Know Their Destiny, Quest - Brooke & Tristan

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view post Posted on 15/4/2008, 21:01
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Il Fato

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Vani tentativi, per il ragazzo che aveva bisogno della sua meta'. Poteva sbatterci la testa dura che aveva, contro quel muro, ma nulla avrebbe leso la barriera magica che ora li separava, perfettamente trasparente, eppure, come un velo oscuro che non permetteva di vedere al di la.
E il silenzio, che ora si andava a formare, fu rotto subito, da un qualcosa di forse piu' grave.

Lontano, entrambi, poterono udire dei gemiti, schiamazzi di chi cercava di lottare contro qualcosa.
Era una voce di donna, a quanto pare giovane, che chiedeva aiuto. Il giardino, aveva solo le siepi d'entrata alte e impenetrabili, tutte le altre, invece, arrivavano al massimo al bacino, quindi facilemente attraversabili da entrambi. Ogni tanto, un qualche albero spoglio trionfeggiava sull'ambiente circostante, come un eremita malato in una caverna angosciante.

 
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.:Brooke Davis:.
view post Posted on 16/4/2008, 13:31




Il vento soffiava con inarrestabile dolcezza,cullando i capelli della ragazza e muovento i rami secchi degli alberi che,sparsi irregolarmente sul verdeggiante e angusto giardino,erano del tutto spogli...I minuti intercorsero,lasciando che quel vento fosse l'unica cosa udibile alle orecchie di lei,ancora speranzose d'udire la voce del ragazzo,che - con l'inconsapevolezza della ragazza - stava dalla parte opposta della barriera tentando ciò che gli era possibile per abbattere quella forza magnetica che li aveva separati,chissà per quanto...
La mano della ragazza s'allungò,andando incontro a quella forza invisibile che la respinse nuovamente,ma non in modo brusco...Tentò più volte,senza cambiare intensità nel toccarla:aveva già intuito quanto potente fosse quel "tipo" di magia e quanto lei fosse impotente dinanzi ad essa...Mille furono i pensieri che in quel momento attraversarono la mente della fanciulla,impossibilitata a fermarne il corso in quella spiacevolissima e ignota situazione:la sua preoccupazione andava maggiormente al ragazzo...Come era possibile che un essere fatto di carne ed ossa sparisse così alla sua vista lasciando posto ad un qualcosa di invisibile eppure potente?Ma,soprattutto,che fine aveva fatto lui?
Sperò con tutto il cuore che stesse bene e,per un istante,sperò che,mantenendo la mano poggiata su quell'immateriale barriera,il ragazzo potesse in un certo qual modo avvertire qualcosa...Sciocco ed inutile forse,ma a quel punto poca era la ragione che in lei albergava...
E mentre era intenta in quelle riflessioni,un qualcosa la fece sussultare:un urlo di donna che sembrava chiedere aiuto...La ragazza fece un passo indietro,terribilmente intimorita dallo strazio che traspariva dalla richiesta d'aiuto della donna...Cosa avrebbe potuto fare lei,in quanto ragazzina inesperta?Certo,forse il suo contributo non sarebbe stato indispensabile ma anzi vano,eppure non poteva fermarsi dinanzi quella richiesta...Del resto rimanere lì immobile,nell'attesa di un qualcosa che non sembrava volersi presentare,era inutile...E forse camminando avrebbe potuto carpire un'informazione per essere sicura del benessere del ragazzo...O molto più probabilmente era quello solo un appiglio per costringere se stessa e il suo corpo a muoversi da quella posizione che sembrava aver assunto da anni,come uno di quei monumenti irremovibili e statuari...
Compì qualche passo verso le siepi più basse,ancora titubante sul daffarsi...Inspirò,per poi espirare e tentare a scavalcare quelle piante così compatte tra loro...L'impresa non fu certo ardua,ma l'aver indosso una gonna non l'aveva di certo facilitata,anzi...Piccoli graffi,comparsi a causa di piccoli ma pungenti rametti che erano venuti fuori dai cespugli,erano ora sulle gambe chiarissime di lei e da alcuni di essi una piccola traccia di sangue rosso vivo scivolava leggermente,creando un piccolo percorso fino ad abbattersi al suolo...Asciugò quelle piccole ferite,che non le provocavano nessun momentaneo dolore,e mosse un altro piccolo passo avanti...Così di seguito vene furono altri,mentre,con la bacchetta stretta tra le dita a tal punto da imbianchirle le nocche più di quanto non fossero già a causa della sua chiarezza,non poteva impedire che quegli urli strazianti le perforassero le orecchie,creando dei piccoli brividi,ai quali la ragazza non fece caso tanto vi si era abituata quella sera...Non seppe dire con certezza quanti anni avesse la donna,eppure si identificò in lei:chi o cosa avrebbe potuto impedire che di lì a poco fosse stata lei stessa a chiedere quell'aiuto?E chissà che nessuno si sarebbe fatto vivo,tanto il luogo era isolato...
Si costrinse a scacciare quei pensieri dalla testa,scuotendo leggermente il capo e continuando ad avanzare con maggiore regolarità verso la fonte di quell'urlo...

