Il lento riaffiorar del bene, Incontro E.S

Tristan ascoltò con estrema attenzione le parole del mago sul quale giravano molte voci... E il giovane Corvonero, era convinto della veridicità di molte fra esse... Come ad esempio, del fatto che Silente, fosse l'unico mago di cui Colui-Che-Non-Deve-Essere-Nominato avrebbe rispetto e addirittura paura... Non si poteva far altro che pendere dalle sue labbra! Il metodo da lui descritto per accoppiare ogni studente al suo rispettivo "tutor", sembrava più che giusto... Tristan riflettè per qualche istante, sapendo di eccellere un pò in tutte le materie studiate ad Hogwarts, compreso Incantesimi, Difesa contro le Arti Oscure, e Pozioni... Tutte materie, che gli avrebbero permesso di dare il proprio contributo in qualche modo... Ma sicuramente Silente la sapeva molto più lunga, e non poteva far altro che attendere il prosieguo delle sue parole...

Lorenzo stette in silenzio per un bel po', dopo essersi ovviamente presentato.
Ascoltò ogni singola parola del più straordinario mago che avesse calcato le terre di questo mondo, riuscendo anche a non irritarsi per le numerose ed alquanto inopportune interruzioni di Nicholas e James.
La cosa che maggiormente lo colpì fu il discorso di Silente sul fatto che, tutti loro, sarebbero stati affidati a degli "artigiani", persone che li avrebbero dunque addestrati secondo le loro attitudini.
Ma Lorenzo...Per cosa aveva attitudine?
In fondo aveva voti discreti in tutte le materie...
Ripensò rapidamente a tutte le materie studiate in più di tre anni ad Hogwarts: Incantesimi, Difesa, Pozioni, Erbologia...
Forse l'ultima materia era da escludere, non aveva mai avuto un buon rapporto con le piante magiche...!
Ma ovviamente l'ultima parola spettava ai suoi professori, e forse proprio alla Pompadour, che si trovava lì con loro...

Tristan aveva quasi dimenticato la presenza della Professoressa Pompadour, che in effetti doveva essere rimasta in disparte, per consentire a Silente di pronunciare il proprio discorso in merito alla questione per cui erano stati portati in quello strano luogo... In base a ciò che disse la Vicepreside, Tristan capiì che era il momento di abbandonare quel luogo per fare ritorno a scuola, e si preparò ad alzarsi dalla sedia...

Lorenzo non aveva avuto occhi che per Albus Silente fino a quel momento, tant'è che all'udire la voce della Pompadour si voltò di scatto.
Si era del tutto dimenticato la presenza della donna...
Annuì senza rivolgersi a nessuno in particolare e, dopo un ultimo, fugace sguardo a Silente, si accodò al resto dei suoi compagni, in procinto di abbandonare quel luogo

Il nutrito gruppetto riprese il percorso precedentemente seguito.
Lorenzo aveva ancora la testa piena delle parole di Silente, del futuro "tutoraggio" che avrebbero dovuto seguire lui e gli altri membri dell'ES...
Perso in queste fantasie, si accorse a malapena di quanto la voce della Pompadour suonasse ansiosa e preoccupata.
Alzò appena lo sguardo, e qui notò le prime avvisaglie di qualcosa di decisamente strano.
Una stranissima nebbia, perlacea ed apparentemente inconsistente, galleggiava pigra di fronte a loro, arrestatisi improvvisamente.
Il Grifondoro, preso dalla preoccupata osservazione di quello che, ne era pessimisticamente certo, era un ostacolo, non si rese conto di trovarsi in un cunicolo nuovo, diverso da quelli attraversati all'andata.
Percepì sussurri nervosi, così come teso appariva il volto della Professoressa.
Rinsaldò la presa sulla bacchetta, sollevandola e puntandola oltre le teste dei propri compagni, quasi si aspettasse di veder emergere qualcuno dalla nebbia

Tristan continuò a proseguire insieme al gruppo, lungo lo stretto cunicolo che li aveva portati a quello strano incontro con Silente... La professoressa Pompadour aveva il compito di guidarli... Il giovane Corvonero non era preoccupato, o comunque non si aspettava che succedesse qualcosa di strano durante quel tragitto... E ovviamente, non riusciva neanche a percepire ciò che la professoressa stava pensando in quel momento... Fatto sta che improvvisamente, si trovarono circondati da una spessa coltre di nebbia, che limitava ancor di più la visuale che era già molto scarsa... Il giovane strinse la bacchetta magica nelle proprie mani... Aveva imparato che era meglio non fidarsi delle circostanze in nessuna occasioni, neanche quando la strada era la stessa che avevano percorso all'andata, e sembrava non presentare particolari pericoli...