Ora del The, Pro Roxane

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Roxane Elizabeth Hodrui
view post Posted on 28/1/2010, 23:34




Roxane arricciò piano le labbra, pensierosa. Poteva dirsi pigra? No, forse no. Preferiva decisamente ben altri peccati, anche di gran lunga peggiori.

- No, chiedo venia. Forse è stato un errore definirmi pigra. L’ozio non è affatto nelle mie corde. Purtroppo o per fortuna, la mia mente è sempre troppo attiva. Quindi non posso certo dire di lasciarmi cullare dal dolce far nulla in nessun momento.-

Spiegò, chinando il capo di lato, quasi stesse ascoltanto voci troppo sottili da essere normalmente udite. Ma riprese subito a concentrarsi sul proprio erudito accompagnatore

- Ho vissuto a San Pietrobugo negli ultimi anni, benchè io abbia latitato anche da quella dimora per poter godere anche della spensieratezza parigina o della fine cultura fiorentina. Ancora però, non sono riuscita a tornare nella mia natìa Scozia..-

Ammise con un sospiro di rammarico, scotendo piano il capo, tornando a vivacizzarsi nel sentir citare filosofi che ben conosceva ed apprezzava.

- La libertà del volere umano, la solitudine, gli attimi fugaci di gioia e piacere che ci trasportano dal dolore alla noia..-

Si portò l’indice a sfiorare il labbro inferiore, prima di citare a memoria

-" .. Così tra questa immensità s'annega il pensier mio: e il naufragar m'è dolce in questo mare..."-

Decantò, come se avesse del miele sulla lingua, lasciando evaporare quelle parole, meditandovi a lungo, con una doverosa pausa prima di tornare al presente.

- I ricordi sono le lame più affilate del tempo, che si diverte a torturarci il più delle volte e per dispetto sembra non voler mai scorrere come desideriamo. Un compagno costante ed impertinente, non trova? Ma dicono che in Oriente il tempo sia costantemente più placido e lento. Io ci sono stata troppo poco per poterlo appurare. Lei cosa ne dice?-

Sembravano quasi saltare da un discorso all’altro, tornando sui propri passi e poi proseguire, come in una danza, lenta e costante.
 
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view post Posted on 29/1/2010, 15:07
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Sorrise, chiedeva venia al quarto passo, cosa avrebbe fatto al millecentesimo? Ma eran postille, cosa poteva cambiare? Pigra o non pigra, nel grande equilibrio magico che era la vita cosa poteva cambiare? Il valore infinitesimale di una grandissima e perfetta equazione, altro l’avrebbe bilanciato. Che fosse poi così attiva? Era così terribilmente giovane, troppo, eppure lui stesso era sempre stato così. Ma era un’eccezione, che confermava la ben più generale regola. Possibile che quella fosse la seconda? Ed era di San Pietroburgo, nome moderno, vi aveva vissuto, un’incantevole città imperiale, italiana in tutto. E conosceva Parigi, Firenze, forse Roma e Praga, Berlino, e chissà dove ancora. Ma come era stato visitarle? I giovani non sanno apprezzare ciò che i vecchi prediligono, era così naturale, che si chiedeva l’utilità di quel lungo peregrinare. Ma nulla era mai bello come casa propria, una verità dimostrata dai fatti, nel passare degli anni. Beh, conosceva almeno in parte Leopardi, l’Infinito purtroppo era il più inflazionato, si iniziava a leggerlo infanti, e si andava avanti tutta la vita, storpiandolo, e fraintendendolo, chi capiva qualcosa di quell’idillio alla perfezione del tempo, e dello spirito? Quasi nessuno. Dopo solo pochi anni. <Beh, se lo lasci dire, è sicuramente un’ammirevole compagnia, meglio delle solite perdite di tempo, eppure non le darei più di venti venticinque anni, indubbiamente ammirevole. Ma ogni giorno si scoprono cose sorprendenti, sogni che prendono lentamente forma. In fondo, se anche fosse un poco pigra, dove sarebbe il problema? Io detesto la pigrizia, solo perché sono sommerso da cose da fare, ed impegni, se avessi modo, forse non rifiuterei, sbattendo la porta in faccia, alla pigrizia. Nulla nasce solo per nuocere, l’Otium era una delle prerogative dei grandi poeti della classicità, era visto non molto bene, sino al I secolo. Ma tutto muta. E quindi, non paga dell’italiana Pietroburgo, ha visitato Parigi, magari Praga e Vienna, Berlino, Roma, e forse Florentia? Beh, ha fatto certamente bene, viaggiare è un lusso di pochi, si scoprono cose sempre più straordinarie, più ci si allontana da casa, quasi come se un essere senziente voglia ogni volta trascinarci sempre più lontano. La Via è pericolosa, quando esci di casa non sai mai quando vi farai ritorno, sosteneva forse il più grande poeta inglese degli ultimi anni. Ma casa propria non regge mai il confronto con l’estero, con il resto, avrà sempre qualcosa di inaccessibile e mistico, un fascino fascinoso, ed fascinato. Sbaglio? E ad ogni ritorno diventa sempre più difficile ripartire, uno scontro titanico tra forze vettoriali superatomiche opposte, e contrarie. Beh, conosce l’Infinito, ottimo, forse l’idillio meno compreso degli ultimi anni, ma io stavo pensando ad un altro Canto, non so se le suona famigliare, dovrebbe:

Che fai tu, luna, in ciel? dimmi, che fai,
silenziosa luna?
Sorgi la sera, e vai,
contemplando i deserti; indi ti posi.
Ancor non sei tu paga
di riandare i sempiterni calli?
Ancor non prendi a schivo, ancor sei vaga
di mirar queste valli?
Somiglia alla tua vita
la vita del pastore.


Si parlava di luna, notte, silenzio, e solitudine, cosa di meglio si potrebbe mai cercare? Il tempo, ha ragione, già Erodoto di domandava in quanta parte lo prendesse in giro, si diverte alle nostre spalle, ma in fondo è legato inesorabilmente a noi. Esiste senza di noi? È forse il divino soggetto allo scorrere del tempo? Ed è vero, in Oriente il tempo viene vissuto in maniera distorta, c’è meno fretta, meno inquietudine, più voglia e passione nel fare le cose, dalla più banale, alla più solenne, è un diverso modo di vivere. Sono partito per pochi giorni, son tornato dopo pochi decenni, capirà bene che qualcosa ho trovato.
> Ironizzò pacato, guardandola divertito. Un’amabile disquisire, pacato e controllato, un’ironia contenuta e moderata.
 
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Roxane Elizabeth Hodrui
view post Posted on 29/1/2010, 16:17




Roxane sogghignò appena. Si, aveva venticinque anni, aveva viaggiato e scoperto, studiato e praticato. Era stata Ministro e per esserlo tanto presto aveva dovuto lavorare ogni giorno, aveva dovuto impiegare ogni notte per prepararsi.
Aveva superato lutti, dolori, solitudini cercate e non. Il tempo non aveva curato nulla, il tempo non era stato nulla, non era nemmeno stato importante, se non al raggiungimento dei propri risultati. Era stata la propria volontà, la propria determinazione a guarirla e guidarla, attraverso tutto.
Sorrise di quel poema citato ed annuì

- Lo conosco, mi ritrovo molto nelle parole “Pur tu, solinga, eterna peregrina, Che sì pensosa sei”.. Mi hanno sempre tremendamente affascinato. Amo la mia casa, ma di nuovo tornano in gioco i ricordi e tante volte è difficile varcare i cancelli di quella dimora che mi ha vista crescere. Ed ogni volta partire mi inebria. Raramente ho uno scopo o una meta, ma è questo il bello. Poter vivere e assaporare tutto, il più possibile, senza dover procedere con i paraocchi. Almeno ho la certezza di poter alzare la testa e cogliere particolari e sfumature che ad altri potrebbero sfuggire. Viaggio finchè posso, anche per avere la voglia di tornare a casa.-

Sorrise appena, fissandolo di sottecchi

- La via è pericolosa ed ardua, ma proprio per questo affascinante perché è il viaggio e non la meta l’importante. E non aveva forse ragione Lord Alfred Tennyson quando scriveva " Io sono una parte di tutto ciò che ho incontrato"? Immagino di si e allora è un dovere morale verso noi stessi non essere superficiali su quanto ci circonda.. E poi il piacere della scoperta..-

Sospirò teatralmente, portando gli occhi in alto, al cielo per un solo secondo.

- Che si tratti dell’Oriente o di un nuovo libro, è qualcosa di cui non potrò mai fare a meno..-

Ammise con un nuovo sospiro, socchiudendo gli occhi, quasi che quelle parole avessero rievocato in lei il senso sereno di vittoria e di completezza che ne riaveva ogni qualvolta, giungeva a qualcosa di nuovo. Durava solo un attimo, ma erano attimi inestimabili.
 