 
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Tristan Cohen
view post Posted on 16/4/2008, 17:27




Del tutto inutile risultarono i tentativi di Tristan, per abbattere quella solida, ma immateriale barriera che si era venuta frapponendosi fra lui e Brooke, finita chissà dove... Probabilmente, anche lei si trovava nella medesima posizione di Tristan, constatando l'impossibilità sopravvenuta di ricongiungersi... Il ragazzo, non aveva assolutamente pensato ad affrontare da solo questa disavventura... Si era so conto che si trattava di una situazione alquanto spiacevole, ma almeno era sicuro di aver avuto Brooke al suo fianco... Adesso si ritrovava ad agire da solo, senza la possibilità di stringere la mano alla Grifondoro, e soprattutto, senza la possibilità di venire a conoscenza di cosa le stava capitando in quei momenti... Solo allora parva accorgersi dell'ambiente in cui si trovava... Sembrava una sorta di strana caverna, con dentro un giardino composto da basse siepi, e da qualche isolato albero spoglio, che sembravano riflettere in pieno lo stato d'animo di Tristan... Non c'era possibilità al momento, di raggiungere Brooke, e di conseguenza, l'unico modo per tirarsi fuori da quella situazione, era tentare di proseguire in quel luogo assurdo... Ma qualcosa destò improvvisamente Tristan da quei pensieri... Gemiti ed urla in lontananza, che sembravano orribilmente appartenere ad una voce femminile... Il pensiero di Tristan fu inevitabilmente rivolto a Brooke... Che qualcuno stesse tantando di farle del male? Non c'era assolutamente tempo da perdere... Tenendo ancora stretta la bacchetta nella mano destra, cominciò ad addentrarsi in quello strano giardino con passo molto spedito, con l'intenzione di scavalcare una prima bassa siepe che gli si parava dinanzi...

 
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view post Posted on 16/4/2008, 21:03
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Il Fato

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-uarghh-

un urlo, disperato, che ora sembrava verso la sua fine, strozzato, come se spire stessero stringendo l'esile collo della donna. La potevano vedere, entrambi, china, in un groviglio di rovi, con le mani, sanguinanti mentre cercava di districarsi.
E l'unica cosa, che potesse liberarla, giaceva inerte poco piu' in la. La bacchetta della maga, era ferma, sul manto erboso.
Entrambi dovevano accellerare il passo, se volevano salvarla. Tristan, senza problemi riesce a passare in mezzo alla siepe. Anzi, sembra quasi che le piante agevolino il suo passaggio, ritirando i rami.

 
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.:Brooke Davis:.
view post Posted on 17/4/2008, 20:33




Passi regolari,mentre il respiro della ragazza diveniva sempre più affannosso ogni qualvolta udiva un urlo della donna,sempre più sofferente e agonizzante...Il passo della giovane Grifondoro accellerò,per quanto utile la sua presenza sarebbe potuta risultare:le sue conoscenze a livello magico erano nettamente inferiori rispetto a quelle che il mondo in generale richiedeva e qualcosa le diceva che quel lancinante susseguirsi di urla non sarebbe stato interrotto dalla sua presenza...
Non incontrò poi molte difficoltà in quell'angusto luogo che sembrava farsi sempre più buio,nonostante la visibilità fosse ancora abbastanza in quel groviglio di alte siepi che si alternavano a siepi più basse,rendendo con quel gioco ottico il luogo ancora più raccapricciante alla vista dell'impaurita ragazzina...Un passo dopo l'altro mentre sentiva la presenza della donna farsi sempre più vicina e la sua voce diveniva ancor più chiara:quel susseguirsi di urla creava immani brividi per la schiena della ragazza, che di lì a poco si sarebbe resa conto di quanto la sua presenza sarebbe stata inutile e quanto l'avrebbe traumatizzata la vista di quel obbrobrio...
Fu così che,svoltando un angolo,una visione raccapricciante - ancor più di quella che si aspettava - le si parò davanti,mozzandole completamente il fiato a tal punto che il cuore sembrò non battere per più di un istante...Una donna intrappolata in un groviglio di rovi sembrava essere prossima alla morte,una delle più terribili e sofferenti alla quale nessuno avrebbe dovuto essere sottoposto...Il fiato mozzo,le mani assalite da un improvviso tremolio,gli occhi sbarrati e il cuore rimasto fermo per chissà quanto ber poi tornare a battere con ferocia,a tal punto che lo sentiva abbattersi con prepotenza sul suo petto,pronto a fuoriuscire e a scaraventarsi contro una di quelle altissime e compatte siepi...

"BUM BUM...BUM BUM...BUM BUM..."

