| Appena mise piede fuori dalla villa, Rowena si smaterializzo' diretta ad Hogsmede. Era una tiepida giornata, il sole stava tramontando all'orrizonte e il cielo iniziava lento ad oscurarsi. Non aveva tempo da perdere cosi', svoltato al primo angolo di strada dove non c'era nessuno, cerco' in se stessa la giusta concentrazione per trasformarsi in un corvo o per meglio dire NEL corvo: la creatura che aveva scelto di accuidire dentro se era qualcosa di diverso, un passero troppo cresciuto che si sente rapace quando non lo e', un carnivoro, un "mangia morte" per il suo cibarsi di carogne, un animale schivo, reietto eppure fedele alla sua comunita', che Rowena, aveva saputo addattare alla causa che seguiva oramai da anni. La concentrazione c'era, ora, bastava far altro che chiuder gli occhi, respirare a fondo e attendere che la sua figura si riducesse, che il naso si alungasse per diventare becco, che le mani si stendessero per costruire la struttura delle ali mentre queste, prendevano forma laddove c'erano le braccia. Zampe esili ma con artigli possenti laddove c'erano le gambe e l'unica cosa, che poteva segnare quel corpo di volatile era un riflesso verdastro all'interno dell'ala sinistra.
Se la trasformazione, non avesse subito problemi, avrebbe poi spiccato il volo, sollevandosi sopra i comignoli delle case.
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