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view post Posted on 29/1/2010, 22:52
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Sorrise, con fare paterno, e comprensivo, poteva essere tranquillamente il nonno premuroso, a spasso con la nipote. Nessuno avrebbe avuto da dire. Anche come stile, erano quanto mai simili, nessuno avrebbe dubitato. Ed al più c’era la parola di un Peverell, era un Lord del regno, sedeva alla camera, come facevano ancora pochi. Vagava, senza scopo, e meta, non era forse un perder tempo? Conosceva il mondo, certo, ma grazie al caso, non c’era un disegno più ampio dietro, ma in fondo era giovane, lui vecchio, un mondo li divideva inesorabile. Era scontato, seppur reticente, era così. Era normale che lo fosse. Pensava cose che in realtà non era, per grazia divina, quale dramma avrebbe potuto partorire? Ad ogni età, i particolari adeguati. Natura era rigidissima su certe cose. Non voleva essere superficiale, faceva di tutto per non apparire una fanciulla, che facesse bene? Faceva parte della natura esserlo. Amava la teatralità, un po’ come lui, ma anche estremamente diversa. Simili, ma non troppo. <Parole fantastiche, magiche, divine, delle gran belle parole. Forse per il semplice fatto che ormai il genere umano non parla più così? O forse perché nascondono una segreta armonia? Ma in fondo, il problema è sempre lo stesso, si scannano da secoli, ma nessuno ha mai potuto essere certo nell’affermare cosa sia un poeta. Cos’è? Uomo, dio? Vede, ognuno trova qualcosa del tutto personale in qualsiasi cosa, è sintomatico, non potrebbe essere altrimenti, per me alcune parole non hanno valore, per lei estremo. Così vanno le cose, e per grazia divina non siamo tutti uguali. Io trovo non avere meta o scopo estremamente destabilizzante, forse perché ne ho sempre avuta una, alcuni temono l’ignoto, altri lo amano. Viviamo in equilibrio, fragile e precario, assistiamo a molte mareggiate, ma non è nostro compito cavalcare tutte le maree del nostro tempo. Le sfumature son tutto della vita, quante città ha visto? Quante può dire fossero identiche? Quante nuvole? Quanti alberi? Perdersi le sfumature dell’essere, è equivalente a non essere, e quindi al nulla, ne viene quindi che chi non le coglie, è degno solo di morire. Pensi un discorso di tal genere quali e quanti problemi potrebbe sollevare? Il mondo non è pronto a conoscere, si vive d’inganni, e sotterfugi, contenti delle cose più banali e futili, ben lungi dall’afferrare l’essenza delle cose. Da ogni cosa traiamo la parte che riteniamo essere la migliore, nessuno punta volontariamente al peggio, all’infimo, il signor Tennyson potrebbe anche averla presa, per me, ma per altri? Ed è la vecchiaia a portarci a maturare, lo scorrere del tempo, questo terribile tiranno. Sono un po’ come il pastore, vivo nel non tempo, e nel non spazio, immerso nelle bellezze con i miei migliori amici, mi bollano come terribilmente eccentrico, non potendo dire molto di peggio, in realtà pensano ben altro, vede, sono ancora una persona terribilmente potente, mi permetto ciò che gli altri non osano. Ma son dettagli. Piuttosto, perché non le piace essere giovane? O meglio apparire giovane, ed incantevole, qual è? > Domandò curioso, mosso dalla successiva postilla, cavalcando ora quello, ora l’altro pensiero, in una strana danza, a più ritmi, e voci melodiche.
 
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Roxane Elizabeth Hodrui
view post Posted on 29/1/2010, 23:29




Roxane sorrise, nel sentirlo commettere un vago ed insignificante fraintendimento.
Scosse piano il capo, voltandosi a fissare il gentiluomo, movendo piano la mano bianca e delicata, quasi a sfiorar forme invisibile, ma che parevano nette e morbide sotto quelle dita sottili.

- Non ho detto di non aver un fine,una motivazione, solo di non avere una meta, un punto di arrivo prestabilito. Lo scopo invero, può semplicemente essere il viaggio, l’apprendere senza reticenze e senza pregiudizi. Ma non trovo mai una meta, questo no. Una volta raggiunto quello che era il mio fine, scopro che dietro, la via continua e fermarmi mi è impossibile.-

Roxane era troppo ambiziosa per non saper cosa volere ed era abbastanza scaltra da trovare un metodo con cui prenderselo. Era divenuta Ministro perché era ciò che voleva. Ma lì non si era fermata, né aveva vissuto di rendita.
Anzi, aveva rivoltato la propria vita, stravolgendola, ricominciando da un altro capo. Ma questo ancora non l’avrebbe rivelato. E non perché al proprio fianco vi era uno sconosciuto, ma perché non sarebbe stato nel proprio stile.
Con quante persone poteva dire di essere stata completamente sincera, se stessa? Si contavano sulla dita di una mano e si che di persone, intorno, ne aveva avute.
Gli amici lo definivano eccentrico? I propri conoscenti avevano utilizzato epiteti molto più coloriti e molto meno delicati, una volta che se li lasciava alle spalle. Invidia? Senno di poi? Non le importava a dire il vero. Era anzi decisamente divertente.
Ma una cosa che disse Albus le fece corrugare la fronte, più che pensierosa ora.

- Cosa le fa credere che io non voglia apparire giovane?-

Lo fissava con occhi attenti e curiosi, appena socchiusi.
 
