Jude Mc.Kristren |
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| La ragazza rimase a dir poco basita e, incrociando le braccia sul petto, guardò in cagnesco l’uomo che l’aveva appena umiliata. Fu il turno di Joseph; il ragazzo parlò con voce convincente e con sguardo serio, utilizzando parole che , se non lo avesse gia conosciuto in principio, avrebbero convinto anche lei senza troppi preamboli. L’uomo dalla lunga barba squadrò il ragazzo dalla testa ai piedi, strizzando gli occhi chiari per mettere a fuoco la fisionomia del giovane. Imitando il gesto della ragazza, incrociò a sua volta le braccia grassocce sul petto, senza preoccuparsi della consistente quantità di liquido rosso che, fuoriuscendo dal boccale di vetro opaco, gli cadde direttamente sul grembiule sporco di grasso e fuliggine. - Ma mi avete preso per un babbeo, per caso? Se non vi levate immediatamente dai piedi io.. Una voce proveniente dall’interno del locale bloccò all’istante le parole del locandiere. Qualcuno stava reclamando la sua bevanda che, ormai da troppo tempo, era stretta tra le mani dell’uomo dal grembiule sudicio. Questo sbuffò e , stringendo con più forza le dita attorno alla maniglia, chiuse con uno scossone la porta di legno che vibrò visibilmente. Jude fissò la porta chiusa dinanzi a se, ringhiando. Le lettere bianche su sfondo nero facevano nuovamente capolino sulla sua visuale; “Testa Di Porco”, dicevano. - Maledetto! Diede un calcio alla porta con la punta del piede, e dal tetto cadde un po’ di neve che finì a terra, unendosi a quella mista al fango. Fece un respiro profondo e, voltandosi lentamente verso Joseph, cercò di riacquisire quell’espressione seria e composta di poco prima, quando era sicura che l’uomo della locanda li avrebbe fatti entrare senza indugi. I denti le battevano del freddo, stava congelando. Si strinse nel mantello, incapace di pensare ad una soluzione a quel problema che pareva non aver nessuna intenzione di risolversi. Cercò negli occhi verdi del ragazzo una minima traccia di speranza, ma questi sembravano vuoti di qualsiasi idea. - Indossa il mantello! – gli disse improvvisamente, prendendolo per mano e conducendolo a passo svelto verso la parte inferiore del locale. I suoi passi affondavano leggeri sulla neve alta. – Sai scavalcare, Tassorosso?
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