Alla ricerca del Permesso

A chi rivolgermi se non alla mia professoressa capocasa? Dovevo potenziarmi ad oltranza, dovevo imparare incantesimi nuovi e metodi nuovi. Come farlo se non nel Reparto Proibito?
Rapido mi diressi verso la porta della Capocasa. Bussai in attesa di risposta.

Sentendo l'invito, non ci misi due volte ad aprire la porta e presentarmi d'innanzi all'insegnate con un piccolo sorriso stampato sulle labbra. Con passo lento e quasi del tutto privo di velocità, m'avvicinai allora alla scrivania della professoressa.
...salve...
Guardandola negliocchi, e sperano che quella mattina si sia svegliata dolce, e mi avrebbe permesso di andare al Reparto Proibito, cominciai subito con la mia richiesta.
Vorrei chiederle il permesso di accedere al Reparto Proibito.
Mi soffermai un attimo, per poi riprendere a parlare.
Il motivo è decisamente semplice. Come Lei ben sa, io sono uno di quelli che ricercano astenuatamente la potenza e il potere. Il motivo è che vorrei imparare alcuni incantesimi che non ci sono nei libri di testo convenzionali.
Con lo sguardo su di lei, avrei atteso una risposta.

Alla risposta della docente mi guardai il palmo della mia mano. Una serie di linee intrecciate. Non ne capivo nulla, eppure ero certo che in quelle linee era nascosta la potenza del mio futuro. E poi quel dannato incantesimo che volevo imparare. Sapevo di non poter competere con gli alunni più forti, ed era proprio per rimettermi in pista, che avevo un necessario bisogno di visitare quel dannato reparto.
Intanto mi sedetti, e cnfermai con un cenno il mio nome.
Perché la potenza vera sta lì. Molti conoscono gli incantesimi contenuti lì, io no. Ho sete di conoscenza, ho sete di potenza. Devo rimettermi alla pari con loro.
Sapevo della potenza che avrei potuto avere visitando que dannato reparto. Se solo vessi avuto quel pezzo di carta...
Vede, il mio pensiero consiste nella teoria che la vera potenza è nascosta agli occhi dei più deboli.
Poi mi soffermai riprendendo respiro e continuai.
Ambisco ad essere il migliore del castello. E' il mio sogno, ma per realizzarlo devo necessariamente visitare quel reparto.

In effetti aveva ragione. Se avesse firmato quel pezzo di carta, un mio piano programmato e studiato nei minimi dettagli sarebbe andato in fumo, ma era sempre meglio ottenere ciò che si voleva tramite vie più facili. Tutto il materiale da me acquistato, l'avrei potuto usare in un secondo momento.
Per quanto riguardava l'incantesimo da apprendere, beh. Ce n'erano troppi. Decisamente. Non feci altro che scuotere la testa, e cominciare col mio elenco.
Allora, il primo lo Schiantesimo. E' un scalino verso la potenza. Il secondo incantesimo che imparerò a qualsiasi costo è quello che crea un scudo ed un schinatesimo in contemporanea, il terzo sarebbe quello che crea un colosso dinnanzi a me. Poi vorrei anche sfogliare i vari libri, per magari trovare qualche altro incantesimo di cui ora sto all'oscuro.
Una volta elencati i 3 incantesimi più la volontà di sapere quali altri ci sono in quel reparto, avrei semplicemente guardato la profesoressa, in attesa di una risposta, meglio per me se affermativa.

Presi il foglio. L'incantesimo che desideravo imparare di più, era proprio lo stupeficium, ma non dissi altro. Facendo finta di essere un ragazzo obbediente, presi i due foglietti.
Okey. Ma la avviso, la mia sete di conoscenze non si fermerà unicamente su questi tre incnatesimi. Mi spingerò sempre più in alto, imparerò sempre di più. Costi quel che costi.
Accontentato parzialmente, me ne uscii dall'ufficio dirigendomi al 4° piano, in biblioteca.
I due fogli, tra cui il primo riguardava l'Iracunda, sarebbero rimasti nella mia mano, ed un sorriso sulle labbra.

[...]

Imparai entrambi gli incantesimi. Era l'ora di tornare dalla professoressa. Per l'occasione, mi preparai una lista di tutti gli incanti contenuti nel reparto proibito. Erano una decina d'incantesimi scritti con la mia netta caligrafia su un foglio.



L'incanto che volevo apprendere subito e per forza, lo segnai in grassetto, con doppie linee, mentre gli altri incanti furono scritti in maniera più semplice. In tutto erano solo sei incantesimi, mica tanti.
Avvicinandomi, bussai alla porta. Solo qualora la prof. mi avrebbe permesso di entrare nel suo ufficio, ci sarei entrato, salutandola.
...buongiorno professorè
Quindi, gli avrei confermato il buon esito degli altri due apprendimenti.
Ho appreso gli altri due incanti. Come mi aveva detto, sono venuto per apprenderne altri.
Con un tocco morbido gli avrei messo il foglio da me scritto sulla sua scrivania, in modo che avrebbe potuto capire tutti gli incantesimi che volevo imparare.

Sorrisi.
Non avevo altro da fare.
Per quanto potesse essere la capocasa, avrebbe dovuto conoscermi meglio. Avrebbe dovuto sapere che non mi sarei fermato ad un semplice "no" e avrei passato sui morti pur di arrivare al mio obiettivo.
Ero sin troppo deciso.
Dopo ave ri-preso la mia lista, m'alzai dalla sedia.
Bene.
Non dissi altro. Solo il pensiero di quanti punti avrei potuto far perdere alla mia casata mi rabbrividì, ma non mi sarei fermato nemmeno dinnanzi al sudore degli altri. Davanti a nulla... pur di raggiungere uno scopo.
Mi voltai solo alla porta.
Le auguro una buona giornata professorè...
Quindi avrei leggermente socchiuso la porta alle mie spalle, mentre nella mia mente il futuro piano cominciò a delinearsi.
Tutti i suoi passaggi... tutti i suoi mezzi. Ne sarebbe voluto di tempo per attuarlo, ma alla fine avrei ottenuto il mio.