Una pozione da trovare, Milla ed il Master

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view post Posted on 5/6/2008, 14:21
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Il Fato

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Un minuto dopo, nella voce urlata che uscì dal libro vi era amarezza, rabbia ed odio:

-NOOOOOoooooo.....-

La terribile voce di quel libro scomparve nel nulla, lasciando un vuoto di emozioni per un attimo nell'animo di Milla, come se gli avessero sottratto qualcosa di importante.
Senzazione che svanì subito dopo, anche se l'inquietudine di trovarsi sempre sotto lo sguardo costante del libro dagli occhi rossi, seppur innocuo, permaneva nel cuore della donna.
Sembrava davvero lo sguardo di un Ungaro Spinato, come se il gigantesco drago fosse li nella stanza e la stesse guardando con occhio critico e furioso, giudicando ogni sua mossa.
Davanti alla vice-preside ora rimanevano ancora un po' di tomi nella libreria nera, forse dopo un paio di tentativi o un'intuizione geniale sarebbe riuscita a ritrovare il tomo cercato

 
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Milla Moonlight
view post Posted on 5/6/2008, 15:38




Non appena quella voce smise di rimbombare nella sua testa, la ragazza, lentamente si lasciò andare ad un lungo sospiro liberatorio. L'ennesima prova, e l'ennesimo superamento, senza guardarsi mai alle spalle, senza mollare mai, consapevole che solo così, spinta dalla volontà del cuore, sarebbe riuscita a ritrovare il cuore del suo perduto amore.
Piegandosi nuovamente Milla prese tra le mani il tomo che precedentemente aveva bloccato, quello sui draghi, e lo chiuse, per evitare di tornare a soffermare lo sguardo sugli occhi famelici del drago posti al suo interno.
Prima di rimettere il libro a posto però poggiò una mano sulla libreria, abbassando lo sguardo. Le era costata molto fatica respingere quella voce, spingerla via definitivamente dalla sua mente, eppure poteva dire di esserci riuscita, poteva affermare con fierezza di aver aperto nuovamente il suo cuore, e di aver lasciato che quel guazzabuglio di sentimenti superasse una magia tanto oscura.
Sollevò il viso e con lo sguardo andò a cercare un altro libro, stavolta posto un po' più su, e per prenderlo dovette sollevarsi sulla punta dei piedi, lasciandolo scivolare delicatamente sulla superficie liscia del mobile, per poi stringerlo nuovamente tra le piccole mani.
Lo sguardo si soffermò sul titolo

 
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view post Posted on 5/6/2008, 16:27
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Il Fato

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Non appena Milla mise le mani sul tomo in alto, questo scivolo dalle sue mani, rimanendo a mezzaria;
la donna aveva appena fatto in tempo a toccare la copertina del libro, trovandola stranamente liscia, sicuramente di pelle.
Solo quando il libro si girò con la copertina verso di lei capì con orrore immenso che era pelle umana la rilegatura da cui era composto:
sul libro vi era cucita sulla copertina, una faccia umana, con la bocca spalancata e gli occhi riversi all'idietro, mostrando il bianco marcio di due pupille vecchie di anni, forse millenni.
Nella bocca innaturalmente troppo spalancata si leggevano a lettere rosseggianti ed infuocate:

"Tomo Demoniaco Vol. II: Come evocare gli Inferi"
Passarono due secondi dalla lettura del libro, quando si apri di scatto, mostrando al suo interno pagine che scorrevano veloci fino a fermarsi al centro, dove vi era una specie di buco dal quale fuoriusciva una luce rossa ed un titolo d'inizio capitolo poco rassicurante:
"Capitolo XXIII: EVOCAZIONE ISTANTANEA"
Due lampi rossi partirono dal libro, diretti oltre le spalle della professoressa.
Con un CRACK ruppero la pietra del pavimento facendo volare per aria alcuni libri che stavano sperduti a terra.
Dalle fenditure uscì dapprima un fumo rosso e giallognolo, poi due creature ne uscirno lentamente fino a comparire davanti agli occhi attoniti della vice-preside;
due oscuri figuri dalle carni verdi, marce e laceri la guardavano con rabbia ed odio.
Milla aveva capito cosa intendesse il libro con "evocazione istantanea", il quale ora era tornato a posto con velocità sulla libreria nera, lasciandola sola davanti ai due inferi gorgoglianti.



