Praticamente un invito a nozze. Sorrise, divertito, il giovane non sapeva. E non voleva nemmeno ipotizzare, certo, forse iniziava anche a stancarsi. Che non avesse preventivato il tutto? In fondo finiva sempre così, i risultati erano anche spesso inaspettati. Il brio del gioco si manifestava anche in quei dettagli, uno sguardo, una parola. Un gioco di silenzi, e pensieri, un gioco sottile, e raffinato.
Il tempo avrebbe portato i suoi frutti, come era giusto che fosse del resto.
Avevano un ruolo entrambi, tutto stava nelle aspettative, e nelle previsioni. Il resto era improvvisazione.
Lui lo sapeva, il giovane forse non ancora.
Quanto terribile, e dannata fretta!
Haha! Ecco, vede? Penso sia qui che sbaglia, nel non sapere, lei dà per scontato, ciò che in realtà non lo è. Se la Storia fosse banale, temo passerei il mio tempo in altra maniera, c'è così tanto da fare, e così poco tempo per farlo. Ad ogni modo, i Quattro, la loro infanzia non è molto chiara, la Storia si commistiona alla Leggenda, ed è inutile cercare di capire ciò che sia vero, e ciò meno. Di fatto, è plausibile presupporre che i Quattro furono Allievi, ed Apprendisti di almeno due Stregoni, potenti e temuti del loro tempo. Già i Maestri erano probabilmente rivali, ed il contenzioso venne trasmesso ai due giovani Maghi, Serpeverde, e Grifondoro. Capisce?
Il punto sta proprio in questo Apprendistato, come ben saprà prima di loro, non esisteva Hogwarts, come non esistevano altre Accademie nel nostro senso del termine, semplicemente ci si affidava a Privati. Maghi e Stregoni di grande potere che accettavano di educare per bontà, o denaro dei giovani Apprendisti, cui tramandare il proprio sapere.
Si è mai chiesto a quanti anni morì, non so, Grifondoro?
Questi Apprendisti venivano seguiti personalmente dal Maestro, per anni ed anni, decenni, prima che potessero anche solo sperare in qualche incantesimo degno di nota, venivano selezionati rigorosamente, seguiti, banditi. Capisce?
Ma il problema sta proprio nell'età!
Aveva dibattuto a lungo della questione, Quattro libri non erano bastati, ne avrebbe pubblicato un Quinto, forse un Sesto, l'argomento era complesso, difficoltoso, ostico, di mera speculazione, basata sui dettagli, su riscontri storici.
La Magia non era mestiere per tutti, non ci si poteva illudere del contrario, ma molti non l'avevano mai capito.
Mio caro e giovane Corvonero, da me non sentirà penso mai discriminazioni in merito all'età, dal I al VII Anno, Colleghi Docenti, e Parlamentari, Giornalisti e Lord, siete più o meno tutti uguali. L'età anagrafica è forse la meno rilevante delle età, io parlo di maturazione, maturità se vuole. Lei è giovane, perchè è un Mago ancora immaturo, come è giusto che sia. Passerà Sette anni in questo Castello, crede che saranno utili? Saranno sufficienti? Sette vuole e deve restare solamente un simbolo, un potente senal, ma solo un simbolo.
io stesso non son molto più pronto di voi, più vecchio sì, ma non so quanto migliore.
Ad esempio, esattamente alle sue spalle, sull'ultimo scaffale della libreria, troneggia un libro, che acquistai qualche anno fa, in Oriente, a Samarcanda, di ritorno da un viaggio. Il titolo era promettente, e lo conoscevo solo per fama, un libro prezioso, che costò un capitale, ma son certo ne sia valsa la pena. Penso possa essere un Unicum del suo genere, una raccolta di Maledizioni Assire, Caldee, ed Azteche.
Bene, morale? Non son mai andato oltre la quarantesima pagina, non è ancora tempo.
Capisce cosa voglio dirle?