| Sorrise, con fare paterno, e comprensivo, poteva essere tranquillamente il nonno premuroso, a spasso con la nipote. Nessuno avrebbe avuto da dire. Anche come stile, erano quanto mai simili, nessuno avrebbe dubitato. Ed al più c’era la parola di un Peverell, era un Lord del regno, sedeva alla camera, come facevano ancora pochi. Vagava, senza scopo, e meta, non era forse un perder tempo? Conosceva il mondo, certo, ma grazie al caso, non c’era un disegno più ampio dietro, ma in fondo era giovane, lui vecchio, un mondo li divideva inesorabile. Era scontato, seppur reticente, era così. Era normale che lo fosse. Pensava cose che in realtà non era, per grazia divina, quale dramma avrebbe potuto partorire? Ad ogni età, i particolari adeguati. Natura era rigidissima su certe cose. Non voleva essere superficiale, faceva di tutto per non apparire una fanciulla, che facesse bene? Faceva parte della natura esserlo. Amava la teatralità, un po’ come lui, ma anche estremamente diversa. Simili, ma non troppo. <Parole fantastiche, magiche, divine, delle gran belle parole. Forse per il semplice fatto che ormai il genere umano non parla più così? O forse perché nascondono una segreta armonia? Ma in fondo, il problema è sempre lo stesso, si scannano da secoli, ma nessuno ha mai potuto essere certo nell’affermare cosa sia un poeta. Cos’è? Uomo, dio? Vede, ognuno trova qualcosa del tutto personale in qualsiasi cosa, è sintomatico, non potrebbe essere altrimenti, per me alcune parole non hanno valore, per lei estremo. Così vanno le cose, e per grazia divina non siamo tutti uguali. Io trovo non avere meta o scopo estremamente destabilizzante, forse perché ne ho sempre avuta una, alcuni temono l’ignoto, altri lo amano. Viviamo in equilibrio, fragile e precario, assistiamo a molte mareggiate, ma non è nostro compito cavalcare tutte le maree del nostro tempo. Le sfumature son tutto della vita, quante città ha visto? Quante può dire fossero identiche? Quante nuvole? Quanti alberi? Perdersi le sfumature dell’essere, è equivalente a non essere, e quindi al nulla, ne viene quindi che chi non le coglie, è degno solo di morire. Pensi un discorso di tal genere quali e quanti problemi potrebbe sollevare? Il mondo non è pronto a conoscere, si vive d’inganni, e sotterfugi, contenti delle cose più banali e futili, ben lungi dall’afferrare l’essenza delle cose. Da ogni cosa traiamo la parte che riteniamo essere la migliore, nessuno punta volontariamente al peggio, all’infimo, il signor Tennyson potrebbe anche averla presa, per me, ma per altri? Ed è la vecchiaia a portarci a maturare, lo scorrere del tempo, questo terribile tiranno. Sono un po’ come il pastore, vivo nel non tempo, e nel non spazio, immerso nelle bellezze con i miei migliori amici, mi bollano come terribilmente eccentrico, non potendo dire molto di peggio, in realtà pensano ben altro, vede, sono ancora una persona terribilmente potente, mi permetto ciò che gli altri non osano. Ma son dettagli. Piuttosto, perché non le piace essere giovane? O meglio apparire giovane, ed incantevole, qual è? > Domandò curioso, mosso dalla successiva postilla, cavalcando ora quello, ora l’altro pensiero, in una strana danza, a più ritmi, e voci melodiche.
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