Facoltà di decidere

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Iglif Bogart
view post Posted on 4/8/2010, 23:11




Era mattina presto. Una giornata come un'altra e il sole era già spuntato lungo le montagne ad est di Hogwarts e pareva metterci un'eternità a salire ed illuminare ogni angolo di quella immensa scuola. Sebbene fosse davvero un'orario improponibile, Iglif potè notare molti studenti che come lui il Mercoledì mattina si alzavano presto dal letto e scendevano altrettanto prima del tempo in Sala Grande. Chissà, forse per godere della colazione in santa pace, o forse più per studiare con tranquillità senza alcun ostacolo, comunque sia ognuno in quel luogo tendeva ad avere le proprie abitudini scolastiche e non, come nella vita senza impegni dopotutto. Quella giornata, per il giovane grifondoro, non sarebbe stata dedicata allo studio o al tempo libero, anzi, avrebbe dovuto incontrare da lì a pochi minuti il professore di Storia della Magia. Non aveva ancora avuto l'opportunità di conoscerlo di persona; ad ogni modo in mente si stava già preparando il discorso da pronunciare in sua presenza, al colloquio che voleva intraprendere quella mattina. Affacciandosi alla finestra della Torre d'Astronomia il ragazzo cominciò a riflettere, era tornato da pochi mesi alla scuola in seguito ad un pesante trauma in famiglia. Finalmente era nel suo mondo, perchè pensarci su? Non era forse quello che voleva sin dall'inzio? Era rimasto segregato in un umido monolocale a Southampton Street per tre lunghi anni, perchè pensarci ora, proprio ora che dopo tante sofferenze era tornato fra i libri di scuola a studiare la magia, la sua più grande passione. Forse nostalia, oppure soltanto capriccio, o forse ancora: il rimorso dell'incidente avvenuto nella periferia londinese.
*Ma che sto qua a fare..ho un'appuntamento e molte cose da fare!* Si fece forza, lo sguardo diretto fuori alla Foresta. Era diretto al primo piano, percorse le prime cinque rampe di scale cominciò a rimuginare quanto da dire e ora era convinto. Primo ufficio a sinista, la targhetta affissa alla porta recitava: Ufficio del Prof. Ignotus Albus E. Peverell - Storia della Magia
Interessante, non si potevano udire voci dall'interno e probabilmente il docente sarebbe stato libero per dialogare giusto un quarto d'ora. Iglif allungò la mano e bussò due volte e rimase in attesa appoggiando il palmo della mano sul pomello.
 
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view post Posted on 5/8/2010, 08:42
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Una giornata relativamente tranquilla, come ogni Mercoledì, almeno quello! Certo, gli piaceva fare un sacco di cose, ma era pur sempre sin troppo impegnato, troppo da fare, arrancava per tutta la settimana dietro al programma settimanale, poi spariva a Londra per due giorni, a raddrizzare i conti in sospeso. Quanto avrebbe resistito? Per ora reggeva, il che era l'importante. Scrutava il cielo, lontano ed ineffabile, un lampo arancione guizzava tra le nuvole, ed il fioco pallido Astro che già sfavillava, restio a raggiungere la sommità dei cieli. Aveva scelto una bella veste blu mezzanotte, avrebbe avuto lezione con quelli del II, e del VI solo al pomeriggio, una mattinata per darsi allo studio, ed alle scartoffie. Era già qualcosa, il massimo che era riuscito ad ottenere dalla Preside, doveva accontentarsi. Non c'erano alternative. Due mattinate, ed un pomeriggio liberi, era stato un buon compromesso. Fece apparire con noncuranza sulla grande scrivania un codice miniato, continuando a sorseggiare il suo The, ed a guardare Minerva sparire tra le nuvole. Una mattinata tranquilla, non era ancora tempo d'esami, fortunatamente. Un'arpa risuonava soave, quasi impercepibile, una melodia malinconica, e celtica. Musica d'altri tempi, musica del grande Nord. Quanto gli mancava la sua terra, neanche lui lo sapeva. La Scozia, non troppo lontana, eppure così distante. Sarebbe tornato a Glamis, una scappata, almeno per il fine settimana. Sorrise felice del pensiero, così fugace, ed improvviso. La grande tazza sparì dalla mano, tornando alla scrivania. Era tempo d'iniziare, giusto per capire di cosa si trattasse. Gli era arrivato poche ore prima, direttamente dall'Oriente, poteva rivelarsi un colpo di fortuna! Del tutto inaspettato, o anche una gran fregatura. L'aveva pagato una fortuna.
Ecco, puntualmente il risuonare dell'uscio. Qualcuno lo cercava, molto mattiniero, senza dubbio. chi poteva essere? Il solito scocciatore? Molti avevano già lezione alla I ora, colleghi o meno, che fare? Con voce imperiosa rispose secco al tacito invito.
Avanti, prego. Tornando a sollevare lo sguardo dal codice, era lì, eppure quanto sarebbe passato prima di poterlo almeno sfogliare?
 
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Iglif Bogart
view post Posted on 5/8/2010, 18:32




Il suono era a fatica percepibile dall'esterno dell'ufficio, il corridoio iniziava ad affollarsi di qualsivoglia personaggio, dagli studenti direttia Trasfigurazione ai docenti stressati dalle richieste dei primi ed infine il Custode con il suo tipico sguardo arcigno e malfidato. Una volta poggiata la mano sul pomello la porta si aprì praticamente da sola. Iglif varcò l'uscio e chiuse dietro di sè il pesante legno. La stanza si mostrava davanti ai suoi occhi in maniera accogliente e calda, gli dava l'impressione di stare nel dormitorio della torre. Il suo sguardo era come ipnotizzato dall'ambiente, l'accuratezza dei dettagli, la precisione nell'arredamento, l'ordine impeccabile rendevano quel luogo una perla del castello, un'eccezzione alla regola. L'affascinavano molto le strette finestre che facevano da cornice alla stanza e le librerie a destra dell'entrata, tutto in quel posto pareva avere uno stampo orientale e questo lo attirava. Lo sguardo cadde per ultimo sulla scrivania che ospitava una pletora di libri e scartoffie di ogni genere, forse aveva procurato disturbo? Sperava ovviamente di non averlo fatto, il mago sedeva comodamente in una poltrona purpurea al di là dell'ernorme scrivania in quercia. Portava in mano un pesante manuale, decorato in ogni minimo particolare, pareva seguire anch'esso lo stile orientaleggiante dell'ufficio. Il ragazzo si avvicinò all'uomo e in segno di cortesia si presentò.
-Buongiorno professore, spero di non averla disturbata.-
Fece lui in tono aperto e chiaro, l'espressione seria e determinata. Attese per qualche istante una risposta poi continuò.
-Iglif Bogart, dei Grifondoro sono venuto per presentarle un'idea e per un ricevere un permesso.-
Mise le mani avanti, non aveva intenzione di far perdere ulteriore tempo utile all'uomo e dunque voleva dire subito le cose come stavano.
 