SPOILER (click to view)
Salute: ??? Corpo: 20 Mana: 50
 
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Milla Moonlight
view post Posted on 6/6/2008, 09:40




“Bene bene, due inferi nella scuola, era giusto quel che mancava” Pensò la ragazza puntando la bacchetta dinanzi a se, in direzione delle due creature appena uscite dal libro.
Non era la prima volta che Milla affrontava gli inferi. Aveva avuto modo di conoscerle un giorno nel cimitero dove Fyria l'aveva abilmente legata ed abbandonata, ma fortunatamente un auror era corso in suo aiuto. Un'altra volta, ne aveva visti diversi in compagnia di un gruppo di mangiamorte.
Creature oscure gli inferi, sostanzialmente si tratta di cadaveri portati ad una non vita da un mago oscuro per i propri scopi, ma stavolta, non era certo stato un mago oscuro a crearli, bensì un libro che di buono non aveva nulla. Milla non aveva paura, era soltanto preoccupata che quel piccolo “inconveniente” potesse bloccare la sua ricerca.
Come ormai la donna sapeva bene, quelle creature odiavano la luce del sole, e quella stanzetta, così piccola, era l'ideale per accentuare l'effetto dell'incanto che pian piano stava prendendo forma nella mente della giovane vice-preside.
Strinse fortemente la bacchetta nell'esile mano e con la massima concentrazione gridò la formula


Lumos Maxima

Doveva abbagliarli, giusto per iniziare, il resto sarebbe venuto di conseguenza.


 
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view post Posted on 8/6/2008, 16:29
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Il Fato

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I due inferi avevano appena accennato qualche passo verso di lei, quando una luce potentissima abbagliò l'area, impedendo a chiunque di vedere con precisione date le ridotte dimensioni della stanza.
Anche se i due inferi ebbero la peggio;
uno dei due quasi collassò all'indietro, emettendo urla di dolore battè violentemente testa e schiena contro uno dei pesanti scaffali, che gli rovinò addosso schiacciandolo con un rumore di ossa rotte e carne macellata.
Il secondo fu lievemente più fortunato, poiché cercò di ripararsi invano con un braccio gli occhi, mossa che fu pressoché inutile, ma gli permise di scorgere una sagoma davanti a se, verso la quale, ormai cieco e allarmato vi si fiondò urlante.
La scena fu vista dalla professoressa, che nonostante la forte luce sfocava i contorni delle cose, era stata messa all'erta dal rumore della pesante libreria che schiacciava uno dei due inferi, mentre riuscì a scorgere l'altro, cieco ed evidentemente molto provato, correrle pesantemente incontro cercando lo schianto fisico contro di lei.
Era necessario intervenire subito, o Milla avrebbe scoperto quanto può essere doloroso uno schianto del genere.

 
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Milla Moonlight
view post Posted on 8/6/2008, 17:24




Improvvisamente la luce intensa che fuoriuscì dalla bacchetta della donna invase la stanza, andando a colpire i due inferi. Milla non poté vedere quel che successe alle due orrende creature, poiché la luce del suo stesso incanto abbagliò anche se in minima parte, anche lei. Ma un rumore improvviso..seguito da un tonfo sordo gli diede la certezza di averne messo KO almeno uno.
Quando però la luce, pian piano, andò diminuendo, Milla riuscì ad intravedere improvvisamente una delle due creature, che alla cieca le stava correndo incontro.
La distanza era troppo breve per poter sperare nell'aiuto della barriera che un protego totalus avrebbe prodotto, ne tanto meno altri incantesimi ugualmente potenti avrebbero potuto aiutarla.
L'infero era troppo vicino, ed era solo questione di istanti.
Distese la bacchetta, pronta al contatto, ma fu come un lampo a ciel sereno, il polso rigido il braccio disteso, solo una formula che continuava a cantilenarle in mente


Iracundia

L'incantesimo di difesa più efficace in un'eventualità come quella. Milla l'aveva evocato spinta dalla paura, spinta dal terrore, nato nel vedere la figura dell'infero avvicinarsi così rapidamente.


