Valzer e Sangue

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Alfier Demon
view post Posted on 6/2/2008, 14:54




C'erano poche cose che realmente Alfier non sapeva fare: una di quelle era ballare e guarda caso a giorni ci sarebbe stato il ballo di San Valentino lì ad Hogwarts.
Ovviamente aveva già chi da invitare,ma la cosa che più lo infastidiva era il fatto che non sapeva nemmeno muovere un passo di danza! Sapeva soltanto muoversi come un maialoccio imbufalito avanti e indietro [il che era abbastanza vergognoso e per nulla presentabile (anche se parecchio comico)].
Se ne stava al Piano terra,seduto sulle scale che portavano verso i piani più alti del castello; fortunatamente aveva trovato delle scale che non si muovevano e quindi se ne stava bello e calmo a riflettere su cosa fare. Sbuffò irritato,portandosi il mento sulle mani,appoggiando i gomiti sulle gambe,mentre guardava le coppiette che passavano di lì parlando di ballo,o tutti gli altri ragazzi che si invitavano a vicenda a quel fantastico evento.
Pensava,forse fin troppo,e poco dopo sentì il cervello scottargli per via dei troppi pensieri; tanto per fare qualcosa si mise un dito nervosamente in bocca torturandoselo fino a farselo sanguinare. L'unica cosa che poteva adesso era leccarsi il dito per non morire dissanguato per colpa del suo nervosismo.
Aveva proprio bisogno di qualche lezione di ballo,anche perché di fare figuracce la sera del 14 in Sala Grande,non ne aveva proprio voglia; tuttavia sapeva che pur nonostante avesse imparato anche solo due passi,se ne sarebbe stato tutta la sera seduto in un angolo o su quelle scale a chiacchierare con James o qualche altro figuro che come lui era negato per la danza.
Una cosa che lo incuriosiva e voleva sapere,erano proprio le coppie che si sarebbero formate per il ballo; si sarebbe proprio divertito di vedere magari...James con qualche studentessa; oppure qualche altro genio che ballava.
Più che festa degli innamorati,sarebbe stata la festa delle risa e del divertimento. Ovviamente,sadicamente,Afier si sarebbe divertito a scapito di tutti gli altri! Non gli andava proprio di farsi ridere addosso (anche perché non era mai successo).
Continuava a leccarsi il dito per far si che comunque questo si cicatrizzasse un po' e non sanguinasse ulteriormente; ed infatti dopo un paio di minuti che il Serpeverde se lo fu' ciucciato per un po' esso smise di sanguinare e così il ragazzo se lo poté mettere in tasca,come aveva anche l'altra mano.
Odiava essere nervoso,ma quelle situazioni erano peggio di una guerra vissuta a caldo.
 
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.:Nicole A. Black:.
view post Posted on 6/2/2008, 16:16




Nicole scendeva allegramente le scale.
Il gran ballo si avvicinava e con esso portava anche una folata di buon'uomore notevole.
Pochi giorni prima era andata sin a Diagon Alley con alcune sue compagne a scegliere un vestito per l'occasione. E dopo aver girato in lungo e in largo finalmente aveva trovato il vestito adatto a lei.
Sicuramente non sarebbe passata inosservata al ballo, anhe se i suoi modi un pò sopra le righe tendevano a non farla passare mai in secondo piano.
Trotterellò giò dalla torre di divinazione, dove si trovava la sala comune dei Corvonero, fino a raggiungere il piano terra. Mancava poco all'ora di pranzo e durante il tragitto la piccola notò numerose coppiette che si apprestavano a scambiarsi tenere effusioni.
La mente andò così ad Alfier; non lo aveva più visto da quella seratrascorsa in torre. A parte qualche volta in sala comune, al tavolo dei Serpeverde.
Era quasi giunta alla fine delle scale quando vide, di spalle un ragazzo seduto a terra, accovacciato ed intento a guardarsi una mano. Dai capelli la ragazza non potè avere dubbi. Era Alfier.
Rallentò un pò la discesa sino ad arrestarsi quasi completamente alle sue spalle. Non sapeva bene come comportarsi con lui, un pò ci era rimasta male, per come l'aveva trattata in torre, ma il sentimento che provava per lui era più forte, e non le permetteva di andar via come se nulla fosse.
Gli si avvicinò.


Ciao Alfier, come va?

