Wiz Café, Bar - Pasticceria - Sala da te'

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Fyria J. Hodrui
view post Posted on 6/3/2010, 20:30




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Cameriere: *::*JaQueLinEdEMolAy*::*





Negozio chiuso



Edited by Trhesy - 9/2/2011, 23:49
 
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Fyria J. Hodrui
view post Posted on 10/3/2010, 20:32






Era una giornata tiepida e tranquilla. Il muricciolo in pietra grigia che costituiva la facciata del WizCafe’ era illuminato dai raggi del sole pomeridiano, mentre la porta d’ingresso, tinta di fresco, emanava l’odore vivo della vernice bianca. Tutt’intorno alla casa crescevano rampicanti d’edera e qualche arbusto di ginestra. Le rose canine, dai pallidi toni pastello, seguivano il perimetro delle finestre incorniciandole amabilmente.
Paesaggio idilliaco, eppure, il locale appariva deserto . Solo due animali si aggiravano per le stanze strascinando mollemente il proprio peso da una sedia, al banco, per poi tornare di nuovo ai tavoli. Queste due povere anime in pena erano quelle di Fyria e di Horu, l’elfo domestico. Quest’ultimo poi, sembrava agitato ed euforico, ma mascherava il nervosismo con le chiacchiere e le faccende in cui si era buttato a capofitto.
“Vostra madre sarebbe felice di sapere che siete tornato ad un lavoro rispettabile…” disse infine posando lo straccio su uno dei tavoli di legno di fronte al bancone.
Afferrò il secchio colmo d’acqua, per il manico di metallo e lo sollevò da terra. Lo trascinò fino allo scopettone all’angolo dove riprese il discorso “…così orgogliosa…” prima di soffiarsi il naso nel vestito consunto. Fyria se ne stava con i gomiti poggiati al bancone e l’aria un po’ afflitta. Sospirò, portando gli occhi oltre il vetro della finestra…



 
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view post Posted on 10/3/2010, 20:38

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Jacqueline percorse di corsa il declivio erboso che scendeva al cancello di Hogsmeade e entrò nel villaggio.
L'abito nero che indossava era un abito tipico da cameriera francese, la divisa standard che portavano le donne che lavoravano per lei al castello.
Il nuovo lavoro la rendeva indipendente dal tesoro reale, finalmente non avrebbe più dovuto render conto a Etienne.
Raggiunse il Wiz illuminato dal sole e si fermò appena oltre la soglia.
Rassettò l'abito e si legò i capelli in una coda di cavallo che scintillava dorata.
Entrò con il tintinnio del campanello. e vide il padrone appoggiato al banco che guardava dalla finestra.

Bonjour, monsieur disse rispettosa facendo una piccola riverenza.
 
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Fyria J. Hodrui
view post Posted on 10/3/2010, 20:55




Seguì la ragazza con lo sguardo ma prima che potesse dire qualsiasi cosa, il rumore strombazzante emanato da Horu che si soffiava il naso li raggiunse molesto.
“Disgustoso…” disse spostando gli occhi all’elfo, con un espressione seriosa “…a sentir certe cose si può perdere l’appetito Horu. Buon giorno..” riprese infine verso la giovane. “Quel coso all’angolo si chiama Horu. Dall’aspetto intuirai che si tratta di un elfo domestico. Il mio. Vi darà una mano quando la ressa diverrà insostenibile, o nella pulizia delle stanze.”

“Se parla troppo, o se il puzzo che emana disturba i clienti, potete rinchiuderlo nella botola qui sotto…” disse dando un colpetto alle assi del pavimento in legno sotto di lui, di tacco, coprendo almeno in parte il rumore di Horu che deglutiva nervoso.
 
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view post Posted on 11/3/2010, 17:15

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Un suono disgistoso interrupe il padrone e Jacqueline si voltò a guardare da dove provenisse.
Rimase disgustata.
L'Elfo Domestico era sporco e brutto. La veste che indossava era lercia e tutta strappata.
Jacqueline non capiva perchè i maghi inglesi tenessero Elfi tanto ripugnanti: gli inservienti che lavoravano a palazzo facevano il bagno in uno dei tanti laghetti del castello almeno una volta al giorno e dovevano lavare anche le vesti che indossavano, altrimenti Etienne li lincenziava seduta stante.
Guardando la creatura sporca, Jacqueline ebbe un moto di ribrezzo e rabbrividì.
Lo guardò con superiorità, come era sempre abituata a fare. Poi tornò al padrone.

Come desiderate, signore disse chinando il capo.
 
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Fyria J. Hodrui
view post Posted on 13/3/2010, 13:18




“Bene…” si limitò a rispondere osservando che il messaggio era stato ben recepito.

“Ma le tue colleghe non si vedono ancora…?” chiese constatando l’orario “…sono già in ritardo il primo giorno di lavoro….”
 