 
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view post Posted on 9/6/2008, 01:28
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Il Fato

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Quel dannato infero quasi su di lei, il caldo tremendo della stanza, l'esplosione dell'incanto che esordì con potenza inimmaginabile, scagliando Milla all'indietro e la orrida creatura a metri di distanza da lei, che battè con veemenza sulla parete, tale da fargli crollare diverse librerie addosso. In compenso, la professoressa volò all'indietro di pochi metri e quando atterrò un dolore fortissimo alla schiena e alla testa non le permise di godersi la vittoria ottenuta e le annebbiò la mente.
In un attimo la vista si oscurò. Silenzio.

Era tutto bianco intorno a lei, quando incominciò a camminare.
Pian piano comparvero il sole e il cielo azzurro, ai quali si aggiunsero l'erba fresca ed una collinetta.
Infine sulla collinetta apparì un albero, per la precisione un'altissima quercia dalla quale si sentiva un cinguettio sommesso.
Anche i suoni, e gli odori arrivarono a stuzzicare i sensi della donna;
il frusciare delicato del vento sui campi in fiore, il profumo della primavera, la fragranza dell'aria pura.
Era un posto meraviglioso.
Una piccola coccinella le volò intorno, e per guardarla volare flebilmente intorno a sè, Milla scoprì con un sussulto che delle lunghe vesti di seta, bianche rosa e verdi le si erano intrecciate addosso, quasi impalpabili tanto erano perfette, mentre i capelli erano sciolti morbidamente sulle spalle, emanando una sottile profumazione di lavanda.
Non era affaticata ne stanca, non provava dolore alcuno, anzi una sensazione di beatitudine e pace sembrava aleggiarle nella mente, facendola sorridere di tanto in tanto.
La coccinella si allontanò verso la collinetta, alché solo allora la donna riuscì a scorgere qualcosa, o meglio qualcuno.
Come spinta da un misto di curiosità e volontà superiori, camminò incontro alla minuta figura, che da lontano poteva erroneamente sembrare un elfo domestico.
Era in realtà un bellissimo bimbo sorridente, capelli castani e strabilianti occhi verdi, vestito con colori uguali a quelli portati sull'abito della professoressa; sicuramente non avrà avuto più di cinque o sei anni, ma la vocina che uscì dalle piccole labbra del giovane sorprese Milla:
era come familiare, ma non si ricordava se e dove l'avesse mai sentita.
Cosa che stranì ancor più la donna era la faccina stupita del bambino:



-Ciao, questa è una bellissima sorpresa! Non avrei mai immaginato di vederti qui, a dir la verità non avrei mai immaginato di vederti in generale-

Alla vice preside parve di cogliere un'espressione di pura tristezza per pochi attimi sul viso del fanciullo, che fece qualche passetto verso di lei e le prese dolcemente la mano.
Il grembo della donna sembro sussultare al contatto, come se vi si muovesse qualcosa dentro;
il bimbo sorrise divertito, quasi se ne fosse accorto.

-Sei proprio come ti immaginavo, come ti ho sempre visto nei miei sogni, anche se non ho mai sognato questo incontro, era oltre ciò che mi sarei aspettato, ed invece eccoti qui con me!-

Dopo qualche passo verso l'altissimo albero, il bambino fece accomodare sotto di esso la professoressa, e le si sdraiò di fianco, mettendo la testolina castana sulle gambe distese della donna, guardandola dolcemente con quegli occhi che la vice preside notò, con enorme sorpresa, tanto simili ai suoi.
Poche parole, quasi supplicate e dette con la semplicità che solo un bimbo può possedere, gli uscirono dalle sottili labbra rosee, accrescendo la meraviglia e lo stupore nella mente della giovane donna:


-Mi faresti le coccole, Milla?-



Edited by Master Adepto - 9/6/2008, 03:35
 
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Milla Moonlight
view post Posted on 9/6/2008, 08:21




