Ora del The, Pro Roxane

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view post Posted on 9/2/2010, 23:07
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Scopro Talenti, Risolvo Problemi

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Sorrise divertito annuendo distrattamente, ormai era una mera routine, quanto in fretta il cervello si abituava ad una cosa? Impressionante. Ormai annuire, sorridere, e camminare stavano diventando mere questioni d’abitudine, non che poi fosse meno d’accordo, ma non vi faceva neanche più caso. Aveva ragione, semplicemente troppa, per essere normale. Che fosse in realtà tutto un sogno? Che fosse ancora nella sua amata Scozia, nel suo comodo letto, davanti ad uno scoppiettante caminetto? Si guardò intorno, rallentando, quasi per accertarsene, ma lasciò stare, dopo inutili sforzi. Procedevano di parola in parola, quasi completandole delle parti taciute per eccessiva lunghezza, che fosse poi una strana coincidenza astrale? Tutta questione di stelle, e declinazioni? Improbabile, ma non impossibile, che fosse tutto un caso, non era certo plausibile. <Sa che per i miei gusti stiamo andando troppo d’accordo? Lei è concorde con me su quello che dico, io faccio lo stesso con lei. non è naturale, non trova? O almeno, mi capita molto raramente. E comunque ha ragione, esiste una paralisi neuronale diffusa, una nuova piaga, che presto si acuirà, se possibile. Beh, certo, di Lucrezio si può dire troppo, anche se ritengo che forse l’esametro virgiliano sia nettamente superiore, e se non le spiace, direi anche di non aver mai apprezzato in forse nulla Lucrezio, ma non per questo non è degno di stima. Ho sempre preferito la grande epica, intende? Omero, Esiodo, anche Ovidio, ma non Lucrezio, Orazio, Mimnermo, non son proprio i miei preferiti. Comunque è vero, ma non diceva forse anche Platone lo stesso dei sofisti? Conosce il mito delle cicale? Ma le domande, nulla le batte, hanno un sapore unico, eccezionale, da apoteosi. Ne son più che convinto. Ed anche Proust potrebbe averci preso, in fondo la verità è talmente grande, che tutti ne colgono sempre un solo frammento. Non trova? Molto sbagliano, è vero, molti ci prendono, ma la verità è perfetta, noi siamo imperfetti, possiamo sperare di comprenderla interamente? > Domandò divertito dalla domanda stessa.
 
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Roxane Elizabeth Hodrui
view post Posted on 10/2/2010, 14:02




Roxane lo osservò rallentare, guardarsi attorno, quasi stupito di essere lì.
Cercava qualcosa, qualcuno? Avrebbe dovuto preoccuparsi forse, ma non lo fece.
Pensava di iniziare a dargli torto solo e soltanto per vivacizzare un pò quella situazione.
Un pò per partito preso, insomma. Ma era difficile.. Impossibile se poi Albus nominava Omero colui che fra tutti gli autori e poeti preferiva.
E non poteva essere altrimenti per lei che amava profondamente la cultura greca classica, i poemi epici, la mitologia.
Lei che era bella come Elena, si sentiva però più come Clitennestra, la gemella mortale, colei che uccise Agamennone per vendicare la figlia. Si, Roxane propendeva molto più per Clitennestra.
E se qualche dubbio permaneva, bastava ascoltarla chiamare le sue gatte, le tre Erinni, le furie, la Vendetta. Figlie della Notte o del sangue di Urano versato dal figlio.
Sangue e Vendetta. Sembravano una costante nella propria vita.. Come la storia della Grecia.
Ridacchiò per la considerazione di Albus

- Decisamente strano. Inquietante oserei dire. Ma se continua a citare grandi autori come Omero, non posso che dirmi sua appasionata. Amo l'Iliade ed i personaggi a cui da vita. Cassandra, Andromaca e Clitennestra... Ogni volta che rileggo quelle righe, mi sembra di vivere al loro fianco. Gli Dei, il Fato ed i loro giochi. Tremendamente magnifica opera.-

Sospirò, quasi parlasse di un amante.
Tornò a guardarsi attorno, notando la sola massa grigia che si spostava, uniforme e disordinata. Fastidiosa.

- Ma noi oggi, dovremmo trovare qualcosa su cui essere discordi. Forse dovremmo cercare un qualche punto che ci riporti in un certo equilibrio, no?-

Domandò con una risatina, fissandolo da sotto in su, visto il divario d'altezza.
 
