SULLE TRACCE di qualcosa d'importante.

Risalirebbe a me comunque Fyria

Disse risoluta la donna, scossa dalle ultime parole dell’uomo, come se un pugnale avvelenato le avesse colpito il cuore. Sentiva la rabbia salire pian piano e strinse la mano intorno a quella di Fyria. Prese a guardarlo senza dargli modo di distogliere il suo sguardo.

La smetti di pensare a noi amore mio? La smetti di preoccuparti, come se non potessi far nulla per protegger la nostra bambina? Lei ha solo noi due ed io non voglio perderti.

Senza accorgersene aveva alzato notevolmente il tono della voce. Si guardò intorno, sperando che nessuno si fosse fermato ad osservare quel singolare quadretto, e risoluta spinte l’uomo nel vicolo poco distante, facendo poggiare le spalle contro il muro e poggiandosi su di lui, in modo da non dargli tregua.

Devi fermarti, tu hai bisogno di riprendere le forze, perché così non potrai aiutare la piccola in nessun modo. Sei debole, lo avverto, stai rendendo il loro compito sempre più facile. E non è questo l’uomo che ho conosciuto..

Disse d’impeto

Devi reagire, non così, ma usando la testa. Abbi più cura di te, solo così potrai occuparti anche di me e della bambina…e comunque

Abbassò il viso tristemente stavolta

Io ci sono, e voglio stare al tuo fianco, è quello che ho scelto…perché ti amo, e questo sentimento non cambierà mai. Io desiderò starti accanto e proteggere la nostra bambina insieme a te…uniti siamo fortissimi ….se ci separi non faremo altro che indebolirci…guardami…la vedi la tristezza sul mio volto?

Te lo ripeto…guardami in faccia Fyria e dimmi cosa vedi?

Disse sollevando il volto dell’uomo con la punta delle dita.

Vago per il castello con la mente persa, perché la mia mente viaggia con te, perché sono in pensiero per l’uomo che amo, e non dirmi che non si vede, perché se c’è una cosa che non sono mai riuscita a fare è quella di mentire sui miei sentimenti.

Tremò leggermente a quelle parole

Sono consapevole del fatto che la scuola non è un posto sicuro per me e per la bambina. Ci sono tante persone di cui non riesco a fidarmi, nuovi docenti, e so che a lungo andare capiranno tutti cosa mi sta succedendo, e non riesco a sorridere, a farmi vedere allegra quando dentro il mio cuore urla perché sei lontano da me.

Abbassò il viso, lasciando cadere la presa sull’uomo, lasciando scivolare le mani sul freddo mantello, finché non giunsero a sfiorarle i fianchi.

Arriverà comunque a me, ucciderà comunque tanti innocenti per farlo, ma continuo a pensare che separarci non è la decisione migliore, tutt’altro…lui ucciderà persone che non c’entrano nulla..e alla fine comunque arriverebbe a me..e a Zahara… Proteggiamola insieme…ti chiedo solo questo. Resta con me e proteggiamo la bambina

Sollevò il viso e tornò a guardare l’uomo

Non lasciò il tempo all’uomo di ripeterlo una seconda volta. Gli prese le mani, stringendole saldamente tra le sue, e con la mente pensò ad un posto, non molto distante, ma sicuramente più riparato dove riuscire a parlare con tranquillità. Poi, si concentrò sulla smaterializzazione congiunta e chiuse gli occhi.

Quando gli riaprì, qualche istante dopo, il paesaggio era cambiato. Poco distante la strada che portava al piccolo villaggio, la stamberga strillante sullo sfondo, ed il rumore del vento tra gli alberi come colonna sonora.
Le mani della donna continuarono a stringere quelle di lui, mentre un sorriso comparve sulle sue labbra.
Ora erano soli..nessuno avrebbe potuto sentirli.

Va bene qui?

Chiese con un filo di voce

Guardò l’uomo, infastidita dal gesto appena compiuto. Non tollerava quell’odoro orribile, pungente e nauseante. Si avvicinò risoluta all’uomo e dopo aver afferrato la sigaretta tra le dita la buttò a terra e la spense poggiandoci su la punta dello stivaletto. Poi sollevò il viso, incontrando lo sguardo di lui, mentre il solito broncio comparve sulle sue labbra.

In che modo hai intenzione di mettere in salvo la bambina?

Chiese curiosa.

Sai che non posso allontanarmi dalla scuola. Ora ho sostituito Cryso come preside, e per me sarà difficile allontanarmi da Hogwarts così liberamente come facevo io.

Incrociò le braccia al ventre, chiudendosi piano il mantello, in modo da avvolgere ogni parte del corpo, mentre il viso restò fisso su quello di lui

Ti prego

Disse interrompendo per qualche istante il discorso, e guardando la sigaretta che l’uomo stringeva tra le mani.

Sai che mi da fastidio

Con un gesto delicato, abbassò la mano che reggeva il piccolo aggeggio babbano, per poi tornare a scrutare curiosa lo sguardo di Fyria. Erano molti i pensieri che presero a muoversi nella mente della donna, alcuni dolorosi, altri assai fastidiosi, ma Milla voleva evitare di fasciarsi il capo in anticipo.

Allora dimmi, cos’hai in mente? Ti avviso in anticipo che non ho nessuna intenzione di separarmi dalla bambina, in nessun caso, perché non potrei vivere senza di lei.

Gli occhi tristi fissavano quelli dell’uomo, sperando che la sensazione a cui era appena giunta fosse quella sbagliata

Le mani di Milla presero a tremare, istintivamente si allontanò di un passo, come se le parole appena pronunciate da Fyria l’avessero punta nel profondo. Sarebbe stata forse disposta ad allontanare Zahara da se, pur di salvarle la vita?. Tutto prese a girare vorticosamente al pensiero che le due persone più care, che la sua famiglia potesse allontanarsi così inesorabilmente da lei.
Abbassò tristemente lo sguardo.

Lo farò se credi che questo possa aiutare Zahara.

Le parole uscirono silenziose, non udibili a tratti, mentre gli occhi le si gonfiarono, e il cuore tornò a battere lento.

Avvertì il calore della stretta dell’uomo, ma alle sue parole, le lacrime non ebbero più modo di restare ferme, negli angoli degli occhi, e leggere e calde presero a rigarle il viso, mentre le gambe d’improvviso persero consistenza, come se un potente incantesimo avesse sottratto ogni tipo di sostegno anatomico alla donna.

No….Zahara no

Disse la donna con un filo di voce, mentre le lacrime continuavano a cadere e a bagnare il mantello dell’uomo. Chiuse gli occhi, ma in quel momento nulla riusciva a nasconderle il crollo, l’ennesimo da quando Fyria aveva deciso di allontanarsi. Stavolta però la donna non riuscì a soffocare i singhiozzi che presero ad accompagnare le lacrime.

Non portarmi via anche lei…

Disse ancora…ma ormai i singhiozzi coprivano completamente le parole

Si strinse piano all’uomo, nascondendo il viso sul petto di lui, ma in nessun modo tentava di soffocare il pianto, la sofferenza che quella decisione le stava dando. Allontanare la bambina da se voleva dire sgretolare un pezzo di vita, perché quella piccola creatura in pochi mesi era diventata la sua vita, la parte più importante del suo piccolo mondo, il simbolo dell’amore tra lei e Fyria…tutto.

Chi si prenderà cura della nostra bambina?

Chiese sollevando leggermente il viso. Il naso le si era fatto rosso così come le labbra e gli occhi, mentre le gotto, umide e accalorate continuavano a venir rigate dalle lacrime.

Giurami che non correrà pericoli lontana da noi…ti prego