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view post Posted on 1/2/2010, 14:46
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Seguì attento, era sempre meglio evitare di fraintendersi, per tornare al punto precedente si sprecava sempre una marea di tempo, tempo che forse in quel frangente poteva anche esserci. Si divagava per strani campi, strani argomenti che spesso poi risultavano essere più interessanti, dei veri argomenti. Capitava, spesso, di frequente, un gioco meraviglioso poteva essere discutere, bello, e pericoloso, terribilmente pericoloso. E quindi aveva come scopo sapere? Una faccenda sempre più strana. Quanto poteva essere salutare? Per non parlare di avere come scopo il mezzo stesso, semplicemente assurdo. Se non c’era meta, tutto poteva accadere. Un terribile rischio, la mente perdeva il controllo, dove sarebbe finita? Un rischio, terribile. <Beh, vede, siamo abbastanza simili, ma terribilmente diversi. Io non potrei mai concepire una cosa del genere, se il suo scopo fosse il viaggio sarebbe quanto mai preoccupante, ma l’apprendere e basta è assurdamente pericoloso. Vede, è come puntare al tutto, senza mai riuscire nel niente. Se lei parte dal presupposto di voler indagare tutto, non riuscirà invece a far nulla. Non delimitare, ed identificare la nostra meta rende l’intero viaggio più complesso, e vicino al fallimento. Come può dire di raggiungere la meta, se la meta stessa è esplicitamente irraggiungibile? La mente davanti all’infinito si perde, annega, e quindi non riesce a comprendere nulla. Potremmo dire la differenza tra umanesimo rinascimentale, e medioevo, se nulla delimita l’oggetto di indagine la mente non può comprenderlo, o almeno non nell’essenza. Capisce? Che poi dica, a buon diritto, che fermarsi sia molto difficile, è vero, siamo d’accordo, ma è impossibile se non so quale sia la meta, senza meta non sondo nemmeno i miei limiti, e quindi non conosco neanche me stesso, ed allora non so chi sono. Oggi ad esempio ho concluso un’ampia sezione dei miei studi decennali, ho finalmente chiuso un capitolo, da domani mi occuperò di altro, pur senza distogliere lo sguardo dal tutto. Ma è del tutto differente dalla sua posizione, io sapevo sin dall’inizio cosa indagavo, magari non del tutto dove sarei giunto, ma in linea generale sì. Comprende? Beh, a dire il vero non saprei, diciamo sia più che altro una questione di naso, intuito se vuole. È diversa dalle sue coetanee, se vuole, ovviamente potrei sbagliarmi, ma se vuole dal mio punto di vista è anche più piacevole, ed il fatto che già lo sia, implica che non sia troppo giovanile. È figlia di buona famiglia, certo, ma questo implica tutto e nulla. Non trova? Ho la netta impressione che le piaccia darsi un tono che forse una fanciulla non avrebbe in circostante normali. Sbaglio? > Domandò dubbioso, continuando a camminare.
 
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Roxane Elizabeth Hodrui
view post Posted on 1/2/2010, 23:45




Roxane aveva drizzato le orecchie e se fosse stata una gatta avrebbe borbottato con il pelo irto sulla nuca.
Ma era umana, sorniona ed un’ottima attrice. Così si limitò a mostrare una cortese curiosità.
Forse era per un contorto piacere se non lasciava lì quell’uomo. Era abituata a gente che non era altrettanto loquace, arguta.
Gli abili parlatori ormai scarseggiavano. Certe volte era mortalmente noioso non avere con chi parlare. Ma era anche vero che sentirsi così rintuzzata la indispettiva.

- Non la veda come una missione di vita, come un unico percorso. Parlo di esperienze singole, di occasioni colte al volo senza più timori di quanti non siano ragionevoli. Non sono una pazza scriteriata che vola di fiore in fiore. Sono solo una donna che vuol vivere tutto quello che il Destino le offre, perché la mia mente deve essere nutrita molto più che il mio corpo. I miei non limiti sono posti solo alle normali e diffuse ristrettenze mentali che questo tempo ci porta in dote. Posso permettermi una certa libertà di scelta e movimento, sono sola e le possibilità economiche non mi mancano. In questo periodo della mia vita, preferisco dedicarmi alla scoperta ed ai viaggi. In altri momenti, ho dovuto limitare questo bisogno alla sola lettura, perché forse stavo raggiungendo i miei… Scopi.-

Spiegò, sperando questa volta di essere stata più chiara.
Chinò il capo di lato, riflettendo sul fatto che la solitudine la portava a dare per scontato negli altri, una perspicacia più che notevole. Ma non tutti possedevano poteri divinatori innati e portentosi, no?

- Per quanto riguarda il resto… Bhè, immagino che sia la vita stessa a plasmarci. Le esperienze ci segnano e ci fanno crescere, nel bene e nel male. Sono di buona famiglia è vero, ma è una buona famiglia morta la mia, quando ero poco più che una bambina.-

Troppo diretta e brutale? Un tantinello forse, decisamente pungente. Ma non cercava compassione gratuita e non lasciare trasparire sentimenti, bloccava sul nascere certe reazioni emotive spontanee negli altri.

