La pietra immersa nell'oscuro, QUEST in solitaria

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Iglif Bogart
view post Posted on 2/6/2010, 14:49




*Il lago oscuro è pieno zeppo di creature mostruose..*
Queste erano le parole che tornavano in mente a Iglif mentre ripercorreva la stessa strada che molti anni prima l'aveva accompagnato verso il colle di Hogwarts. La magia di quel luogo suscitava armonia nel giovane, guardandosi attorno poteva ascoltare i suoni della foresta..gli animali notturni che correvano, un riccio attento nell'impresa di scavare la sua dimora, il respiro inquietante dei thestral nelle vicinanze.
Appena giunto in cima alla collinetta, varcò la soglia del giardino e vi entrò..l'atmosfera era molto tranquilla, quasi rilassante se non fosse stato per l'impresa che l'attendeva alla riva del Lago.
In lontananza il ragazzo scorgeva le luci del castello: le sali comuni sulle due torri sembravano essere in festa per la conclusione dell'anno scolastico. E già, avevano appena finito un'altro anno di studi, e lui era entrato al terzo anno finalmente. Per fortuna, però, nessuno pareva trovarsi al di fuori delle mura della scuola, probabilmente tutti erano impegnati nella Sala da Ballo per la gran festa. Un sentimento di leggera invidia lo pervase, poi tornò ad osservare le acque e a riflettere sul da farsi, quanto avrebbe voluto che l'ambulante gli avesse confidato qualche informazione in più.
Ma purtroppo le uniche cose che conosceva erano i pericoli del lago oscuro, la pietra azzurrina nelle sue profondità e la chiave che avrebbe ottenuto da tale ritrovamento. Non attese oltre e si recò a passo spedito oltre il manto primaverile del giardino verso le rive del lago oscuro in attesa di capire come procedere.




SPOILER (click to view)
Punti Salute: 142

Punti Corpo: 92

Punti Mana: 92

Punti Esperienza: 10


Edited by Iglif Bogart - 2/6/2010, 16:08
 
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view post Posted on 5/6/2010, 13:30
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Il Lago era immerso nell'oscurità, pacioso e silenzioso. Il manto acquoso era accarezzato, in alcune sue parti, dai raggi lunari, invisibili ma luminosi. In lontananza, il Castello di Hogwarts...
Il grifondoro sapeva così poco del Lago Oscuro...a pochi era dato conoscere cosa celassero le sue profondità. Era un mondo sconosciuto quanto affascinante. Ma pericoloso.
Se dean era ancora intenzionato a sondare quelle acque, doveva trovare qualcosa che gli permettesse di respirare.

 
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Iglif Bogart
view post Posted on 6/6/2010, 22:39




Tutto gli parve così strano e si bloccò un istante per concentrarsi. Socchiuse gli occhi e quando li riaprì notò il suo volto riflesso nell'acqua del lago.
Si sorprese, la sua espressione era tesa a tal punto da spaventarlo. Distolse lo sguardo dalle acque e si osservò attorno, ci sarebbe stato un modo per entrare nel lago senza rischiare di perdere la pelle immediatamente?
Si chinò e immerse la mano libera nello specchio limpido del lago, poi alzò la bacchetta e in un movimento fulmineo


-Lumos!- Disse in tono chiaro ed esplicito.
Dalla punta della bacchetta si sprigionò una luce tanto intensa da obbligare il giovane a voltare lo sguardo per quel frangente in cui le sue pupille si potessero abituare al cambiamento dal buio.
Così, voltandosi, si mise ad osservare la riva in quel punto. Si alzò e facendo due passi seguì il confine fra le acque torbide e oscure con l'erba verde e rigogliosa del prato.
Ad un certo punto la sua mente fu abbagliata da un'idea, poichè allo stesso tempo scorse dei vegetali viscidi galleggiare a pochi metri dal suo corpo: erano sicuramente le famose alghe del Lago Oscuro!
Quelle preziose piante permettevano colui che ne avesse ingerito una foglia di respirare sott'acqua per almeno dieci minuti.