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view post Posted on 12/2/2010, 18:21
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Sorrise divertito, ormai era mera consuetudine, possibile che non trovassero un pomo della discordia? In fondo non poteva essere così difficile. Forse solo gli argomenti da spaziare un po’ troppi. Ma non c’era certo fretta. Detestava averne, e metterne. Un tratto caratteristico, le cose da fare sempre innumerevoli, ma mai di fretta. Come si potevano gustare altrimenti? Era semplicemente improponibile, come camminare velocemente in mezzo ad una folla inferocita, si sarebbe aperto un varco, facendosi spazio, con tutta l’eleganza e la calma possibili. La fretta era propria dei codardi, inutili piccoli inetti. Gli si addiceva come una tunica sporca, e lercia di fango. Non ci voleva molto a capirlo. Ma l’abilità di Omero era nota sin troppo a tutti. Chi non conosceva il Poeta? Un po’ come Dante per gli Italiani, Hugo per i francesi, Goethe per i tedeschi, e Puskin per i russi. Erano il meglio di quanto non fosse stato concepito dal mondo antico. <Ah! Non me ne faccia ricordare, Omero è sublime, per quanto mi concerne, e non certo Orazio, come invece il buon Anonimo vorrebbe farci credere. Omero, il più grande poeta del mondo antico, e forse anche del moderno. Senza nulla togliere a Shakespeare, ritengo sia comunque inavvicinabile. Che dice? L’Iliade, poi, piuttosto che l’Odissea, ma è uno scontro tra titani, penso. Sarebbe come dover scegliere nell’acqua, se prendere la molecola biatomica di Idrogeno, o il solo Ossigeno. Dovremmo cercare di essere discordi solo per poter discutere di qualcosa, l’equilibrio è pur sempre conservato, noi pur essendo Noi non siamo che una infinitesima variabile di un’equazione perfetta, formata da costanti immutabili e perfetti. Inutile preoccuparsene. Che mi dice della prima generazione romantica inglese? Mr Coleridge, magari, sicuramente meglio che non Wordsworth, non trova?> La buttò lì, sperando nella clemenza degli dei. In fondo qualcosa doveva pur esserci. Non era normale altrimenti. Ma inutile scandalizzarsi per così poco.
 
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Roxane Elizabeth Hodrui
view post Posted on 12/2/2010, 20:27




Roxane ridacchiò, gettandosi a propria volta nella disperata ricerca di un punto di discordia.
Almeno uno! Tanto per sapere di non essere due branche dello stesso albero.
Oh ecco. I poeti romantici della prima generazione.

- Coleridge e Wordsworth si incontravano su molti e molti punti. Senza considerare la loro reale collaborazione. A questo punto direi che preferisco Blake e la sua visione sulla religione. Molto, molto affilata e realistica.-

Pensò, inspirando a fondo e corrugando la fronte.
Ma in effetti, da quanto non si concedeva il giusto tempo per parlare con qualcuno di poesia.
Da quanto non si prendeva del tempo per lasciare che tutto fluisse, senza fretta, nemica della cura.
Era una gran soddisfazione.

- Diciamo che quanto a Romanticismo inglese, preferisco i loro successori, Keats e Byron..-

Mormorò, chinando il capo di lato, sorridendo serafica, godendosi la discussione per quello che era.
 
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view post Posted on 17/2/2010, 21:54
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Sorrise, qualcosa si stava improvvisamente movendo. Che fosse per l’improvviso vento che si era levato dall’Est? Possibile, ma anche altro. Aveva scagliato la prima pietra, non poteva così impunemente ritrarre la mano, sarebbe stato oltremodo disdicevole. Non poteva certo andare. Il discorso stava diventando più complesso di quanto non potesse sembrare, Coleridge, Wordsworth mai l’aveva ispirato più di tanto. Per non parlare di Byron. Che fosse proprio quello infine il pomo della discordia? Da non credersi. L’importante era aver trovato finalmente qualcosa. Il solo pensarci, portò con sé un secondo sorriso. Come giocare tra infanti, alla ricerca all’argomento più astruso, una caccia al tesoro allegorica, e machiavellica. <Finalmente, qualcosa si muove! Shelley, Keats, Byron, sinceramente trovo Coleridge e Blake di gran lunga migliori. Ma è finalmente una questione di gusti. La bellezza della Ballata di Coleridge ritengo sia abbastanza rara, ben lungi dalle odi di Keats, non trova? O anche la Tigre di Blake è poesia complessa e sibillina, reticente a rivelarsi a tutti. Diciamo una dimensione raccolta, per pochi adepti. La seconda generazione non l’ho mai trovata particolarmente significativa, ma potrei pur sempre sbagliare. Lei, che ne pensa, signorina? Forse è la volta buona.> Sentenziò allegro, speranzoso. Ora, tutto stava nelle mani di Giove.
 
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Roxane Elizabeth Hodrui
view post Posted on 18/2/2010, 15:52




Rise bonariamente, senza aria di scherno, dell'entusiasmo dell'uomo.
Appariva decisamente giulivo ora che avevano trovato un punto di incontro- scontro. Non era un'ammiratrice particolarmente devota di quei poeti, ma non poteva di certo scartare quell'asso così, senza nemmeno averlo tenuto in serbo per un momento.

- Cosa si potrebbe dire di Keats? Al momento mi sovviene l'Ode a Psiche, una Dea senza tempio, ma da lui cantata come " la più bella della stella di Febe nella sua regione di zaffiro, o di Vespero, amorosa lucciola del cielo". Di questa ad esempio, apprezzo molto la delicatezza della prima parte, in cui si scorge Psiche fra le braccia del suo consorte alato e poi la passione crescente di un poeta che vuol essere sacerdote per una delle più giovani creature dell'Olimpo. Non escludo che buona parte del mio giudizio positivo sia nato dalla mia passione per la mitologia greca. E' più forte di me, io penso. Ma posso ammettere che pur non essendo fra i favoriti, Coleridge con la sua Ballata è stato davvero... Affascinante. Il viaggio, La nave Fantasma, la partita a scacchi fra la Morte e la Vita nella Morte... Ma credo di preferire i poeti della seconda generazione solamente per palato: invero, il mio scrittore " moderno" preferito, rimane sempre uno.-

Ammise infine con un sospiro, pronta a riprendere il discorso sui poeti romantici, se si fossero ritrovati d'accordo.

