Pausa

E tu che mi dai in cambio?

quella domanda schizzò spontanea fuori da quelle labbra velenose mentre un ghignetto dipingeva di maligna sarcasticità quel viso vellutato.
Stava bene con lei non v'era dubbio,sapeva mescolare benissimo gli ingredienti quali fascino dolcezza e un pizzico di cattiveria come in una pozione difficilissima che se solo fosse stata toccata da elementi estranei sarebbe esplosa.

La ragazza sentendo quella domanda si mise in ginocchio sporgendosi verso il ragazzo baciandolo più intensamente delle altre volte in cui avevano avuto l' occasione di scambiarsi queste piccole effusioni. Sei soddisfatto ora? chiese mentre si staccava da lui per pochi centimetri rimanendo sempre ad una distanza pericolosa e guardandolo dritto negli occhi.

Mmm vediamo

disse senza commentare quell'apprezzatissimo bacio

Dato che a te piace inondare la gente con il tuo viziaccio

mentre parlava le sue mani correvano veloci fra le carte e nella sua mente a ogni tocco,a ogni scambio,si visualizzava l'immagine rappresentata su quegl'antichi pezzi di carta rettangolari.
Eccola!
Ne estrasse una tenendola con tre dita sul dorso e girandola repentino.
Nello stesso frangente in cui il magico oggetto fu volto all'attenzione di lei,appena l'immagine di una grigia coltre fu vivida e riconoscibile dagli smeraldi di Evangeline,una fitta e gelida nebbia li avvolse,tanto umida da far spegnere la brace di quella pipa costantemente fra le labbra della sua dolce compagna di ventura.

La ragazza si strinse al mantello mentre tirava fuori la bacchetta guardinga, Yudah era ancora davanti a lei che la guardava e la nube che usciva dalla carta li teneva come in una barriera di denso fumo gelido dove nulla sarebbe penetrato. -Cos' è questa cosa?- chiese lei tirando di pipa e accorgendosi solo allora che si era spenta, alzò lo sguardo incattivito su di lui -falla subito smettere- ordinò lei cercando di riaccendersi il tabacco ma senza grandi speranze visto che si era inumidito,la ragazza imprecò, uno dei migliori pezzi del suo tabacco da collezione era stato rovinato, guardò Yudah oncora più incavolata di prima.

Lei era un po meno divertita ma accettò comunque che lui si mettesse accocolato su di lei mentre era intenta a ripristinare la pipa, tirò fuori un piccolo astuccio intarsiato dove all' interno conteneva dei piccoli sacchettini pieni di tabacco di vari colori e tipi. Estrasse un po di foglie di uno color verde accesso e lo mise sulla pipa, poi con un cerino cominciò ad accenderla facendo uscire volute di fumo di un pallido verdino chiaro. Questo tabacco alla menta è delizioso disse più che a se stessa che al ragazzo che le stava così vicino. Vuoi provare? gli chiese lei porgendogli la pipa.

Non hai apprezzato il mio numero io non apprezzo il tuo vizio

rispose facendo il finto scontroso mentre la disturbava nella sua "fumata" toccandole il labbro di continuo.

-Che scontrosi che siamo oggi- disse lei guardandolo ironicamente e Comunque ho apprezzato il tuo numero- iniziò ad accarezzargli i capelli. -Grazie a questo ho capito che è meglio esserti alleato che nemica, potresti tornarmi molto utile si mise a ridere sorridendogli calorosamente.

Parla la reginetta del male,suvvia!

la prese in giro,materializzando tre palline colorate con cui si mise,in piedi,a fare un po' di giocoleria.

Evangeline si mise a battere le mani a ritmo di musica da circo guardando Yudah che dava dimostrazione della sua bravura come giocoliere improvvisato -Sei veramente bravo- disse la ragazza ridendo e osservando le mai di lui che aumentavano sempre di più velocità trasformando le palline in un cerchio colorato ed indistinto.

Rimase seduta tranquilla senza batter ciglio anche quando la pallina stava per schiacciarsi sulla sua faccia, all' ultimo naturalmente l' avrebbe schivata ma lui era stato più veloce. -Oh bhe sono brava in un sacco di cose se non si era gia notato- rispose lei pacata e alzandosi lentamente.Poi di scatto assunse una posa tipica di un arte marziale babbana -Ho imparato a lottare senza bisogno della bacchetta da un monaco Shaolin- si mise di nuovo in piedi congiungendo le mani come una preghiera e facendo un inchino lieve con la testa. E naturalmente... disse facendo un aggrazziata piroetta per arrivare davanti a lui. -Mi diletto molto nella danza-

Uh vedo che anche tu te ne intendi disse lei in un filo di voce mentre si trovava stretta al coldo abbraccio del ragazzo che al suo confronto era un gigante. Le piaceva stare li tra le braccia di lui, la faceva sentire piccola ma allo stesso tempo amata. Non avrebbe mai immaginato che ora, dopo lunghi anni di solitudine e viaggi per il mondo desiderasse restare li per sempre con lui.