Eccolo il ritmo frenetico che seguiva senza accennare a diminuire la foga con il quale batteva,mentre il sangue pompava violentemente alle orecchie di lei,quasi estraniandola per un attimo dallo strazio provocato dalle urla della donna...Poi un sussulto:non poteva indugiare ancora,altrimenti la donna sarebbe morta senza ombra di dubbio...In quel momento non pensò neppure alla possibilità che la donna sarebbe potuta morire,vista la sua scarsa preparazione magica...Lo sguardo impietrito,occhi impauriti,sensazioni che si accavallavano in un crescendo di paura...Vide in un attimo la bacchetta della donna lì,a poca distanza da ella...Una frazione di secondo e si trovò con la bacchetta della donna tra le mani,ancor più vicina al groviglio di rovi e a lei stretta tra di essi...Doveva aiutarla,ma come avrebbe mai potuto prendere la bacchetta?Ci sarebbe riuscita in un moto di fortissima voglia di vivere?
Si rese conto di non poter fare nient'altro:non conosceva ancora l'incantesimo in grado di neutralizzare le piante...Un lampo e un incantesimo le passò per la mente,un'idea che sembrava più fattibile delle altre,seppur non sapeva il risultato che avrebbe prodotto...L'unica soluzione per liberare la donna da quella morsa quasi fatale,che di lì a poco l'avrebbe condotta ad un'inevitabile morte,era quella di fornirla della sua bacchetta...Avvicinarsi ai rovi sarebbe stato abbastanza sconsiderato,e di conseguenza non avrebbe fatto altro che peggiorare la situazione...Bisognava di un atto veloce,uno scatto felino se non altro e fu in quel momento che la sua mente volò ad un incanto appreso alle lezioni di trasfigurazione...
Si guardò intornò,cercando un oggetto da trasformare,non rimanendo delusa nel trovare un sasso non troppo piccolo lì vicino...La bacchetta della donna stretta in mano fu riposta in una piccola fessura della gonna all'altezza della vita,mentre con passo svelto la Grifondoro si dirigeva verso il sasso...Focalizzò bene in mente l'immagine di un gatto non troppo grande,affiche non avesse incontrato troppe difficoltà nel compito che Brooke gli avrebbe assegnato...Mosse con fermezza il polso dall'alto verso il basso,lasciando che la sua mente si concentrasse esclusivamente sull'immagine del gatto che aveva intenzione di materializzare al posto del sasso...

-Feles!!!-

Cercò di scandire bene le parole,ond'evitare errori che in quel caso si sarebbero rivelati solo d'impiccio e non avrebbero fatto altro che prolungare l'agonia di lei...Da ciò dipendeva la vita della donna e Brooke non poteva permettersi nessun errore aggiuntivo...E il risultato sembrava essere buono...
Il tempo era scandito dai frenetici battiti del cuore di lei che non accennava a placare il suo infrangersi contro il petto della giovane Grifondoro,men che meno dopo la vista di quello strazio...E pensare che era ancora all'inizio di quella che si preannunciava una lunga avventura...



Edited by .:Brooke Davis:. - 17/4/2008, 23:40
 
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Tristan Cohen
view post Posted on 17/4/2008, 21:22




Una delle siepi era scavalcata... Anzi, sembrava quasi che in qualche modo invitasse Tristan a proseguire... Che strano... Quella sorta di caverna-giardino, sembrava essere animata da un'ancestrale magia... Chissà dove avrebbe portato quel cunicolo ricoperto di siepi e di alberi spogli... Tristan accelerò ancora il passo, quando il tenporaneo silenzio che si era stanziato in quel luogo, fu interrotto nuovamente da un lacerante urlo femminile... Ma questa volta era più acuto, e più sofferente... L'angoscia di Tristan aumentò nel suo animo, e ormai credeva che la sua Brooke fosse il serio pericolo di vita... Ma si sbagliava... Non era Brooke, la figura femminile che stava cercando disperatamente di liberarsi da alcuni rovi che la tenevano stretta... Rivoli di sangue provenienti da alcuni graffi abbastanza profondi, scorrevano sulla sua pelle... Tristan non riuscì bene a distinguerne i lineamenti, soprattutto perchè la sua mente cercava di lavorare molto velocemente, superando di midura i battiti del suo cuore... Bisognava trovare una soluzione, e in fretta, poichè sembrava che alla ragazza non restassero molte energie... Notò che la bacchetta della maga, giaceva sull'erba a pochi metri da lei... Ma anche se l'avesse restituita alla sua proprietaria, Tristan dubitava che quest ultima avrebbe potuto fare granchè, date le precarie condizioni in cui si trovava... Doveva agire da solo, per cercare di liberare la ragazza... Appiccare il fuoco ai rovi, poteva avere effetti pregiudizievoli nei confronti della povera maga, e provocarle più danni di quelli che aveva già subito... C'era assoluto bisogno di far "scomparire" quei fastidiosi rovi... E Tristan decise di provare un utile incantesimo imparato tempo fa a lezione di Trasfigurazione, che gli permetteva di far scomparire un oggetto, oppure una massa di oggetti... Tese il braccio destro che reggeva la bacchetta, puntandolo contro l'ammasso di rovi, e cominciò a rotearlo, mentre enunciava a voce alta:

-EVANESCO!!-

Pensando intensamente a far scomparire quei rovi che stavano tentando di strangolare la povera ragazza... Liberarla, avrebbe forse consentito a Tristan di sapere qualcosa in più su quello strano posto... E di come era potuta capitare lì, quella giovane ragazza...

