Hangover, [Ruolata libera]

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Renfred Runcorn
view post Posted on 3/12/2010, 10:35




Dling dlong. La figura che entra nel pub, passo malfermo e lento, sembra quasi essere stata dipinta dalla stessa mano tremolante che ha tratteggiato i contorni della locanda: vi si adatta alla perfezione, l'ennesimo pezzo di quel puzzle puzzolente. Il pastrano nero che gli cade sulle spalle ampie sfiora quasi terra, confondendosi con la sporcizia che lo circonda; quanto a ciò che vi sta dentro - un omaccione alto quasi due metri, calvo e con una barba da far invidia a Capitan Barbanera - sembra essere non proprio del tutto in sé. Sarà la palpebra un po' calata, sarà la piega storta della bocca, sarà quel passo malfermo di cui dicevamo: insomma, sembra proprio sbronzo.

Riflettendo sulla propria condizione, l'uomo svicola fra qualche tavolino con fatica, schiantandosi quindi su una sedia ad un tavolo in angolo: un crack sonoro che spezza l'atmosfera del pub. Appoggiando i gomiti sul legno, si prende la testa fra le mani, gemendo appena: sembra sbronzo, ma non lo è. In effetti lo è stato per le ultime otto ore; adesso patisce l'inevitabile ricompensa dei gaudenti: il malessere del doposbornia.
Rialzando lo sguardo scuote appena la testa, mentre una mano fruga in tasche oscure e recondite del soprabito, cavandone fuori un pacchetto di tabacco, filtri, cartine e la bacchetta. Un paio di rapide mosse ed ecco rollata la sigaretta; un gesto vago con il suo amato legno di Betulla per accenderla, e già il fumo denso e acre si sparge attorno a lui.
Tirando un paio di boccate si appoggia allo schienale, accennando con un dito a ciò che spera sia un cameriere e mormorando il proprio ordine:


« Whisky Incendiario. Doppio. »

 
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jè~
view post Posted on 3/12/2010, 14:16




Giornata tranquilla, al solito, era l'unica fortuna di lavorare in un pub di seconda scelta. Beh, aggiungendo anche che i clienti erano sempre strambi e interessanti, non i classici ometti d'affari che si potevano incontrare in luoghi più raffinati. Jessica se ne stava al bancone, giocherellando distrattamente con un blocco note di pergamena che utilizzava per le ordinazioni. La sua attenzione venne catturata dal campanello della porta e di una figura completamente avvolta in un lungo mantello che entrava nel locale e prendeva posto ad un tavolo al buio. Non ci fece caso, oramai non si impressionava più per il vestiario stravagante anche per essere un mago delle persone che frequentavano quelle quattro polverose mura. Come al solito si trascinò con tranquillità tra i tavolini scricchiolanti del locale, in direzione del nuovo cliente da servire: aveva imparato che le persone potevano essere abbastanza impazienti. Piuma d'oca posizionata sul blocco e stregata opportunamente con un Autoscribo, ma non fece nemmeno tempo ad avvicinarsi che il signore le commissionò ciò che voleva. Meglio. Annuì mestamente e tornò sui suoi passi, fino a scavalcare nuovamente il bancone. Richiamò a se con movimenti annoiati di bacchetta un bicchiere e la bottiglia in questione e si accinse a esaudire le richieste del nuovo cliente. Poggiò il bicchiere su un vassoio insieme ad una pergamena con il conto (7 falci) e si accinse a dirigersi nuovamente verso l'uomo, che si era rollato una sigaretta. "A lei, signore" disse solamente, poggiando il tutto davanti agli occhi dell'uomo, per poi rifugiarsi dietro al bancone.
 
