Serata di Bruma

"Mi farai recapitare un gufo per avvertirmi di quando sarai più comoda..." disse aggiustandosi il mantello prima di aprire la porta della locanda.

"Ah...giusto, il messaggio...fallo recapitare alla Shrieking Shack*, lo leggerò..."

Aveva teso le braccia al movimento brusco della compagna, pronto a sostenerla se fosse caduta. Aveva avvertito il cuore della donna battere più forte, ma poteva essere causato semplicemente dall’aver inciampato o dal freddo improvviso fuori dalla locanda. Ad essere sincero, avrebbe lasciato correre il fatto se lo sguardo di lei non fosse giunto in modo così eloquente da mettere in dubbio la sua tranquillità. Lasciò cadere gli occhi agli scalini, con un movimento del capo abbastanza lento, per poi riportarli alla donna con comprensione “Se devi andare , vai…” Si limitò a mormorare, mentre dal cielo cominciavano a scendere fiocchi di neve rada e fine.

“…al castello, si…” ripeté in modo abbastanza vuoto, un po’ laconico. Forse cogliendo l’imbarazzo di lei, per non star troppo tempo a rimuginare sul da farsi. Con un gesto veloce si allacciò il mantello tenendo il colletto alto a coprigli gola e parte del viso. I capelli rossi si muovevano appena pesanti e folti com’erano sotto le sferzate gelide della notte.

“Emily…” mormorò un’ istante prima di voltarsi. I suoi occhi per quel breve attimo si erano posati sul viso della donna, forse un po’ addolciti, in un espressione che non sarebbe stato facile neppure per se stesso riuscire a decifrare. “ …no niente” riprese con il solito tono “…sbrigati o prenderai freddo.” Fece per allontanarsi, sotto la volta scura di pece.