 
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view post Posted on 19/4/2008, 13:47
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Il Fato

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Brooke osservo' la scena, alibita in un primo momento. Poi trovo' la giusta forza di volonta', per puntare la propria bacchetta, su un masso. Quella, dopo la pronuncia perfetta della grifondoro, si trasformo' in un gatto di medie dimensioni.
Perfetto, era sotto il dominio della ragazza ora, e poteva muoverlo come voleva.
I rovi, continuavano tuttavia a stringere la donna, ma ora, sembravano interessati anche al gatto...la giusta distrazione?



L'idea di Tristan funziono'. I primi rovi iniziarono a scomparire, ma la pianta era di dimensioni veramente grandi. e Forse, il giovane corvonero, avrebbe dovuto ripetere l'incanto piu' e piu' volte. A meno che non avesse trovato il cuore della pianta.

Ad entrambi, la giovane donna dai capelli rossi, graffiata un po' ovunque e con le vesti stracciate, tento' di parlare

-bacchetta...-

una parola soffocata, mentre ora provava a distendere la mano sinistra, verso il ragazzo/a presente, anche se era circondata dai rovi.

 
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.:Brooke Davis:.
view post Posted on 19/4/2008, 15:04




L'incanto parve riuscire egregiamente ed un meraviglioso gatto di ottima prestanza si trovava ora al posto del masso che la ragazza aveva incantato...Agile,scattante e vispo com'era,sotto il controllo della ragazza era riuscito ad attirare l'attenzione di quel groviglio di rovi che sembravano voler cambiare preda per infliggerle maggiore dolore...La donna era in agonia da chissà quanto ormai e probabilmente aveva perso il "fascino" che aveva avuto a primo acchitto per quei rovi,animati da chissà quale sete malvagia di sangue...E fu così che la giovane Grifondoro chiamò a se il gatto,osservandolo in tutta la sua perfezione e bellezza...Quella bellezza giovane che traspariva dagli occhi verdissimi del gatto,molto simili a quelli della ragazza che,in cuor suo,sperava questi sarebbe riuscito nell'intento che la Grifondoro avrebbe voluto portare a termine...Lo vide avvcinarsi alle gambe di lei con velocissimi scatti fin a raggiungere le gambe di lei,la quale si chinò per raggiungere un'altezza approssimativamente più adatta...Con la mano andò a sfiorargli il pelo,liscio e di un intenso nero che faceva risaltare i suoi occhi...Una frazione di secondo,un bagliore che determinava un'intesa perfetta,instauratasi in quel preciso istante tra i due,prima che il tutto fosse interrotto dalle parole della donna...Chiedeva la sua bacchetta e,come Brooke aveva intuito,sembrava essere proprio quello strumento,di appartenenza alla donna,la chiave di tutto...Lo sguardo puntato su di lei mentre sentiva e vedeva avanzarle quella proposta...Guardò il gatto,facendogli un cenno ed estraendo la bacchetta della donna,aspettando che il meraviglioso felino si diregesse verso la direzione che di li a poco la Grifondoro gli avrebbe indicato...
Non potevano permettersi errori in quel lasso ristretto di tempo:avrebbero così salvato la vita della donna,senza nessun fallimento...La bacchetta dell'adulta dai capelli rossi stretta nella mano sinistra,mentre nell'altra reggeva ancora la propria...La primaria paura che l'aveva colta aveva lasciato posto alla determinazione e ad una sicurezza che,nonstante tutto,continuava a mantenersi un pò precaria...Forse il tutto era dettato dall'immane desiderio di salvare quell'innocente essere umano che non meritava la morte,soprattutto se così dolorosa e piena d'agonia...No,l'avrebbe salvata,avrebbe dovuto riuscirci,anche a costo di provare tutti gli incantesimi a lei disponibili o addirittura di mettere a repentaglio la sua stessa vita...Non poteva permettere che un delitto così immotivato si compisse verso una donna che,a onor del vero,aveva ancora molto da vivere e probabilmente da dare...E a maggior ragione se alle spalle di questa vi fosse stata un altro individuo o,peggio ancora,una famiglia...Quell'obbrobrio doveva terminare in un modo o nell'altro...