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view post Posted on 5/8/2010, 19:14
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Un giovane fanciullo, forse del III Anno, che doveva aver già visto a lezione, apparve sulla soglia, come si era aperta, così si richiuse silenziosamente la pesante porta, quasi non volesse turbare l’ambiente, e la quiete che sembrava aver voluto insediare ivi il suo reame. Sorrise allegro, rivolgendo un ultimo sguardo al codice, avrebbe avuto tempo e modo, più tardi. Un giovane di bell’aspetto, almeno su quello era stato accontentato. Si raddrizzò la lunga veste, da camera, tornando ad osservarlo. Un giovane londinese, forse non per l’aspetto, ma certo per l’accento. Era cresciuto a Londra, non certo un Purosangue. Sorrise, per certi versi gli piaceva, senza troppe pretese. Ovviamente la frase di circostanza, spero di non disturbare, ma non è comunque un mio problema. Talmente chiaro, che non ribattè. Un Grifondoro, era più che chiaro da tutto il resto, ma ovviamente non tutti potevano essere così perspicaci.
Prego signor Bogart, si accomodi. Le idee son sempre le benvenute, si figuri, si accomodi, e niente fretta. Posso offrirle qualcosa? Domandò soave, Il suo solito tono tornò ad avvolgere la scena. Un tono severo, antico, che conservava ancora tracce di normanno, una “R” talmente liquida quasi da sparire, fagocitata dalle vicine compagne. Strane sfumature nelle parole, accenti curiosi, imprevisti, una cantilena armoniosa, quasi parlasse in metrica. Odorava di Scozia in ogni virgola.
 
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Iglif Bogart
view post Posted on 5/8/2010, 22:42




La sua attenzione si incentrò nella figura del docente. Era un uomo dal tono aristocratico e sicuramente molto autorevole. Una persona intelligente ed intraprendente, come chiunque altro che avesse mai potuto scegliere la cattedra di Storia della Magia, dopotutto quella era una delle materie più complicate e teoriche della carriera scolastica degli alunni. La cosa più difficile dell'insegnare quella disciplina doveva essere l'incentivare la concentrazione nei giovani studenti, anche perchè la storia era una cosa che non poteva essere inculcata nella mente senza un duro lavoro di comprensione. L'uomo era caratterizzato da capelli bianco candido come la neve, un accento sicuramente inglese del nord e una presenza ferrea e convinta. Era un individuo che teneva all'aspetto in qualche modo, perchè era ben tenuto e pareva essere uno sportivo oltre che a essere un letterato e amante della cultura. Dato il suo portamento giovanile Iglif non tentò nemmeno e figurare un'età del professore, era davvero difficile andarci anche solo vicino. Il grifondoro si sentì particolarmente incoraggiato dal mago, perchè la cortesia dell'altro era capace di farlo sentire a proprio agio. Il ragazzo non attese oltre e si accomodò anche lui in una delle poltroncine color porpora di fronte alla scrivania. In quel frangente un leggero rumore catturò i suoi sensi, si voltò verso destra ed ecco un volatile appoggiato ad un trespolo che osservava la scena dall'alto. Pareva essere un maestoso esemplare di Fenice, l'espressione si fece sorpresa e affascinata. *Che creatura meravigliosa..*
Tornò al docente, era rimasto tanto estasiato dall'uccello che si era scordato per poco la domanda che Perevell gli aveva posto.

-La ringrazio, ma non ce n'è bisogno. In queste settimane ho riflettuto parecchio. Dalla mia promozione a prefetto non ho più avuto modo di star fermo a pensare per molto tempo dati i molti impegni, ma sono comunque giunto ad una conclusione.-
La poltrona era comoda e soffice, ci si poteva sprofondare come in quelle presenti nella Sala Comune di fronte al caminetto. Il busto in avanti per mantenere il contatto visivo con il professore e le braccia tese in avanti per dare l'enfasi giusta alle parole. Il gesticolare era un modo di fare tipico delle sue terre di nascita.
Si era preso l'opportunità di un ottimo incipit al discorso e ora voleva venire al dunque.

-Ecco, la vita studentesca qui ad Hogwarts risulta decisamente frenetica e poco intraprendente. Fra ricerche, compiti e relazioni il tempo libero che gli alunni dovrebbero far fruttare a beneficio di tutti tende ad esser utilizzato più per il relax che per l'approfondimento culturale. La mia idea sarebbe fondere le due cose per creare un'attività che inglobi entrambe le preferenze. Mi riferisco all'apertura di una compagnia teatrale qui ad Hogwarts.-
Essendo lui un buon ascoltatore voleva osservare ogni minima reazione nell'altro per comprendere meglio il pensiero. Era il suo forte capire l'espressione facciale ed il più delle volte sapeva usare al meglio questa sua accortezza.
-Forse le era ormai giusta la voce di questa mia proposta. Avevo già avuto modo di parlarne con la maggiorparte dei Capiscuola. La mia idea sarebbe tesa all'apertura di un circolo di recitazione teatrale e di approfondimento sul teatro magico, argomento quanto mai sconosciuto ai miei coetanei. Mi sono adeguatamente informato al riguardo e in questi mesi ho studiato tutto ciò che ha a che fare con questa splendida disciplina. La compagnia potrebbe fare da giusta cornice alla vita quotidiana degli studenti e non solo, perchè potrebbe essere aperta pure ad adulti, docenti compresi. Essendo un'organizzazione molto libera ed aperta, raggrupperebbe al suo interno molte forme d'arte: la recitazione, in primis, la danza, la musica e il canto, la gestualità. Volevo sapere cosa ne pensasse, perchè mi è stato riferito che lei predilige queste forme d'arte, ma ora sta a lei giudicare questa proposta.-
La voce si spezzò, il discorso si troncò lì perchè il giovane sentì di aver discusso per troppi minuti senza esser interrotto da nessuno. Non era venuto di certo lì per intrattenere il docente, anzi, cercava il suo consiglio.
 