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view post Posted on 6/12/2010, 21:59
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A_STARA_STARA_STARA_STARA_STARA_STAR

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L'ora di cena ad Hogwarts era passata già da un pezzo e Caroline aveva deciso, per la prima volta da quando Camille era partita, di mettere la prudenza da parte e concedersi un giro per le vie di Hogsmeade. In fondo, al castello c'erano Emily ed Albus e James e Thresy erano abbastanza assennati da tenere tutti fuori dai guai...almeno era quello che sperava. SI era infagottata per bene, messa un maglione pesante e un paio di pantaloni lunghi, lasciando i capelli sciolti sulle spalle. Hogsmeade a quell'ora, in quella stagione sembrava ancora più magica di quanto non fosse in realtà e la neve caduta nei giorni precedenti aveva contribuito a rendere il paesaggio ancora più fiabesco. Le insegne dei negozi erano illuminate, molti stavano chiudendo. Ma ce n'era uno che tutto sembrava tranne che in chiusura: una bettola da cui provenivano suoni attutiti e la cui insegna rappresentava la testa di un cinghiale sgozzato "Testa di Porco" lesse sull'insegna. C'era passata davanti un sacco di volte, ma aveva sempre deciso di passare oltre: quella volta non sarebbe stato così, decise in un attimo. Era proprio curiosa di vedere quell'ambiente e se le cose si fossero messe male...aveva òa sua fidata bacchetta..e non era diventata insegnante di Difesa solo per la parentela che la legava a Milla, dopotutto. In quegli anni si era meritata il suo posto, al di là della parentela..e lo avrebbe dimostrato, se fosse servito.
Entrò nel locale osservando l'ambiente: lo sguardo le cadde su Jessica, al sua caposcuola, quasi nascosta dietro il bancone e sui decisamente pochji avventori della locanda. Bene, aveva scelto la serata giusta, decisamente. Si avvicinò al bancone, salutando Jessica

-Ciao. Un Idromele, per favore.- le chiese, sapendo che la consumazione era d'obbligo. Scelse un tavolino appartato, da cui, sperava, avrebbe potuto osservare gli altri senza essere vista. Lo sguardo le cadde su un uomo che stava giusto finendo di fabbricarsi una sigaretta con la magia. Era quella la clientela tipo di quel locale? Ma come le era venuto in mente di andare fin lì? E soprattutto come poteva, una ragazzina come Jessica, reggere un lavoro in un posto del genere?
 
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Renfred Runcorn
view post Posted on 6/12/2010, 22:17




Il buon Renfred, troppo intento a domandarsi cosa ci sia sul fondo di quel doppio Whiskey (e dunque profondamente impegnato a svuotare il bicchiere per scoprirlo), inizialmente non nota l'ingresso della donna; non fosse così preso dal vizio, avrebbe riconosciuto al volo il pesce fuor d'acqua che lei sembra essere nel posto. E' solo quando lo sguardo di lei si posa sulla sua pelata, che il sesto senso comincia a ronzargli nelle orecchie.
Prima, ovviamente, si fa un bel sorso di Whiskey. Poi dà retta alle precognizioni: alzando lo sguardo incrocia quello della donna, tutt'altro che lusinghiero. Non c'è che dire, la signorina è proprio fuori posto alla Testa di Porco: non fosse per l'aria con cui squadra Runcorn, basterebbe l'atteggiamento del suo corpo per suggerirlo. Se non fosse già così zeppo di etanolo probabilmente noterebbe anche altri dettagli, ma le sue doti osservative si chiudono lì. Risponde allo sguardo di lei con un'espressione impassibile: si limita a dare l'ultimo tiro di sigaretta, spegnendola con distrazione sul tavolo (e bruciacchiandolo anche un po'). Quindi afferra il bicchiere, alzandolo in un brindisi in direzione della donna e stendendo un sorriso un po' beffardo sul volto: un ultimo sorso, per scoprire che sul fondo del bicchiere non c'è niente.


« Uhm.. Sarà il caso di prendere un altro. »


Borbotta fra sé e sé, rovistandosi in una tasca del mantello. Per realizzare che non ha con sé nemmeno un galeone bucato. Ohi ohi.
 
