| Tutto era così vago ed indefinito, una fiumana di persone che scorrevano veloci, ed impersonali, come l’acqua sotto i ponti. Eppure come un fiume in piena, sempre più numerosi, ma chi erano? Forse Caronte si era finalmente preso le meritate ferie? Che l’Ade stesse rigurgitando i suoi abitanti per una qualche strana ed unica ragione? Possibile che fossero così tanti? Eppure morti non parevano. Tutto sembrava reggere ancora, inutile preoccuparsene, si sarebbero attivate le contromisure, nessun problema nell’immediato. In fondo era un discorso che lo intrigava sempre più, divergevano per poche parole, pochi dettagli da una stessa visione della realtà, ed in fondo era anche scontato. Parecchi anni correvano tra i due, benché volessero forse negarlo. Tutto era così lontano, e distante, che pareva irreale anche rispondere, era un gioco di luce, di intelligenza, parlare era ormai troppo banale. Tutto, o forse quasi tutto, era ormai in chiave di Paradiso. <Suvvia mia cara, non se ne deve preoccupare, la prossima volta potrei portarla a casa mia, è molto simile a Drummond, salvo essere casa mia. Ovviamente niente fretta, e si prenda una giornata libera, la Scozia è lontana, e nulla è facile come sembra. Ma certo, la primavera, l’inverno o l’estate, cambia solo minimamente la bellezza di un sito, è il resto che conta, e quello sarà finalmente idillio, non nel mezzo della plebaglia, ma postilliamo. Non son cose da trattare. Siamo d’accordo, il potere di un nome è qualcosa che va aldilà di qualsiasi umana aspettativa, il nome nasconde ancora parte della magia passata. Pensi poi ad un nome espresso nel linguaggio divino cosa, quali mondi nuovi possa aprire. Una forza che tutti trascurano, per pochi intimi ormai. In fondo, la grandezza dei morti non può mai competere con l’esigua dei vivi, è la patina che conferisce la Morte, una grandiosità mistica, è come varcare una porta, oltre la quale si cela la grandezza. La pigrizia è imperante, debosciati ed ignoranti occupano posti un tempo di prestigio, ragazzini appena ventenni tentano di diventare ministri, tutto sembra andare alla rovescia, le par giusto? I libri son sempre più qualcosa che decora, orna, conferisce un’aria che ricercano, ma che mai si son guadagnati, una vergogna! Dove sono i saggi del nostro tempo? Come possiamo anche solo sperare che nascano, che emergano? Possono forse i raggi del Sole rendere diamante il fango? Già i medievali lo ritenevano impossibile, siamo noi così speranzosi ed ingenui? È bene che pochi contribuiscano a questo immenso patrimonio, perché solo pochi ne son degni, ma non è certo normale, non trova? Noi che predichiamo uguaglianza, e democrazia, alla fine siamo i primi a riconoscere di non esser tutti uguali. Dov’è andata a finire la coerenza? Ci riduciamo a riunirci tra noi, pochi amanti, in grandi Templi della cultura, ormai vuoti da tempo, parlando dei fasti di un tempo. Lo trova giusto? Dov’è il rispetto verso i grandi del passato? Man mano tutto va scomparendo, un lento morire, peccaminoso, violento, drammatico. Tutto svanisce, e noi cosa possiamo fare? Assistiamo, indifferenti, già Sofia è morta, cos’altro ancora dovrà morire? Chi è il prossimo della lista? Esattamente, abbiamo solo il libero arbitrio, retaggio della nostra divinità, ma che uso ne facciamo? Si guardi intorno, crede che questi esseri siano umani? In quanto possono affermare di essere uomini a tutti gli effetti? Viviamo un momento della Storia triste, e declinante.> Concluse mesto, meditabondo, lasciando spegnersi l’eco ideale delle sue parole, tra il fruscio persistente del lungo mantello, ucciso dal clamore che li circondava.
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