Helen aveva rimandato per molto tempo la visita al negozio di musica. Erano passati diversi mesi da quando la sua armonica rallegrante si era rotta, o meglio l'aveva rotta lei ... lanciandola contro il muro. Forse sua padre con un incantesimo sarebbe stato in grado di ripararla, ma non lo fece. Un po' per farle imparare una lezione, e un po' perché era ancora arrabbiato con la figlia, decise che doveva rimediare ai suoi sbagli, quelli commessi nel suo periodo buio. Helen comprendeva, sia la lezione che voleva darle il padre, sia la rabbia che ancora provava. Aveva quasi perso anche sua figlia, l'unica che le rimaneva. Il motivo per cui Helen aveva rimandato la riparazione dello strumento era per chi ci lavorava in quel nel negozio. Non vedeva il Grifondoro da tempo, ed era sparita senza dire nulla, nonostante il grande legame che li univa. Ora si era decisa ad affrontare la situazione. O almeno così credeva, prima di arrivare di fronte la porta del negozio senza riuscire a entrare. Suo padre, che l'aveva accompagnata, la guardava mentre allungava e poi ritirava la mano dalla maniglia, fare passi indietro e poi riposizionarsi di nuovo di fronte la porta, e tornava a ripetere il balletto. Rimase ad eseguire quella coreografia per circa 10 minuti, o forse più. Poi d'un tratto, aprì la porta e oltrepasso la soglia. - Buonasera. - Si guardò intorno alla ricerca di un commesso. In quel momento, solo in quel momento, le venne in mente che forse Oliver potesse non lavorare più lì. Le persone fanno un sacco di cose mentre non ci sei. Una morsa al petto si fece sentire, non sapeva dire se per il timore di vederlo o di non vederlo. In ogni caso aveva bisogno di qualcuno che le desse assistenza. Tirò fuori dalla tasca del cappotto nero la sua armonica, praticamente ricoperta di magiscotch a tenere insieme i pezzi. - Avrei bisogno di una consulenza su uno strumento rotto. C'è qualcuno? - Cominciò a guardarsi intorno, aspettando di vedere apparire un commesso, chi desiderava di più non lo sapeva nemmeno lei.
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