- Credo che questo abbia grandemente influito sul mio essere, forse persino avanti con i tempi naturali. Ma mi sta bene così, non rimpiango nulla.-

Ok, forse anche il fatto che la propria famiglia non fosse di quelle disegnate nelle favole aveva influito su di lei. Ma era vero, non rimpiangeva nulla. Assolutamente niente, nemmeno di quanto era successo nell’ultimo lustro.
 
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view post Posted on 2/2/2010, 19:18
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Sorrise, divertito, si stava già difendendo, era ovvio che ci fosse qualcosa di vero, in fondo era terribilmente giovane, ed era scattata come una tigre. Aveva un che di felino, forse più una gatta, che non una tigre, ma qualcosa aveva, un pensiero che si faceva strada insinuandosi, quasi a forza. Cercava stimoli, incentivi, gli ricordava molto la ormai lontana giovinezza. Bei tempi, ma non poteva certo lamentarsi. Era così preso, che non poteva certo dire di annoiarsi, non lo era mai stato. E non era certo ora di iniziare. Si dava ai viaggi, e faceva bene, era sempre un’esperienza interessante visitare il mondo, un bombardamento costante ed innovativo di stimoli, più o meno correttamente recepiti, bastava aver tempo e voglia, la voglia era sempre il centro di tutto. Ed ovviamente era relativamente sola, senza più famiglia, tutto alquanto prevedibile, che ovviamente per educazione non si diceva mai. Chi è solo, tende sempre a maturare prima del tempo, era intrinseco della condizione. Era ovvio. Ovviamente non rimpiangeva nulla. Alquanto prevedibile, tutto secondo previsioni. <Suvvia signorina, si rilassi, le mie accuse son del tutto teoriche, lei è liberissima anche di torturare tutte le notti una persona diversa, ed io ad ogni modo avrei nulla da chiederle in conto! Ed in fondo se anche io ritenessi che saltare di fiore in fiore non sia un’attività particolarmente intelligente, ciò non implicherebbe che lo sia davvero. Tutto è possibile, spesso si commettono errori imperdonabili non considerando le mere postille, elementi che ci sembrino irrilevanti. Però ha ragione, l’uomo del nostro tempo è terribilmente versato per il particolare, ed ha perso l’abilità di capire l’essenza delle cose. Uno dei mali del nostro tempo. Mi chiedo sempre chi siano il Platone, e l’Aristotele, di oggi, ma non li ho ancora trovati. Lei? ed in fondo, la lettura è il sale dell’essere, si può essere i più impegnati dei mortali, ma avere sempre e comunque tempo per leggere, sono un bibliofilo, in fondo, uno dei miei difetti, se vuole. Ah, è la vita a plasmarci, o siamo noi a plasmare la vita? Il destino è forzoso, o volontario? Siamo liberi, o non lo siamo? Dipende un po’ da come la vede, non trova? Beh, mi spiace, siamo più o meno nella stessa condizione, ma ammetterò che lo sospettavo. Chi è solo è spinto dagli eventi a maturare anzi tempo, è forse una legge naturale. O almeno è incentivato a farlo. Lo chiamiamo istinto di sopravvivenza? È sempre un’ottima cosa, in ogni caso, non rimpiangere nulla.> Concluse allegro, veemente. Si stavano divertendo, un gioco intelligente, e sofisticato.
 
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Roxane Elizabeth Hodrui
view post Posted on 3/2/2010, 14:20




Torturare le persone? L'aveva fatto, ma per i suoi gusti gli strilli erano decisamente fastidiosi dopo un pò. Mentre i pianti lo erano sempre e subito. Così deprimenti..
Ma non era bene pensarci ora. Albus non risultava ancora noioso o irritante, quindi non era ancora necessario perdersi in certe macabre e soddisfacenti fantasie.

- Concordo con lei, un'opinione non è una verità assoluta, ma siccome propendo anche io per la stessa visione in merito a un tal comportamento, preferisco sottolineare il significato delle mie parole. Non per giustificarmi o chissà che altro.. In fondo, siete solo una nuova conoscenza, nevvero? Anche se ho la pessima abitudine di non render mai conto a nessuno di quanto faccio o dico. O forse è un pregio, non so. Ad ogni modo, sono vanitosa. E non mi piace passare per meno di ciò che sono o diversamente da tale.-

Ammise con un sorrisino brioso e vivace che svanì con un sospiro, mentre Roxane corrugava la fronte, pensierosa.

- Se è la vita a plasmarci o ad essere plasmata? Immagino sia come per il Destino: entrambe le cose. Ciò che ci circonda, delle volte è inevitabile che ci influenzi. Altre volte siamo noi stessi a prendere le decisioni che saranno le fondamenta del futuro. Lei non crede? Siamo vittime di un disegno predestinato o siamo noi stessi la mano che scrive la nostra storia?-

Scosse piano il capo e fece spallucce, un gesto leggero e delicato.

