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| Allora, dunque.. doveva assolutamente ragionare. Dunque, quali elementi aveva? Innanzi tutto c’era un libro assolutamente bianco senza alcuna parola apparente fatta eccezione per il titolo e il sottotitolo presenti in copertina. Ora, era assolutamente impossibile che in quel libro non ci fosse scritto nulla altrimenti non avrebbe avuto tutte quelle pagine… anzi, se non ci fosse stato nulla da scriverci, non sarebbe stato necessario neanche rilegare una serie di fogli, addirittura con scritte dorate e in rilievo. E questo era assodato. Ora, doveva assolutamente capire cosa c’era scritto. Nel frattempo, alcune delle vecchie pagine dei libri di latino di sua madre le ritornarono alla mente. Li aveva sfogliati qualche volta e, ripensandoci meglio, qualche semplice frase poteva riuscire a tradurla, come aveva appena fatto per il titolo e il sottotitolo del libro. A quel pensiero richiuse istintivamente il libro, tornando a posare lo sguardo sulla preziosa scritta stampata in rilievo sulla copertina. Il dito indice della mano sinistra percorreva lentamente, una ad una le lettere delle varie parole, mentre la Corvonero rifletteva, cercando una soluzione. Non conosceva alcun incantesimo che potesse aiutarla.. ma forse… forse avrebbe potuto inventare lei una formula, sperando che funzionasse e non le si ritorcesse contro. La prima cosa da tenere presente era che sicuramente, la formula che avrebbe dovuto usare avrebbe dovuto essere in latino, per accordarsi con il titolo del libro. Dunque, l’argomento di quel libro erano le vie nascoste. Innanzi tutto doveva trovare una formula che avesse senso, prima in italiano e poi avrebbe pensato a tradurla. Allora, istintivamente, una formula che avrebbe usato, sarebbe stata “Rivela le vie nascoste”.. ma come veniva in latino? Dunque… “vie” in latino si diceva “trames”, era un nome della terza declinazione… di conseguenza veniva... dunque.. Trames, tramitis... “tramites” “nascoste” era un aggettivo e per tradurlo avrebbe usato “abditus” come era esattamente nel titolo del libro, un aggettivo… che accordato a “tramites” veniva…. “abditas”. E ora il verbo. Come diavolo si diceva “rivelare” in latino? Non se lo ricordava assolutamente.. ma doveva ragionare. Ma poi… perché proprio “rivelare”? C’erano anche altri verbi che più o meno avevano lo stesso significato ad esempio.. scoprire… che, se non si ricordava male si diceva… “Aperio” . E ora doveva soltanto scegliere il tempo verbale giusto. Ripeté mentalmente la formula che aveva pensato in italiano… “Rivela” sembrava un ordine.. quindi forse l’imperativo avrebbe potuto andare bene. Il modo imperativo, insieme a quello indicativo era l’unico che le era rimasto impresso dei tanti verbi esistenti in latino, anche perché ogni coniugazione aveva soltanto due desinenze “Aperio” era della quarta coniugazione, quindi, se non sbagliava, la formula sarebbe venuta “Aperi tramites abditas” Non ne era certa al cento per cento, ma tanto valeva provare. Puntò la bacchetta contro il libro che era rimasto chiuso e pronunciò: -Aperi tramites abditas- Edited by Caroline Dalton - 23/10/2008, 22:46
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