-Devi attirare quei rovi verso di te,affichè allentino la presa sulla donna...Và verso sinistra,in posizione confinante alle siepi affinchè loro cerchino di rivolgersi a te,mentre io aiuto la donna...Sii svelto,ti prego!!!-

Parlava al gatto con sicurezza,come se questi fosse un essere umano di pari dimensioni e intelligenza...Ed era ciò che la Grifondoro credeva:quel "magico" bagliore negli occhi dell'ormai gatto aveva un chè di terribilmente vitale ed intelligente e sapeva che,a quel punto,sarebbe stato ai suoi comandi,quasi come un automa totalmente sottomesso al volere di qualcosa,o meglio di qualcuno,di più potente...
La giovane Grifondoro interruppe il contatto tra la propria mano e il manto del felino,lasciando che questi seguisse le sue indicazioni,decise e chiare eppure non troppo sfrontate e spavalde...Si alzò dalla posizione semi-rannicchiata sulle ginocchia,tornando in posizione eretta e osservando la donna tenderle la mano,mentre con veloci e silenziosi passi s'avvicinava ad ella,tendendo leggermente il braccio,nell'attesa che il gatto compisse il proprio dovere per poi concludere il tutto,ponendo nella mano della donna - ormai a pochissima distanza dalla ragazzina - la bacchetta da questa richiesta...Solo quando il gatto sarebbe riuscito ad attirare l'attenzione dell'ammasso di rovi,la Grifondoro avrebbe messo fine a quella brevissima distanza che ormai la separava dall'agonizzante donna...
Un'ardente speranza animava gli occhi della Grifondoro,una speranza che desiderava non venisse infranta quella sera...e chissà che,in quell'ardua ed isolata impresa,non sarebbe riuscita a portare avanti quel piccolo traguardo che l'avrebbe portata,forse,ad uscire da quel maledettissimo labirinto e a rivedere il ragazzo dal quale era stata involontariamente separata...
Attese...



 
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Tristan Cohen
view post Posted on 19/4/2008, 17:15




Tristan vide scomparire alcuni rovi, che stringevano la ragazza in una morsa letale... La presa si allentò, permettendo al giovane corvonero di scorgerne i lineamenti... Aveva i capelli rossi, e numerosi tagli le laceravano la candida pelle... Quei rovi erano stati davvero crudeli, ed era necessario fermarli... I rovi che circondavano la ragazza erano ancora molti, ma l'incatesimo Evanesco aveva funzionato seppur in minima parte, e Tristan non aveva intenzione di cambiare idea, per liberare la ragazza...

-Cerca di resistere! Li farò scomparire!

Forse la ragazza voleva che Tristan le porgesse la sua bacchetta, ma con ciò il ragazzo avrebbe potuto esporsi ai pericoli dei rovi che restavano, non potendo essere d'aiuto nè a sè stesso, nè alla maga... Avrebbe continuato sulla linea dell'incanto Evanesco... Ma sarebbe stato inutile puntare la baccetta nel mezzo intricato di quei rovi, poichè ce n'erano ancora abbastanza... Il suo sguardo si spostò verso la base di quelle piante malvagie, il cui culmine stava ancora dilaniando la pelle della maga, e gli puntò contro la sua bacchetta, con la chiara speranza e intenzione di farne scomparire quanti più era possibile...

-Evanesco!!-

 
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view post Posted on 21/4/2008, 21:42
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Il Fato

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Il gatto fece il suo dovere. Miagolo, forte, come se cosi' potesse richiamare ancora piu' l'attenzione dei rovi verso di lui. Accadde. Il gatto scarto' per poi lanciarsi verso i rovi.
Quelli mollarono appena la presa della maga, imprigionata. E pote' afferrare la bacchetta. Fu veloce, nel dirigerla verso la piu' vicina liana accuminata e pronunciare

-congelatus!-

Di freddo e fragile ghiaccio, divenne la pianta. La maga strattono, si dimeno' ora come una furia sfuggendo cosi' alle spire dei rovi. Infine, cadde a terra. Il gatto creato era ferito, come ferita pero', era pure la studentessa. Alcuni rovi, andarono a stringere il polpaccio della giovane, che si era avvicinata troppo. Ma la caduta della maga, ai piedi della giovane studente, aveva gia' liberato dalla morsa

-4 punti vita


------

Ottimo intuito. Pero' la pianta era grossa da abbattere. La maga fu pero' liberata nella parte superiore, e cadde in avanti, gettando le mani. Gli occhi erano sulla sua bacchetta a poca distanza. Avide, le ditina provavano ad afferrarla.
Mancava solo un altro colpo, che potesse liberare le gambe della strega, ancora imprigionata.
Cos'avrebbe fatto il nostro corvonero?