Chiese la ragazza sorridendogli e ponendosi dinnanzi a lui
 
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Alfier Demon
view post Posted on 6/2/2008, 22:25




Proprio quando tutte le speranze di Alfier sembravano perse,ecco che gli si presentò un'occasione micidiale: o meglio,ecco lì che arrivava la sua consorte. La sua Nicole.
Il Serpeverde alzò lo sguardo sorridendo a quella vocina che ben conosceva; partì dalle gambe e finì di guardarla agli occhi. Sorrise e si alzò senza attendere un attimo,cingendole le braccia attorno alla schiena e dandole un dolce e tenero bacio sulla guancia. Continuava a sorridere,era felicissimo di vederla,gli era anche mancata e voleva sopratutto scusarsi per il loro ultimo incontro (che non era andato molto bene).
-Mi sei mancata..-
Le sussurrò nell'orecchio dolcemente,cercando di starle più vicino possibile,cercando di non stringerla troppo e di non farle troppo male.
Con una mano salì dalla schiena ad un braccio,fino a salirle sulla guancia,accarezzandola dolcemente,palpandola con delicatezza e cominciando poi ad accarezzarla con la parte esterna della mano.
Poi le sue labbra si posarono con delicatezza su quelle della Corvonero mordendole con le proprie labbra,il labbro inferiore,accarezzandole più che darle un vero e proprio bacio.
Gli era mancata davvero,era stata come un buco nello stomaco,un buco vuoto,qualcosa che non poteva colmare col tempo o con la solitudine,doveva averla per forza: era una necessità.
-Ti amo scema...ti amo tantissimo...-
Sussurrò lui,diventando di un rosso leggero sulle guance pallide di Alfier,che come sempre in quelle situazioni era ben visibile.
E lei..era così bella,e allegra comunque,in qualsiasi situazione mentre le dava un altro bacio e le guardava poi il labbro che sere prima gli aveva morso troppo violentemente.
Si morse lui a sua volta le labbra,quasi amareggiato e smettendo di accarezzarle la guancia,le passò il pollice sul labbro,accarezzandolo,cercando di curarglielo con le proprie mani. Ma comunque sapeva di essere il solo ed unico responsabile delle sue azioni,e quando si lasciava andare era sempre brutta cosa (come in quel caso).
-Scusami..davvero..scusa...-
Disse ancora lui continuando ad accarezzarle il labbro,con sguardo molto,ma molto amareggiato; non si era mai pentito di quelle cose,ma con Nicole era diverso. Si sentiva tremendamente in colpa e il suo volto triste che piangeva era ancora vivo nella sua mente,anche se non come una bella cosa,ma come un incubo che avrebbe voluto dimenticare il prima possibile.
 
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.:Nicole A. Black:.
view post Posted on 8/2/2008, 08:51




La reazione di Alfier la sorprese e la rese felice più di quel che la ragazza sperava.
Era abbastanza evidente che il ragazzo si era pentito della reazione che aveva avuto qualche sera prima e Nicole non se lo lasciò dire due volte. Si lascio stringere e baciare, lasciò che il ragazzo l'accarezzasse e le sussurrasse nell'orecchio tutte quelle dolci frasi.
Lei a sua volta, con un dolce sorriso stampato sul viso chiuse gli occhi felice.
Poi il ragazzo prese a baciarle le labbra dolcemente, delicatamente, come se fossero un qualcosa di prezzioso, come se avesse evidentemente paura di ferirla di nuovo.
Le accarezzò, le baciò, le strinse tra le sue.
Quanto le erano mancati quei momenti, quei dolci momenti trascorsi con il ragazzo, quelle parole sussurrate, quei gesti di pura e semplice passione, così dolci, così desiderosi di lei.


Anche tu mi sei mancato Alfier, tantissimo e mi dispiace molto per quel che è successo l'altra sera in torre.
Non ti scusare, io ti ho già perdonato.


Rispose dolcemente mentre con le mani iniziò a cercare quelle di lui, e quando le trovò le strinse delicatamente nelle sue.
Lei sapeva che lui non lo aveva fatto con cattiveria o altro, era solo passione, una forte passione che anche lei provava e che era difficile da controllare, o bloccare, e lui non ne aveva alcuna colpa.
Prese a baciarlo dolcemente, ma si staccò e tornò a guardarlo negli occhi, quegl'occhi così chiari, così brillanti, che scrutavano e osservavano solo lei, come fosse l'unica cosa rimasta sulla faccia della terra.
Le guance si colorarono di un tenue rossore.