- ... Oscar Wilde. Mi ritrovo perfettamente nel suo fine cinismo e nel suo sarcasmo. Amo leggere i suoi scritti, mi strappano sempre un sorriso o sanno trasportarmi in un tempo che forse mi è più vicino per quanto riguarda mentalità e raffinatezza. Trovo i suoi aforismi talmente semplici, pungenti e rali da essere sconcertanti se come la nostra mente ci suggerisce, è nato nel secolo scorso. Davvero molto moderno ed attuale.-

Sorrise nel ripensare ad una frase in particolare che si premurò di confidare al proprio accompagnatore.

- " I parenti sono solo un mucchio di gente noiosa che non ha il minimo senso di come vivere né la più pallida idea di quando morire". Direi che per quel che abbiamo detto prima su parenti ed amici, è davvero appropriato. Ad ogni modo di Wilde mi sorprendono anche le poesie.. Immagino le conosca..-


Mormorò, chinando il capo di lato, in attesa del prossimo giro di valzer, fra prose e poesie.
Ma non era proprio Wilde a dire " La conversazione dovrebbe sfiorare tutto senza mai concentrarsi su niente"?


Edited by Roxane Elizabeth Hodrui - 18/2/2010, 17:33
 
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view post Posted on 18/2/2010, 21:25
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Sorrise benevolo, divertito da quella giovane fanciulla, appassionata di miti. Ma in fondo chi non apprezzava i miti? Chi dotato di un minimo di buon senso poteva rifiutare la grande eredità degli antichi? Solo i poveri deficienti, troppo poveri in molti e più sensi. Ed era un rifiuto definitivo. Le Muse erano Matrone esigenti, decisioni definitive, non più trattabili, forse era quello il succo di tutto. Decisioni ferme, non contrattabili. Keats, dov’era il bello? Certo, non si butta via mai nulla, notevole esponente pre-vittoriano, certo, ma in fondo nulla di così eclatante. Meglio Coleridge, allora, molto più vicino alla sua sensibilità, che non Keats. De gustibus… proprio come lei, solo che era un gusto del tutto opposto. Wilde, c’era da aspettarselo, anche se forse anche Oscar era sin troppo tardi. Aveva gusti più epicheggianti, antichi, classici. Tutte postille come sempre, Wilde era pur sempre Wilde, una buona piuma, senza troppi dubbi, salvo critiche faziose, ed inevitabili. Una notizia sorprendente, ma anche scontata. <Capisco, io avrei forse parlato dell’altra delle grandi Odi, ma fa lo stesso. Non saprei, Keats, certo, un buon poeta, per carità, ma forse non il mio genere, troppo, sin troppo giovane, probabilmente un Keats più anziano l’avrei apprezzato maggiormente. A questo punto io punterei il dito su Milton, non trova? O anche Coleridge, certo, che semplicemente hanno avuto più tempo per fare molto di più, accettare Keats, è un po’ come scegliere una scatola chiusa. Da un ventenne non si può mai pretendere troppo, o si è troppo benigni nel giudicare. Dunque, lei predilige il caro Oscar? Scelta singolare, ma in fondo me l’aspettavo devo dire, diciamo si porta dietro il suo odore. Un’ottima piuma, niente di che lamentarsi, ma non trovo certo sia il migliore, una questione di gusti chioserebbe qualcuno sentenzioso. Vede, trovo Wilde, come dice giustamente lei, troppo moderno, arguto e sagace certo, ma sin troppo moderno. Se poi volessimo parlare di tenzone tra moderni non lo sceglierei comunque, semplicemente per gusti. Certo, un’ottima poesia, ma vogliamo parlare della commedia? Io detesto semplicemente le commedie, prediligo le tragedie, dei grandi del passato. I moderni son moderni, ho gusti più epici, classici inevitabilmente. Capisce? Certo, Wilde e gli aforismi, un binomio potente, ma che dire di Nietsche? Di Schopenauer? Beh, sa come la penso sui parenti, una gran perdita di tempo, niente di più, niente di meno. > Ironizzò allegro, procedendo per la strada affollata.
 
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Roxane Elizabeth Hodrui
view post Posted on 21/2/2010, 18:29




Roxane sorrise ed il baluginio degli occhi verdi parlava di divertimento.
Oh, che delizia era poter parlare di tutto e niente, per il solo, semplice, puro e alto piacere della conversazione.
Le mancavano i salotti aristocratici, le poesie decantate ad alta voce, le passeggiate per giardini rigogliosi di fiori ed idee.
Li avrebbe ritrovati nella propria natìa patria? Magari anche grazie al casuale incontro con un gentiluomo vestito di rosso cardinale.
E fu compiaciuta di vedere di nuovo i loro pareri non coincidevano.

- Oh, come ho detto, mi ritrovo moltissimo in Wilde. Riesce a trasportarmi in un'epoca a me più affine.
E forse il fatto che preferisco le commedie alle tragedie, è indice dopotutto che sono ancora nel fiore degli anni.-


Ridacchiò, sollevando un delicato sopracciglio, fissandolo malandrina da sotto in su.

