Richiesta, Fatto il Misfatto

Non erano certo quelli gli ambienti che prediligeva. Oltre alla puzza e a un vago sentore di pericolo, Amber non sopportava la maggiorparte dei banali attori di simili scene, così persi nella loro "malvagità" da non riuscire a scorgere quanto fossero ridicoli.
Ma, per quella volta, avrebbe dovuto rassegnarsi, limitandosi a sperare che il nuovo negozio di cui aveva sentito parlare fosse diverso.
Dopo una camminata in Notturn Alley relativamente tranquilla (un cappuccio, a nascondere il viso e la lunga chioma rossa, bastava a non attirare l'attenzione), individuò la porticina. La spinse, e una campanella tintinnò.
-Salve- salutò il bancone deserto mentre liberava i riccioli dalla stoffa.

Strana oggettistica, in mezzo a qualche scherzetto da studente c'erano anche manufatti oscuri molto più seri. Negozio interessante.
Un serie di imprecazioni sommesse attirò lo sguardo di Amber, che nel frattempo si era perso tra i vari scaffali, verso il bancone ora abitato.
Quale sorpresa, l'artista.
-Sarei un'inseguitrice piuttosto lenta, non vi pare?-
Era evidente che il ragazzo stava armeggiando con un qualcosa di non bene identificato ma ben deciso a non obbedire ai suoi ordini.
-Qualche problema?- chiese automaticamente, cercando di capire cosa fosse l'oggetto indemoniato.

Quell'oggetto doveva essere terribilmente malfunzionante se era capace di creare tanto turbamento in un soggetto che non si scomponeva neanche con una bacchetta ad un centimetro dal proprio naso.
-Immagino che in un negozio simile i problei magici possano essere più gravi di altri- constatò guardandosi di nuovo intorno, per poi poggiare lo sguardo sulla cosa coperta sul bancone.
L'attenzione del commesso si spostò con fatica su di lei..era proprio alterato!
-Mi serve un libro.- disse semplicemente, appoggiando una mano dalle dita ballerine sul bancone.

Sagace.
Amber sorrise enigmatica alle parole del ragazzo che, ovviamente, ci aveva azzeccato in pieno. La professoressa sperò che le notizie che aveva avuto riguardo alla discrezione adottata in quel negozio, per quel genere di servizi, fossero vere.
- Sto cercando un tomo aritmantico..piuttosto antico in effetti: "ἔγγαιος στοιχειακό"- pronunciò il titolo in greco antico con uno strano accento, difficile dire se esatto o meno, scrivendolo su un foglietto a caratteri greci e porgendolo al ragazzo. -eggaios stoicheiakò, cioè "Elementale della Terra". Non conosco l'epoca precisa, ma sono sicura parli dell'applicazione dell'Adultero per il controllo aritmantico degli elementali della terra, appunto.-
Quindi tacque in attesa della risposta dell'artista, sperando vivamente di non incorrere in un rifiuto.

Evidentemente l'oggetto della richiesta risvegliava nel mago un certo interesse. Amber ne fu da una parte soddisfatta, dall'altra si fece mentalmente più prudente, senza tuttavia sapersi razionalmente spiegare una tale reazione.
-E cosa vi fa credere che questo lbro perduto si faccia ritrovare proprio da voi?- quella era una chiara richiesta di garanzie. Era pronta a pagare, certo, ma non completamente alla cieca.

Tutta la scena aveva un che di teatrale che quasi deliziò Amber. L'apertura del vecchio, malandato scrigno poi, fu la vera ciliegina sulla torta.
Gli occhi le brillarono davanti a quelle giratempo. Grande strumento, terribilmente utile e affascinante.
Ma non erano solo le sue pupille a essere dominate da uno strano luccichio sinistro.
-Sarete pagato quando il libro sarà nelle mie mani, spero possiate capirmi. Inoltre..- il sorriso sghembo del mago (come si chiamava?) le aveva fatto rizzare per un attimo i capelli sulla testa -..vorrei venire con voi.-

Annuì impercettibilmente alla risposta del mago. Si era aspettata più resistenza, quindi si considerò soddisfatta potendo rispondere -Anche subito.-
Attese che il ragazzo si avvicinasse a lei -Penso che per l'occasione dovreste ricordarmi il vostro nome che, ammetto, ho dimenticato.-