Lavoro Oscuro.., Per le vie di Hogsmeade

Una piccola fuga dal castello non le avrebbe fatto di certo male, dopotutto le belle giornate al castello erano sicuramente rare in quella stagione, e la ragazza quella mattina aveva deciso di approfittarne. Camminava lentamente per le vie della ridente cittadina di Hogsmeade, ma nel suo voto aveva ben poco di ridente. Indossava la divisa della scuola, ad eccezione del golfino, che aveva lasciato al castello, e lo stemma argentato dei Corvonero, era ben in vista sulla camicetta bianca. I lunghi capelli corvini, erano lasciati sciolti, in vivo contrasto con la carnagione bianca della ragazza, scendevano giù, ben oltre la stretta vita.
Nicole non si guardava intorno, camminava e basta, per lo più avvolta nei suoi pensieri, ma si sa che quando si cammina in una strada affollata, bisogna fare attenzione a dove si mettono i piedi, ed improvvisamente la spalla della ragazza incontrò un ostacolo e vi sbatté.

Hei vuoi stare attento a dove metti i piedi?

Disse irata la ragazzina, e sollevando il viso vide un ragazzo, che indossava una stranissima tunica viola.
Sul suo viso si manifestò un’espressione di pura curiosità, mista a stupore.

Nessuno ti ha mai detto che il viola è un colore poco adatto ad un ragazzo? La tua tunica è orribile

Disse sincera la ragazzina, incrociando le braccia al petto.

Signore, lei ostenta così tanta superiorità nei miei confronti, ma il sol fatto che si sia fermato a parlare contrasta i suoi stessi atteggiamenti.

Un ghigno si palesò sul viso della ragazza. Aveva trovato un’alternativa alla noia che sovente invadeva le viuzze del paesino, e a breve i suoi modi irriverenti e sgarbati avrebbero fatto scattare una pesante reazione, del resto gli uomini erano tutti uguali, e certamente il ragazzo che aveva di fronte non sarebbe risultato una valida alternativa.
Poggiò le mani in tasca e guardò l’uomo.

Io sono arrogante si e mi piace esserlo, soprattutto con le gente come lei, che per il sol fatto di vedere una ragazza un po’ più piccola si permette il lusso di mostrarsi e di parlare con così tanta superiorità.

Lo sguardo poi andò alla compagna di casata e prefetta Caroline, che era comparsa poco più in là, e che si era rivolta con modi gentili a Nicole, chiedendole se avesse magari avuto qualche problema.

Ti ringrazio Caroline, ma va tutto bene, non preoccuparti.

Nicole restò ancora ferma con lo sguardo rivolto alla compagna. Forse sarebbe stato il caso che la ragazzina, di qualche anno più piccola rispetto a lei, si allontanasse da quel posto. Quel ragazzo non la convinceva affatto, tuttavia non poteva palesarlo parlandole così liberamente, ma dovette affidarsi al buon senso della ragazza.
Tornò a guardare il ragazzo, quei suoi atteggiamenti, quel modo di porsi così poco garbato, eppure era stata proprio lei la prima ad iniziare quella sorta di conversazione all’insegna della cattiva educazione.
Ma lei, Nicole era così, diceva sempre alla gente quel che pensava e sin dall’inizio quello strano ragazzo, vestito con così poco gusto le aveva lasciato l’amaro in bocca. Storse leggermente le labbra in un’espressione di disappunto, rivolta al ragazzo, quell’espressione angelica che avrebbe potuto illudere chiunque, disegnata in volto, come un’etichetta prestampata.
Inclinò il capo e solo allora decise di parlare

Je suis une fille bonne et polie, aviez-vous des doutes sur le sujet?

Con la mano si portò I capelli indietro, in modo da lasciare libera la visual agli occhi, terribilmente scuri.

SPOILER (click to view)

Se Offman mangia nel piatto di Dorian temo che sarà colpito da qualcos'altro

« E la tua chioma, Nicole? Dorme forse sulla collina, con tutto il resto di te? Via quella maschera.. »

Fù come un brivido, una di quelle sensazioni basate sul nulla che però riescono a turbarti più del dovuto, che ti risalgono piano lungo la colonna vertebrale e che ti provocano una serie di piccole e fastidiosissime sensazioni sulla base del collo.
Mentre il ragazzo parlava Nicole avvertì una di quelle strane sensazioni, infatti si sentiva osservata, come se qualcuno, poco lontano da loro, stesse insistentemente poggiando lo sguardo sulla sua figura, ed anche se Nicole non avrebbe mai potuto saperlo, a breve quella sensazione si sarebbe palesata dinnanzi ai suoi occhi.
Una figura fin troppo conosciuta comparve affianco al ragazzo vestito in viola, mentre l’agile figura di un gatto dal pelo arruffato richiamava su di se l’attenzione dei presenti.
Nicole scosse la testa, ma non riuscì nemmeno per un istante ad allontanare il ghigno di Dorian dalla sua mente.

Non sono solita indossare maschere, io, mio simpatico amico. Che succede? Il mio nuovo colore di capelli non è forse di tuo gradimento? Ma che peccato.

Ricambiò lo sguardo del ragazzo, lasciando che il resto del gruppetto scomparisse per diversi istanti dalla sua visuale. Era assurdo il sol pensiero, ma l'arrivo del giovane rappresentò un'evento positivo per la giovane, ma mai avrebbe dato a vederlo, troppo orgogliosa l'indole della giovane francesina

E’ così strano, ma ho la sensazione che tu mi stia seguendo. Dovrei forse iniziare a preoccuparmi?