La Spada, il Prescelto, il Destino.

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>Just<
view post Posted on 5/2/2011, 10:21




Non avevano avuto tempo di cambiarsi, di pulirsi, di riposarsi minimamente dopo l'immane fatica affrontata, dopo quell'accidentale (o forse no) avventura che aveva modificato irreversibilmente i loro destini.
I Tre, i Prescelti, camminavano per i corridoi del castello verso una meta precisa: l'ufficio del professor Peverell. Uno di essi, che sembrava leggermente più grande degli altri, aveva l'aria particolarmente ansiosa e attenta, e ogni qualvolta uno studente si avvicinava stringeva convulsamente le mani al petto come a dover proteggere qualcosa... ma cosa?
Giunsero dinanzi al portone di legno, in pochi minuti, e fu solo lì che il più grande dei Tre trasse finalmente dal mantello la spada, assicurandosi che nel corridoio non ci fosse nessuno.
Via libera?
Si, a quanto pareva.


- Perfetto, ragazzi, ci siamo. Vi devo pregare di lasciarmi parlare, almeno all'inizio, senza troppi interventi... è essenziale convincere il professore che non stiamo mentendo, e vista la storia che dobbiamo raccontare ciò è piuttosto difficile. Vi devo inoltre avvisare che se non dovesse accettare, probabilmente dovremmo.... fargli perdere la memoria. Spero non accada. Andiamo.-


Il Tassorosso, che si era voltato verso i due per parlare sottovoce, si girò nuovamente in direzione della porta.
Bussò tre volte, come di consueto, e attese.
Aveva una grande proposta, per un grande uomo come il professore...
Il Destino si compiva quel giorno.
 
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view post Posted on 5/2/2011, 11:11
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Scopro Talenti, Risolvo Problemi

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Era una bella giornata estiva, la finestra socchiusa, l'Anziano Docente vicino al caminetto, acceso, scoppiettante, intento a sfogliare un libro. Stava cercando qualcosa, che però tardava a venir fuori, insomma, un affronto inaudito! Era certo fosse in una decina massimo di libri, ed ormai ne aveva spulciati sette. Le possibilità si affievolivano, ma era certo la risposta al suo dubbio sarebbe emersa nelle ultime pagine del decimo, baciato dalla sorte. Era sempre così, inutile arrabbiarsi. C'era poco da fare, ma perchè prendersela? Era ormai quasi in vacanza, di lì a poche ore, forse qualche giorno, avrebbe lasciato il castello, aveva tutto il tempo che voleva.
Un giovane fanciullo, avvolto in una lunga tunica bianca, e purpurea, spolverava lesto ed allegro gli immensi scaffali della grande libreria a muro, pronto a cogliere le eventuali parole del vecchio. Un ragazzo di colore, egizio con ogni probabilità, la moda di qualche secolo prima, III secolo con ogni probabilità, ma eran dettagli, spolverava, svolgendo perfettamente quanto gli veniva chiesto. Si conoscevano da una vita. sonnacchiosa Minerva guardava fuori dalla finestra socchiusa, quasi volendo invitare il leggero venticello ad entrare, l'aria del lontano Nord.
Sussultò, alzando la testa di scatto, al primo dei tre colpi, qualcuno lo cercava. Chi era?
Non un problema, per tutti i Numi!
Il giovane si fece avanti di qualche passo, raggiungendo la porta, ed aprendola verso l'interno.
Tre piccoli fanciulli, fuori dalla portata del Docente, sostavano in attesa nel corridoio, reduci da una qualche maratona, solite perdite di tempo giovanili. Il primo reggeva qualcosa di... insolito, ma lavorando lì se n'era ormai fatto una ragione anche lui.


Prego signori, il Professore vi aspetta.

SI fece di lato, lasciando lo spazio per passare dall'ampia arcata, trattenendo la pesante porta di quercia.
Di cosa avrebbero discusso?