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view post Posted on 6/8/2010, 08:52
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Annuì, singolarmente affabile come sempre, già tutto il resto incuteva timore, inutile calcare troppo la mano. Ovviamente rifiutò la gentile offerta. Che forse pensassero che avvelenasse le bevande? I misteri degli studenti, ma d'altronde lui aveva già una certa età, e senza The combinava poco, o niente. Era l'equivalente dell'ossigeno, delle proteine, delle lettere. Il bel giovane si sedette, iniziando a sprofondare nella comoda poltrona, lottando per restare in superficie. Stavano per iniziare i giochi, un bel respiro, e via! Poteva sembrare un Docente vanitoso, il classico Lord scozzese, e spocchioso, ma in fondo amava solo contornarsi di cose belle. Un difetto di famiglia, genetico, ormai insopprimibile. Seguiva lo sguardo del giovane per la stanza, divertito per certi versi. Qual buon vento poteva averlo portato da lui, di Mercoledì mattina? La noia? L'interesse? La vocazione? Ed ovviamente aveva una proposta, aveva elaborato un'idea, di cui doveva andar fiero, al solo pensiero palpitava, ne era orgoglioso, come solo un Grifondoro poteva essere, e voleva vuotare il sacco. Ovviamente vivevano ad Hogwarts, nulla era lasciato al caso. Era stato nominato prefetto, di recente, come stava giustamente iniziando a dire, ma d'altronde ne aveva discusso tempo prima con il suo unico venerabile collega, Hawkins. Un altro bel tipo, che i Grifondoro fossero meno corrotti di quanto i rapporti volessero far intendere? In fondo a tutti piaceva essere melodrammatici, alle donne in particolar modo. Sorrise al pensiero, riprendendo a parlare, sfruttando la breve pausa.
Ottimo, riflettere apre vie di cui non eravamo a conoscenza, è un'esperienza molto costruttiva se mi permette. Eppure si riflette poco. E son lieto di apprendere che non ci siamo sbagliati, un Prefetto che riflette è una cosa buona e giusta. Ad ogni modo Minerva non la disturberà, le piace ascoltare, quindi prego, non c'è fretta, si prenda il tempo che le serve. Rivelò sibillino, come un oracolo emerso dalle profondità della terra. Una verità semplice, e banale, e per quello meravigliosa semplicemente. Era partito, lancia in resta, galoppando a spron battuto, chissà quando si sarebbe fermato! Per certi versi era vero, v'era una certa logica di fondo, come d'altronde auspicava. Gli studenti non si poteva certo sostenere facessero fruttare il tempo, erano i primi perdigiorno, subito dopo di lui, voleva mantenere il primato assoluto, ad ogni costo! Ed ecco, approfondimento culturale, un sostantivo ed un aggettivo indigesti e nauseabondi ai più, gli strappò un sorriso fugace, un guizzo solcò le labbra, cavalcando la cresta del cavallone, prima d'infrangersi sulla silente scogliera. Un'attività culturale, per Diana. Ed era grifondoro? Una compagnia teatrale, beh certo, un certo interesse poteva anche esservi. Ne aveva già parlato in lungo ed in largo, poteva fingere? Non si sarebbe sbottonato troppo, alla solita maniera. Ma la volontà, implicava anche una certa conoscenza, non si ama ciò che non si conosce, era così elementare. Avrebbe sconvolto gli equilibri del Castello, un solo sassolino poteva essere annunciatore della valanga che avrebbe travolto rovinosamente il mondo della Vita, ed Hogwarts stessa. Un sacco di grane, e… accantonò il pensiero, improvvisamente infastidito, una smorfia stizzita. Discutere, avrebbe discusso in lungo ed in largo. Gli era stato riferito, non erano andati neanche troppo lontano, per certi versi era anche vero. Voleva un suo parere, eppure mancava ancora qualcosa. Non si fa mai nulla per nulla. Sorrise, annuendo, prima di ribattere. Cosa gli avrebbe detto? Approfondimento culturale, uno spettro che si aggira inquietante per le mura di questo castello da secoli, non crede? Perché pensa che i tempi siano maturi, perché proprio oggi? Qui ad Hogwarts sono in molti a credere che bisognerebbe attenersi rigorosamente alla tradizione, temendo che altrimenti potrebbe sopraggiungere la morte, la fine, l'Oscurità. Altri son più inclini ad aprirsi alla modernità, scorgendovi l'unica possibilità di sopravvivenza. Punti di vista, tutto si riduce sempre a punti di vista. Una cosa fantastica, non trova? Con quanta facilità si riesca ad ingannare la mente umana, nella maggior parte dei casi, e con quanto difficoltà si riesca a cambiare idea. Ad ogni modo, son anche dell'idea che non si ama ciò che non si conosce, intende? Deduco che lei conosca il Teatro Magico, e Babbano, sbaglio? Vede, non è bello a dirsi, ma la politica è tutto, anche in queste cose, come penso saprà in questo castello vi sono anche studenti, ed altri, Purosangue, i più legati alla tradizione, i suoi strenui difensori. Ma lasciamo stare, lei non è Purosangue, quindi penso sia naturale questa apertura anche al Babbano. In fondo come si potrebbe ignorare il teatro di Shakespeare? Il sapere, la cultura, l'Arte, non son certo etichettabili, non sono nè Babbani, nè Magici, ma semplicemente dell'uomo. Non le negherò che anche dal mio ufficio, riesco a sentire voci e dicerie impensabili per molti, se fosse tutto vero, dovrei quantomeno ritenere di vivere in una Fiaba, non che poi mi spiacerebbe. Che dire, che io prediliga certe forme d'Arte è parzialmente vero, io prediligo l'Arte in sè stessa, come la Magia, ho sempre creduto che fossero la via per rendere l'umano simile al divino, fantasie d'un vecchio, è vero. Eppur lei non ha finito il suo discorso, sbaglio? Non è mai bene lasciare affari in sospeso, quando esci di casa, non sai mai quando vi farai ritorno, la via ti trascina, ti porta dove non avresti mai creduto, e ti fa perdere. Quando torni possono essere passati gli anni. Sorrise, pacato, e tacque.
 