 
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.:Brooke Davis:.
view post Posted on 21/4/2008, 22:25




Il lasso di tempo che seguì parve protrarsi per chissà quanto tempo agli occhi della giovane Grifondoro,eppure erano solo secondi a ticchettare frenetici ma lenti...Se in quell'angusto luogo vi fosse stato un pendolo avrebbe potuto distinguere nitidamente il ticchettare della lancetta dei secondi,la più lunga,quella sempre in movimento che scandiva il trascorrere di ogni brevissimo istante con maniacale precisione...E in quel momento i rintocchi sarebbero probabilmente rimbombati nella testa della Grifondoro,così come,in quegli interminabili istanti d'attesa,il cuore di lei produceva frenetici ed interminabili sussulti che sembravano aver egregiamente sostituito quell'immaginario orologio a pendolo che non si trovava affatto in quel verdeggiante labirinto dal tetro aspetto...
La visione agli occhi della fanciulla era certo raccapricciante:per quanto i suoi trascorsi non fossero certo stati tra i più rosei,mai la sua mente aveva minimamente ipotizzato di poter assistere a quello scempio quasi portato a termine da quelle malefiche piante,bramose di dolore altrui...E non aveva neppure avuto modo di assistere ad una scena che si fosse anche solo minimamente avvicinata a quella che ora primeggiava agli occhi di lei,che mai avrebbero potuto cancellare quel susseguirsi di trucide urla dalle quali traspariva il più cruento dei dolori...

In quelle che alla ragazzina parvero ore,il tutto si susseguì con immane rapidità...Il gatto aveva carpito al meglio i moniti/ordini fatti dalla Grifondoro,volgendosi ad eseguirli con la stessa velocità da lei richiesta...Si diresse verso una di quelle alte siepi fino a sfiorarle con un fianco,per poi miagolare in modo acuto e portare verso sè l'attenzione dei rovi che allentarono - seppur non di molto ma abbastanza affinchè la donna potesse meglio muoversi - la presa sul corpo della donna...Quest'ultima,in un moto di inspiegabile ed immane voglia di vivere ma soprattutto sopravvivere a quell'agonia,si protese abbastanza affinchè le sue dita avessero avuto modo di stringersi attorno a quel lavorato e quantomai utile pezzo di legno...Pronunciò un incanto per poi tentare con tutta la forza che aveva in corpo di districarsi in quella trappola spinosa dalla quale era stata avvolta,riuscendovi con gran stupore della Grifondoro...Ma,sbadataggine o inesperienza che fosse,la ragazzina non si accorse del suo essere prossima a quelle piante che le si attorcigliarono attorno al polpaccio,costringendola a volgere lo sguardo verso la fonte di quel nuovo e bruciante dolore...


-Aaah...-

Non era un urlo,piuttosto un unico e semplice suono di dolore...Si rese conto in quel momento della sofferenza della donna che,nel frattempo,cadendo sui rovi,aveva liberato la Grifondoro dalla presa di quelle piante piene di aculei...Piccole goccie di sangue iniziarono a scorrere sul polpaccio di lei che,nel tentativo di evitare il contatto visivo con quel liquido rosso vivo che tanto le provocava dolore,si avvicinò alla donna,prendendola per un braccio e tirandola il più lontano possibile dai rovi,per poi accasciarsi a terra,indebolita dalla vista di ciò che era accaduto al suo polpaccio e soprattutto da ciò che era accaduto al corpo della donna,regolarmente sfregiato da tagli visibili dai lembi dei vestiti strappati...Anche il gatto,che le aveva raggiunte,sembrava esser stato ferito,seppur in maniera nettamente lieve rispetto al modo in cui la donna era uscita da quel grovigli di piante assassine...Così come la Grifondoro che,impressionata per quanto fosse dalla fuoriuscita di liquido rosso e indolenzita dalla ferrea presa che fino a pochi istanti addietro i rovi avevano esercitato sulla sua gamba,era in condizioni nettamente migliori...

-Come sta?-

chiese in un sussurro alla donna,con occhi sgranati dal terrore e dalla pulsante preoccupazione...Il quadretto era tutt'altro che rassicurante,sia che fosse visto da una prospettiva interna sia che fosse stato visto da una terza prospettiva,totalmente esterna a quelli che in quel momento sembravano essere i soggetti in rilievo di quel dipinto di fisica sofferenza e sfinimento mentale ed emotivo cui le due e il piccolo animale erano stati sottoposti...
La propria bacchetta stretta ancora nella mano destra,mentre voltava il capo verso sinistra nel tentativo di visualizzare meglio la donna...cosa avrebbero fatto a quel punto?



Edited by .:Brooke Davis:. - 22/4/2008, 15:00
 
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Tristan Cohen
view post Posted on 22/4/2008, 13:24