 
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view post Posted on 7/6/2010, 21:59
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Era davvero Algabranchia quella pianta che galleggiava a pochi metri dalla riva?
Il Lumos non consentiva al grifondoro di vedere così bene come avrebbe voluto ma ad un controllo più accurato potè verificare che non si trattava altro che i foglie strappate. Sulla sua sinistra l'erba lasciava il posto a canne di bambù che si muovevano lievemente per effetto della brezza leggera, strusciando l'una con l'altra. Erano di un giallo ocra e solo le punte delle lunghe foglie assumevano un colore verdastro. Fra questo insieme di canne spuntavano altre strane piante. Forse si trovava lì quello che stava cercando il prefetto...

 
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Iglif Bogart
view post Posted on 11/6/2010, 21:52




Soltanto una inutile svista! Iglif aveva scambiato delle semplici foglie per delle alghe per la forma che avevano assunto. La notte calava in quell'angolo del giardino e la luce sprigionata dalla bacchetta sembrava non essere sufficiente ad illuminare ciò che gli stava attorno.
Un brivido pervase il corpo del giovane ed una leggera brezza salì dalle acque del lago. L'ambiente si era tramutato in angusto e tetro..il giorno sul lago oscuro mostrava un volto diverso delle acque.
Passo dopo passo il ragazzo cominciò a notare un cambiamento di vegetazione: il manto erboso alle sue spalle nel punto in cui si trovava era disseminato da canne di bambù, strane spighe giallastre, frutti rossi e ridotte piante quasi indecifrabili.
Il terreno scendeva piano piano e i piedi di Iglif cominciarono ad inumidirsi fino a che il piede sinistro si trovò completamente immerso nell'acqua...ormai circondato da canne più alte persino di lui, Iglif, si guardò attorno.
Il lumos ora gli permetteva di vedere meglio cosa si trovava ai suoi piedi, perchè le canne coprivano la luce e la schermavano all'interno, come in un bosco di fitte betulle.
Il grifondoro si chinò lentamente ai piedi di un cespuglio di bambù e lì vi trovò un mucchietto di radici foglie e qualche pianta viscida. Non riuscì a trattenersi e allungò la mano.

 
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view post Posted on 13/6/2010, 23:17
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Le dita di Dean percepirono qualcosa di viscido e gommoso. L'Algabranchia aveva quelle caratteristiche ma il ragazzo doveva provare, nessuno avrebbe potuto aiutarlo a quell'ora e in quelle condizioni. A meno che non ritenesse più saggio far ritorno al castello o recuperare notizie maggiori su quella pianta magica.
I rumori del bosco, gufi, civette, barbagianni, si udivano ormai nitidamente.
L'acqua era fredda. Il cespuglio di canne vibrò lasciando spazio ad un uccello che si librò nell'aria per poi scomparire fra gli alberi.
In un punto del lago, poco distante dal ragazzo, l'acqua si increspò ma l'ombra che si rivelò a pelo d'acqua non era visibile a causa dell'oscurità...

 
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view post Posted on 16/6/2010, 22:57
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SPOILER (click to view)
Sospendo la quest fino a lunedì, causa partenza. Tu rispondi pure nel contempo. Per non rimanere bloccato ti autorizzo a fare altro (duelli/apprendimenti) fino al mio ritorno.
 
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Iglif Bogart
view post Posted on 17/6/2010, 13:52




Al tatto la pianta verdognola ai piedi delle canne era viscida e molliccia e al contempo molto fragile.
Abbassando la bacchetta più vicino alla mano Iglif potè osservare meglio le lunghe alghe che la riempivano. In quel frangente cominciarono alcuni tetri canti d'uccello: il giovane Grifondoro sobbalzò e le sue scarpe, ormai zuppe d'acqua, sprofondarono nel terreno fangono e gommoso ricoperto completamente da muschi e terra friabile.
Facendo forza con le gambe riuscì a levare i piedi dall'impiccio e tornò ad osservare le gelide piante che erano ben strette nel palmo della sua mano.
Dovevano essere Algebranchie. Senza indugiare troppo gettò in acqua le piante più malconcie e trattenne l'alga più lunga e verde. La portò alla bocca e in pochi secondi la ingerì d'un colpo, tenendo gli occhi chiusi.
Aperte le palpebre i suoi sensi percepirono dei movimenti nell'acqua, a pochi metri dal cespuglio di bambù. Una forma scura indecifrabile si spostava agilmente verso di lui.
Iglif salì, passo dopo passo, sulla terra asciutta. Sapeva davvero poco del lago oscuro, ma una cosa era certa: non era un luogo tranquillo.
In bocca rimaneva il gusto amaro dell'alga. Il ragazzo fece una smorfia di disgusto poi ebbe un'idea. Percorse alcuni passi lontano dalle canne, sperando di non incontrare altre figure in lontananza, dopodichè si appoggiò a quattro zampe sulla terra della riva, poi avvicinandosi all'acqua immerse completamente la testa sotto lo specchio limpido del lago per capire se riusciva a respirare.