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Iglif Bogart
view post Posted on 7/8/2010, 23:29




Le parole dell'altro erano fluide e scorrevano una dopo l'altra come nella lettura di un interessante romanzo. Si saltava da un argomento ad un altro, prima un lieve critica poi un complimento. Iglif non avrebbe mai pensato che un semplice discorso con un docente avrebbe potuto trasformarsi in un piacevole scambio di opinioni e di consigli costruttivi. Riusciva a udire una melodia elegante e ondulata, il suono delle loro voci, forse, che scaturiva dal loro spirito come l'acqua limpida d'alta fonte sgorga dalla sua sorgente. Ma loro erano umani, di conseguenza nulla di quello che dicevano, ascoltavano o anche soltanto erano poteva essere tanto puro e casto come l'idea delle cose Platonica.
"Riflettere", una parola molti significati. Gli era uscità così o era ciò che voleva dire realmente? Una cosa era certa, che lui rifletteva molto e spesso, su ogni cosa o impresa da seguire. Non era certo uno che si lanciava a capofitto sul primo invito propostigli. Le proprie azioni sono frutto di un precedente pensiero, un'idea della'azione stessa, era praticamente ovvio che quasi tutti riflettevano al mondo. Chi con cognizione di causa, chi no.
Un lieve sorriso dipinse la sua espressione, il tono del mago era tanto severo quanto accogliente e calmo. Con la coda dell'occhio si soffermò sul meraviglioso esemplare di Fenice, un piumaggio candido, uno sguardo attento e vigile e un becco appuntito da sembrare un rapace babbano. Nella sua imponente maestosità gli ricordava un po' il cavallo di suo padre, Richi.
L'uomo discuteva con le dovute pause d'ossigeno e il ragazzo lo seguiva senza alcun problema di comprensione, riusciva a carpire ogni singola parola o se non il particolare almeno il generale e a mettere assieme il tutto. Tentava di ascoltarlo con le dovute precauzioni, orecchie ben attente, lingua pronta a ribattere e occhi celeri e scattanti ad ogni singola smorfia o arricciamento. Sicuramente uno dei suoi pregi era l'ascoltare. Era rimasto affascinato dall'eloquio dell'altro. Manteneva la terza persona pure nei confronti con i suoi alunni, di questo Iglif era particolarmente curioso. L'uomo che aveva di fronte doveva aver seguito degli studi impeccabili e completi perchè lo dimostrava nel suo atteggiamento professionale, qeusto l'aveva notato. Quando l'altro concluse forzato di parlare Iglif alzò un poco le mani dai braccioli della poltrona accennando un "non si preoccupi" senza aprir bocca, poi si decise.

-Ma si figuri, mi fa piacere sentire cosa ne pensa.
Ho maturato le mie idee fino a quest'oggi, dunque vengo qua con una proposta in mano. Pensò che mai tanto come in questi periodi non abbiamo nutrito il bisogno di immergerci in qualcosa di "diverso" dal solito, anche familiare ma insolito per il momento. Non crede? Io sono dalla parte dell'innovazione sin da quando ho messo piede in questa scuola e ritengo che la via della tradizione renda tutte le cose sempre più piatte e monotone. Ma non è questo il fatto su qui gioca la mia proposta. E' l'alternativa, l'occasione di aprire le porte al dialogo che mi attira raggiungere con il gruppo. Sì, nel mio piccolo mi intendo abbastanza di Teatro Babbano e un poco, ultimamente, anche di quello Magico. Sono due campi così vasti delle arti mimetiche per eccellenza, aspetti sensibili, percettivi, e così interessanti che sanno, parer mio, cavare le emozioni o la verità di tutte emozioni dall'uomo.-

Si bloccò un istante, per accertarsi di non aver commesso errori o di aver detto sciocchezze senza volerlo. Dopotutto, preso dall'agitazione di esprimersi al meglio, avrebbe potuto perdere per la strada alcuni concetti.
-Non per le mie chiare origini Mezzosangue ho accettato a priori la cultura Babbana, anzi, credo che proprio la mia situazione mi abbia aiutato a comprendere al meglio l'ambiente e i costumi della comunità Babbana. C'è tanta ricchezza in tutte le due concezioni di vita, io apprezzo entrambe le stirpi proprio a priori, praticamente sono il contrario in un tipico Purosangue troppo tradizionalista. Condivido pienamente le sue, come le chiama lei, "fantasie" e le ritengo la base per una convivenza civile fra i due mondi. Però noi sappiamo che l'uomo in sè non concepisce un ragionamento o anche soltanto un concetto che si avvicini all'entità divina in quanto tale.
Ma confido nel buon senso e nell'apertura mentale delle persone perchè, se nessun minuto è perso per comprendere, apprendere cose nuove o anche soltanto accettare una nuova visione delle cose, allora penso che anche la ment più ristretta e chiusa della terra possa credere in un qualcosa di nuovo che non ha mai visto, proprio come crede nella figura divina in sè.-

Risposta secca, a parte alcune parentesi, sperava soltanto di esser stato convincente nell'esprimere le sue convinzioni. Ora toccava ascoltare il pensiero del professore, che, senza dubbio, possedeva un'esperienza nemmeno eguagliabile alla sua in quanto a Vita.
 