Il piano che Tristan aveva improvvisato in quel momento, sembrava aver avuto buon esito fino a quel punto... I suoi due incantesimi, gli avevano permesso di liberare il busto della ragazza, dalla pena e dal dolore lancinante che dovevano provocare quei rovi, mossi da chissà quale magia... Cercava disperatamente di arrivare alla sua bacchetta, ma Tristan non aveva alcun modo di consegnargliela, se non avvicinandosi alla pianta, mettendo a rischio anche se stesso... E dopotutto, non conosceva bene chi aveva di fronte, e non poteva affermare con sicurezza che la ragazza lo avesse aiutato, nel momento in cui lui si fosse venuto a trovare in quella stessa situazione, stretto da quella morsa letale... Poteva trattarsi semplicemente di un altro trucco, architettato dalla vecchia megera, a causa della quale Tristan e Brooke si erano ritrovati in quell'assurdo luogo... Brooke... Chissà dov'era finita... In un primo momento, mosso dalla preoccupazione, aveva attribuito l'urlo femminile che lacerò il silenzio di quel luogo, proprio a Brooke... Sperò con tutto il cuore, che niente la stesse ferendo proprio in quel momento, e che presto si sarebbero potuti ricongiungere... Ma la situazione, richiedeva urgentemente l'agire di Tristan, che decise di praticare per l'ennesima volta la via dell'Evanesco, che non lo aveva tradito, e che con un pò di fortuna, avrebbe permesso di liberare le gambe della giovane maga, strette nella morsa dei rovi... Puntò la bacchetta ancora una volta alla base delle piante, senza mutare la sua posizione, e senza avvicinarsi ulteriormente ai rovi, ed enunciò a voce alta :

-EVANESCO!!-

 
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view post Posted on 23/4/2008, 21:03
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Il Fato

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La donna permaneva con lo sguardo sui rovi. Gli occhi verdi, erano scossi come quelli di una qualsiasi persona che era appena scampata da un pericolo.
Volto' il capo, mentre con un lieve tremore di mano, iniziava a portare la bacchetta sulle ferite piu' gravi.

-grazie....mi hai salvata...-

fece un sorriso, lasciando che le labbra mostrassero la bianca dentatura.
Borbotto' qualche ferula, e qualche altro incanto per guarirsi, per poi volgere di nuovo il capo verso la giovane.


-sei ferita...lascia che ti aiuti...-

China a terra, le fece cenno di avvicinarsi a lei.

-meno male che sei intervenuta...sarei morta altrimenti-

e gli occhioni, si inumidirono per la brutta prospettiva.


---------------

Puff. E la pianta non c'era piu', la giovane donna caraccolo' al suolo, stanca. Stette ferma per una buona frazione di secondi, singhiozzando sommosamente. Aveva avuto paura. Troppa.
Infine, provo' a sollevarsi, ponendo i palmi aperti sull'erba rinsecchita dalle intermperie. Non ci riusci', ma goffamente, si mise a sedere con le gambe aperte e il busto un poco chino, osservando il ragazzo. Sembrava una bellissima bambola, abbandonata.

-grazie-

un borbottio, emesso con gli occhi lucidi

 
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.:Brooke Davis:.
view post Posted on 23/4/2008, 22:56




Sembrava una di quelle scene che la giovane fanciulla aveva avuto modo di vedere in alcuni film babbani durante la sua infanzia,nella Londra ove avevano vissuto i nonni paterni,per lei tanto importanti,addirittura troppo...I movimenti della donna erano turbati da un leggero tremolio,mentre gli occhi,velati di sollievo misto all'ancora pressante seppur attenuata paura,andavano a posarsi su quell'ammasso di rovi,che avevano costituito per lei una trappola...Sembravano esser passati pochissimi istanti da quando quella scena da film dell'orrore si era parata dinanzi gli occhi della Grifondoro,spiazzandola per più di un istante,finchè le urla della donna non avevano svegliato in lei un moto di coraggio assai potente,come un qualcosa da sempre celato,qualcosa di talmente arcano da poter essere considerato un tesoro morale,di cui pochi avevano riserva...E il susseguirsi di formule nella sua mente che l'avevano poi portata ad una soluzione quantomai inaspettata e fuori dagli schemi:quel meraviglioso felino che aveva eseguito egregiamente gli ordini da lei impartiti,per permetterle di aiutare la donna,che era infine stata in grado di liberarsi con un incanto...
E fu così che le due adesso si trovavano stese a terra,l'una ferita in maniera non troppo profonda,l'altra intenta a curarsi con incantesimi sconosciuti alla Grifondoro,troppo concentrata su ciò che accadeva alla sua gamba per prestarvi troppa attenzione...Rivoli di sangue rosso vivo percorrevano la chiarissima pelle della ragazza,in netto contrasto con l'acceso di quel liquido,e il dolore,per quanto fosse incentrato in un'unica parte del corpo,era persistente e costante...Quegli aculei avevano avuto la capacita di creare solchi nella pelle di lei che guardava la donna con comprensione,mentre questa continuava ad auto-curarsi in fretta...
La donna dalla folta chioma rossa si rivolse alla Grifondoro che spostò i suoi occhi verdi su quelli di lei,notando una reminiscenza di paura rimasta nelle iridi altrettanto verdi della donna...La stava ringraziando,ma Brooke scosse la testa...Non era quello ad importarle,non i ringraziamenti,non il prendersi cura di lei,nulla di tutto ciò:voleva semplicemente uscire da quel luogo,residenza di mali fin troppo visibili per essere ignorati...