 
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view post Posted on 5/7/2010, 21:00
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Si, riusciva a respirare. Non solo, se il grifondoro si fosse specchiato avrebbe notato strani tagli sotto le orecchie. Le mani ed i piedi erano palmati e l'acqua non sembrava pià tanto fredda ma...vitale. Era rimasta un'unica cosa da fare.

 
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Iglif Bogart
view post Posted on 7/7/2010, 17:10




Una sensazione particolare e unica catturò il suo corpo e il suo spirito.
Un potere momentaneo gli permetteva di respirare anche se immerso in acqua. Era una nuova esperienza per il giovane grifondoro.
Il liquido freschissimo rifluiva nelle neo branchie apparse sulle sue orecchie. Era quasi disgustosa la sensazione di respirare l'ossigeno presente in quelle gocce d'acqua dolce, ma, dopotutto moltissime specie animali respiravano in quel modo, dunque non c'era nulla di dannoso o fastidioso nel farlo.
L'unica cosa che lo preoccupava era il tempo. Aveva pochi minuti per cercare in quella piccola porzione di lago una pietra dalla sfumatura celeste ; da quanto aveva studiato nel corso estivo, l'Algabranchia ingerita in modesta quantità non garantiva un effetto molto prolungato.
Un'operazione, a dir poco, complicata!
Di scatto, ragionando d'istinto, prese un lungo respiro in acqua e levò la testa dallo specchio del lago e si tolse la fastidiosa divisa scolastica, gettandola a terra. Dopodiché rimase soltanto più col la leggerissima camicia bianca, tipica della divisa Rosso-Oro.
A passo svelto si avvicinò ancor più all'acqua e vi si tuffò dentro.
Ora, finalmente, poteva ricominciare a respirare.
Il lago era piuttosto tiepido e dall'interno pareva esser più sporco e impenetrabile di quanto non lo apparisse all'esterno.
Il movimento sulla superficie, le lievi onde e le bolle causate dal suò tuffo parevano non aver turbato le creature del lago, che, ovviamente, non si mostravano così facilmente ad occhio umano.
Facendosi coraggio e facendo spinta con le braccia e le gambe, Iglif, si spinse più in profondità nell'acqua.
Qualche metro più in basso di prima e già la fioca luce esterna non si poteva più scorgere e la confusione sorprese il ragazzo tutto ad un tratto, facendolo preoccupare.
L'acqua non infastidiva più i suoi occhi, man mano che si addentrava nel lago poteva intuire che le dimensioni di quello l'avevano ingannato e che il ritrovamento di una pietra preziosa sarebbe stato più difficile di quanto avrebbe mai potuto immaginare.

 
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view post Posted on 7/7/2010, 20:38
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Strana sensazione quella che stava provando Iglif. Respirare sott'acqua!
Non solo ma si muoveva agilmente, anche se le acque torbide del lago non consentivano una vista molto nitida.
Il grifondoro procedeva un po' alla cieca, trovare una piccola pietra in quel luogo era come cercare un ago in un pagliaio.
Il fondo in quel punto era roccioso, si aprivano pertugi e caverne.
Un suono delicato, quasi impercettibile, carezzò le orecchie del giovane. Era difficile stabilire se si trattasse di uno scherzo della sua immaginazione o se fosse reale... da dove proveniva?