- Ma certo, non oso e non posso disdegnare grandi autori venuti dopo Omero. Shakespeare, l'italiano Alighieri, Foscolo, Leopardi e certo anche Nietzsche e Schopenhauer. " Considera ogni giornata come una vita a sé stante", è una filosofia di vita che proprio quest'ultimo mi ha giustamente ispirato. Ogni scrittore, filosofo o poeta deve avere un momento per se dell'attenzione di ogni essere. Credo sarebbe un giusto contrappeso per quanto ci hanno lasciato. E se prediligo Wilde per le sue commedie, la sua pungente ironia per rallegrarmi, prediligo altri in momenti in cui il mio animo necessita altro. Ma il piacere di aprire un libro, odorarlo e viverlo, è qualcosa di cui non potrei mai privarmi, qualunque sia il mio stato d'animo.-

Alzò gli occhi al cielo, osservando le nuvole veleggiare pacate e solenni.

- Ad esempio apprezzo molto anche le ben più attuali poesie di Neruda o García Lorca. O ancora Gibran, Prévert, Ikmet.. Ma ad elencarli, ne dimenticherei certamente qualcuno, facendogli torto. Forse la poesia mi piace tanto perchè dopotutto, possiamo leggerci fra le righe, trovando un significato vero per noi, affine al nostro essere. Non crede? La verità è sempre labile e personale, no?-

Rilanciò, stringendosi nel mantello, avvertendo la pelliccia carezzarle il collo bianco.
 
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view post Posted on 21/2/2010, 22:12
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Sorrise, che potesse forse in fondo essere un incontro in una dimensione diversa? Differente? Forse, ancora meglio, parallela? Poteva essere che si stesse confrontando con la sua impronta del passato? Che fosse lo sdoppiamento della sua stessa persona? Vista però da due diverse angolazioni. Erano così simili. Poteva benissimo anche essere così. Erano così simili, da essere disorientante. In fondo erano tutti discorsi che avrebbe potuto fare lui una quarantina d’anni prima. Era più che possibile. Che la Tuke avesse voluto offrirgli quell’opportunità? Una sensazione strana, un formicolio generalizzato, mentre la folla si apriva licenziosa, ammutolendosi per pochi attimi. Una strana e misteriosa forza ritagliava il cammino alla loro avanzata, con delicata fermezza. <Ma che fantastica storia, un peccato non passeggiare così piacevolmente più spesso, un peccato anche dover avanzare tra questa ressa. La prossima volta penseremo a qualcos’altro, magari un roseto? Beh, ognuno in fondo trova qualcosa di singolare e magico in qualsiasi autore, o almeno può trovarlo, e con ogni probabilità ha ragione, mia cara, Wilde riesce a trasportarla in un’epoca per la quale è ormai pronta, a me Omero riesce a trascinarmi in un’epoca per la quale son pronto. Come del resto io sono ormai giunto all’ora del disio, come chioserebbe con infinita dolcezza qualcuno, dei miei anni, lei invece è al sorgere dell’alba dalle dita di rosa, come direbbe un altro. E questa è una differenza sostanziale, che però non mi sembra stia e possa inficiare il nostro dialogare. In fondo andiamo sin troppo d’accordo, ma postilliamo. In fondo siamo d’accordo, anche su questo, ogni poeta meriterebbe di almeno un momento di gloria presso qualunque vivente, ciò non accade, e pertanto pochi devono sostenere il peso di tutti, e per tutti. Probabilmente ciò non è colpa di madre natura, ma di cattivi insegnanti, perché si leggono sempre meno libri? Meno giornali? Perché si frequenta sempre meno il teatro? L’opera? Perché un sacco di cose? Il pregiudizio. Non credo sia possibile che qualcuno dica no, consapevolmente ad Omero, o Dante, semplicemente lo si fa a priori, in piena consapevole ignoranza. Un libro cela tra le sue righe, un magico mondo di volta in volta diverso, ma tutto perfettamente inserito nel disegno della creazione, in fondo, qual è stato il più grande creatore di miti che la Storia, la Sofia possano rammentare? E non trova anche giusto che ognuno debba contribuire a questo immenso patrimonio con un lascito? Il discorso è molto simile anche qui, lei è giovane sa apprezzare la modernità, che io trovo sempre più abbietta e mediocre, ma è tutto un gioco di punti di vista, ed equilibri. La poesia ci permette di raggiungere una dimensione diversa, superiore, ed in fondo qual è l’Opera che cela in sé i quattro livelli dell’interpretazione? La più grande delle Opere, in fondo, e semplicemente. Ah! Qui forse sbaglia, invece, la verità nostra può essere labile, ed incerta, ha perfettamente ragione, ma la Verità Divina, è una e precisa, chiara ed incorruttibile, che tutto muove. La gloria di colui che tutto move, per l'universo penetra, e risplende in una parte più e meno altrove. E forse Gloria, Verità, Intelligenza, non possono essere un tutt’uno in una dimensione a noi aliena? > Domande retoriche, in cerca di conferme, conferme dovute, cercate, pretese, ma incerte. Era tutto così avvolto da un aere mistico, sibillino, dubbio. Ma era proprio Londra?
 