Ti amo...
 
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Alfier Demon
view post Posted on 8/2/2008, 19:31




Il ragazzo sorrise quando vide che Nicole aveva accettato di alto grado le sue scuse e stava rispondendo ai suoi baci senza nemmeno una predica; per Alfier era bellissimo stare con quella ragazza,riusciva a rispecchiarsi (o quasi) nei suoi occhi,anche se tuttavia amava che i loro caratteri fossero in contrasto.
Dopo un po' che l'ebbe baciata la guardò e la ascoltò restandole sempre comunque vicino,senza fare altro e guardandosi un po' in giro: era finito anche lui nella trappola amorosa come molti altri studenti lì.
Scosse la testa a quel pensiero e guardò la sua Corvina,il suo piccolo corvo che era nelle sue mani e tra le sue braccia e non avrebbe più potuto fuggire via; sembrava che la serpe,come la storia dopotutto aveva insegnato,fosse riuscita nuovamente a sedurre e far cadere in tentazione: ancora,per l'ennesima volta.
Gli occhi del ragazzo erano semi-brilli e i capelli erano tutti gettati all'indietro,tranne parte dei lunghi capelli albini che gli cadevano sugli zigomi coprendo in parte gli occhi,ma candidamente come fiocchi di neve,candidi e lisci.
Si fece prendere le mani da Nicole e sorrise,senza dire niente: non c'era bisogno di parole per descrivere quel bellissimo momento.
Sarebbe stato tuttavia necessario per far si che quella voglia di "completezza" arrivasse nuovamente alle labbra di Alfier,che bramavano ancora un piacere che gli era stato negato,per quiei pochi giorni sembratigli un'eternità.
Così dopo aver sorriso al "Ti amo" della piccola Nicole tornò a baciarla con dolcezza,fregandosene per un momento della gente che dietro di lui doveva passare e scendere dalle scale; si appiattì contro il muro avvicinandosi Nicole e continuando a baciarla guardando abbastanza male tutti quelli che li disturbavano.
Mandò al diavolo un attimo la rabbia e decise di dedicarsi solo all'amore che stava spruzzando da ogni poro della pelle per via della sua ragazza,più che bella,più che attraente: una vera Ragazza con la "r" maiuscola; il tipo di fidanzata che tutti avrebbero voluto avere,perché nonostante il suo (costante) caratteraccio,sapeva rubarti il cuore come nessun altro era riuscito a fare nella vita del Demon.
E tra tutti quei pensieri sdolcinati,quasi si dimenticò dell'elemento principale,che sarebbe stato oggetto di discussione in quei giorni: o meglio,che già era oggetto di discussione e che era soltanto alle porte per poter essere realizzato; il lussureggiante ballo di SAN VALENTINO.
A quel pensiero Alfier sembrò ancora svenire,si morse un labbro e sembrò volesse inscenare un pianto frenetico,dovuto al panico e al fatto che lui San Valentino lo aveva sempre passato mangiando i cioccolatini che riusciva a rubacchiare dalle scatole zeppe delle sue amiche.
Si allontanò da Nicole e con un piccolo inchino,in cui divenne ugualmente paonazzo e rosso dalla vergogna,sorrise imbarazzato:
-Posso avere l'onore di invitarti al ballo..?-
Inizialmente quelle parole erano tirate con la forza,ma ad Alfier sembrarono uscite naturalmente,anche se sembravano tutte semplici da dire,furono uno sforzo tremendo per il ragazzo,abituato di certo a toni e a riverenze molto meno educate e geniali di quelle.
Respirò a fondo e si alzò da quell'inchino restando tuttavia sorridente,riavviandosi i capelli con le mani,sistemandoli con le stesse; lo sguardo alto e fiero cercava di non lasciar intravedere nessun sentimento "debole",ma fu' difficile se non quasi impossibile.
-Vogliamo fare qualcosa? Ti compro una scatola di cioccolatini? Oppure sei allergica?!-
Chiese Alfier mordendosi il labbro inferiore,nuovamente per il panico che stava dimostrando dalla velocità stratosferica con cui aveva posto quelle domande una dietro l'altra,senza attaccare la spina del cervello alla presa elettrica.
Diede un pugno con la parte esterna della mano e alzò lo sguardo al cielo,tentando di calmarsi: sospirò e guardò di nuovo Nicole:
-Scusami-
Disse nuovamente,per l'ennesima stupida scenata.
Si guardò intorno,non seppe perché lo fece ma un raptus di follia prese completamente la sua mente:
-IO AMO QUESTA RAGAZZA!-
Cominciò a urlare,facendosi sentire da tutti gli studenti presenti,non vergognandosi tuttavia nemmeno un po' di quello che aveva appena fatto; lo ripeté una,due,tre volte finché non prese le mani di Nicole e con serietà e calma la guardò aspettando una sua reazione.