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view post Posted on 22/8/2010, 11:38
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Sorrise allegro, sollevato per certi aspetti, preoccupato da altri. Che avesse tra le mani un Grifondoro rivoluzionario? Già che il momento non era dei migliori, mettere ulteriore carne sul fuoco, ed alimentarlo con nuovo combustibile poteva in fondo anche non essere la mossa più saggia. Si trattava di azzardare, ed osare qualcosa di intentato. In circostanze normali sarebbe stato il primo spavaldo a lanciarsi nella mischia, eppure era passato molto tempo dal poterselo permettere, ed in più la vecchiaia lo rendeva lentamente sempre più prudente, e diffidente, come se non lo fosse mai stato. In molti li definivano semplicemente acciacchi della vecchiaia, i neuroni si spegnevano, morendo, le connessioni che restavano si facevano man mano più rigide. Almeno la moderna scienza motivava il tutto così, chiudendo la questione in poche righe, decadimento celebrale. Brutta faccenda, non c'era che dire. In fondo lui a sua volta avrebbe dovuto persuadere gente molto meno incline, ed accondiscendente di quanto non volesse ammettere nemmeno a se stesso. Era sempre stato favorevole a quel genere di faccende, erano diventate uno degli innumerevoli talloni d'Achille. Ormai stava diventando un essere deforme ricoperto di talloni, e tendini. Quale divino obbrobrio! Qualcosa di diverso. Era vero, ma era il momento più adatto. Il teatro era un'attività solare, ed allegra, anche la più cupa delle tragedie mostrava un amore spassionato per la vita, era giusto darsi a tanto davanti all'avanzare delle tenebre? Era saggio, più che giusto? Certo, distrazioni, divertimenti, andava bene, ma cosa avrebbe implicato? Se la disciplina, ed il dovere fossero andati in fumo, la fine si sarebbe rapidamente impadronita di tutto, il Mondo della Vita sarebbe anche potuto sprofondare sotto l'attacco del Male. Era anche vero che il giovane sapesse il fatto suo, forse un po' eccessivo, forse un po' esaltato, ma in fondo la passione accompagnava per breve tempo i giovani in maniere del tutto inconcepibili per chiunque altro. La passione li nutriva, li cresceva, nel Bene e nel Male. Tutto stava in quale passione, la passione per cosa. Che per una volta fosse il Teatro invece che non le Arti Oscure era sicuramente una gran bella cosa. Non si poteva certo negare l'evidenza. Il giovane procedeva spedito, fermandosi pochi istanti, prima di riprendere rapido. Era giovane, la fretta lo scortava, era del tutto naturale. Ascoltava silenzioso, pensieroso, riflettendo ora su quello, ora su questo. Aveva un curioso modo di esprimersi. Mezzosangue, l'aveva aiutato? Forse sì, forse no. In fondo negar l'evidenza a volte era solo un modo per riaffermarla in altre parole, più convenienti. Tutto ruotava il più delle volte nelle pause, nelle virgole, nell'intonazione. Ed era sognatore, in fondo un buon Grifondoro. Al suo esimio collega piaceva, l'aveva fatto anche Prefetto, qualcosa doveva pur significare. Maturare idee, esperienza affascinante, ma ancor meglio è ricordarsene. Il che le confesserò in tutta tranquillità essere proprio il mio problema, ho un coacervo di idee il più delle volte brillanti che mi passano per la mente, eppure senza un pensatoio temo sarei come un naufrago nel mezzo dell'oceano. Ad ogni modo, faccenda interessante, senza dubbio. Eppure le devo anche presentare le controindicazioni del caso. Vede, ovviamente son cose che non dovrei dire, ma il fatto che sia Prefetto, ed anche un Grifondoro sveglio mi lascia ben sperare. Non viviamo un periodo particolarmente felice della Storia della Magia, purtroppo temibili forze, ed oscuri meccanismi sono in moto fa tempo, presto qualcosa capiterà, intuisco. Hogwarts gode ancora di ampie libertà, ma lotta strenuamente già da tempo per mantenerle, e presto dovrà farlo con ancora maggior vigore. Potremmo definirlo il lungo respiro, prima della grande battaglia. Comprende? Il punto di tutta la questione sta nel fatto che questo genere di attività potrebbero da una parte distendere i toni e gli animi, dall'altro portarci alla sconfitta, in una guerra che non possiamo certo perdere. I miei colleghi, appartenenti ad entrambi gli schieramenti, temo vedano in questi termini il tutto. Innovazione o tradizione stanno diventando modi di concepire e comprendere la realtà contemporanea, l'uno più valido dell'altro. Capisce? La sua proposta solleverà un vespaio, sospetto, come del resto ha fatto la mia. Sorrise quasi compiaciuto del fatto. Una piccola soddisfazione, che però non sarebbe potuta esserlo molto a lungo. In fondo si trattava del destino e del futuro di troppe persone per scherzarci sopra. Ma erano postille e dettagli anche quelli. In fondo cosa ribattere alle sue affermazioni? Era un purista, un Purosangue, discendente di una delle più grandi stirpi magiche, non poteva certo dire di adorare i Mezzosangue, che in fondo però non gli davano neanche problemi. Anzi, il più delle volte erano anche compagnie interessanti, un misto di due mondi, ormai lontani. Sorrise, divertito, convivenza. Un'utopia, delle più efferate, degna dei più grandi visionari della Storia. I fatti avevano chiuso nel sangue ogni tentativo duraturo. Sino alla chiusura definitiva di ogni contatto. Tornò a studiarlo silente, prima di riprendere. Vede, lei ignora quanti Collegi Docenti infuocati io abbia dovuto affrontare, per poter organizzare La Scuola di Atene, qualcosa che ho sempre visto senza troppi timori, si è dimostrata una campagna invernale estenuante, e lunghissima, quasi una nuova Grande Guerra. Tutto perché non si trattava di sola Magia, ma di sapere in maniera più ampia. Ora lei, se ne esce proponendo il Teatro, il che andrebbe benissimo in circostanza normali. Ma nelle attuali? In fondo i Purosangue hanno le loro idee, penso che nessuno potrebbe spingerli a cambiare. Come del resto Mezzosangue, e Babbani ne hanno altre. Lei apprezza entrambi, perché le conosce, non trova? Non si ama, ciò che si ignora. Come del resto temo che la convivenza sia ormai un capitolo chiuso, ancora doloroso. Perché crede si sia giunti all'Accordo? Fu una decisione disperata, di persone ormai afflitte dai troppi vani tentativi, affogati nel sangue. Lei confida nel buon senso, nell'apertura mentale, proprio come me, ma i risultati non son mai dei migliori, in tanti anni l'ho scoperto a mie spese. Del resto io sono un'eccezione, ho conosciuto e vissuto molti mondi, che i più mai potrebbero sperare anche solo di vedere, ed ho sempre avuto molta fortuna. Lei è giovane, appassionato, intelligente, ci lascia ben sperare. Quindi, le domando, ha già trovato qualcuno interessato a questo suo e nostro germoglio di idea? Se la pianta nasce senza forze, è inutile anche solo farla crescere, per vederla lentamente morire. Prima di iniziare, bisogna sapere con precisione se c'è acqua a sufficienza. Intende? Chiese sibillino, interrompendosi quasi repentinamente. In fondo poteva anche andar avanti a parlare per ore, e giorni. Ma non tutti erano così, ed apprezzavano.
 
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Iglif Bogart
view post Posted on 19/9/2010, 12:16