SPOILER (click to view)
Vi stavo aspettando... Xd
Avendo iniziato ad Agosto, ho immaginato fosse estate... U.u

 
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Vale de ts
view post Posted on 5/2/2011, 11:35




Seguiva Random come un cagnolino, correndo ad una certa velocità. Così com'avevano affrontato l'avventura, eccoli lì, davanti all'ufficio del Professore prescelto per ascoltare la loro storia. Fermi lì, Random sguainò la spada, accertandosi di essere solo con i due ragazzi.
Era semplice: dovevano lasciarlo parlare, avrebbe fatto tutto lui. Facile la cosa, tenere la bocca chiusa, convincere il Professore della veridicità della faccenda.
Non era, tuttavia, sicuro di aver inteso l'ultima parte della frase... quella del cancellargli la memoria. Sarebbe stato difficile, era un mago molto più esperto di loro, seppur in tre, stanchi e doloranti.
Ma forse non doveva nemmeno pensarci, perché non avrebbe dovuto creder loro?
*Andiamo*
L'avrebbe scoperto di lì a poco. Una voce al di là della porta li invitò ad entrare, e aspettando che il Tasso lo facesse per primo, si preparò.... sarebbe stata dura ricordare tutto, nonostante fosse successo poco prima di allora.
 
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ghost…
view post Posted on 6/2/2011, 18:01




Una visita. Parole, parole e ancora parole. Non aveva voglia. Ma non solo di incontrare qualcuno, ma anche solo di quello che stavano facendo. Non voleva fare niente. Per di più in quell'occasione avrebbero dovuto ricordare tutto quello che gli era capitato. Già, ma per descriverlo brevemente potevano usare solo una parola: casino!
La giovane corvonero, ferma insieme ai suoi due compagni di "avventura" di fronte alla porta del professor Peverell, si sistemò un po' i vestiti che indossava, riordinò i capelli dietro ribelli e ancor più disastrati dopo gli avvenimenti nella foresta. Gesti semplici, forse inutili, ma alla fin fine era un modo come un altro per calmarsi. Si, era agitata. Ma perchè?
Paura di non esser creduta? Paura di aver fatto tanto per niente? Paura di essere presa per pazza?
Si, e anche molta. Ma se non provavano a raccontare il tutto a un adulto non sarebbero mai arrivati da nessuna parte. Era giunto semplicemente il tempo della verità. Che cosa gli avrebbe mostrato?
Il tassorosso bussò, il professore aprì. Era pronta?
No, ma ormai era lì. Aspettò che il giovane tassorosso entrasse, poi l'avrebbe seguito. Lui aveva la spada, lui aveva deciso quell'incontro, lui avrebbe parlato. Lui avrebbe fatto tutto.
 
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>Just<
view post Posted on 7/2/2011, 17:35




Il ragazzo si sarebbe aspettato di vedere la faccia del professor Peverell, e invece si trovò davanti un ragazzetto di colore avvolto in strane vesti, che lo invitava ad entrare.
Lo squadrò per un attimo con la bocca leggermente aperta, quindi annuì e fatto un ultimo cenno ai due compagni, entrò tenendo il fodero della spada di fianco.
*Il professore ci aspettava? Che sapesse...*
No, non era possibile.
Il professore poteva anche essere un gran mago, saggio e potente, ma non poteva certo arrivare a prevedere il futuro... o no?
Il giovane Tassorosso si guardò attorno, guardando brevemente la stanza prima di entrare, facendo saettare lo sguardo dalla libreria fino alla fenice, e dalla fenice al professore.
Abbozzò un inchino e venne avanti, mettendosi di fronte alla scrivania ma senza sedersi.
No, non era il momento di stare comodi.


- Buongiorno, professore. Vogliate scusare i nostri abiti, sicuramente poco adatti alla situazione, ma non potevamo fare altrimenti...-


Disse abbassando lo sguardo sulla veste nera, strappata la dove le corde avevano fatto più pressione.
Anche i suoi compagni non erano messi proprio bene, a dirla tutta... ma pazienza.
Avrebbe aspettato che i due fossero entrati per riprendere a parlare e spiegare il motivo della visita... sempre che visita si potesse chiamare.
 
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Vale de ts
view post Posted on 7/2/2011, 19:54




Invece che il Professore, o un incantesimo, ad aprire la porta fu un ragazzo, forse nemmeno più grande di loro. Forse era già informato dell'avventura, se così poteva essere definita, che avevano vissuto, ma a pensarci, per quanto potente fosse, non credeva che possedesse l'abilità di leggere le biforcate vie del futuro.
Seguì Random dentro all'ufficio, e si fermò dietro di lui quando fece scorrere lo sguardo dalla fenice di proprietà del Professore, all'uomo stesso.
Continuò leggermente la camminata, alle spalle del Tassorosso, che accennò un inchino, imitato da Valerio. Si portò al fianco del suo compagno, che esordì scusandosi per l'abbigliamento poco consono. A guardarsi, Valerio non era messo molto meglio rispetto a Random. In alcuni punti il completo era strappato, ed era per gran parte coperto di terra, con sprazzi vivaci d'erba. Avrebbe dovuto dargli una bella pulita, nel Dormitorio.