- Non se ne dispiaccia. E' successo molti anni fa.. E ad ogni modo, mi è rimasto pur sempre un nipote. Zingaro quanto me e che non ricorda mai di scrivere di se alla sua cara zia, ma pur sempre un parente.-

Va bene, forse non era propriamente così, ma che importava? L'apparenza e basta.

- Molto probabilmente è istinto di sopravvivenza, la necessità di adattarsi al momento prima del tempo, forse, per poter crescere e divenire adulti.. Difficile all'inizio, ma non impossibile.-

Terminò, socchiudendo piano gli occhi, lasciando una fugace occhiata a quanto li circondava.
 
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view post Posted on 4/2/2010, 18:44
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Sorrise compiaciuto, erano entrambi concordi, il che non era mai così scontato. Anzi, capitava di rado che l’interlocutore fosse così spesso d’accordo. Non era certo normale. Si conoscevano, o meglio si erano incontrati poche decine di minuti prima, nulla di più, non si poteva certo pretendere molto, o troppo. Non rendevano entrambi certo conto a molti, se non nessuno, anche se dipendeva molto dagli ambiti. Estremamente liberi, ma mai come lo si sarebbe stati un tempo. Eppure tutto andava così. Inutile opporsi. <Ah! Ha ragione, ci conosciamo solo da pochi minuti, anche se devo anche dire che spesso in affari del genere il tempo ha pochissimo valore, ma sono ancora più d’accordo con lei nell’affermare di render sempre poco conto a chiunque, anche se tal sua affermazione, nostra forse, è soggetta a tante di quelle postille, che risulti infine praticamente falsa. L’uomo moderno è forse il più libero, ma anche il meno. Ogni cosa che facciamo è praticamente nota a tutti, ed a nessuno. Se il Governo chiede, difficilmente ci si può rifiutare di rispondere. Se qualche tempo fa, sparendo a cavallo, si entrava nell’ignoto, si può dire ancora di oggi? Altra domanda affascinante, e penso che la risposta stia nel mezzo, non trova? È un po’ come, non so se se l’è mai chiesto, perché quando qualcosa non è “nel piano” scoppia il panico? Se dicessi che domani farò saltare un ponte, e ciò capitasse, nessun problema, ma se invece domani dovesse anche sparire il gatto del Ministro, panico totale. Siamo spesso influenzati, da chi, e da ciò ci circonda, è inevitabile, altrimenti saremmo esseri di pietra, muti, sordi, e ciechi. Beh, i nipoti son sempre compagnie interessanti, se vuole, ma anche particolarmente inutili, i parenti devo dirle che non li ho mai sopportati poi molti. Quando ci si rivede si perde solo un sacco di tempo, tra feste, e ricevimenti, faccende che detesto profondamente. Beh, in fondo, c’è qualcosa di impossibile? Esiste l’impossibile?> Domandò dubbioso, divertito allo stesso tempo dalla domanda.

SPOILER (click to view)
ho una mano mezza azzoppata... e scrivere con una mano è una faccenda parecchio noiosa... :P :P -_- <_<
 
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Roxane Elizabeth Hodrui
view post Posted on 4/2/2010, 20:24




Roxane lo ascoltava con attenzione, convenendo su molte e molte verità in quel discorso continuo e mellifluo, morbido come onde del mare.
Non poteva certo dirsi in disaccordo. I tempi erano cambiati e dopo tutto, tutti sapevano sempre dove si trovasse qualcuno.
Soprattutto qualcuno che cercava di camminare fuori dalla corrente di massa, qualcuno che non voleva farsi trovare.
Ridacchiò per quell'esempio. Se ai tempi del proprio ministero le fosse sparita una delle sue amate Erinni, avrebbe scatenato non il panico, ma qualcosa di molto, molto peggio.
Le sue gatte non si toccavano.

- L'inaspettato come l'ignoto, fa paura a tutti. I più però, non sanno come gestirla. Questa li attanaglia, si insinua nelle loro vene e li domina, rendendoli uniformi ad una massa sempre più popolosa. Ma ancora una volta devo darle una ragione: se qualcosa è atteso, annunciato, che sia bene o male, tutto è accettabile. Ma se qualcosa stravolge i piani, è il caos.-

Per poco Roxane non gli rise in faccia.
Davvero poco carino o educato, ma definire il proprio nipote " una compagnia interessante" le riportava alla mente certi ricordi decisamente anomali.

- La mia famiglia era davvero atipica, ma nemmeno io ho mai cercato il mio unico fratello superstite. Un pò per divergenze caratteriali, un pò perchè essendo maggiore di me di molti anni, tendeva ad essere asfissiante.-

Divergenze di carattere? Bel modo per definire dei tentati omicidi in serie. Maledtto, sciocco, presuntuoso Efest. Ma aveva avuto quel che gli spettava.

- Chissà perchè ci si sente meglio a cercare delle amicizie e dei legami con gente al di fuori della ristrettezza della propria famiglia. Forse perchè li scegliamo noi? Possibile. E credo che l'impossibile, smetta di essere tale quando crediamo che sia anche solo lontanamente possibile.-

Mormorò, rispondendo al sorriso divertito dell'uomo.