Quanto era vero che i Purosangue si sarebbero opposti ad ogni parvenza di innovazione all'interno della scuola. Senza alcun dubbio il professore non sbagliava a puntare il discorso su quel problema. Era risaputo che fin dagli albori di Hogwarts le due casate storiche per il loro conflitto di pensieri e idee erano sempre state Grifondoro e Serpeverde. Mentalità diverse, forse ideali e principi differenti o forse soltanto consuetudine? Chissà era sempre stato convinto che tutte le abitudini e i costumi che rendono l'uomo un burattino fossero apparenze, tutte frutto della doxa. E perchè offrire fiducia alla tradizione? Mai. Il suo istinto, sebbene gli fosse stato trasmesso dai genitori e quindi il suo animo poteva chiamarsi "corrotto" come ogni altro sulla faccia della terra, era indirizzato a guidarlo a condurro nella sua vita proprio come avevano fatto le persone che gli avevano voluto bene e gli erano rimasti vicini. Da impulsivo qual era non era assolutamente in grado di trattenersi, ora che però udiva ciò che il mago credeva era costretto a riformulare da capo il suo pensiero. Era convinto che il suo progetto non avrebbe fatto altro che portare felicità e ingenua spensieratezza nell'animo dei partecipanti, doti e caratteristiche alquanto complicate da ricercare in quel periodo così triste per la storia del Mondo. L'Oscuro avanzava, potevano fermarlo poichè tutti crescevano, non soltanto loro. Di conseguenza per lui non esisteva alcun motivo per temere ciò che sarebbe avvenuto. Il futuro era una variante, perchè agitarsi e fasciarsi la testa prima di farsi del male? Lui era di quell'opinione, non serviva a nulla preoccuparsi e non agire. Prima costruire qualcosa poi migliorare.
-Sarò schietto, professore. Credo quanto lei che l'innovazione sia la strada giusta. Sono al corrente dei problemi in cui potrei incorrere nel portare avanti il mio progetto, conosco o almeno, credo di poter indovinare, quanti ne abbia incontrati nei per fondare la magnifica Scuola di Atene. Ma sono dell'opinione che per sconfiggere l'Oscuro, il mago abbia anche il bisogno di variare, provare e non concentrarsi troppo in ciò che accadrà, un futuro dubbioso, futile quanto le parole. Non mi pare tanto utile porsi troppi problemi quando il mondo avrebbe bisogno di agire più che di pensare. Sono sicuro che l'uomo, essendo per natura corrotto dall'impulso, agisce senza riflettere adeguatamente sul come le sue azioni possano mutare l'aspetto delle cose, ma sono anche allo stesso modo certo che per approfondire il pensiero e la riflessione l'uomo debba approfondire la conoscenza di se stesso. La via dell'estraniazione dalla realtà per rinchiudersi nel proprio mondo interiore porta all'affinamento delle tecniche di pensiero. In sostanza, la creatività, l'immergersi nel corpo o meglio nell'identità di un qualche altro personaggio non può che migliorare le capacità intellettive umane poichè gli offre visioni e opinioni differenti dalla sua. Il confronto matura la mente. Quindi un'attività del genere non farebbe altro che migliorare la vita degli studenti e dei maghi adulti che vi parteciperebbero, perchè in un modo o nell'altro aiuterebbe costoro a pensare ma anche a aprirsi verso altre modalità. Il confronto amplia la mente e aiuta a ragionare quindi in un certo senso prepara anche a "combattere", a affrontare un nemico lontano o vicino che sia.-
Prese un lungo respiro, era serio e convinto di quanto aveva detto, l'unico timore si fondava sull'espressione. Sperava di aver detto nel migloiore dei modi quanto voleva indicare. Però non voleva soffermarsi troppo su questo punto perchè era certo che un uomo colto come il professore l'avesse già recepito senza alcun problema, semplicemente, forse, aveva desiderato di sentirselo dire da lui. Guardò un istante fuori dalla finestra per poi continuare il discorso.
-Sono convinto che persino dei Purosangue saranno concordi nel promuovere quest'attività, in fondo che male c'è a distrarsi dai problemi della vita per caricarsi ancor più nel affrontarli? Ho già incontrato una miriade di studenti interessati nella compagnia, ma in sostanza i veri futuri partecipanti sono già stati elencati in una pergamena che ho riposto in Sala Comune. Comunque sia di interessati ne ho incontrati parecchi, fra i molti la signora Abyss ha dato la sua parola.- Un filo di orgoglio nel dire queste ultime parole -Per me la pianta crescerà, posso contare sul suo appoggio, professore? Sarebbe interessato a diventare tutore della compagnia accanto a me?-
Ecco il succo della discussione, era giunto al fulcro delle sue parole ma non era tutto voleva precisare ancora qualche cosa che al docente avrebbe sicuramente fatto piacere.
-Ah..! Professore, una precisazione. Avrei pensato di dedicare la futura compagnia di teatro al dio mitologico greco Dioniso..-
 
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view post Posted on 27/9/2010, 20:47
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Scopro Talenti, Risolvo Problemi

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Sorrise, beata gioventù! Quanto gli mancavano quegli anni, nemmeno gli Dei potevano saperlo. Era invecchiato troppo in fretta, aveva iniziato tutto troppo presto, e si era fregato con le sue stesse mani. Dov’erano finiti i bei tempi senza poi tante preoccupazioni? Dove ci si poteva alzare la mattina esaltati, correndo sino al lago, cantando. Dov’erano finiti? Era un mistero. Del resto distrarre dall’imminenza di una nuova guerra poteva essere solamente una gran bella scusa, non si poteva certo discutere dell’efficacia. In fondo, sapevano entrambi che era tutta apparenza. Lui voleva aprire una compagnia teatrale, e gli stava offrendo un sacco di buone scuse, sarebbe poi stato a lui trattare la patata bollente, con gli altri Docenti. Ovviamente. Tutto girava sempre intorno a quello. Quanto successo avrebbe potuto avere? Chi l’avrebbe seguito? Eppure, era vero anche il contrario, ci si ostinava incessantemente a fare gli interessi dei più svogliati, e meno attivi, a danno dei pochi che invece si davano con impegno al prospero di Hogwarts, non era certo giusto! Per quanto ancora sarebbe stato tollerabile? Non l’aveva poi convinto, ci voleva ben altro, ed era terribilmente giovane, un po’ troppo fuori portata. Ma eran dettagli. Aveva pensato a lui, e lui avrebbe dato valorosamente battaglia, in nome di qualche parola, ormai vecchia di secoli. Ma del resto era un tipo all’antica, battagliero ed aitante ancora almeno nell’animo. Avrebbe bisticciato alla vecchia maniera, sino a quando non l’avrebbe vinta per sfinimento degli avversari. Sorrise divertito, annuendo. Per Dioniso l’avrebbe fatto. Che poi vi fosse anche l’Abyss era un ulteriore incentivo a partecipare. Le vie della mente umana son infinite. Inutile correre rischi.

Capisco, in parte non mi trova d’accordo, ma del resto sarebbe quasi impossibile il contrario, con buona pace prendo atto dei suoi pensieri. Del resto son conscio di essere uno di quelli parecchio all’antica, sbaglio? Nel gergo corrente potrei essere... Un vecchio bacucco, forse? Ma non mi interessa più di tanti, l’importante è piacersi. Ora, in tutta franchezza le dirò, non condivido cosa dice, ma lo capisco, e son anche stufo di dover difendere gli interessi dei meno interessati, a detrimento degli altri. Ha avuto parecchia fortuna nel venire da me, faremo il possibile. Lei mi lasci agire alla mia maniera, e per i primi di Ottobre avrà tutte le scartoffie necessarie firmate. Del resto, tenga sempre a mente, che nulla si può sperare di farlo con il consenso universale, a volte è bene prendere una decisione, ed andare sino in fondo, nonostante tutto, e tutti. Son quelle esperienze che portano alla Maturità, alla comprensione di sè stessi, qualcosa di terribilmente antico, e potente. Se poi la collega Abyss avrà piacere, tanto meglio, l’ho conosciuta in altri ambiti, un motivo per rincontrarla, non trova?