"Buongiorno Professor Peverell!"
Non vide il bisogno di scusarsi dei propri abiti, l'aveva già fatto Random parlando al plurale.
Bene, lì in piedi, tra non poco avrebbero iniziato a raccontare la movimentata giornata che avevano vissuto, e che sperava di non dover mai più vivere.
 
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ghost…
view post Posted on 10/2/2011, 18:44




Jennifer seguì il giovane tassorosso e il compagno grifondoro all'interno della stanza. Troppa formalità, le stava facendo venire il voltastomaco. E poi si sentiva un po' a disagio lì dentro. Forse per il fatto di essere nell'ufficio di un professore con cui aveva parlato raramente, forse perchè non le piaceva il fatto di non poter far nulla, o forse, molto più semplicemente, perchè quello era un giorno in cui tutto stava andando abbastanza storto, tutto stava diventando troppo pesante per lei. Certo, non era sola, ma c'era qualcosa che non le quadrava. Si sentiva strana.
Fece un respiro profondo, misto quasi a un sospiro. Guardò il professore e lo salutò con un semplice "Buongiorno", quasi accennato. Altro non aveva da dire o da aggiungere.
Abbassò lo sguardo, un po' per vedere i suoi vestiti, malconci dopo l'avventura, dopo che il giovane tassorosso, capetto dello pseudo-gruppo, l'aveva fatto notare; un po' li abbassò semplicemente perchè non aveva voglia di guardare negli occhi le persone. La visione di quell'uomo che le scagliava contro una maledizione senza perdono era ancora viva nella usa mente e vedere un adulto non migliorava certo la situazione. Certo, si poteva fidare, era un professore... No, non poteva basarsi su così poco per dare fiducia a una persona. Doveva conoscerla e poi avrebbe potuto concedergliela.
Stanca, era semplicemente stanca.
Si sistemò i capelli dietro l'orecchio sinistro e poi prese una ciocca e iniziò ad esaminarla, aspettando che tutto ciò finisse il più velocemente possibile.
 
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view post Posted on 10/2/2011, 21:50
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Il giovane presunto assistente scomparve, dietro una porta, silenziosamente, mentre ancora i giovani ospiti parlavano. Apparvero tre comode poltroncine, dall'altro lato del caminetto, mentre l'anziano Docente sorrideva benevolo ai tre giovani fanciulli. Non conosceva la terza giovane ospite, se non di vista, ma non era un gran problema. La domanda più scontata era piuttosto cosa spingesse un Tassorosso, un Grifondoro, ed una Corvonero, reduci dalla foresta proibita, armati di una sorta di presunta di spada, nel suo ufficio. Era giugno, presto sarebbero tornati a casa, pochi giorni, cos'erano riusciti a combinare? Insomma, qualcosa di inadeguato, qualcosa di strano.
Minerva osservava sonnacchiosa la scena, ed il fuoco crepitava soave, in sottofondo, con quella che sembrava un'arpa. Aspettava, o l'avrebbe fatto cercare, il giovane Tassorosso, in fondo i tempi erano maturi.


Prego signori, accomodatevi, non aspettavo certo una compagnia così ben assortita, ma non posso certo lamentarmi, adoro avere ospiti. Prego, prego, signorina Delabomber, è un piacere vederla fuori dall'Aula.
A dir la verità attendevo il signor Crowell, ho una busta per lui, è lì sulla scrivania, non può sbagliare, la prenda.
Vi assicuro essere una questione veramente di pochi minuti, poi potrete sottopormi il vostro problema, alquanto affilato per quanto ne capisco. Prego, accomodatevi.


Effettivamente sulla Scrivania, in mezzo ad un mare di carte, una busta voluminosa, spigolosa, attendeva, in attesa del legittimo destinatario, non poteva sbagliare. Chiuse il grosso tomo, depositandoselo in grembo.
Cosa li spingeva lì?
Cosa ci facevano lì, con una spada?
Se l'aspettava Crowell?