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jè~
view post Posted on 6/12/2010, 23:48




Presto l'odore aromatico del tabacco si mischiò agli altri odori, tra cui quelli di sostanze erbacee illegali e non, su cui Jessica si guardò bene dall'indagare... Rischiava di farsi scagliare un Anatema che Uccide se si fosse impicciata troppo e forse per quello il lavoro alla Testa di Porco era adatto per la sua personalità schiva: amava farsi i cavoli propri. Non aveva tempo, né voglia e né tantomeno curiosità per impicciarsi di affari loschi o del genere di clientela poco raccomandabile che girovagava per i sobborghi di Hogsmeade. Faceva finta di non vedere, entro i limiti della legalità certo, e ringraziava Merlino di avere un posto che gli permettesse un guadagno costante e discreto. Il campanello affisso all'entrata risuonò ancora e Jessica si preparò a servire l'ennesimo mago incappucciato e invece, con sua grande sorpresa vide entrare una figura alta e longilinea, decisamente familiare. Inclinò il capo di sorpresa e un sorriso le si allargò sulle labbra, mentre Caroline avanzava verso il bancone e la salutava ordinando una consumazione. "Buonasera professoressa Dalton!" la salutò entusiasta, affaccendandosi a recuperare un bicchiere pulito. "Glielo porto subito al tavolo!" In breve tempo, con l'utilizzo dell'incantesimo di Appello che oramai padroneggiava discretamente preparò il calice di Idromele per la sua insegnante, adagiando il tutto su di un vassoio. Frugò per il disordine vicino alla cassa e dopo un frenetico cercare trovò una pergamena pulita su cui annotò il conto (5 falci), come al solito. Si affrettò a portarle la consumazione, raggiungendola al tavolo nell'ombra che aveva scelto. "In cerca di tranquillità?" chiese poggiando il vassoio sotto gli occhi di Caroline e tergiversando per scambiare quatto chiacchiere.. Non le capitava spesso di trovare dei volti conosciuti tra quelle quattro polverose mura. Lo sguardo vagò per la sala e incrociò quello dell'altro cliente arrivato da poco (quello della sigaretta) che levava il calice a simulare un brindisi in direzione della professoressa. Sorrise mesta, abbassando lo sguardo sulla superficie ruvida del tavolo.
 
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view post Posted on 7/12/2010, 02:39
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A_STARA_STARA_STARA_STARA_STARA_STAR

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L'uomo ricambiò la sua occhiata sollevando il bicchiere in un brindisi silenzioso che le fece sollevare un sopracciglio: certo che ce n'era di gente strana, nel mondo..e da quando aveva scoperto l'esistenza del mondo magico ne incontrava anche di più... Pazienza, non era certo un problema suo, era semplice curiosità la sua. E l'uomo non sembrava poi curarsi così tanto di lei, quanto piuttosto, alla sua distruzione fisica e a quella degli oggetti che lo circondavano. Ne era una prova la sigaretta che, dopo essere stata fumata era stata spenta sul tavolino del locale, senza alcun riguardo per chi lavorava lì. Per fortuna quel locale non era suo, rifletté, o lo avrebbe sbattuto fuori a calci. Nel frattempo, Jessica le si era avvicinata, porgendole il conto e la sua bevanda. L' aveva osservata sussurrare degli incantesimi, un Accio, probabilmente..e l'altro non era riuscita proprio ad intuirlo da quella distanza ma non le interessava. Adesso Jessica le si era seduta davanti, facendole una domanda e manifestando l'intenzione di fermarsi a chiacchierare un po' con lei...e il suo lavoro? Gettò una veloce occhiata intorno, non c'era poi così tanta gente...
-Sì, ma in realtà ero anche curiosa..non ero mai entrata in questo posto e se devo dirti la verità..mi sto quasi pentendo di averlo fatto- aggiunse a bassa voce per non disturbare i pochi altri avventori presenti
 
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Renfred Runcorn
view post Posted on 8/12/2010, 20:24




Dopo essersi assicurato che no, proprio non ha nulla di ché pagare la consumazione, Renfred assume l'espressione più neutra ed indifferente che i suoi cinquant'anni di bevute non pagate gli hanno insegnato. Con quella espressione stampata in faccia si alza dal tavolo, barcollando più di quanto realmente non sia obbligato a fare verso il bagno.
Varcata la porta del gabinetto si assicura un'adeguata solitudine, quindi estrae dal pastrano la bacchetta e la punta verso di sé, mormorando una sola parola:


« Séocculto. »


Qualche minuto di attesa, quindi - silenziosamente - esce dal bagno. L'espressione indifferente gli rimane appiccicata alla faccia come un'asciugamano bagnato, anche se spera di non averne bisogno, mentre scivola con passo regolare verso l'uscita. Se tutto va bene, la sfangherà anche quella volta. Insomma, chi mai fa caso ad un vecchietto calvo e un po' sbronzo. No?
 
