La risposta era no...
I ragazzi non avrebbero mai avuto la stessa fortuna e di lì a breve ne avrebbero avuto anche conferma...Il percorso che li attendeva era da percorrere separatamente,a quanto pareva,e a nulla sarebbero valsi i buoni propositi di entrambi per restare uniti:una forza maggiore,estranea li avrebbe separati di lì a poco,senza dare possibilità all'altro di rendersi nemmeno conto di quell'istantanea separazione...Nessuno dei due aveva idea di ciò che quell'avventura avrebbe riservato ad entrambi,ma la cosa nettamente preoccupante era il fatto che sia la Grifondoro che il giovane Corvonero avevano impressioni negative a riguardo...
L'uno artefice del proprio destino,o forse le scelte prese da uno avrebbero avuto delle conseguenze sull'altro?
Quel dilemma era primario:dal momento in cui i due avrebbero visto il vuoto accanto all'altro e avrebbero toccato una liscia ed invisibile superficie,le loro strade sarebbero state separate...Chissà per quanto tempo e chissà se avrebbero avuto la possibilità di raccapezzarsi in quell'angusto giardino che sembrava attenderli con impazienza,mentre il cielo sui loro capi,sembrava brontolare divertito...
Nubi nere facevano da tetto a quello strano ed angusto paesaggio,senza rincuorare minimamente la ragazzina che camminava ancora al fianco del ragazzo,ignara di ciò che da lì a qualche istante sarebbe accaduto...
Le parole del ragazzo sembravano veritiere,ma forse erano troppo realiste...Il voler fare combaciare gli elementi gli uni con gli altri sembrava piuttosto inutile agli occhi di lei,preoccupata non solo per la propria sorte,ma soprattutto per quella del ragazzo:non era mai stata egocentrica e si era sempre prodigata per il bene altrui...Non in tutte le occasioni con ovvietà:il suo interesse per la salvaguardia dell'altro individuo dipendeva strettamente dal legame che con questi aveva intrapreso,e anche dal momento...Forse non era poi una cosa così nobile fare una selezione,ma era paradossalmente meno ipocrita degli atteggiamenti altrui...
Era sul punto di rispondere al ragazzo quando sentì un qualcosa premere fortemente sulle loro mani,spingendo la sua lontana da quella del ragazzo,senza avere neppure il tempo di comprendere tutto ciò che stava avvenendo intorno ad entrambi...Pochi istanti e il ragazzo scomparve alla sua vista e,nello stesso luogo in cui prima si erano ritrovati insieme,adesso rimaneva l'esile figura della ragazzina,intimorita e confusa...
Panico...
Il sentimento che sentì avvolgerle le membra,senza darle possibilità di riflettere...Che fine aveva fatto il ragazzo?Cosa gli era successo?Stava bene?
Le domande si accavallavano le une alle altre senza lasciare nemmeno una piccola fessura dalla quale far passare le risposte che tanto agognava...Tese la mano,effettivamente titubante,andando cercare un qualcosa,un appiglio alla realtà che le desse un minimo di sollievo emotivo...La risposta fu un vento gelido che andò a scompigliarle i capelli con sadica impetuosità,a sussurrarle all'orecchio una risata soddisfatta che la fece rabbrividire...
La bacchetta stretta in mano,lo sguardo fisso nello stesso punto in cui prima vi era il ragazzo,impossibilitata momentaneamente a muoversi...Comprese a quel punto che aveva avuto ragione sin dall'inizio:nulla era stato fatto per caso e quella faccenda aveva poco di scherzoso...Non si trattava nè di una prova,nè di uno scherzo,nè di un modo per provare le capacità dei ragazzi:il fatto stesso che fossero stati separati ne era una prova...
E a quel punto?Cosa avrebbe fatto,sola e impietrita com'era da quell'inspiegabile situazione e dalla paura che al ragazzo fosse successo qualcosa?Nessun suono uscì dalle labbra di lei,leggermente dischiuse in un espressione di ferma incredulità...Nessuno l'avrebbe accompagnata in quel viaggio,non avrebbe avuto la stessa fortuna di Medea in quel percorso,non ci sarebbe stato al suo fianco nessuno,nè quel Giasone che aveva affiancato Medea,nè Tristan...Il suo viaggio sarebbe stato isolato,così come quello del ragazzo e non avrebbero potuto aiutarsi avvicendevolmente ad affrontare i pericoli che sembravano incombere...L'aspetto positivo - se tale poteva esser definito - era che non avrebbe visto ciò che accadeva al ragazzo:non avrebbe certamente retto nell'impossibilità di far qualcosa,qualora questi si fosse trovato in difficoltà...Ma era molto più porbabile Brooke avrebbe incontrato ostacoli per lei difficili:il ragazzo era più preparato di lei e,per quanto la ragazza fosse sveglia e pronta,in quel caso serviva a ben poco...Del resto nessuno dei due poteva prevedere ciò che li attendeva e,per quanto le qualità positive dei due non fossero una beffa,il labirinto avrebbe riservato "sorprese" ben di maggiore difficoltà,di questo Brooke era certa...
-...Tristan...-
Un sussurro fu ciò che fuoriuscì dalle labbra di lei,forse per la consapevolezza che sarebbe valso a ben poco,quella consapevolezza che iniziava a spaziare grandemente in lei,abbattendo qualunque cosa incontrasse sul suo cammino nel tentativo di distruggerla del tutto...Come aveva previso la risposta fu ancora una volta un venticello freddo,residuo di quell'inverno appena trascorso...Sospirò,chiudendo gli occhi e scuotendo la testa...
Un piccolo passo verso il labirinto,orecchie tese ancora nella vana ricerca di un suono proveniente dalle labbra di lui,scomparse alla sua vista...Un suono pronunciato da quella voce familiare che,fino a pochi istanti prima,le aveva sussurrato parole di conforto...Quel suono fuoriuscito da quelle labbra che si erano poi piegate in un rassicurante sorriso,al quale non aveva avuto neppure il tempo di rispondere...
Avrebbe mai più rivisto quel sorriso?
Avrebbe mai più avuto l'occasione di vedere quelle labbra?
Avrebbe mai più udito suono provenire da quella fonte così cara?