Flying.Away |
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| La spiegazione di tale mistero si stava avvicinando, a quanto pareva. Il nutrito ed eterogeneo gruppetto attraversò l'ennesima, misteriosa porta, per poi trovarsi in un'ampia sala. Dopo l'oscurità crepuscolare che avevano attraversato fino a quel momento, gli occhi di Lorenzo ci misero un po' per abituarsi alla luce. Dopo che ciò fu avvenuto, il ragazzo vide una stanza arredata con soltanto un grande tavolo, giusto al centro, circondato da sedie vuote. O meglio, tutte vuote tranne una, quella a capotavola, dritto di fronte a lui... Ma chi era il suo occupante? Non era forse... Lorenzo sgranò gli occhi, trattenendo un'esclamazione di sorpresa dentro di sè. Ne aveva sentito parlare, aveva letto e conosciuto le sue gesta, ma mai, mai avrebbe pensato di trovarselo davanti. Provenendo da una famiglia Babbana non aveva conoscenze del mondo magico e dei suoi personaggi più importanti ed influenti radicate come quelle dei suoi compagni, ma negli ultimi anni ad Hogwarts se ne era fatta un'idea. Fu dunque piuttosto stupito di constatare che Albus Silente era quasi esattamente come se lo era immaginato: il classico anziano mago, dai lunghi capelli candidi e dalla barba ancor più lunga e bianca. Un sorriso gentile gli incurvava la bocca, seminascosta da tutta la candida peluria sul suo volto, mentre dietro un paio di occhialetti a mezzaluna, in equilibrio su un lungo naso adunco, due occhi di un pallidissimo azzurro scintillvano bonari, scrutandoli tutti quanti. Si accorse che la Professoressa gli aveva fatto cenno di sedersi, ed il Grifondoro così fece, ancora basito dal personaggio che pareva attendere proprio loro...
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