SPOILER (click to view)
GdR Off

Uuh, mi dispiace.. :cry:
Io compenso con il cervello azzoppato :tunz:
 
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view post Posted on 7/2/2010, 21:13
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Sorrise, era più che ovvio che quella fosse la risposta, nessuno, o meglio pochi potevano vantarsi di essere sempre pronti a tutti. Saldo, segreto, e sicuro, come doveva essere il mago secondo le cronache antiche. Eppure ormai era quasi impossibile trovare un mago perfetto, o anche solo ben preparato. Si campava di mediocrità, chi capiva ormai Magia? Si limitavano a borbottare formule strane, desunte da qualche strano libro, senza neanche più chiedersi il perché. Semplicemente assurdo. Una famiglia strana, dipendeva certo dai punti di vista, in fondo non aveva neanche lui avuto dei genitori definibili tranquillamente normali, ma erano solo dettagli. Gli aristocratici si divertono a non essere troppo normali, se lo possono permettere, e non esitano troppo. Ma in fondo i famigliari te li ritrovi, mentre gli amici li cerchi, e selezioni, c’era del vero in quella semplice constatazione. Sorrise divertito, procedendo lungo la strada. <Haha! Siamo perfettamente d’accordo, signorina, una vera rarità. E secondo lei perché tutta questa paura dell’ignoto? In fondo immagino che anche gli antichi avessero di questi problemi. Non trova? In Oriente un mago deve essere per precetto, o almeno doveva esserlo, saldo segreto e sicuro, tre mitiche S, che temo ormai siano mere utopie. I maghi di oggi cosa sono? Qual è la differenza che corre tra maghi e babbani? Son forse li edditti etterni sì rotti? O meglio, son forse le nostre leggi così consumate? Dove sono i maghi, grandi e temibili d’un tempo? Il Caos preoccupa perché l’ignoranza più nera è dilagante, si è persa la comprensione, la consapevolezza, la responsabilità, cosa resta? Se già ai miei tempi il Male era dilagante, oggi come si siamo ridotti? Le grandi ed illustri casate sguazzano nel fango, tronfie di antichi stemmi araldici che hanno perso di valore, e significato. I parenti poi son sempre stati scomodi, pensi solo a Romolo e Remo, non scorreva buon sangue, ma eran pur sempre gente onorevole, il più delle volte. I parenti li si eredita, in un modo o nell’altro, ha ragione, ed è forse per quello che preferiamo altri, scegliendoli noi stessi. L’impossibile è sempre più imperante essendo noi sempre più limitati, ovviamente non tutti, essendo ormai giunto l’XXI secolo, ritengo di dire il vero confidando più nel possibile, che non nell’impossibile, ma ovviamente mai dire mai. Non tutto è ancora possibile, altrimenti morirebbe anche tutto. Senza possibile, tutto sarebbe impossibile, e quindi nullo. Senza debiti contrappesi, anche la vita non esiste. Non trova?> Domandò ilare, e serio allo stesso tempo.
 
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Roxane Elizabeth Hodrui
view post Posted on 8/2/2010, 15:29




Roxane annuì pensosa a quelle parole. Era incredibile come non potesse che dargli ragiione.
Ancora ed ancora.
Da una parte era rincuorante sapere che ci fosse qualcuno che la pensasse come lei, che non desiderasse uniformarsi e che fosse sopra le righe.
Dall'altro, si chiedeva se questo non facesse di loro una categoria a modo loro. La infastidiva rientrare in una qualche definizione, ma non era di quelli che volevano ad ogni costo essere diversi da tutto e tutti.
Preferiva di gran lunga essere se stessa, qualunque cosa ciò significasse per gli altri.

- Oh, è vero. La vita non esisterebbe senza contrappesi, così come la cosiddetta " normalità" non esisterebbe senza caos o l'ignoranza senza genialità. La verità forse sta ancora nel mezzo o forse dipende da noi soltanto, dal nostro personale giudizio.-

Frasi fatte? Forse. Ma certe volte racchiudevano la verità come le leggende.

- L'ignoranza, l'avidità e la bassezza di spirito hanno corrotto alle fondamenta grandi civiltà ed imperi e pare che più i secoli aumentino, più queste corrompano più e più spiriti. Sempre più maghi ormai esserlo solo a parole, vantandosi e vivendo d'aria.Ma credo che la magia, come la morte, sia compagna assidua della vita di un mago. E che questi le debba sempre tributare i giusti onori, attenti però a non scadere troppo nel timore reverenziale. Bisogna coltivarla e comprenderla ed ormai i grandi Maghi scarseggiano, è vero. E' proprio l'ignoranza il male del nostro tempo. Ma è un'ignoranza diversa dal non sapere degli Antichi, coloro che passavano la propria vita a porsi le giuste domande.-

Sospirò, osservandosi attorno, le vie popolose e le vetrine stracolme che scorrevano al loro fianco.