Un forte esplosione..Milla vide solo questo, e nel momento stesso in cui i suoi piedi lasciarono il suolo si portò le mani alla pancia, stringendola forte. Un colpo, poi la donna perse del tutto i senti, cadendo in un sonno profondo.
Una luce improvvisa..aria fresca e dolcemente profumata..nessun dolore..solo felicità ..il suono prodotto dagli uccellini, un idilliaco paesaggio primaverile. Era come se le quattro mura della stanza segreta, nel castello, fossero scomparse, come se tutto il male che attanagliava il mondo fosse scomparso. Quando Milla sentì il contatto dei piedi con l'erba fresca si guardò. Non indossava più i suoi abiti scuri, ma tanti leggerissimi vestiti in seta colorata, che aderivano perfettamente al suo corpo. Gli sfiorò piano, lasciando che i lunghi capelli le scendessero lunghi fino oltre la vita, come se volesse rendersi conto che li, dov'era custodito il bambino..andasse tutto bene, per controllare, se la cosa più importante, più bella e più preziosa, che le fosse mai capitata, fosse ancora li, al suo posto, nel suo ventre.
Eppure la sua attenzione fu attirata da qualcosa, poco lontano da li, o più che qualcosa qualcuno, che continuava a fissarla, e a richiamare insistentemente la sua attenzione;la donna alzò il viso e per qualche istante rimase immobile, il respiro, come anche i battiti del cuore cessarono, mentre una vocina così sottile e delicata, così piccola e flebile. Un bambino era di fronte a lei, un bambino che la donna non aveva mai visto, ma che sapeva di conoscere così bene...
Appena sentì pronunciare le prime parole gli occhi le si gonfiarono di lacrime e tendendo la mano verso il bimbo, prese tra le sue dita, quelle minute di lui. Una fitta al cuore, poi un'altra. Non fitte di dolore, ma di stupore, di gioia, di felicità, nemmeno Milla riusciva a dare una spiegazione a tutto quel che stava avvenendo. Continuava a restare in silenzio seguendo il bimbo, ed ascoltando le sue parole.
Insieme si sedettero all'ombra di uno dei tanti alberi presenti in quel luogo, ma la cosa che maggiormente colpì la donna, fu l'espressione triste che era palesemente dipinta sul volto del bambino. Piano, con estrema delicatezza, una delicatezza che solo una madre avrebbe potuto avere nei confronti della propria creatura, tirò a se il bambino, stringendolo. Il piccolo cuore, posto su quello di lei, le piccole braccia avvolte intorno al collo della donna, mentre quelle di lei strette intorno al corpicino esile di lui.


Amore...piccolo mio...vita mia...non dir questo. Io ti ho amato dal primo momento che ho sentito di averti in grembo. E continuerà ad esser così sempre.

Gli occhi non riuscirono più a trattenere quel flusso di lacrime, che andò subito a bagnare le rosee gote della donna. Strinse ancora più forte il bimbo a se, baciandolo piano sulla nuca.

Tu nascerai amore, tu crescerai, e credimi, io te lo giuro sulla mia stessa vita...tu avrai un padre ed una madre che ti ameranno sopra ogni cosa. Crescerai in una famiglia felice. E conoscerai solo gioia e felicità. Io te lo prometto amore...

Le ultime parole pronunciate e tratti interrotte dai singhiozzi della donna.
Poggiò delicatamente la sua testa su quella piccola del bambino. La cosa più chiara, l'amore più grande, il desiderio più forte.


Non vivrai più di sogni piccolo mio, perché la realtà sarà più bella di qualsiasi sogno tu possa fare. Credimi amore mio, non dubitarne mai. Te ne prego.

Le lacrime calde andarono a bagnare i capelli del bimbo, mentre le piccole manine, delicate come piccoli fili d'erba, sfioravano piano il collo della donna donandole la consapevolezza che quello che stava stringendo tra le sue braccia fosse davvero il suo bambino.



SPOILER (click to view)
Sappi che ti odierò x sempre dopo questo post...sei riuscito a farmi piangere.. :cry:
 
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Fyria J. Hodrui
view post Posted on 9/6/2008, 08:42




SPOILER (click to view)
OT: scusate...mi hai fatto piangere milla!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! Tu bast...ehm :P Millinaaaaaaaaaaaaaaaaaa nun piangere daiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii picciiiiiiiiiiiiiiiiinaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa.......(ecco era doveroso che il babbo del bimbo venisse a consolare la neomammina ihihihihihihihi)
 
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view post Posted on 10/6/2008, 02:55
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Il Fato

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Un' altro abbraccio e il faciullo cambiò d'aspetto non appena Milla alzò gli occhi.
Ora era una bambina, con i capelli rossi. Solo gli occhi rimanevano tali, così verdi, così intensi, così speciali.
La osservava divertita, sorridendo timidamente.
In risposta allo sguardo stupito della donna la bimba parlò con una calma e una tranquillità assolute:


-Beh, ti stupisci ancora? Qui tutto prende forma e viene modellato pian piano dalla tua fantasia, dalla tua immaginazione. Mamma perché piangi? Io sto bene come vedi, sono qui con te-

Con un gesto flebile le toccò la pancia, facendola fremere nuovamente, quando ad un certo punto un coniglietto comparve dal nulla.
La fanciulla si mise ad inseguirlo per un po' lasciandosi ammirare dalla mamma seduta sotto l'albero, e dopo alcuni minuti passati tra corse e bambinesche risate sguaiate, lo acchiappò coccolandolo e si risedette vicino alla vice preside.
Lo sguardo della bimba si fece serio, dopo di che parlo con voce così responsabile, da stupire nuovamente la povera professoressa ormai già stralunata dalle emozioni subite:


-Mamma, questa non è una semplice illusione da cui non ti vorresti mai svegliare, ne tantomeno qualche strano effetto collaterale dovuto a strani incanti. Questa è la parte più nascosta della tua mente, quella che usi per sognare. Solo qui io posso raggiungerti, è qui che la mia anima si lega con la tua; anche se non so cosa questa volta abbia reso tutto così reale e così vivo. Però voglio che tu sappia una cosa: qualunque sia il mio destino non ti abbandonerò mai, ne te ne papà. Vi voglio tanto bene, qualsiasi sia il mio destino lo accetterò. Non piangere ti prego, sei la mammina più bella del mondo quando sorridi, e quando lo fai per me ti si illumina il viso-

Un' sussulto turbò la quiete della bimba, che ora sembrava alquanto turbata.
Solo qualche istante dopo la donna capì il perché;
il cielo era sparito assieme al sole, lasciando spazio ad un luminoso sfondo bianco.
Poco a poco sparirono gli odori i profumi ed i rumori. I fili d'erba si ritiravano veloci sotto una superficie albina e uniforme.
La vocina della bimba squillò nuovamente, con un filo di agitazione nel tono:


-Mamma presto! E' arrivato il momento di salutarci, credo che ti stia svegliando, quindi non penso sia saggio che tu rimanga qui, potrebbe rivelarsi pericoloso per entrambe. Credo in ciò che mi hai promesso e so che farai di tutto per mantenere questa promessa. Io comunque ti amerò sempre, così come amo papà. E non essere troppo dura con lui, nel mio cuoricino piccino sento che ci ama entrambe davvero molto, ora vai svelta!!-

E dicendole questo una lacrimuccia scappò dal bel viso della bimba.
Oramai era rimasto solo lei l'albero e milla. Nient'altro.
Mentre si apprestava a darle un'ultimo abbraccio, la donna si sentì infilare qualcosa in tasca,
sembrava una lettera.
La fanciulla prese le mani della vice preside e con un'urlo disse spingendola all'indietro:


-VAI!-

Ci fu un frastuono accompagnato da un lampo di luce bianca, poi solo silenzio e buio.
Un silenzio che sembrava essere più assordante del frastuono precedente, tanto premeva sulle orecchie.
Dopo qualche minuto uno sgocciolio ruppe il silenzio nelle orecchie della donna, che aprì gli occhi e vide all'interno della stanza semi-buia uno spettacolo piuttosto macabro:
due inferi putrefatti, uno spappolato sotto una pesante libreria e l'altro disteso a bocca aperta contro il muro opposto, erano incorniciati da un centinaio di libri sparsi, fogli di pergamena e alcuni scaffali rovinati a terra inesorabilmente dopo lo scontro.
Un dolore acuto nella parte posteriore della testa portò del tutto Milla alla dura realtà;
sfiorandosi con le dita potè sentire che del sangue oramai semi-rappreso le era colato copiosamente dalla nuca fino a pochi minuti prima.
Ma quanto tempo era passato? secondi? minuti? ore? giorni?
Per ora l'unica cosa a cui Milla sembrava pensare era l'incontro che le era sembrato così vero e vivido, quasi fosse successo li davanti ai suoi occhi poco fa, poiché non aveva affatto l'aspetto di un sogno.