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{ Keiko Kuroame
view post Posted on 13/3/2010, 13:51




Dannata neve, dannati compiti da prefetto!
Superò il cancello di Hogwarts insieme al gruppo di secondi che si prestavano a raggiungere Hogsmeade.
Superò le urla di Gazza, in disaccordo del permesso speciale che aveva per raggiungere Hogsmeade nonostante non fosse ancora del secondo anno.
Lo ignorò e superò un gruppetto di Corvonero impegnati nel loro chiacchierio pre-shopping.
Sbuffò: odiava essere in ritardo.
Mancavano 5 minuti all'orario prestabilito ma dovette fermarsi presa dal suo ruolo di Prefetto per rimproverare un Grifondoro, che cercava di lanciare cacchebomba addosso a dei tassorosso.
Dopo avergliele sequestrate e averlo riinviato al castello prese una scorciatoia per raggiungere il Wiz Cafè.
Si fermò solo quando intravide l'insegna del suo nuovo posto di lavoro.
Si sistemò la camicia bianca e la cravatta nera che aveva perfettamente allacciato al collo.
Quindi aprì la porta lasciando che l'aria calda l'avvolgesse.
Vedeva già la sua collega Jaqueline e quello che sperava non fosse il suo datore di lavoro.
*Gran bella figura Keiko, complimenti.*
S'inchinò cordialmente verso i due presenti

-Keiko Kuroame, mi scuso per il ritardo ma... ho avuto un contrattempo durante il cammmino.-



SPOILER (click to view)
e chi lo aveva capito che dovevo intervenire? u.u''
 
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{ Jess Gray
view post Posted on 13/3/2010, 22:44




Hogwarts era diversa da come immaginava:
i corridoi affollati e le scale mentalmente distrurbate che si spostavano senza alcun riguardo non l'aiutavano per niente durante la sua corsa Aula-Sala Comune, dopo parecchi minuti di giri a vuoto raggiunse la meta desiderata.
Visibilimente in ritardo per il suo lavoro al Wiz Cafè sostituì la divisa scolastica con qualcosa di più adatto.
Poi si precipitò verso l'uscita correndo, tra le imprecazioni di Gazza, in pochi minuti raggiunse Hogsmeade, e per niente sorpresa notò le due colleghe intente a conversare con il datore di lavoro, accompagnato dal suo elfo domestico.
Rivolse un saluto interrogativo alle ragazze.
Poi spostò l'attenzione sul padrone.


- Mi scusi il ritardo, sono Jess Gray...-

Era sul punto di andare avanti, ma lo sguardo autoritario di quell'uomo le suggerì il contrario

 
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Fyria J. Hodrui
view post Posted on 14/3/2010, 14:53




“Complimenti ragazze…” disse poggiando i gomiti sul bancone e sorridendo mellifluo “…ancora qualche minuto di ritardo e vi sareste trovate nei guai…”

Non precisò altro, ma il tono pacato con il quale lo disse, avrebbe dato inquietudine a chiunque. Fece scivolare lo sguardo su ognuno degli astanti e poi aggiunse:

“Le regole già le sapete. Non sono graditi i ritardi, e se dovesse capitare di nuovo, in futuro non sarò così comprensivo. Detto questo… due di voi dovranno occuparsi della sala da tè qui a fianco,mentre una starà al banco e si occuperà di servire questa stanza...” Aprì lo sportello di legno che lo separava dalle altre, e si mosse verso di loro “Siete in tre. Questo vi permetterà di fare cambio molto spesso e...”
Qualcosa che tirò le sue vesti, lo fece sussultare un’ istante, ma poi si accorse che su trattava di Horu. Silenziosamente s’era fatto avanti ed ora afferrava un lembo dei pantaloni del ragazzo.
“Si?” chiese Fyria osservandolo dall’alto in basso “…cosa c’è?”L’elfo lasciò immediatamente la presa dalla stoffa.
“Il Padroncino vuole che gli ricordi dei suoi affari?” domandò.


“No, Horu, non occorre…” Si volse alle ragazze e disse “Purtroppo quest’oggi dovrò occuparmi di un affare importante e non sarò partecipe all’inaugurazione. Se si presentano problemi, Horu è incaricato d’ informarmi. Rimarrà qui in mia vece per amministrare e dare una mano all’occorrenza.”
 
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view post Posted on 14/3/2010, 19:38

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Jacqueline notò il ritardo di Keiko. Strano, di solito era così perfettina la sua collega Prefetta.
Non so dove siano, signore rispose al padrone.
Poco dopo, una trafelata Keiko si precipitò nel negozio.

Ciao Kei disse piano.
Entrò un'altra ragazza, una Corvonero. Probabilmente un'altra collega.
Jess Gray.

Bonjour Jess la salutò con un filo di fredda superorità.
Ascoltò il padrone con attenzione e annuì.
Con un lieve inchino, disse:

Sta bene, signore. Non ci saranno problemi
 
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{ Keiko Kuroame
view post Posted on 14/3/2010, 23:01




Si sistemò la cravatta da sotto il mantello invernale.
S'inchinò nuovamente verso il datore.