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Roxane Elizabeth Hodrui
view post Posted on 23/2/2010, 16:05




Roxane sorrise, assaporando a propria volta quella strana, atipica, assurda familiarità che si era instaurata fra lei e quell'improvvisato compagno d'avventure.
Era soddisfatta ora, di aver lasciato la propria casa per avventurarsi per quelle vie.
Era stata una scelta ardita, vero. Ma ora ne veniva ricompensata, con un gentiluomo che le era vicino come spirito e mentalità.
Di certo non avrebbe sperato di poter trovare in quel giorno il piacere della conversazione, aristocratica e fine, di certo non per tutti.

- Dunque per la prossima volta, troveremo una cornice più adatta. Magari la Scozia: Drummond Castle offre scorci davvero affascinanti. Anche se il suo meglio lo da in primavera, per due amanti dell'inverno non sarà meno splendido che per coloro che cercano arie più sottili ed effervescenti. Quindi perchè non una bella passeggiata in un giardino addormentato, dove solo i sempreverdi osano sfidare il naturale riposo dei loro simili ormai spogli, per rendere eterni grandi poeti? Forse è questo il segreto dell'immortalità, come pensano alcuni: finchè un nome non viene dimenticato e con esso le opere compiute, si vive per sempre.-

Era una fortuna che pochi riuscivano a superare lo scoglio della morte. Anzi alcuni infamati in vita erano stati riabilitati nel loro essere artisti proprio dalla Morte.
Era forse un pò come i parenti, che una volta morti diventan tutti santi e pii?
La Morte rendeva belli.

- Forse è la pigrizia a render le nuove menti così poco aperte, così poco propense alla scoperta ed alla lettura delle grandi opere. Chi non ha voglia di applicarsi, di impegnarsi a comprendere il valore di quegli scritti, li trova pesanti e noiosi. E con quella scusa, richiudono volumi che se venduti al prezzo di quel che contengono varrebbero milioni. Ed invece paghiamo libri composti di pagine e copertina e non la storia che racchiudono. E così l'animo è più leggero quando si lasciano alle spalle le magnificenze di Omero o Dante. E' vero, ognuno dovrebbe contribuire a render loro gloria.. Ma forse è anche vero che solo pochi amanti se ne occupino.-

Provava orrore nel pensare alle sorti di Omero fra le mani di ragazzini petulanti ed ignoranti. Molto meglio lasciarlo a chi ancora aveva un cervello.

- Ah, la Verità Divina. La risposta a tutti i perchè, forse. La vera Verità. Ma grazie al Cielo siamo umani e non ci appartiene se non per un pezzettino, quel tanto che ci permette di vantare il dono del libero arbitrio e di fare di noi ciò che personalmente riteniamo giusto, la possibilità di cambiare idea.-

Mormorò, ravvivandosi la cremisina chioma con un gesto della mano, elegante e quasi involontario.
 
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view post Posted on 25/2/2010, 17:38
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Tutto era così vago ed indefinito, una fiumana di persone che scorrevano veloci, ed impersonali, come l’acqua sotto i ponti. Eppure come un fiume in piena, sempre più numerosi, ma chi erano? Forse Caronte si era finalmente preso le meritate ferie? Che l’Ade stesse rigurgitando i suoi abitanti per una qualche strana ed unica ragione? Possibile che fossero così tanti? Eppure morti non parevano. Tutto sembrava reggere ancora, inutile preoccuparsene, si sarebbero attivate le contromisure, nessun problema nell’immediato. In fondo era un discorso che lo intrigava sempre più, divergevano per poche parole, pochi dettagli da una stessa visione della realtà, ed in fondo era anche scontato. Parecchi anni correvano tra i due, benché volessero forse negarlo. Tutto era così lontano, e distante, che pareva irreale anche rispondere, era un gioco di luce, di intelligenza, parlare era ormai troppo banale. Tutto, o forse quasi tutto, era ormai in chiave di Paradiso. <Suvvia mia cara, non se ne deve preoccupare, la prossima volta potrei portarla a casa mia, è molto simile a Drummond, salvo essere casa mia. Ovviamente niente fretta, e si prenda una giornata libera, la Scozia è lontana, e nulla è facile come sembra. Ma certo, la primavera, l’inverno o l’estate, cambia solo minimamente la bellezza di un sito, è il resto che conta, e quello sarà finalmente idillio, non nel mezzo della plebaglia, ma postilliamo. Non son cose da trattare. Siamo d’accordo, il potere di un nome è qualcosa che va aldilà di qualsiasi umana aspettativa, il nome nasconde ancora parte della magia passata. Pensi poi ad un nome espresso nel linguaggio divino cosa, quali mondi nuovi possa aprire. Una forza che tutti trascurano, per pochi intimi ormai. In fondo, la grandezza dei morti non può mai competere con l’esigua dei vivi, è la patina che conferisce la Morte, una grandiosità mistica, è come varcare una porta, oltre la quale si cela la grandezza. La pigrizia è imperante, debosciati ed ignoranti occupano posti un tempo di prestigio, ragazzini appena ventenni tentano di diventare ministri, tutto sembra andare alla rovescia, le par giusto? I libri son sempre più qualcosa che decora, orna, conferisce un’aria che ricercano, ma che mai si son guadagnati, una vergogna! Dove sono i saggi del nostro tempo? Come possiamo anche solo sperare che nascano, che emergano? Possono forse i raggi del Sole rendere diamante il fango? Già i medievali lo ritenevano impossibile, siamo noi così speranzosi ed ingenui? È bene che pochi contribuiscano a questo immenso patrimonio, perché solo pochi ne son degni, ma non è certo normale, non trova? Noi che predichiamo uguaglianza, e democrazia, alla fine siamo i primi a riconoscere di non esser tutti uguali. Dov’è andata a finire la coerenza? Ci riduciamo a riunirci tra noi, pochi amanti, in grandi Templi della cultura, ormai vuoti da tempo, parlando dei fasti di un tempo. Lo trova giusto? Dov’è il rispetto verso i grandi del passato? Man mano tutto va scomparendo, un lento morire, peccaminoso, violento, drammatico. Tutto svanisce, e noi cosa possiamo fare? Assistiamo, indifferenti, già Sofia è morta, cos’altro ancora dovrà morire? Chi è il prossimo della lista? Esattamente, abbiamo solo il libero arbitrio, retaggio della nostra divinità, ma che uso ne facciamo? Si guardi intorno, crede che questi esseri siano umani? In quanto possono affermare di essere uomini a tutti gli effetti? Viviamo un momento della Storia triste, e declinante.> Concluse mesto, meditabondo, lasciando spegnersi l’eco ideale delle sue parole, tra il fruscio persistente del lungo mantello, ucciso dal clamore che li circondava.
 