Avrebbe dato battaglia, e tante grazie. Se Abyss sapeva già tutto, perchè avrebbe dovuto opporsi? Una faccenda da risolvere, in meno, era sicuramente già qualcosa. Ecco, ecco, la proposta che andava aggirandosi spettralmente sin dall’inizio, infine era affiorata, dando sfoggio di tutta la sua rilevanza. Era venuto da lui, ecco la proposta. Finiva sempre in mezzo a quelle faccende, quasi fosse una grande calamita, alle prese con ogni pagliuzza di ferro nel raggio di galassie. Tutto confluiva, quasi casualmente.

Il mio appoggio ce l’ha, si farà il possibile, tenga presente che pur restando orgoglioso Anfitrione di giovani talenti, mi restano parecchie altre incombenze, temo un filo più rilevanti. In Parlamento, ed al Wizengamot richiedono spesso la mia presenza, che non posso quasi mai negare, se non per particolari problemi. I Tassorosso ed il Profeta affollano i miei pensieri settimanali, come anche le caterve di compiti da correggere, e La Scuola di Atene prevede numerose pratiche dietro le quinte, per organizzare il tutto. Non posso certo chiudere la porta in faccia a Dioniso, ma son anche umano, benchè possa non sembrare. Farò il possibile, se le basta è cosa fatta.

Il tempo correva inarrestabile, scorreva come un fiume in piena, tortuoso, per il lungo e profondo canale che si era scavato nelle ere, alieno ad ogni altro pensiero. Sorrise allegro, pensieroso. L’ennesima carta del suo castello, era vecchio. Si ostinava a negarlo a se stesso.

 
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Iglif Bogart
view post Posted on 10/10/2010, 14:15




Era attento ad ogni singolo cambiamento nell'espressione del mago e pareva aver incontrato pane per i suoi denti. Il professore era una persona complicata e interessante e lui l'aveva scelta nell'ampio ventaglio di scelta come colui che unico sarebbe stato capace di aiutarlo. Senza alcun dubbio non richiedeva grandissimi sforzi il primo obbiettivo dell'attività. A causa dei tempi stretti e degli impegni innumerevoli a scuola e fuori sarebbe stato costretto a rimandare l'inizio del progetto ai primi di Novembre. Da quanto poteva udire, il docente era una persona molto occupata e si dava alle più svariate idee. Ripercorrendo ciò che aveva detto non riusciva proprio a capire cos'avesse detto di così strano da non trovare l'approvazione nell'altro. Probabilmente si trattava di punti di vista, dopotutto ognuno sulla faccia della terra seguiva la sua strada e fabbricava le sue idee come fa la divinità nel plasmare la materia inerte. Non ci poteva fare nulla, ormai aveva parlato e tutto era fatto. Ora che aveva raggiunto l'approvazione dell'uomo e la sua parola di una collaborazione appena l'idea sarebbe fiorita da lì a poche settimane non restava che concludere il discorso e cambiare argomento. Iglif era giunto al suo ufficio per due ragioni, la prima l'aveva illustrata ampiamente, la seconda trattava di tutt'altro tema. Il reparto proibito della biblioteca. In un primo momento aveva deciso di lasciar perdere la discussione ulteriore ma ora che si trovava solo a parlare con il professore non avrebbe potuto che sfruttare il momento e cogliere al volo l'occasione. Erano ormai trascorsi dei buoni quaranta minuti, a parer suo, dunque non voleva mandarla per le lunghe. Perevell avrebbe avuto di certo di meglio da fare, idem il prefetto e senza alcun dubbio entrambi avrebbero dovuto a minuti entrare nelle aule a lezione.
-La ringrazio allora, professore. Spero che l'idea cresca e raggiunga le opinioni altrui nel migliore dei modi. La cosa sarebbe stabilita per i primi di Novembre, comunque sia le saranno recapitati gufi in anticipo.
Tornando al motivo della mia visita. Ci sarebbe un'altra questione. Sono venuto qua da lei anche per parlare della Biblioteca. Ecco..la mia domanda è: lei potrebbe concedermi il permesso per accedere al reparto proibito della biblioteca della scuola?-
Era sicuro e deciso. Si stava facendo tardi e il tempo volava, da lì a poco sarebbe venuta l'ora di piazzarsi su uno scomodo banco a seguire la quarta lezione di Pozioni. Si sfregò il naso. -Le chiedo gentilmente il suo permesso perchè vorrei ampliare la mia conoscenza in incantesimi che in un futuro prossimo possano aiutarmi nella mia carriera. I miei propositi sono buoni ovviamente, tutto sarebbe collegato a degli apprendimenti mirati nelle sale del quarto piano.-
Lasciò il discorso in sospeso, non attendeva altro che la sua decisione per poi lasciare libero il mago e dedicarsi ad altri problemi.
 
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view post Posted on 10/10/2010, 22:03
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Scopro Talenti, Risolvo Problemi

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Ecco, già si palesava una data, i primi di novembre. Ce l'avrebbe fatta, Novembre era un mese relativamente tranquillo, certo meglio che non Dicembre. Del resto il giovane doveva già avere qualche idea, ed aveva già intuito di doverglielo ricordare, il che non era molto, ma già qualcosa. Certo, come pretendere che si ricordasse di tutto? In fondo era abbastanza improbabile, era già vecchio a sufficienza, senza troppi problemi.
Ed ecco, ovviamente, che subentrava la seconda faccenda, quel maledetto reparto proibito. Sempre tutti dentro lì, chiusi, ad apprendere qualcosa che era giustamente proibito. Il giovane grifondoro non faceva eccezione, colto in castagna come tutti gli altri! Andavano così le cose, e tante grazie. Sorrise, annuendo, si poteva anche fare volendo. Ma cosa cercava?


Ottimo, semplicemente splendido, direi che Novembre possa andar bene, non ho ancora impegni particolari, ed è già qualcosa. Giustamente anche lei vorrebbe fare una visita al reparto, lo trovo comprensibile. Ma le domando perchè, e cosa vorrebbe apprendere in particolare. Non posso certo firmarle una pergamena bianca, non trova? Che poi sia prefetto mi lascia ben sperare, ma la firma resta mia.