-Sarà fatto, se non è un problema per le mie colleghe io starò al banco, ho esperienza nel campo dopo l'impiego al Paiolo.-
Odiava il Paiolo Magico, raduni di Maghi sfaccendati che si sfogavano nell'alcool, un luogo pieno di ubriaconi perdi tempo, puah; appena ricevuta la notizia dell'apertura del Wiz Cafè aveva subito lasciato il suo posto.
Si girò, Jess Gray aveva appena fatto il suo ingresso

-Benvista.. collega.-
L'ultima parola venne detta molto più lentamente, come a sottolineare il rapporto unicamente professionale che avrebbero dovuto mantenere.
 
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{ Jess Gray
view post Posted on 15/3/2010, 09:16




Ascoltò pazientemente le parole del signore..

- Nulla in contrario, penso che ce la caveremo benissimo -

Gli sorrise, poi spostò lo sguardo verso Horu, sembrava agitato, forse anche turbato, ma tutto sommato piuttosto apprensivo.
Non doveva avere una bella vita, come quella di tutti gli altri elfi domestici, c'era chi diceva che a loro piacesse servire i maghi, ma lei non la pensava così..

Keiko come al solito impeccabile, sottolineava il suo "odio" verso tutto ciò che poteva aver un chè di troppo femminile, Jaqueline invece era elegante nel suo abito nero stile Francese.
Lei indossava un'abito bianco, leggermente vaporoso con le balze e mille piegoline, si stringeva in vita, evidenziando la curva regolare del suo corpo, per poi ricadere sulle gambe esili appena sopra il ginocchio.
Le donava leggerezza, e non le stava neanche male...
Ma se non fosse stato per quella occasione non l'avrebbe mai indossato, era la prima cosa adatta che aveva trovato durante la sua corsa per raggiungere il Cafè.

Rispose a Keiko:


- Per me non è un problema.. Credo neanche per Jaqueline, vorrà dire che noi ci occuperemo della sala da tè. -



Edited by { Jess Gray - 15/3/2010, 10:16
 
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Fyria J. Hodrui
view post Posted on 15/3/2010, 15:37




"Bene..." Mormorò avvicinandosi all'uscio, dove pose in bella vista il cartello "open" girandolo verso la strada, per poi volgersi a Horu a cui diede delle chiavi.

Erano legate ad un cordoncino e l'elfo se le mise al collo.

"Alle otto di sera Horu. Fa in modo che l'orario sia rispettato." disse.

E dicendo questo si avviò verso l'uscita...ma prima diede un'ultima occhiata alla stanza e alle sue occupanti. Cambiando repentinamente faccia, l'espressione diventò cortese e placida.
Sorrise.
"Buon Lavoro..."
 
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Roxane Elizabeth Hodrui
view post Posted on 10/4/2010, 18:50




Entrò nel locale, anticipata dal tintinnare della campanella appesa alla porta.
Si guardò attorno, decisamente sconcertata.
Era una strega e una donna che di stranezze ne aveva viste di ogni ma che quel grazioso localino fosse proprio di Fyria, stentava a crederlo.
Si guardò attorno, non scorgendo nè il nipote, nè Horu, ma non ne parve rattristata.
Non vista la compagnia che si apprestava ad avere.
Aveva ricevuto il gufo di Makeveli in mattinata che le chiedeva un appuntamento, nel quale avrebbe dovuto consegnarle un qualche oggetto, appartenuto a Nikolai.
Ad ogni modo, rimase un momento ferma sull'entrata, guardandosi attorno, decisamente stupita.
I capelli ondulati e sciolti le carezzavano la schiena, coperta dal lungo e prezioso mantello nero che celava e copriva la bella strega, che ora si stava levando i guantini dalle mani bianche, in attesa - non troppo paziente- di essere portata al tavolo.
 
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Makeveli
view post Posted on 10/4/2010, 19:20




Un vento fastidioso imperversava quella sera e il cappuccio,più che mai in quell'occasione,evitava dei fastidiosi fischi nelle orecchie.
Anche se l'ultimo incontro con Roxane non era stato dei più affettuosi,aveva deciso di togliersi da subito il pensiero,di liberarsi di un oggetto che l'aveva da sempre legato al nome di quella donna dal manto cremisi.
Il marito era un classico bastardo ma non di certo da quattro soldi,anzi; l'amicizia con quel medimago in fasce lo aveva aiutato nel cammino dell'indipendenza economica da quella famiglia che da sempre aveva rinnegato.
Era stato proprio questo stretto rapporto con il cugino più vecchio che aveva fatto incappare Makeveli in un affetto,che chissà per quale coincidenza gli era stato consegnato poche settimane prima che Nikolai crepasse.
Sfortuna volle che il giovane mago di origini siberiane se ne interessasse dopo che la notizia del decesso risuonò per tutto il paese,e solo a quel punto venne a conoscenza del fardello che gli era stato lasciato in eredità.
Anche se madre natura preannunciava tempo di tempesta,se ne sarebbe liberato.Volente o nolente.
 
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70 replies since 6/3/2010, 20:30   740 views
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