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Roxane Elizabeth Hodrui
view post Posted on 25/2/2010, 18:23




Quindi era scozzese. Che fosse aristocratico, l'aveva già compreso alla prima occhiata, ma essere scozzese, lo rendeva un compagno di conversazione ancor più meritevole.
E per di più, la sua dimora poteva - a quanto diceva, ma Roxane non aveva motivo per dubitare della sua parola- rivaleggiare con Drummond Castle, luogo che ricordava con particolare piacere, vista la magnificenza della struttra e dei suoi giardini.
Le fluide onde rosse dei capelli, tornarono a sfiorarle la guancia e Roxane li riportò in ordine con un gesto della mano.

- E quindi siete scozzese! Ammetto di non averlo intuito, forse nemmeno pensato impegnata com'ero a stupirmi della nostra somiglianza di vedute.-


Ammise con un sorriso che stese le belle labbra, che tornarono ad arricciarsi in una smorfia pensierosa subito dopo in quell'incalzare di passi, quasi fossero in una sala da ballo.

- Non è forse vero che gli antichi sceglievano per i propri figli anche un nome da tenere segreto, proteggendoli così dalle magie? Se non si conosce il nome, qualcuno sembra abbia eretto dinanzi a se barriere difficili da abbattere. Ma un nome può contenere tutto di noi? Giulietta per volere di Shakespeare diceva che una rosa sarebbe stata se stessa anche con un nome diverso. Eppure per taluni, basta pronunciarne il nome per veder le folle tremare. Basta nominare i nostri antenati, chiamandoli per nome ed eccoli, riportati nel mondo dei vivi come fantasmi di epoche andate, di geni ammalianti.-

Ma... Un momento.
Roxane fissò Albus di sottecchi. " Ragazzini appena ventenni tentano di diventare ministri".
Arricciò le labbra di nuovo, con un accenno di... Irritazione? No, sarebbe stato troppo.
Forse era più che altro divertimento.

- Ma alcuni ventenni non fanno parte di quella stragrande maggioranza di pigri ed ignoranti, per fortuna. Alcuni hanno idee e piani validi, forti, vitali. Forse sono ciò di cui la politica ha bisogno: vitalità. Desiderio di cambiamento, migliorie.-

Fece presente con garbo, trattenendo un sorriso. Lei la carica di Ministro l'aveva lasciata tre anni prima, no?
Ma sospirò, scotendo piano il capo.

- Posso solo dirmi di nuovo d'accordo con lei, Albus. Ci stiamo impoverendo, stiamo regredendo ma il peggio è che lo facciamo con volontà. Tutto viene sminuito, trattato solo per quel che mostra e di molti libri il Destino è di essere ammirati solo in copertina. Lo trovo disgustoso, la morte di mente e coscienza. Gli uomini rinunciano ai valori per apparire quel che non sono e tutti si credono grandi saggi, esseri degni di stima a priori. Ma non credo di poter nemmeno provare pena per loro, che scelgono di essere creature ben lontane dall'umanità.-

Terminò con una smorfia in viso, a sottolineare il discorso.
 
