| Sorrise divertito, non esistevano incanti come lo schiantesimo, almeno per quei dieci minuti, sino a quando non fosse uscito, poi si sarebbe ripresentato, tessendo elogi dell'incanto di turno. Sapeva bene come andavano quelle cose, esperienze di tutta una vita, sufficienti anche per capire le giovani menti. Credevano sempre di essere i più furbi del gioco, sbagliavano. Avversari, la passione per il duello, inutile perdita di tempo, avversari, nemici, anche se ignorava cosa fossero. Che soffrisse di protagonismo? Ma se la sua capocasa aveva detto no, serviva un compromesso. Sorrise, prima di riprendere. Capisco, mi ha quasi convinto, le dirò. Il che non è mai stato facile, ad ogni modo io devo tenere in considerazione anche quello che mi ha detto. Lo Stupeficium poi, le confesserò, non mi ha mai attirato, un mezzuccio volgare, più di scena forse. Ma ha già imparato degli incantesimi, e questo ha spinto la professoressa Dalton, la sua Direttrice, a negarle un ulteriore permesso. A breve ci saranno le vacanze estive, torni da me a settembre, e le darò il permesso. Per il momento penso sia stato a sufficienza in quel reparto. E le consiglio anche di pensare meno ai duelli, per quello avrà sempre tempo, lei al momento è qui per studiare, faccia la sua parte per Corvonero, e son certo che tra me e la Dalton la faremo entrare dove vorrebbe oggi. Intende? Domandò infine, poggiando il foglietto di pergamena, in cima ad una delle pile ordinati di compiti ai lati della scrivania.
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