per far sguazzare l'anima nera come la pece di Vagnard. Ecco perchè ghignò. Alle volte un gesto vale più di mille parole, una frase forse di circostanza che nasconde un grande fondo di verità. Non a caso il tedesco amava comunicare spesso in maniera non verbale, preferendo invece il linguaggio del corpo, che ben sapeva leggere nelle altre persone come tanto studiava il proprio. Sapeva come mascherarlo all'occorrenza, e sapeva altre volte come sottolinearlo, ai limiti dell'esagerazione. Ma era proprio lì che si nascondeva, in maniera forse semplicistica, la sua essenza. Nella fattispecie il gesto era dovuto all'apprezzamento nei riguardi della forte ironia al cospetto delle parole dell'ex Caposcuola.
Continuarono a camminare come Dama e Cavaliere, una coppia che presentava mille contraddizioni. Alla fine forse era proprio quello l'obiettivo di Vagnard, ovvero attirare l'attenzione. Per quanto ai più potesse apparire bello e affascinante un bel quadro di Canaletto, con la profonda attenzione ai colori, alle proporzioni e alla prospettiva, ad un primo sguardo l'occhio cade più sulla disarmonicità apparente di un quadro di Picasso che invero offre un diverso modo di vedere i suoi soggetti, letteralmente a 360°. In fondo Emily e Vagnard non potevano essere tanto diversi e distanti quanto al contempo completarsi a vicenda. In sintesi, nonostante all'interno fosse ancora combattuto e forse mai era stato così debole, cercava di farsi forza all'esterno, cercando di riabilitare il suo ruolo all'interno del complesso scolastico.
Camminando realizzò il leggero disagio di Emily nei confronti dell'elemento del fuoco e capì che forse non era solo lui ad aver avuto un difficile passato recente. Allungò la mano libera fino a sfiorare le pareti del Castello. Curioso come arrivato durante il primo anno si sentiva tanto fuori luogo quanto a casa in quel momento, dopo aver subito indicibili torture ed essere stato lontano chissà quanto tempo. In fondo era una sorta di casa dove ognuno si sentiva protetto e accudito.
Raggiunto il Giardino, le dichiarazioni della giovane riguardo l'avvicinarsi al bar causarono in lui un leggero languorino e le fauci secche di Vagnard cominciarono a bagnarsi, come bestia desiderosa di carne e sangue. Non vedeva l'ora di appoggiare le labbra su un succoso bicchiere di alcool puro. L'istinto fu velocemente abbandonato nel momento in cui Lei fece piccola tappa allo stand di Vestiti. Avrebbe dovuto attendere molto? Dandosi uno sguardo attorno incrociò rapidamente lo sguardo con una serie di ragazzi che mai aveva visti, sicuramente del primo anno, Serpeverde a giudicare dal loro atteggiamento. Si ripromise di investigare oltre. Ella riprese dunque il cammino.
<< Sembra mi sia perso davvero molto, comincia a raccontare allora, non amo essere tenuto all'oscuro. >> aggiungendo solo successivamente un leggero sorriso, evidentemente di circostanza. La sua era una pretesa, certo, ma almeno di facciata non voleva apparisse come un ordine, onde evitare che Emily si ritirasse ed evitasse di aggiornarlo sui più recenti avvenimenti. Ma fu in quel momento che udì una voce delicata chiamare la sua compagna. Vide avvicinarsi una figura slanciata, alta ed elegante nelle forme e nelle movenze, lunghi capelli castani e profondi occhi blu. Vagnard socchiuse gll occhi sentendosi riconosciuto e chiamato. Gli sarebbe piaciuto ribattere salutando di conseguenza, ma proprio quella figura non si collegava ad un nome. L'aveva mai conosciuta? Non ricordava della sua esistenza. Notando però la confidenza tra le due ragazze, egli si allontanò di qualche passo da Emily, mettendosi in mezzo alle due, formando una sorta di curioso triangolo equilatero. Le indicò entrambe, una con la mano sinistra ed una con la mano destra. << Non ditemi che...state insieme! Ma certo, ma certo, come ho fatto a non capirlo, era questa una delle novità? Non pensavo fossi passata dalla mazza all'anello, Rose! >> Vagnard era risaputamente razzista e misantropo, credeva fortemente nell'esistenza di una razza non pura, ma più degna di altre. Di certo gli omossessuali erano tra le razze meno considerate, avrebbe dato loro tranquillamente fuoco, ma il giovane si sforzava di sopportarli in qualche maniera.
Scoppiò in una risata profonda, mentre allungava il braccio cercando di afferrare un bicchiere volante, senza sapere cosa vi fosse dentro e a chi lo stesse rubando.SCHEDA ▴ UMANO▴ 17 ANNI ▴ CAOTICO MALVAGIO▴ SERPEVERDE ▴ code © psìche