 
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>Just<
view post Posted on 10/2/2011, 22:03




Random osservò le sedie comparse istantaneamente davanti al caminetto, e malgrado l'enorme stanchezza che lo attanagliava il suo cervellino gli fece capire che erano per loro.
Si sedette sulla mormida poltroncina, ponendo la spada al suo fiancoi... era decisamente comoda, e gli faceva venire un gran sonno... ma non poteva certo addormentarsi così, in mezzo all'ufficio del professore!
Inoltre, gli pareva di capire che qualcosa lo aspettava, in quella sala...
Una busta. E per cosa? Posta non ne aveva mai ricevuta, se si escludeva la Gazzetta del Profeta... e allora cosa poteva essere? Guardò il professore con sguardo stanco e interrogativo, e solo dopo qualche secondo si decise a protendersi verso il tavolo e afferrare la voluminosa busta.
Recava impresso il sigillo di Hogwarts: un rapace, un leone, un tasso e una serpe rampanti.
Dunque era una lettera della scuola... era forse stato espulso?
Lo avevano scoperto a parlare con Rowena, o forse l'avevano visto entrare nella foresta proibita... o forse si stava preoccupando inutilmente. Guardò nuovamente il professore con aria incuriosita, e infine si decise a passare un dito sotto il bordo della busta, aprendola.
Cosa ci poteva essere dentro?
 
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Vale de ts
view post Posted on 10/2/2011, 22:25




L'affabile Professore li attendeva all'interno dell'ufficio, e diede loro il benvenuto, stanchi com'erano.
Alla vista di tre comode poltrone, Valerio tirò un sospiro di sollievo, aveva proprio bisogno di riposarsi un po', o sarebbe crollato durante la conversazione che sarebbe avvenuta di lì a poco.
Tuttavia prima di darle inizio, il Professore chiese loro un attimo per dare una busta a Random.
Era forse una lettera d'espulsione? Stare nella Foresta era proibito, e se la busta avesse contenuto un ordine di abbandono di Hogwarts, forse avrebbero seguito la stessa sorte anche lui e Jennifer.
C'era solo da sperare che quella lettera fosse piena di congratulazioni per l'impegno che aveva distinto il Tassorosso quell'anno, e così sperava, ma sarebbero stati a vedere.
In fondo il Grifondoro non avrebbe dovuto fare molto, se non annuire quando gliel'avrebbero chiesto. E forse era un bene, perché aveva davvero bisogno di riposarsi, ma lo doveva fare anche Random, per cui avrebbe partecipato aggiungendo qualcosa, qualora mancasse di dire qualcosa, anche per il semplice motivo che aveva bisogno di rendere partecipe qualcuno, chiunque egli fosse, di ciò che aveva visto e sentito, e il Professore sembrava una persona capace di capirlo.
 
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ghost…
view post Posted on 13/2/2011, 11:56




Bla bla bla. Ecco che si iniziava con le parole. Pff... Che perdita di tempo.
Perchè mai il professore li stava già aspettando? Cosa sapeva delle loro avventure? O il motivo era un altro? La ragazza alzò un sopraciglio, stupita dalla situazione. Si voltò verso l'uomo e rispose:

-Il piacere è anche il mio professore.-
*...o almeno spero...*
Pensò la ragazza. Già, lo sperava, perchè non voleva che tutto il loro lavoro andasse in fumo, come un arrosto cotto troppo tempo nel forno. Si avvicinò a una delle poltrone che il mago aveva fatto apparire e si adagiò comodamente, osservando la scena che si svolgeva di fronte ai suoi occhi. Una busta. E anche bella piena da quanto poteva vedere. Le ricordava la busta che aveva ricevuto Jane alla festa in sala comune per la vittoria di Corvonero. Quella volta conteneva la spilla per la caposcuola, che il motivo fosse simile? L'avrebbe scoperto a breve.
 
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view post Posted on 13/2/2011, 14:56
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Il giovane Tassorosso non sembrava aver idea, tanto meglio in fondo, le sorprese comunque si volesse intenderle non erano brutte cose, spazzavano via la consuetudine, sino a quando la mente non riusciva a riadattarsi, a trovare un nuovo equilibrio. La busta era pesante, piena, aveva già spezzato il sigillo di ceralacca, gli sorrise allegro. Conteneva una serie di pergamene dall'aria alquanto ufficiale, ed una spilla con una "P" assai chiara.
Infine, era stato nominato Prefetto, nonostante le discussioni infinite, ce l'avevano fatta.
Avrebbe accettato?
Quella era la domanda.
Gli altri due giovani presero posto, in attesa del loro momento.
In fondo, era davvero una questione di pochi minuti. Forse a differenza della loro faccenda, cosa ci facevano reduci dalla foresta, con una spada? La domanda era pressante, ma prima avrebbe assolto il suo dovere.