SPOILER (click to view)
[Mi scuso se ho fatto versar lacrime alla protagonista della quest, ma quando masterizzo ci metto davvero l'anima, poiché se anche il possessore del proprio PG prova un briciolo delle emozioni di esso, si impegna di più nella ruolata. Ci mette maggior impegno e voglia, divertendosi a sua volta, cosicché la quest non risulti ne pesante ne troppo noiosa, ma sempre interessante.
E poi ho fantasia da vendere se non la metto quando masterizzo allora dove? ^_^

Per quel che riguarda il padre del bambino, se mai avrà bisogno dei miei servigi masterizzanti, vorrà dire che farò piangere anche lei :P Scherzo ovviamente....o forse no? ;) ]
 
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Milla Moonlight
view post Posted on 10/6/2008, 08:11




Non poteva essere la realtà, ma solo un bellissimo sogno, dal quale Milla non si sarebbe più voluta svegliare. Ad un tratto il bimbo che stringeva tra le braccia, così esile, così piccolo, cambiò lentamente....una bambina, un dolcissima bambina dai lunghi e ricci capelli rossi e al posto degli occhi due piccole stelline verdi così brillante da far invidia a Bellatrix...La ragazza la guardò dolcemente, quella bambina così simile a lei e Fyria, così bella..così speciale..la loro bambina.
Milla la strinse ulteriormente a se baciandola, come si può stringere il gioiello più prezioso, e l'amore più grande. Ascolto le parole della bimba e sorrise a sua volta.


Piccola mia non sono lacrime di tristezza ma di assoluta felicità. Questo sogno, questo angolo di paradiso che tu mi stai facendo conoscere mi hanno reso così felice, che mi è impossibile trattenere le lacrime.

La bambina si sollevò dalle gambe della donna e cominciò a girovagare intorno all'albero sorridendo e correndo felice, all'inseguimento di un coniglietto che era comparso poco distante. Milla la guardava, scrutandone ogni particolare, per lasciare quell'immagine nitida e viva nella sua mente. Il suo sorriso, i suoi movimenti impacciati ma bellissimi allo stesso tempo. Era così simile ai suoi genitori, che ad un tratto Milla poté vedere Fyria su quel dolce visetto.
Infine la bimba tornò a sedersi vicino all'albero, affianco alla donna, e la sua espressione, prima allegra e felice mutò leggermente, facendosi seria, e le parole che uscirono dalla sua bocca, lasciarono la donna senza parole e soprattutto le fecero battere il cuore come impazzito.
Strinse a se la bimba senza rispondere subito...la baciò dolcemente, ancora una volta.


Bambina mia, tornerò ancora qui, in questo nostro angolo di paradiso, ma te l'ho detto, quando nascerai, creeremo il nostro piccolo angolo di paradiso, e nessuno potrà mai togliercelo.
Non sei un amore...tu sei l'amore bambina mia..l'amore che ho provato quando ti ho concepito, l'amore che sento ogni volta che percepisco ogni tuo piccolo movimento, ogni volta che sento che tu sei dentro di me.


Si staccò piano dalla bimba e vedendo il suo volto turbato, si girò a guardare quel che stava accadendo. Il mondo, intorno a loro, si stava pian piano sgretolando, e la luce bianca, che aveva visto all'inizio si stava facendo sempre più intenda. Stava arrivando il momento del risveglio.
Milla ascoltò la voce della bimba, ancora una volta...un'ultima volta, mentre le lacrime sgorgavano lente dai suoi occhi. La strinse nuovamente a se prima di parlare


Quando nascerai, tuo padre, la persona che ci ama, più di qualunque altra cosa al mondo, sarà affianco a me amore, te lo prometto. A presto vita mia...

Si staccò dalla bambina e la vide allontanarsi, sorridente, e non poté non sorridere a sua volta..Poi tutto svanì e Milla si risvegliò nella stanzetta segreta della biblioteca.
Lo spettacolo che le si presentò agli occhi la fece sorridere in un certo senso. Aveva distrutto gli inferi...ma sicuramente quel sorriso era dovuto più al dolce sogno che aveva appena vissuto che ad altro.
Mentre piano cercava di rialzarsi però, si ricordò di quell'attimo in cui la bimba aveva messo qualcosa nella tasca del suo abito. Abbassò lo sguardo ed estrasse un bigliettino, che era sicurissima di non aver avuto prima..lo aprì...



