l'Arte Impagabile - Jill Destiny, vol I - ritrovo e partenza

La via l’aveva trovata , anche se per caso , ma ora dove avrebbero dovuto incontrarsi?
Camminava ancora , silente come ciò che la circondava , a parte un gatto decrepito che stava sul margine della strada , spelacchiato , le fu indifferente , non era lì per vedere animali ma per un appuntamento .
Continuò a camminare enfatizzata da ciò che le stava intorno , sbirciava dentro ogni vetrina , quando si imbatte in un simbolo assai strano e curioso .
Forse guidata dall’ambizione o dalla curiosità aprì la porta e varco la soglia entrando dentro al negozio impolverato e tetro .
Puzzava di muffa e nonostante fosse buio e umido c’erano oggetti singolari .
Lo sguardo era attento ad ogni piccolo particolare e più camminava più si sentiva vicina a qualcosa .

Forse le sue sensazioni non erano errate , percorse ancora qualche metro finche non vide da lontano una sagoma scura . Che fosse lui la persona con cui doveva incontrarsi?
Molto probabilmente si , dato che c’era solo lui in quel postaccio così umido e desolato .
Prese tutto il coraggio e a poca distanza proferì
-Buongiorno Signore-
Appena le parole le uscirono da bocca si fermò dinnanzi all’uomo .
Un ragazzo che pressa poco aveva una ventina d’anni , capelli neri e occhi castani .
Gli occhi smeraldini gelidi della Giovane stavano fissando la sagoma sconosciuta .

Scontroso e a dir poco amabile . Ma perché Jill si trovava a parlare con lui?
Si guardò velocemente in giro , erano soli , soli in quello spiazzo desolato e tetro.
Acida disse
-Ma fino a prova contraria questa è un ritrovo , non sto vagando senza meta , arrancando sul primo sconosciuto che incontro … -
Rispose con voce forte , anche se era una mocciosa odiava essere trattata come tale , soprattutto da una persona che alla fine aveva solo ,relativamente, pochi anni di differenza .
Lei era lì per imparare e crescere ,non per sentire battutaccie .
Sul suo volto si dipinse una maschera di tranquillità , nonostante il fastidio crescesse , il viso era sereno e allo stesso tempo in esso regnava uno sguardo glaciale il quale attendeva risposte da quel individuo .

Forse aveva iniziato col piede giusto , ma comunque quel comportamento da parte del ragazzo ,stranamente le metteva irritazione .
Sorvolò quel piccolo dettaglio e rimase in silenzio in ascolto dell’uomo .
Tre cose percepì . La prima era che si trovava li per un qualcosa di abbastanza grande per lei e di questo ne fu compiaciuta . La seconda era che doveva fare squadra con quell’ammasso di acidità e schiettezza , e il tutto per ora le mise quasi ribrezzo ,pensando alle giornate che avrebbe dovuto passare con lui che impartiva ordini , ma in fondo le stava bene . Terza ed ultima cosa , il tizio le aveva appioppato il nomignolo “pupattola” , a quel pensiero inarcò leggermente le sopracciglie , ciò stava a significare due cose , la prima che era talmente schifato di fare squadra con lei che le aveva dato un nome tanto stupido e la seconda che forse le potesse andate a genio .
Ma la persona che aveva dinnanzi era parecchio strana , somigliante più ad un personaggio ; chi poteva sapere cosa gli frullasse per la testa?
-Allora abbiamo qualcosa in comune , in fondo sono una Serpeverde .. -
Forse il fato o semplice casualità ,entrambi odiavano fallire , che forse l’ambizione e l’orgoglio –l’ingrediente principale del carattere della ragazza- di Jill potesse far buon gioco?
-Ok , ma il fatto di fare squadra è momentaneo?-

Si avvicinò ad un vecchio e spoglio albero li affianco, posando il fianco sul tronco del vegetale , quasi assente faceva vagare attorno a se le battute del Ragazzo , ad ogni parola Jill rispondeva
-Bè sta tranquillo che di certo noi “bambine” non pensiamo a te ..-
Rispose acidamente e con lo sguardo gelido fisso su di lui .
Successivamente , finita il giochetto botta e risposta , entrambi si fecero seri , l’uomo prese a spiegare vagamente ciò che dovevano fare ; scortare un degente in un determinato posto , che giocosamente Jill non poteva sapere .
Si stava davvero divertendo ..
Quando poi il fanciullo tronco la frase e di riflesso la “mocciosa” chiese
-Che cosa?

Rabbrividì , uccidere , non aveva mai commesso tali orrori , ma un sapore dolce pervase la sua bocca . Cos’era?
Rimase un po’ incerta sul da farsi , come poteva uccidere se a malapena sapeva scagliare un oppugno?
Ok , i suoi duelli erano andati davvero bene , ma addirittura uccidere . Non si capacitava sul come lei potesse …
-Si , come credi che io possa uccidere? -
Invece sul fatto che la persona dovesse rimanere viva le era alquanto ovvia .
Si spostò dal tronco dell’albero per avvicinarsi allo sconosciuto .
Una cosa non le era chiara . C’erano guardie al Sun Mungo?
-Ma scusa abbassare la guardia a chi?L’obbiettivo si trova li?-