Ottimo, apra la busta, e mi dica se è pronta?
In fondo, ritengo di potermi fidare di lei, nonostante tutto.


Cosa avrebbe risposto?
Era quella domanda pressante.


 
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>Just<
view post Posted on 14/2/2011, 17:39




Infine, il contenuto della busta era stato rivelato.
Fogli, fogli, ancora fogli... e una spilla.
Il ragazzo la prese in mano con aria stranita, e potè vedere che sopra di essa vi era un'enorme "P".
"P" come "Prefetto"...
No, no, ci doveva essere un errore.
Prefetto lui? Stava giusto per dire al professore che c'era stato uno sbaglio, che gli aveva dato la busta sbagliata, quando questo confermò che la spilla era nelle mani giuste.
Prefetto...
Ancora non ci credeva. Guardò il docente con aria pensosa per qualche secondo, come a voler soppesare l'offerta, e portò di nuovo lo sguardò verso la spilla.
Stesse in silenzio per quasi un minuto, al termine del quale disse con voce roca:


- Certo che accetto... la ringrazio...-


"Nonostante tutto"... che il professore sapesse davvero?
Sapeva che era stato nella foresta proibita, e nonostante tutto gli dava comunque quel grandissimo atto di fiducia. Il Tassorosso osservò di nuovo la spilla e se la infilò in tasca, insieme alla busta.
Le cartacce le avrebbe lette dopo: ora aveva cose ben più importanti da fare, e se il compito del professore era stato compiuto, il suo no di certo.
Sospirò ancora una volta con aria stanca, chiuse gli occhi e guardò i ragazzi che gli stavano affianco, quindi si alzò prendendo la spada e si diresse verso la scrivania dietro alla quale stava il professore.


-... ma le devo chiedere ancora un atto di fiducia, professore, uno solo.
Le chiedo di soppesare bene la scelta che le sto per proporre, perché potrebbe cambiare il Destino... il vostro, il nostro, e probabilmente anche quello di altri. Le chiedo di crederci, perché la storia che veniamo a raccontare è piuttosto strana ma sincera....-


Pose l'elsa con la spada dinanzi a se, mostrandola al professore.
Forse, col grande potere d'intuito che aveva, poteva già capire qualcosa solo da quella...
Estrasse un piccolo pezzo di lama, che brillò di luce propria.


-....sa cosa è questa, professore?-


Forse si sarebbe invece spaventato, e avrebbe chiesto loro di andarsene...
Sperava di no.
La faccenda era veramente vitale.
 
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ghost…
view post Posted on 18/2/2011, 19:12




Prefetto. Beh, un bel traguardo per il giovane tassorosso. Si sarebbe certamente complimentata più tardi, se se lo fosse ricordata. In quel momento non dovevo pensare ad altro che alla loro avventura. La spada. Era tutto partito perchè quell'esserino doveva proteggere la spada. Chissà come stava adesso, se era guarito dalla ferita. Sperava di si, perchè il loro lavoro non era stato per niente facile.
Che cos'era quella spada?
C'est tout est c'est rien.
Il tutto e il nulla. Era ciò per cui erano lì, era ciò per cui erano stanchi, era ciò per cui erano sporchi. Era ciò per cui avevano lottato, rischiando di morire. Jennifer chiuse gli occhi e un brivido le percorse la schiena. La scena del mago era sempre lì, impressa, terrificante. Sarebbe mai tornato? E dove era sparito? Perchè voleva quella spada?
Via. Doveva toglierselo dalla testa. E al più presto!
 
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Vale de ts
view post Posted on 19/2/2011, 00:04




Prefetto. Ecco un altro di quelli che conosceva che riceveva l'ambita spilletta.
Se non fosse stato in quelle condizioni, niente l'avrebbe trattenuto dal fare a Random i suoi più vivi complimenti, ma non era quello il luogo, né il momento.
Random infatti non perse la concentrazione, e cercò di far capire al Professore cosa gli stavano proponendo.
Certo una cosa che avrebbe cambiato il destino, forse dei ragazzi, forse del professore, il modo era a loro sconosciuto.
Random cercava di convincere, prima di tutto, il Professore riguardo alla veridicità delle loro vicissitudini, a pensarci bene difficili da credere. Ma era accaduto, e nella mente ne portavano i segni, un po' di meno sul fisico, seppur stanco delle prove a cui era stato sottoposto.
*Sa cos'è questa?*
Erano lì per quella spada, sarebbe stato a vedere cosa riservava loro il Fato.
 
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