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view post Posted on 2/3/2010, 22:56
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Scopro Talenti, Risolvo Problemi

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Sorrise lieto, era scozzese, nulla di più vero, e non ne aveva certo fatto mistero. Erano conterranei, nessuno più gli Scozzesi sapeva apprezzare la bellezza della natura, comprender l’essenza delle cose, nel lontano e profondo Nord si respirava ancora la magia druidica, che nel Sud si era andata disperdendosi. Erano ancora di gran lunga superiori a tutti i loro isolani, per non parlare dei continentali. Per non parlare di lui, era un Peverell ciò bastava, per quasi chiunque. V’era bisogno di ulterior parole? Sorrise, beata inconsapevolezza, spesso ci si ponevano troppi problemi senza motivo alcuno, poteva anche essere il Re d’Inghilterra, ma il piacere di una conversazione cortese non poteva certo guastare, con nessuno che fosse però uno dei pochi iniziati a quel modo di vivere, e pensare. E conosceva la storia del Nome, ma chi era quella semplice ed anonima ventenne? Iniziata a così pericolosi segreti della Magia. Un attimo di disappunto la colse. Cos’aveva detto? Che fosse parente di quel bamboccio candidato a Ministro? In fondo poco contava, era stato un dibattito pietoso, e se n’era andato prima che nemmeno fosse terminato. Solite perdite di tempo democratiche. Son scozzese, ma penso non fosse un mistero, come in fondo parrebbe anche lei scozzese. Nevvero? Gli Scozzesi son sempre gente interessante, vuole per un motivo vuole per un altro. Ed in fondo la pensiamo anche allo stesso modo per molti versi, il che non è poi nemmeno così scontato. Una sorta di coincidenze che avrebbero dovuto spingerla verso la verità. Ma son dettagli, in fondo. Devo anche dire che la trovo erudita in ambiti molto pericolosi del sapere magico, ma forse anche i più interessanti, a parer mio. La magia è una delle materie più elevate, ed in quanto tale, all’aumentare della difficoltà, l’interesse cresce. Beh, comunque, perché i maghi di un tempo? È solo una tradizione ormai scordata dai più, ma non da tutti, presso alcune famiglie le tradizioni sono ancora rispettate, e portate avanti. Un nome può essere un’arma, delle più terribili, ormai non si dà più peso a nulla, tutto è vano e vuoto, quando non dovrebbe esserlo. Non trova? I nostri antenati se dovessimo mai richiamarli morirebbero per una seconda volta, inorridendo per ciò che abbiamo fatto. Ha ragione, non tutti i ventenni son così, ma ho smesso di credere alle fandonie molto tempo fa, ed ormai mi lascio sorprendere ben poco. Converrò comunque che lei, mia cara, sia una ventenne del tutto singolare. Un piacere incontrare ancora un proprio pari, in questo mondo sempre più desertico. La politica, non è questione per giovani, io credo, si finisce per perdere tempo, quando ancora questo è prezioso, ci si accapiglia per problemi inutili, senza remore, le par giusto? Utile? Un tempo le cose non andavano così, quando il Sacro Segno governava sull’Europa, eppure è passato molto, troppo tempo. Ormai anche gli dei ci hanno abbandonato. Beh certo, io stesso credo di non aver mai aperto tutti i libri che posso avere, e forse neanche visti in costa, un tempo un libro era un tesoro, oggi fa solo arredamento. Tra qualche tempo passerà direttamente nel caminetto. Si cerca sempre di provare pena, perché si pensa sia la cosa giusta, mentre il più delle volte è il disprezzo a dover essere ricercato. Disprezzo, dei più amari, per esseri che hanno rinunciato alla Gloria di colui che tutto move, essere inutili, degni solo di una seconda e definitiva morte. Concluse fermo, procedendo per la strada.
 
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Roxane Elizabeth Hodrui
view post Posted on 4/3/2010, 16:07




Roxane gli sorrise, mentre proseguivano quella passeggiata in un paesaggio che poco aveva a che fare con la relatà che li circondava.
Ma d'altro canto, non era un male, visto quel che avevano intorno. La folla sguaiata e disordinata, ululante e presuntuosa, avrebbe mai avuto fine? Se lo augurava.
Annuì convinta ed orgogliosa alla sua supposizione, rispondendogli anche se non ve ne sarebbe stato bisogno

- Scozzese purosangue ed orgogliosa di esserlo.-

Ammise infatti. E si, avrebbe potuto comprendere da se la verità, ma a quel punto, intuire che lui potesse aver origine nella propria terra natìa, sarebbe stato sperare troppo.
Ed invece il Destino le aveva regalato in quella giornata un gentiluomo colto, sagace, loquace e scozzese. Natale forse era arrivato in anticipo.

- E' vero, la Magia più interessante, quella più difficile, è anche quella più pericolosa. Da conoscere, da imparare o anche da gestire. Bisogna compiere un viaggio a ritroso dentro noi stessi per iniziare ed anche quello è un pericolo da non sottovalutare: conosco maghi che si sono persi o sono impazziti nella ricerca. Ma è anche un sapere che ci fortifica e non perchè come molti credono, si è in grado di far del male: quella non è forza, ma viltà. Ma conoscersi è sempre un grande aiuto, una solida base da cui partire.. E così è la Magia più antica, quella nata insieme alla terra stessa. Ha perfettamente ragione Albus, sono tradizioni ormai perse dai più che è un altro sintomo di quanto ormai ci si spinga verso il degrado.-

E lei era felicissima di far parte di una di quelle poche famiglie che conservavano e perpetravano con onore i vecchi saperi, rendendo giustizia ai loro antenati.