SPOILER (click to view)
Ottimo role Iglif, aggiungi un punto mana alle tue statistiche ^_^
 
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Iglif Bogart
view post Posted on 12/7/2010, 21:35




Qualcosa di strano e indescrivibile stava accadendo attorno al corpo del ragazzo.
Le sensazioni che potevano essere recepite dal giovane stando in quelle acque torbide avrebbero potuto anche impaurirlo.
Bastava un minimo e il più anche lieve movimento per smuovere la terra o le alge e un polverone di terra e sabbia si sarebbe alzato svolazzandando fra le rocce.
Man mano che il giovane continuava a scendere verso il profondo del lago le acque si facevano sempre più fredde e scure. La luce non aveva la capacità di penetrare così a fondo nell'oscuro lago di Hogwarts.
Quel posto era stato, in passato quanto al presente, tema di interesanti leggende e storie delle più svariate, insomma: secondo la credenza popolare dei maghi vissuti nella scuola, il lago ospita una moltitudine di creature, dalle più docili e addomesticabili, alle più feroci e immense.
Oltre ai residenti, in quel bacino accaddero molti strani avvenimenti, alcuni legati pure a maghi oscuri di alta portata, si dice persino a Voi-Sapete-Chi.
Altri, legati alle vere e proprie acque, che pare abbiano proprietà magiche di Magia Nera, e che vi siano particolari correnti in grado di attirare gli umani o gli animali al suo centro esatto.
Ovviamente molte delle storie sono state dimostrate come false o storpiate dalla mente contorta dei vari custodi della scuola, ma resta che molte delle creature che vivono nel lago siano state avvistate innumerevoli volte.
Sicuramente Iglif non aveva intenzione di disturbare la vita tranquilla degli animali all'interno del lago, ma il desiderio di trovare quella maledetta pietra prevalse sulla sua paura.
La notte rendeva l'operazione sempre più difficile e complicata. Il grifondoro tentò di socchiudere le palpebre per prendere del tempo.
Riaprendole notò che la vista era migliorata di un poco, ma non bastava comunque a rendere più facile la ricerca.
Il piede sinistro sfiorò lievemente una roccia e poco dopo il destro strisciò su di un'altra pietra e questa volta Iglif si bloccò perchè si era tagliato.
Non era niente (probabilmente), si voltò solo un istante per guardarlo. Un po' di sangue fuoriusciva dalla piccola ferita. Il collegamento che immediatamente gli giunse alla mente gli suggerì che quella sostanza rossastra avrebbe potuto attirare creature d'ogni genere.
Così strattonò due o tre volte la gamba destra per far andare via il sangue rimasto. L'idea, fra le impulsive che aveva mai captato, lo calmò per il momento, ma pareva che il pericolo avrebbe potuto essere dietro l'angolo. Continuò a nuotare incurante del piede.
La bocca poteva rimanere socchiusa perchè ora respirava dalle minuscole branchie che gli erano cresciuta dietro le orecchie. Il tutto era dannatamente strano perchè essendo abituato da diciotto anni ad usare il naso o la bocca per continuare a vivere, non si era mai ritrovato a non usarle.
Il fondo sembrava essere vicino, ma non era così, perchè nel profondo si dipanavano una miriade di caverne rocciose e cunicoli altrettanto angusti e tetri. La luce estremamente fioca e l'ambiente cupo lo fecero bloccare proprio nel momento in cui una grottesca melodia giunse al suo udito.
Le strane voci e i suoni circostanti alle sue orecchie provocarono nel ragazzo un intenso brivido di timore che lo percorse ardentemente lungo tutto il corpo.
I pantaloni e la camicia erano praticamente appiccicati alla pelle di Iglif e quando quest'ultimo fu percorso dal tremore involontario parevano non essere necessari a coprire dal freddo.
I suoni attorno al giovane parevano continuare ed avvicinarsi contemporaneamente.
Da tipico istintivo, il prefetto, si voltò indietro da dove era sceso, sperando di non aver incontrato sul suo cammino una di quelle scaltre sirene che popolavano il lago.