- Forse le domande sono più importanti delle risposte? O è la ricerca ad esserlo più di tutto?-

Domandò di nuovo, sfiorando l'aria con la punta delle dita.
 
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view post Posted on 8/2/2010, 23:15
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Scopro Talenti, Risolvo Problemi

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Era sempre più inquietante, possibile che fossero così concordi? Non lo ricordava a memoria d’uomo, considerando poi che fosse una donna, e terribilmente giovane, era praticamente impossibile. Puzza di polisucco non ce n’era, era abbastanza certo. Nessun incantesimo, ne era assai sicuro. Quindi, o qualcosa gli sfuggiva, improbabile, o era davvero una rarità, una gratuita coincidenza. Quindi, era lui a pensar giovane, o lei a pensar vecchio? Ballavano quarant’anni tra i due estremi, più o meno. L’intelligenza non ha età, ma i modi di pensare sì, per Giove. Non era normale. Per nulla. Che poi facesse anche teatro? Era calata molto nella parte, ci stava, magari per una di Euripide, o forse di Puccini. Sorrise al pensiero, poteva anche darsi. <Esattamente, viviamo in bilico tra pace, e caos. Che fantastica maniera di passare il tempo, che perfezione nasconde in sé la natura, e noi non ce ne curiamo minimamente. Indagare la vera natura delle cose sarebbe un’attività degna di un uomo. Le è capitato forse tra le mani il libello di Lucrezio? La verità il più delle volte è nel mezzo, ma ancora più spesso si è troppo presi per ammetterlo, in pochi capiscono la bellezza del poter asserire “hai ragione”, ma son postille in fondo. Troppo reverenziale? Ma allora, se non potessimo scegliere il mezzo, per cosa propenderebbe? Il troppo, o il troppo poco? Se me lo consente la nostra è una ignoranza deficiente, mentre un tempo era solo ignoranza. Se si partiva dall’ignorare, per scoprire e capire, ormai si parte dal sapere, verso l’ignorare. Tutto è sottovalutato, come se avesse tutto un’infima importanza. Ed ha ragione, chi apprezza più le domande? Sempre tutti in cerca di risposte, le più banali delle asserzioni, cosa è più bello di una domanda? Forse la ricerca? Ma in fondo senza domanda, vi sarebbe mai stata la ricerca? È più bello lo scopo, o il mezzo per ottenerlo?> Domandò sorridendo, sibillino, o forse solo vecchio, ed ormai anziano.
 
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Roxane Elizabeth Hodrui
view post Posted on 9/2/2010, 15:59




Roxane aveva perso il conto di quante volte aveva dovuto astenersi dallo sbarrare gli occhi per lo stupore, da quando era iniziata quella conversazione.
Molto probabilmente erano pari alle volte in cui aveva dovuto dare ragione al proprio compagno di passeggiata.
La faccenda era già di per lei strana, ma ritrovarsi così con una persona tanto simile a se stessi era davvero... Assurdo.
Non prese in considerazione l'idea che la parlantina sciolta dell'uomo fosse solo una maschera, un finto e benevolo concordare per mettersi in mostra.
Avrebbe potuto, vista la scarsità ormai dilagante di materia grigia, ma si astenne.

- Purtroppo ormai si sceglie di ignorare sempre di più, come se il voler chiudere occhi ed orecchi, chiudendosi in una tana scura e confortevole, serva a tenere lontano ciò che più si teme. Credo che ormai questo sia impossibile. Ecco trovato qualcosa che dubito possa diventare possibile o probabile! Mentre sfortunatamente, le domande e le curiosità sono troppo spesso indirizzate verso ciò che è inutile e superficiale, impedendo così al cervello di mettersi in moto per concepire un pensiero degno di umana ragione..-

Sospirò con aria di rimprovero, scotendo il capo.
Tornavano di nuovo a parlare di ricerca e viaggio, proprio quel che spingeva lei a scoprire e conoscere. Non era dilettevole? Amava parlare di ciò che la faceva stare bene.

- Di Lucrezio si può dire che fosse geniale e moderno. Diceva che gli stupidi amano e credono solo in quel che pare e suona bello alle loro orecchie, o sbaglio? Purtroppo sempre in meno se ne rendono conto e così si accontentano e scivolano nell'inedia senza nemmeno rendersene conto. Ad ogni modo, le domande e la ricerca, lo scopo ed il viaggio sono qualcosa di sopraffino. E Proust scriveva che il vero viaggio di scoperta non consiste nello scoprire nuove terre, ma nell'avere nuovi occhi... O forse solo nell'aprirli per taluni.-

Il discorso proseguiva liquido e morbido, piacevole.
E dire che non avevano ancora preso il thè. Per ora di cena, cosa avrebbeo fatto?
 
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59 replies since 25/1/2010, 23:14   241 views
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