-Non avrei potuto lasciarla lì,non in quella morsa,non a morire così...Non potevo essere spettatrice di quello scempio quasi compiuto...-

esordì,rimanendo seduta e pronunciando quelle parole in un semplice e appena udibile sussurro...Non avvicinò la gamba alla donna per sottoporla alle meticolose cure dell'esperta rossa,rimase piuttosto immobile in quella posizione,mentre lo sguardo si volgeva al gatto che,trascinandosi,le aveva a fatica raggiunte...Non aveva certo grandissima dimestichezza con l'incanto eseguito,però il gatto sembrava sofferente,quasi come fosse sempre stato essere vivente e mai oggetto inanimato...Si allungò appena,quanto bastava per prendere l'animale in grembo e poi avvicinarlo alla donna...Non servivano parole per esprimere la propria richiesta,essendo essa così eloquente...Lo sguardo ancora una volta fisso in quello della donna...La fanciulla dei Grifondoro rimase sul diffidente:non sapeva nulla su quella donna e,per quanta riconoscenza questa avrebbe potuto ostentare,non se la sentiva di concedere totale fiducia a quella che - fino a prova contraria - risultava essere un'estranea a tutti gli effetti...Ed era forse la sua innaturale bellezza e perfezione a rendere la ragazzina così scettica:sembrava così irreale,forse anche troppo...

-Come siete finita in questo luogo?-

chiese la ragazzina mentre i suoi pensieri si rivolgevano velocemente ad altro:voleva uscire da quel luogo,voleva fuggire via da quella prigione verdeggiante sormontata da un oscuro tetto di nubi nere...Strinse la bacchetta nella mano destra,gelida come poche volte era così diventata,a tal punto da intorpidirle perfino le dita,che avevano ormai perso di sensibilità,ma non di forza...Doveva trovare una via d'uscita da quell'incubo e per fare ciò aveva bisogno di capire qualcosa...Chi se non la stessa donna che aveva salvato avrebbe potuto scioglierle quei dubbi?

 
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Tristan Cohen
view post Posted on 24/4/2008, 10:44




Il piano improvvisato da Tristan, aveva fortunatamente funzionato fino in fondo... La ragazza era stata liberata dalla morsa letale di quei rovi che di lì a poco, l'avrebbero certamente uccisa... E Tristan, non potè che osservare i movimenti che la giovane donna tentò di compiere, mentre l'ansia e la preoccupazione che lo avevano assalito negli attimi precedenti, si andavano affievolendo... Dopotutto la ragazza era salva, e probabilmente avrebbe potuto condividere con Tristan il motivo per il quale anche lei si trovava in quell'orrendo luogo... La ragazza tentò di alzarsi dal suolo erboso, ma cono scarsi risultati... Quei rovi malvagi la avevano indebolita troppo, per reggere un simile sforzo, oppure le avevano invaso l'animo di una paura opprimente... In entrambi i casi, l'unico risultato che riuscirono a raggiungere le sue deboli gambe, fu quello di mettersi seduta... Fu allora che alzò lo sguardo verso Tristan, che potè per la prima volta esaminarne i lineamenti... Aveva già notato la sua chioma rossa, che in altri momenti, sarebbero stati sicuramente raccolti in un'elegante coda di cavallo... Aveva splendenti occhi verdi, proprio come quelli di Brooke, che luccicavano di lacrime in parte già versate... Il misterioso potere di quell'angusto luogo, unito alla forza dei rovi che erano stati fatti scomparire, non erano bastati a spegnere la bellezza, che emanava quella giovane donna dai luccicanti occhi verdi... Improvvisamente, la ragazza sembrò dischiudere le sue labbra, per farne fuoriuscire una parola che grazie al silenzio che regnava in quel luogo, Tristan potè riconoscere come un grazie... I suoi occhi, ancora incrociati in quelli di lei, e le sue labbra, riuscirono finalmente a rivolgerle un delicato sorriso... Quasi non ricordava l'ultima volta che aveva sorriso... Forse era stato con Brooke, poco prima che entrassero in quell'incubo... Scoprì che i suoi occhi stavano ancora guardando la ragazza, quasi arbitrariamente, quando distolse lo sguardo improvvisamente, per notare un taglio profondo che attraversava la coscia della giovane donna, e che forse era stata la causa principale della sua fatica a reggersi in piedi... Fortunatamente aveva imparato gli incantesimi di cura, al corso di Incantesimi dell'anno precedente...

-Hai una brutta ferita...-

La ragazza non era ancora entrata in possesso della sua bacchetta, che giaceva ancora sul manto erboso poco distante dai due... E d'altronde, non sembrava abbastanza in forze da eseguire un buon incantesimo di cura... Tristan si inginocchiò di fronte alla giovane donna, in modo tale che entrambi i visi, si trovassero alla stessa altezza... Puntò la bacchetta magica contro il brutto taglio che lacerava la coscia della ragazza, ed enunciò :

-Fèrula!-





 
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