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jè~
view post Posted on 13/12/2010, 17:29




Jessica sorrise, in effetti i primi tempi in cui aveva lavorato alla testa di Porco come garzone era abbastanza timorosa. La clientela era vasta, variegata e soprattutto stramba... Non si poteva mai sapere cosa si celasse sotto un vecchio e tarlato mantello nero, lungo per tutto l'intero corpo.. Poteva essere un Mangiamorte? O un demone! Col tempo però le paranoie le erano passate e aveva imparato ad apprezzare i lati positivi di quel lavoro. Innanzi tutto i soldi, non erano molti ma le permettevano di togliersi qualche sfizio e poi si era riscoperta adorare quel posto tranquillo. Odiava la luce, ma nel pub c'era la penombra, in cui l'occhio umano meglio si abitua. "Non è così male come sembra" ridacchiò Jessica appoggiandosi al bordo del tavolo e lasciando vagare lo sguardo verso i tavolini nella semioscurità, su cui danzava una tetra candela. "Basta farci l'abitudine... E poi, odio la confusione" sorrise, pensando che mai avrebbe potuto lavorare in un locale affollato come i Tre Manici. Si considerava come affetta da una lieve forma di Demofobia, preferiva nettamente spazi aperti e poco densi che chiusi e affollati. E anche il rumore, un brusio di sottofondo quasi impercettibile era decisamente più sopportabile del chiasso di gente festosa. O forse stava trovando una miriade di giustificazioni a casaccio nella speranza di rendere più accogliente il suo pub? Non tutti erano come lei, e probabilmente ad un occhio esterno e poco abituato la Testa di Porco rimaneva una bettola di seconda mano e basta.
Notò il nuovo arrivato (decisamente un forestiero) alzarsi per andare ai servizi, probabilmente aveva bevuto troppo.
 
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view post Posted on 16/12/2010, 23:21
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A_STARA_STARA_STARA_STARA_STARA_STAR

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Il locale continuava ad essere poco affollato ma, a dire il vero, non se ne dispiaceva molto. Si era infilata lì dentro per semplice curiosità...e il fatto che non ci fossero molte persone contribuiva a migliorare la sua analisi, non molto positiva per la verità: era una bettola, tenuta male da chi la gestiva, i cui frequentatori non erano punto interessati ad entrare in un locale ben tenuto ma preferivano sbronzarsi o tenersi lontani dagli altri. Possibile che anche Jessica si stesse adattando ad un simile stile di vita? Non riusciva a ritenerlo possibile...eppure, sembrava proprio così. "Non è così male come sembra" quello fu il commento della sua caposcuola. Si morse il labbro inferiore per evitare di commentare: no, era peggio..almeno per quanto la riguardava. Quando da ragazzina aveva deciso di trovarsi un lavoro per mantenersi agli studi, aveva preferito decisamente una libreria...sempre lì ad Hogsmeade..ma una libreria, sicuramente più nelle sue corde di quanto lo sarebbe stato quella specie di bettola...ma decise di evitare di commentare
-Capisco- fu l'unico commento che le uscì. Poco dopo, lo sguardo di Jessica si spostò e involontariamente, Caroline ne seguì la traiettoria, individuando nuovamente l'uomo che si era alzato e si era diretto via. Pochi istanti dopo, lo vide passare nuovamente di fronte a loro, infilando la porta: ma non pagava? E Jessica lo permetteva? Sollevò un sopracciglio, incerta, rivolgendosi alla sua caposcuola:
-Ma...quell'uomo..non lo fai pagare?- chiese, indicando l'uomo che stava uscendo dal locale
 
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8 replies since 3/12/2010, 10:35   101 views
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