Post potentissimi Mode=ON
 
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.:Nicole A. Black:.
view post Posted on 10/2/2008, 21:27




Nciole seguì attentamente le parole di Alfier, restando alquanto stupita.
In parte l'invito del ragazzo non giungeva inaspettato, dopo quello che si erano detti in torre, probabilmente Nicole era più di un'amica per lui, ma cos'era allora?
Il cuore della ragazza prese a battere vorticosamente perchè milioni di battiti iniziarono a farsi sentire insieme alla miriade di amozioni che il ragazzo le infondeva ogni qual volta le parlava, o semplicemente le stringeva le mani.
Dopo tutto quel che era successo con francois, la piccola Nicole non si sarebbe mai aspettata di riuscire a rivivere quelle stesse sensazioni, anzi delle sensazioni più forti, che le facevano girare la testa come se fosse stata presa da un'attacco improvviso di vertigini.
Dovette poggiarsi alla parete alle sue spalle per riuscire a stare in piedi e ricambiare i baci con i quali il ragazzo la stava viziando.
Poi si soffermò a guardare il rossore sul viso del giovane e delicatamente gli poggiò una mano sulla guancia accarezzandolo dolcemente.
La risposta le venne dal cuore e non ci furono esitazioni.


Certo che vengo al ballo con te Alfier, e non vedo l'ora...

Rispose sorridendo la ragazza.
Tutto ciò che venne dopo fu un sussegursi di gesti, movimenti, azioni che fecero colorare ulteriormente le guance della ragazzina.
Alfier le prese la mano ed iniziò a gridare per le scale il suo amore per lei.
Nicole rimase pietrificata e immobile, senza riuscire a parlare, guardandosi intorno, guardando la gente che passava accanto e li guardava.
Allora prese il polso di Alfier, e poggiandosi al murò, lo tirò verso di se, senza rispondere, iniziando a baciarlo senza sosta, con fga, per quanto il posto gli permettesse così tanta intimità.
Fu un bacio che aumentò il suo senso di vertigine, che le fece girare la testa ancora più vorticosamente, costringendola a staccarsi poco dopo ed ad appoggiare la testa sulla sua spalla.


Ti amo Alfier..

Riuscì solo a dire, stringendosi a lui
 
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Alfier Demon
view post Posted on 10/2/2008, 22:21




In un attimo quella situazione in cui Alfier si era dimostrato peggio di un babbano sbronzo,terminò perché Nicole come sempre,con la sua dolcezza riuscì a colmare ogni più strano desiderio del Serpeverde.
Fu' una scena tanto romantica,ma la cosa di cui Alfier era più felice era il fatto che la piccola aveva accettato il suo invito al ballo,così si era tolto un macino dallo stomaco e o aveva gettato via,come se quel peso non lo avesse mai avuto.
Inizialmente Alfier vide la piccola come se volesse svenire e cadere per terra intontita,non fece in tempo ad avvicinarsi per afferrarla e verificare che non avesse niente,che se la trovò vicina che lo abbracciava e lo teneva a sé.
In quel secondo il ragazzo si cadde in un buio totale,gli passarono davanti agli occhi le scene della sua vita a casa dei genitori,con tutte le cose che la madre gli aveva raccomandato e gli aveva detto prima che il giovane Alfier fosse smistato; se ne ricordava una che gli arrivò in mente come un lampo: "Figlio mio,qui cominci a scrivere il libro della tua vita".
Il libro della sua vita? Alfier si tormentava per poter riuscire a comprendere il significato di quella frase,che gli pareva fatta da parole incomprensibili,così pesanti e dure...
Quei ricordi furono un flashback improvviso che tuttavia lo riportò alla realtà poco dopo,infatti poco dopo il ragazzo guardò la sua piccola creaturina,che adesso era nelle sue braccia ancora impietrita per il raptus folle che aveva avuto il Serpeverde urlando a tutti il suo amore per lei. Non era pazzia,lui quelle parole le aveva sentite dal profondo del suo cuore e aveva deciso di dirgliele con il cuore aperto,nelle mani; proprio come se quello fosse stato il suo libro da scrivere; e si poteva dire che in quei giorni ne stava scrivendo le pagine più belle,dopo le nere e grige pagine della sua vita.
Le sue labbra poco dopo furono catturate nuovamente dalla piccola Nicole con passione e amore; ma quella volta Alfier decise di non rispondere,consapevole che una reazione gli sarebbe costata l'espulsione a vita da Hogwarts.
Si fece baciare,restando tuttavia a guardarsi intorno mentre Nicole gli sfiorava le labbra con la propria e lo faceva il ragazzo più felice della terra,coccolandolo con la femminilità.
Pochi secondi dopo,Alfier le abbandonò le labbra restando un secondo intontito dai mille ricordi e dalla sensazione di vero amore che stava provando dai baci di Nicole,così alzò lo sguardo al soffitto,doveva stare comunque un po' solo,avrebbe dovuto riflettere una di quelle sere,per farsi un attimo il punto della situazione e decidere cosa sarebbe stato meglio e cosa peggio,da fare in quel periodo.
-Ah adesso mi ami?-
Chiese il ragazzo mantenendo lo sguardo la soffitto; alla fine sembrava che Nicole avesse preso la sua decisione in merito alla loro "avanzata" sentimentale; Alfier non poteva che esserne felice dopotutto; stava aspettando quella conferma da tanto.
Poi,fu' lui a prendere Nicole per le guance,con le sue mani fredde; abbassò lo sguardo e la guardò negli occhi rispecchiandosi i essi,dandole un dolce bacio sul naso sorridendo dopo essersi staccato.
 
