Yoruichi |
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| Testa. Il destino aveva scelto di nuovo, per loro. La bacchetta che aveva spento per maneggiare lo zellino si riaccese al flebile - Lumos - che la ragazza mormorò. La moneta di rame risuonò quando la fece cadere nel borsello insieme alle poche altre che si era portata con sé. - Avanti, proseguiamo. - disse, più rivolta a se stessa che agli altri. - Buona fortuna, ragazzi. Grazie, Niko. - Era poco più tranquilla, ora che con James c'era qualcun'altro. Il freddo non le piaceva, il buio ancora meno. Non si azzardava ad eseguire un Lumos Solem. Sarebbe stato certamente più potente e forse avrebbe riscaldato i cuori di tutti; ma come prevedere quali creature la luce avrebbe potuto risvegliare? Terribili, forse. Dormienti da millenni in quella grotta dimenticata dall'Astro sotto le macerie dell'antica Troia. No, no. Era inutile rischiare di scatenare contro di loro l'ira dei numi; così si accontentò della poca luce prodotta dalle bacchette e proseguì, stando attenta al suolo sotto i suoi piedi. Poteva esserci qualsiasi cosa lì in giro; in agguato o in attesa di essere scoperta. Dopo aver mosso qualche passo si pietrificò: una piccola scintilla, poco più piccola della lucerna sulla sua bacchetta, si era accesa nella sua mente. - Forse ho un'idea...Quali erano gli oggetti richiesti dal professore? - tirò fuori dalla sacca un pezzetto di pergamena su cui, in fretta e furia, aveva annotato qualche appunto lasciatole dal capocasa tassorosso. - Un Peplo cremisi, un libro, un pezzo bianco di una scacchiera, ed una statuetta. - si fermò a riflettere: - Che diavolo è un Peplo? - chiese rivolta a Vale e al serpeverde che se ne stava troppo per i fatti suoi, per i suoi gusti.
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