- La politica per i giovani... Posso dire che nel breve periodo in cui me ne sono occupata, è stata fonte di soddisfazioni talvolta, ma molto più spesso di frustrazione. Non so se poterla definire una vera e propria perdita di tempo. Sarebbe come dileggiare qualcosa cui ho puntato con estrema volontà e dedizione. E' stato un'infrangersi di speranze ed illusioni, questo si. Mi ha aiutato a comprendere che non si può cambiare questo mondo, non se si è da soli. E badi bene, non è una scusa, un discorso di comodo per giustificare la mia successiva scelta di andarmene.. Ma ho compreso che nonostante tutto, questo mondo non vuol cambiare. Forse non lo vorrà mai e allora perchè battersi contro i mulini a vento? Meglio studiare e fare il proprio, aspettando la nostra occasione per accendere qualche scintilla di curiosità magari. E sinceramente, i politici risultano troppo noiosi perchè qualcuno dia loro ascolto.-


Ridacchiò divertita ed autoironica, scotendo piano il capo.
Senza contare che lei aveva lasciato la propria poltrona per riportare a casa la pelle, ma soprattutto per non dover essere una dannata marionetta in mani altrui.
Oh bhè, che lei fosse fuori dal comune le era ormai noto da un pezzo.
Quelli come lei, come Albus, ormai si contavano sulla punta delle dita. Erano poche manciate e parevano quasi destinati ad estinguersi.

- In effetti credo che il disprezzo sia l'unica cosa che si possa provare per certi esseri bruti e schiavi dell'ignoranza e della stoltezza. Come si può trovare una scusante per l'esistenza di un tale orrore? E' una piaga ormai.-


Annuì, storcendo la bocca in una espressione di puro disgusto verso chi li circondava, parte di quella massa informe e succube del non voler sapere e conoscere.
 
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view post Posted on 11/3/2010, 21:47
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Scopro Talenti, Risolvo Problemi

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Era una danza di sorrisi, quasi una cerimonia mistica e sacrale, c’era qualcosa di più nell’aria, che non riusciva ancora ad identificare, e che forse non voleva nemmeno. Qualcosa di grande, potente, che li avvolgeva in una dimensione nuova, un nuovo spazio un nuovo tempo. Portavano avanti un inno, una parte corale di un’antica e sublime tragedia, strofe ed antistrofe, girando intorno al sacro altare, di Minerva. Quasi una danza medievale, un qualcosa di antico e potente, che animava le parole, dandole una nuova forza, miracolosa, e sorprendente. Erano scozzesi, il legame con Natura mai era andato completamente perso, lo sapevano bene, nel Nord la magia regnava ancora, si respirava nell’aria. Ormai solo reliquie di un antico e glorioso passato. <Scozzese, notevole, proprio come pensavo, abbiamo quel quid in più che ci contraddistingue, ci eleva dalla massa. Nulla di palpabile scientificamente, nessuna super proteina, o qualche strano Bosone, semplicemente un Quid, magico. Ciò che è difficile, è anche interessante, ed essendo interessante, è anche tremendamente pericoloso, sono relazioni di causa del tutto naturali, ed immediate, può ciò che è facile entusiasmare? Forse solo per pochi istanti, il tempo di comprenderlo, è ciò che non riusciamo a penetrare, che assorbe i nostri sforzi, ad intrigarci per una vita, o per più vite. La ricerca, è una vera e propria Quest carolingia, non c’è mai nulla di facile, come invece potrebbe risultare, nessuno ci rassicura di tornare a casa, eppure sono molti a sentir l’esigenza di partire. Quasi un Ulisse moderno, e cosa ci spinge a partire? La sete inesauribile di conoscenza, cos’altro? La Magia dei nomi, e quante altre ancora sopravvivono in piccoli sacrari nel lontano Nord? Quante sono ormai dimenticate, quante giacciono nell’ombra? Viviamo un periodo di crisi, generalizzata e totalizzante, che attanaglia nel profondo la nostra epoca, tutto è ormai instabile, dipendente dalla Tuke. Si è occupata di politica? Personalmente ho sempre ritenuto che le donne non dovessero occuparsi di politica, una sorta di privilegio in fondo, è solo una gran perdita di tempo. Poi sono anche il primo a rammentare le poche donne che se ne occuparono, più che egregiamente, ma credo sia bene che se ne tengano lontane. Rammenta ancor la Regina di Saba? Forse l’esempio più lampante, ma come mai questa occupazione così insolita? Io in fondo son arrivato alla sua stessa conclusione, solo dopo innumerevoli tentativi, le circostanze mi hanno trattenuto al fronte più di quanto non potessi permettermi, errori, che si commettono. Ed in fondo io son sempre stato estremamente noioso, non è certo un problema da affrontare, si è come si è, inutile porsi troppi problemi, quando ne esistono già molti altri. Ah! Assolutamente d’accordo, io sarei per un netto taglio, in fondo si sta benissimo anche in molti meno che non sei miliardi e passa di persone, un sacco di problemi per niente! Un tempo tutto valeva di più perché ce n’era meno, proprio come la vita stessa, ormai tutto è talmente inflazionato da essere lontano dal poter essere realmente apprezzato. Ma ovviamente son quelle cose che vanno discusse in privato, come massoni… > Sorrise allegro, continuando per la strada, quasi con noncuranza.
 
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59 replies since 25/1/2010, 23:14   241 views
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