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| Continuò a sorridere indisturbato quando la piccola Cassidy,impugnando la bacchetta,decise di puntarla contro il suo petto,quasi volesse colpirlo e infliggergli la corretta punizione per quello che le aveva fatto,involontariamente.Sapeva certamente di aver creato dei problemi alla studentessa con quel giovane che,tempo prima,nel tentativo di separarli,si era avventato contro lui,irato, ma di altrettanto certo vi era che,quando aveva stretto la ragazza,non l'aveva fatto con la consapevolezza che il fidanzato li stesse guardando.Scosse piano il capo,ritmicamente e senza freddezza,e,inclinando il capo,sorrise dolcemente alla fanciulla,allungando una mano e sfiorandole con le dita la guancia candida e torturata dal freddo di quella sera.
-Ho portato così tanto scompiglio nella tua vita,dolce Cassidy?Di cosa sono colpevole?-
Le chiese con fare gentile,abbandonando la mano destra,la stessa che si era allungata a carezzare il viso della fanciulla,contro il fianco.Rimase lì,in attesa di una risposta,e,nel frattempo,notata la posizione della bacchetta,ancora rivolta contro il suo petto,ne toccò la punta con l'indice della mano,abbassandola.
-Non ce n'è bisogno,dolcezza.Spiegami cos'è che ti fa star male e vedrò se posso rimediare.Prometto che non mi comporterò più come la scorsa volta...-
La guardò con espressione sincera,o almeno era quello che Cassidy avrebbe visto,mentre la sua mente correva veloce,articolando pensieri tra i più disparati,per poi arrestarsi improvvisamente.Doveva semplicemente ascoltarla,per il momento.
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