Un pò per caso

Milla prese a sfiorare delicatamente i lunghi capelli dell'uomo, piano, come piccoli fili di seta de sfioravano leggeri la sua mano. Mentre le labbra sembravano danzare dolcemente su quelle di lui, fredde, quasi glaciali, ma era le sue, e nulla c'era di più bello al mondo per la giovane donna. Le loro labbra si sfioravano, si mordevano si univano con intensità.
Nella mente nessun pensiero, solo il desiderio di godersi quel momento e la speranza che quelle dolci effusioni arrivassero li, sino a Fyria, e riuscissero, anche se solo in parte a riscaldare quel cuore divenuto così tanto freddo.

Milla seguì i gesti dell'uomo, allontanandosi a sua volta, sebbene a malincuore da quelle labbra tanto bramate.
Guardò i suoi occhi, quegli occhi rossi, di bestia che tanto a spaventavano, ma in cui tanto si perdeva ogni istante che passava, sempre di più, mentre ormai le lacrime, in precedenza scese dal suo viso, avevano lasciato solo una leggere striatura sulle guance, del tutto impercettibile a uno scrutatore poco attento.
L'uomo la strinse forte, violentemente tanto che la donna portò le mani al petto di lui, intimorita

Sono esile, si ma difficile riuscire a spezzarmi, se non proprio impossibile

Rispose a sua volta la donna

Cos'è, una nuova sfida Fyria? Vuoi mettermi alla prova? Il mio cuore ne ha subite tante, ormai è forte e dubito che potrà spezzarsi

La neve continuava a cadere leggera posandosi di tanto in tanto suoi capelli cremisini dell'uomo e sui lunghi riccioli della ragazza. Ma nessuno dei due si mosse, continuavano a scrutarsi, l'uno con l'altra, senza sosta ne ripensamento alcuno

No Fyria ti sbagli. L'unica cosa a cui tengo, più della mia stessa vita sai cos'è, non occorre nemmeno che io te lo ripeta, leggi nella mia mente, leggi il mio cuore, cosa ti dicevano le mie labbra, prima, mentre sfioravano le tue?

Milla portò nuovamente la mani dietro al collo di lui e di nuovo le loro labbra furono a pochi centimetri di distanza le une dalle altre, ma senza soccarsi, restando così, vicine.

Sò che sarei obbligata a farlo Fyria, lo sò. Sai a volte penso che se quel giorno non avessi deciso di passeggiare a notte tarda per il giardino, a notte fonda, probabilmente ora condurrei una vita normale, sarei nel mio ufficio a correggere compiti su compiti, o trascorrerei il pomeriggio con Cryso, a chiacchierare, a sorseggiare un tè caldo, guardando la neve leggera cadere fuori dalla finestra. ....

Si fermò un momento immaginando quegli istanti della sua vita, fantasie, pure e semplici fantasie.

Ma probabilmente non mi sarei mai sentita così viva come in questo istante. La mia vita è in bilico tra la vita e la morte, vado contro qualcosa che è molto più grande di me, ma mi sento viva, sento il mio cuore che batte ogni qual volta penso a Fyria, ogni qual volta rischio la vita per lui, per cercare di farlo tornare indietro da me, per poter condividere con lui quello che sento nel cuore

Discorsi assurdi, però Milla non ci fece caso, parlava e basta, sorridendo.

Era più che normale che prima o poi sarebbe successo. Quella bestia non era Fyria, e Milla aveva giocato, ed ora? Cosa avrebbe fatto?. Lentamente spostò le braccia dal collo di Frya e abbassò il viso. Se non avesse ubbidito sarebbe morta, morta senza aver rivisto l'uomo che amava, ma non poteva mettere a rischio la vita di un innocente, non poteva farlo.
Alzò nuovamente lo sguardo tornando ad incontrare quello di lui

E se decidessi di non ubbidire Fyria? Beh in quel caso riuscirei a liberarmi per sempre di questo odioso patto, o sbaglio?

Non era Fyria a parlare, doveva mantenere la calma, riflettere, solo riflettere, ecco qual'era la cosa migliore da fare. Si staccò leggermente, sebbene fosse ancora stretta contro il muoro. Chi avrebbe potuto portare li, era assurdo solo pensarlo, ma se non lo avesse fatto, avrebbe rischiato la vita. Magari lui voleva solo metterla alla prova, e comunque in qualsiasi caso, prima di morire sarebbe riuscita a portare in salvo il ragazzo o la ragazza. Doveva rischiare, ma chi avrebbe potuto portare con se?.

Io porto un ragazzo qui, ma tu azzardati a fargli dal male e non avrò paura di difenderlo a costo della vita Fyria. Stai bene attento.

Lui parlava, mentre Milla continuava a guardarlo negli occhi. Il bel viso del ragazzo era rovinato, ricoperto da cicatrici ben evidenti. Per un momento si estraniò dalla conversazione e con la mano passò i polpastrelli delicatamente su quelle ferite. Per poi scengere giù fino ad accarezzargli la linea della mandibola, che terminava sul mento. Era così strano poter stare ancora una volta stretta a lui. Scrutò le labbra e avvicinandosi le baciò nuovamente, mordendole delicatamente, senza stringere troppo.