SPOILER (click to view)
Grazie masterino. Anche stamane ho cercato di dare il meglio di me...spero ti piaccia :) :)
 
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Fyria J. Hodrui
view post Posted on 10/6/2008, 08:16




SPOILER (click to view)
CITAZIONE
Per quel che riguarda il padre del bambino, se mai avrà bisogno dei miei servigi masterizzanti, vorrà dire che farò piangere anche lei

Marrano...
 
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view post Posted on 12/6/2008, 15:20
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Il Fato

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Milla si alzò a fatica;
sembrava come se le avessero scaraventato addosso un macigno, ma la visione così reale avuta poco prima sembrava darle forza a rialzarsi.
Quando si mise una mano nella tasca, ebbe un sussulto.
C'era una busta, certo non poteva essere altro.
Distintamente la donna poteva sentire le piegature della chiusura e quando la tirò fuori i suoi sospetti furono fondati:
la busta, di un bianco brillante, era bordata d'oro, al che Milla si pulì bene le mani sulla tunica per non sporcarla ulteriormente di sangue.
Quando l'aprì, all'interno vi erano situati due fogli di pergamena, uno ingiallito dal tempo e molto vecchio, l'altro sempbrava che fosse stato appena scritto.
Il secondo, come incantato, scivolò nella mano della vice preside, quasi a voler dire "leggi prima me":



"Cara Mamma,
sono stata benissimo con te,
sei come ti immaginavo e come ti ho sempre voluto.
La promessa che mi hai fatto, le cose che mi hai detto,
hanno riempito il mio cuore di amore e speranza.
Voglio sdebitarmi, e dirti una cosa:
Ciò che cerchi, non lo puoi trovare in nessun libro tenuto ad Hogwarts, per quanto potente esso sia.
Ma se darai un'occhiata nella busta vi troverai il mio dono per te.
Io credo in te."


Milla prese con mano tremante l'altro foglietto, e con sua somma sorpresa vi lesse sopra, scritto a mano, ciò che cercava.



CITAZIONE
1)Frammenti del cuore del padre di Fyria
2)Manciata di terra intorno alla tomba
3)sangue di essere umano
4)10 gocce di succo di Darlingtana
5)3 fiori di colchide
6)1 gr di polline di Dulcmara
7) Una farfalla Macaone

[Quest terminata, devo farti i complimenti perché hai ruolato molto bene ^_^
Aggiungiti +4 punti mana e +3 punti corpo]
 
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Milla Moonlight
view post Posted on 12/6/2008, 18:03




La busta che Milla si ritrovò tra loe mani era molto bella, totalmente in contrasto con le sue mani, sporchè e rovinate dallo scontro appena terminato con gli inferi. Prima di aprirla, Milla strofinò premurosamente le mani sukke vesti, e poi, come se quel sogno appena avuto, potesse in un qualche modo, prender vita, aprì la busta.
Al suo interno c'erano due fogli, ma il primo, quello più bianco, quello che poteva sembrare appena scritto gli scivolò subito tra le mani e dopo qualche esitazione Milla lo lesse.
Passarono diversi istanti, interminabili;Milla rilesse più e più volte quelle brevi righe, come a non poter credere a quel che stava leggendo.
Era la sua piccola, la sua bellissima bambina ad averle scritto. Due grossi lacrimoni andarono a bagnare la carta, non potè evitarlo. Si portò la busta al petto, chiudendo gli occhi.


O bambina mia, grazie, grazie ancora una volta.

Poggiò, dopo averla ripiegata accuratamente la lettera nella busta, ed estrasse il secondo foglio, più vecchio e logoro, ma la scrittura non poteva certamente essere confusa. Erano le indicazioni per una pozione, ma non una pozione qualsiasi, quella pozione....La sua bambina, l'amore della sua vita, il suo cuore, le aveva donato una cosa preziosa, troppo preziosa per poterle dare un valore.
Ora finalmente c'era una speranza, una forte speranza nel cuore della donna.
Ripose accuratamente la busta nella tasca della gonna e dopo aver fatto sparire i corpi dei due inferi ed aver messo un pò d'ordine nella stanza, uscì. Aveva degli ingredienti da cercare e nulla l'avrebbe fermata...nulla.



SPOILER (click to view)
Grazie infinite Master. Soprattutto dei complimenti, ma del resto se ho ruolato bene è solo perchè sono stata stimolata a farlo da un master eccellente. :) Grazie ancora
 
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28 replies since 20/5/2008, 11:27   234 views
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