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.:Nicole A. Black:.
view post Posted on 13/2/2008, 10:42




Nicole notò che il ragazzo mentra continuava a baciarlo, aveva la testa altrove, come se il corpo fosse li, davanti a lei, che la stringeva, l'abbracciava, ma la mente era da tutt'altra parte, posti lontani, lontanissimi da quel dolce bacio.
La ragazzina si staccò un istante, soffermandosi a guardare il viso del ragazzo e ascoltando le sue parole.
In quel momento gli sarebbe piaciuto essere nella mente del ragazzo, insinuarsi nei suoi pensieri e farli suoi, ma si limitò a continuare a fissarlo.
Il ragazzo a volte era così enigmatico, così particolare, ma era forse per quel motivo che a Nicole piaceva così tanto.
Inclinò il viso e rimase così a fissarlo, soffermandosi ad ascoltare le sue parole, e restandone in parte sorpresa. Non le sembrava di non esser stata mai poco chiara sull'argomento con Alfier. Quello che provava l'aveva sempre detto, senza remore, senza allusioni, sempre diretta e chiara.
Come poteva avere dei dubbi?


Si, ti amo, perchè, credi che non sia così Alfier? Che tipo di dimostrazioni vorresti per poter confermare queste mie parole?


Si lasciò accarezzare le guance, socchiudendo gli occhi.
Era bellissimo quel contrasto, le sue mani fredde, gelide, come un piccolo cubetto di ghiaccio, contro le sue guance, che erano fuoco, un fuoco che bruciava senza dare scampo.
 
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Alfier Demon
view post Posted on 13/2/2008, 19:23




Alfier vide la piccola Nicole squadrarlo,appena ebbe squadrato la testa; con ancora la sua moltitudine di pensieri per la testa sorrise,non pensandoci; era felice di essersene andata via dalla sua casa,almeno in quel momento era libero ed essere autonomo era un pensiero che più si ficcava in testa,più lo divertiva.
Si ricordò del suo duello con il Grifaccio,e quasi volle auto-conficcarsi qualcosa in gola,ma non poteva farsi umiliare in quel modo,così sospirò e diede un bacio a Nicole,un ultimo bacio e poi sarebbe andato a vincere:
-Amore,ho un importante duello..devo scappare; ci vediamo presto,ti mando un gufo.-
Furono le uniche parole che le disse,tenendola per mano e guardando le scale che lo dovevano portare al quarto piano; si augurava che Nicole non se la prendesse per quella piccola scappatella: metterla da parte per un duello? Si forse ne vale QUASI la pena,ma Alfier era così: uno spirito libero pronto a qualsiasi cosa.
Salì di corsa le scale,fino ad arrivare al quarto piano,pronto,pieno di adrenalina.
 
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8 replies since 6/2/2008, 14:54   87 views
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