Se anche solo avessero recepito meno del 7% in più di quanto veniva rivelato a lezione, rapidamente le richieste per la Biblioteca sarebbero crollate del 70%! Ovviamente nessuno badava mai a quanto voci monotone e stentoree predicavano, dalle loro alte cattedre.

 
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Iglif Bogart
view post Posted on 16/10/2010, 20:11






Il guardare con cipiglio di qualche intervento prima era mutato in un certo senso di amenità nell'espressione del docente. Tutto era accaduto nel giro di pochi secondi e già Iglif si sorprendeva sul come l'uomo che sedeva di fronte a lui avesse cambiato umore ad una velocità eccezionale. Lui sorrise alla reazione dell'altro, finalmente un po' di ilarità nella discussione, era certo che l'altro nel profondo, o forse anche più spesso di quanto pareva, dimorava un buon senso d'umorismo. Dopotutto stando a contatto con i giovani chiunque sarebbe divenuto più accogliente e piacevole perchè lo spirito degli studenti infonde il giusto compromesso per una vita nel segno della stabilità morale ma anche un certo senso di spensieratezza che è necessario nel vivere quotidiano. Era legittima e piuttosto prevedibile la domanda del mago. Si aspettava forse che Iglif con il permesso avrebbe trasformato la biblioteca in una piscina oppure trasfigurato il guardiano in una pianta grassa? In effetti avrebbe potuto esistere una lontana possibilità. Sorrise riflettendo sul da dirsi. Per Dioniso tutto era stato programmato e stabilito e perciò era felice e non vedeva l'ora di cominciare. Ora toccava alla seconda questione che era stata appena accolta con un po' più di diffidenza, fra l'altro prevedibile, rispetto alla prima.
-Sicuro, ha giustamente l'obbligo di sapere, o meglio la necessità, per quale motivo vorrei accedere al reparto proibito del quarto piano. In sostanza sono curioso di conoscere i segreti dell'arte teatrale legata all'esoterismo umano e magico. So per gli insegnamenti dei miei genitori di tali discipline nascoste e documentandomi accuratamente potrei preparare qualche cenno ad ogni branca nel corso del primo incontro della Compagnia.- Il respiro era affannato, forse perchè non aveva stoppato la voce per prendere il respiro. -Ovviamente non è tutto, nel sapere contenuto fra i manuali del reparto proibito sono contenuti particolari incantesimi che mi interesserebbe padroneggiare per puro interesse conoscitivo.-
 
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view post Posted on 20/10/2010, 20:06
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Ascoltò pensieroso l'evolversi del discorso del giovane Prefetto, di fatto stava girando intorno alla cosa, senza volerla dire. Non gli erano mai piaciuti giochetti del genere, che erano sua unica prerogativa, ma non poteva nemmeno fare la parte di Mefistofele. Il reparto proibito, per teatro? C'era qualcosa che non gli tornava, possibile? Voleva darsi all'esoterismo, pratiche arcane, pericolose, ormai poco seguite, ma cosa in particolare?
Era come affermare di voler un foglio di carta, e fiondarsi in una cartiera, come ne sarebbe uscito? E con cosa? Fatto stava che doveva firmare un permesso, indicativamente doveva pur far sapere alla Bibliotecaria a cosa autorizzava il giovane studente. Ed il tempo correva avanti, tiranno come non mai, c'era ancora tempo di tergiversare? Ovviamente si appellava all'interesse accademico, l'avevano capito, le voci giravano in fretta.


Capisco, eppure Signor Bogart temo dovrà essere più preciso, ho una pergamena da firmare, e non posso certo lasciarla in bianco, penso capirà. Se vuole approfondire certi aspetti delle dottrine esoteriche non vedo perchè negarglielo, ma temo mi serva qualcosa di più che non vaghe intenzioni. Cosa vuole dal reparto proibito?

Un parlar piano, erano ormai in chiaro?

 
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Iglif Bogart
view post Posted on 23/10/2010, 23:14




Osservò pacato il fare del docente, era convinto che le sue parole girassero attorno alla questione? Forse era vero, però, dopotutto lui sapeva veramente a cosa sarebbe stato utile un permesso per il Reparto Proibito? In realtà no. Fra una conoscenza e una raccomandazione era riuscito ad avere qualche informazione in più sulla conoscenza racchiusa in quelle aule della scuola e fra idea e esitazione aveva titubato a lungo prima di giungere alla richiesta di un permesso. Qualche cosa di sicuro però c'era e con ciò avrebbe cominciato a Conoscere.
-Per prima cosa vorrei imparare l'incanto "Fattoriam" poi mi piacerebbe approfondire il discorso fatto a storia sulle Sibille Cumane che trovo estremamente affascinante, in seguito comunque non credo avrò bisogno di accedere ancora al Reparto eccetto per lo studio sul teatro.-
Fece un po' titubante, era un po' intimidito dal comportamento del mago. Lo metteva in soggezione, non che avesse qualcosa da nascondere o chissà che, però discutere su di un'intenzione già pianificata e organizzata ancora prima che fosse tale non lo metteva certo in buone condizioni. Tuttavia aveva esordito un po' genericamente da una parte e dall'altra aveva detto la pura verità. L'incanto Fattoriam era parte del programma che aveva già inserito nella bozza di Dioniso e quindi voleva apprenderlo per padroneggiarlo al meglio prima dell'incontro con la compagnia nascitura. Osservava la reazione del professore, l'uomo era un personaggio molto particolare. Forse non l'avrebbe mai capito per bene, ma dopotutto un po' tutti erano tali. Voleva esser chiaro con il professore ma la domanda l'aveva messo un pochino in difficoltà.
-Le mie intenzioni sono delle più buone, Signore. Tuttavia al momento non saprei bene dirle quale sarebbe la prima cosa che farei con un permesso al "Reparto Proibito della biblioteca di Hogwarts", è sicuro però che non fionderei come su di una preda con l'acqua alla gola di sapere. Può fidarsi, poi sta a lei firmare quel documento.-
Era stato franco e alquanto schietto, basta con i giri di parole. Non poteva fornire una lista al momento, solo qualche spunto. A breve i due presenti nella sala avrebbero collaborato al nuovo progetto di teatro dunque la fiducia sarebbe stata la base di una buona cooperazione. Era quasi venuta l'ora di andare a lezione, l'aspettava Divinazione alla Torre di Corvonero e doveva affrettarsi quindi attendeva la decisione dell'uomo per poi alzarsi e volatilizzarsi.
 
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16 replies since 4/8/2010, 23:11   174 views
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