 
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view post Posted on 13/7/2010, 12:02
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Il suono, appena percepibile, divenne più intenso. Sembrava un canto. Era un canto! Una voce melodiosa che ammaliava la mente e pienava il cuore di piacevole bramosia. La ritirata del grifondoro si fermò. Era impossibile resistere, Iglif VOLEVA seguire quel suono, tutto in lui lo desiderava. Riprese a scendere verso il fondo, l’oscurità non lo infastidiva perché sapeva benissimo dove andare, il canto lo stava guidando. Giunse all’entrata di un antro buio, intorno vi erano alghe e anemoni di mare, sembrava un prato fiorito. Sorrise beato, le alghe si muovevano come fossero sinuosi serpenti. Improvvisamente la via gli fu impedita da due demoni d’acqua con la corna. Che fossero già lì, mimetizzati o che si fossero destati alla sua vista poco importava. Il disappunto di Iglif per il fastidioso imprevisto lasciò il posto alla paura quando uno dei due gli si avventò contro



CITAZIONE
1° Avvincino
Salute: 50
Corpo: 50
Mana: 100

2° avvincino
Salute: 50
Corpo: 50
Mana: 100

 
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Iglif Bogart
view post Posted on 19/7/2010, 15:21




Un tremolio unico coprì il suo corpo dalla testa ai piedi, l'acqua si fece molto più fredda e vorticosa, e come se non bastasse il suo polpaccio fu colpito da un inutile crampo al muscolo. La situazione non era delle migliori: Iglif dovette spingersi verso il basso perchè attratto dal magico suono che pareva provenire dalle profondità di una caverna. Lui sperava soltanto che l'Algabranchia trattenesse ancora il suo effetto sul respiro anche perchè a quel punto non sarebbe sopravvissuto perchè era talmente in basso che l'oscurità gli avrebbe impedito in qualunque modo la risalita verso la superficie. Il canto era qualcosa di indescrivibile, una forza invisibile che lo spingeva sempre più verso il fondo, incurante di ogni pericolo sulla sua strada. Giunto all'apertura di un antro, il ragazzo si addentrò fra cespugli di alghe millenarie e organismi vegetali di ogni altro tipo, fino al che varcò l'arco naturale e nuotò ancora qualche metro più avanti fra l'oscurità che il canto celestiale gli aveva impedito di notare del tutto.
L'ilarità di quel momento gli era stata trasmessa dal suono che poteva udire in lontananza, dunque Iglif non intendeva fermare la sua ricerca.
Ad un certo punto, il suo cammino fu bloccato da due creature acquatiche: dei demoni cornuti verdeggianti. Iglif conosceva molto bene quegli animali, nel Medaow Lake dov'erano stati in vacanza aveva avuto l'opportunità di conoscere alcuni di quei fastidiosi animaletti ; ne era persino rimasto terrorizzato perchè possedevano lunghe dita prensili che gli donavano un'immagine molto aggressiva.
Uno dei due piccoli mostri si lanciò subito all'attacco dello studente allora Iglif si spostò d'istinto indietro, per non essere graffiato dalle lunghissime unghie. Dopodiché afferrò la bacchetta dallla tasca esterna dei pantaloni e sperando di esser in grado di eseguire un incanto non verbale la puntò verso le due creature verde pallido e senza aprir bocca si concentrò nel suo intento con mente libera. Gli occhi fissi sugli Avvincini.

* Lumos Maxima *
La bacchetta ben salda nella mano era puntata fra i due animaletti.

 
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view post Posted on 23/7/2010, 21:39
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Il Fato

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In Dean, quando le due creature iniziarono ad attaccarlo, si scateno' un movimento di rabbia dentro lui: lo stavano fermando, tenendo lontano da qul canto, che inebriava mente e cuore, fu anche per questo che forse in quel buio agi' troppo d'impulso e il suo movimento non fu abbastanza rapido da schivare l'artiglio dell'avvincino che gli andava contro: la camicia, fu lacerata e il fianco riportava ora tre graffi sottili ma fastidiosi, a marchiare la pelle.

Le due creature sibilarono poi, stizzite dal non essere andate a segno ma prima di un nuovo attacco, Dean casto' un perfetto Lumos Maxima, che rischiaro' l'acqua circostante e divenne visibile anche dalla riva, il quale, pero', oltre a copire gli occhi delicati degli Avvincini, affaturo' anche la sua di vista e quello che prima appariva in una fugace penombra, ora, sembrava perso del tutto.

Ma il canto, quel suono armonioso, che arrivava alle sue orecchie, che sembrava accarezzare la di lui pelle e avvolgerlo in un sensuale e soffice abbraccio, era ancora li, in quel momento, a fare da corda di salvezza dalle due creature...

 
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29 replies since 2/6/2010, 14:49   262 views
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