Un incontro inatteso

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Lawliet L. Ryuzaki
view post Posted on 11/2/2011, 21:51




Camminavo, perennemente scalzo. Il pietrame sulla strada non mi dava alcuna noia, infondo ero abituato a camminare scalzo. I piedi nudi, totalmente svestiti, stimolavano il mio cervello a prestare l'attenzione a ciò che mi circondava.
Mani in tasca, sguardo impassibile, arrivai dinnanzi ad una locanda magica.
*Chissà se mi permetteranno di sedermi a modo mio...*
Aprii la porta entrandoci dentro. Pochi passi diretto verso un sgabello dinnanzi al balcone, quindi mi sedetti con le ginocchia piegate verso il petto sulla sedia, e guardai dinnanzi a me.
Posso rimanere seduto così, vero?
Continuai a fissarlo. Probabilmente si aspettava che ordinassi qualcosa.
Mi porti un the e dei dolci per favore.
Allora era proprio vero che se si sapeva usare il cervello i dolci non facenao ingrassare.
Sorrisi ad un tale pensiero.
 
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~N~
view post Posted on 12/2/2011, 12:47




Era una giornata qualunque.
Camminavo svelto osservandomi qua e là circospetto per non farmi vedere.
Mi trovavo assai vicino all'arrivare davanti all'insegna legnosa della Testa di porco.
Uno sbuffo per poi aprire la porta afferrando la maniglia con le dita gelide.
Nonostante mi nutrissi solamente di sangue avevo appena messo un nuovo vizietto : quello dell'alcool.
Lenti passi diretti verso uno sgabello dove, vicino, vi era seduto un uomo a...gambe incrociate.
Un sopracciglio sicuramente mi era sfuggito dal mio controllo perché lo inarcai.
Un colpo di tosse ben assestato per poi sedermi, normalmente e poggiare i gomiti sul balcone.


-Una burrobirra può andare bene.-

Un sospiro.
Ero stanco di questo mondo viziato, ero convinto di, un giorno, potermene disfare e levarne da esso tutti i piagnucolosi.


 
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Lawliet L. Ryuzaki
view post Posted on 12/2/2011, 15:31




Seduto su quella scomoda sedia a modo mio, non riuscii a non notare come mi venne a fare compagnia un altro figuro. Per quanto potesse sembrare strano, mi convinsi in poco tempo che non era come gli altri. O forse si? Non potevo averne certezze. Fatto sta che aspettando la mia ordinazione rimasi ad osservarlo per alcuni istanti. Aveva un certo carisma, e si sapeva vestire anche bene. Poi ascoltai la sua voce.
Una burrobirra può andare bene.
Disse. Sorrisi. Era uno che amava l'alcool. Forse non sapeva delle proprietà dell'alcool e di come offuscava la mente.
Baka.
Dissi con un tono di voce abbastanza alto. Quindi girai la mia testa completamente verso di lui.
"Una burrobirra può andare bene."-Imitai la sua voce.-E' una richiesta, una domanda oppure è un'affermazione?
Avrebbe pensato che stessi scherzando, ma il mio viso rimase totalmente serio ed inespressivo, intento ad osservarlo. Che amasse l'alcool?
Nel mio paese bevono l'alcool soltanto le persone depresse e giù di morale...
Gli sorrisi.
Lei è depresso o triste?
 
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~N~
view post Posted on 12/2/2011, 19:04




-E' un affermazione.-

il mio sguardo andò a posarsi sull'uomo al mio fianco.
Una risposta inespressiva per poi volgere il volto dall'altra parte con altrettanto modo di fare.
Odiavo gli scocciatori e chi facesse domande apparentemente, almeno, scoccianti.
Era piuttosto strano però.
Sembrava quasi l'uomo mi analizzasse minuziosamente ogni minuto che passava ma...perché?


 
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Lawliet L. Ryuzaki
view post Posted on 12/2/2011, 20:03




Amavo farlo. Amavo analizzare le persone, guardare sin nella loro anima. Cercavo di capirle, cercavo di capire il loro modo di fare, il loro modo di pensare. Solo così facendo potevo riuscire nei miei intenti di comprendere i loro "perché", solo studiando sin in profondità la loro anima riuscivo a comprenderle appieno.
E quell'uomo, li di fianco a me, era ancora un personaggio da scoprire. Non sapevo se fosse stupido o intelligente, non sapevo che carattere avesse. Le uniche cosa che sapevo di lui, è che era scocciato, o forse stanco. Potevo solo ipotizzare i perché delle sue azioni, ma non potevo esserne certo. Così quando mi disse ch'era un affermazione, nella mia mente nacquero migliaia di altri pensieri. Uno dei quali riguardava la sua posizione sociale. Di solito, le persone di basso rango non parlavano con affermazioni, ma con interrogtivi di cortesia. Mentre lui, aveva più o meno "ordinato". Solo da una parola, potevo ipotizzare che quel tipo era di alta classe sociale, e forse ricopriva anche alte cariche, ma erano pur sempre ipotesi.
Poi osservai l'alcool che voleva. Perché un uomo che comandava alla gente, beveva l'alcool. Vizio, depressione, solitudine, la ragazza l'ha lasciato?
Sorrisi.
Poi tornai ai miei dolci ed il mio the.
Ottimo.
Memorizzai le cose apprese da lui, e distolsi dalla sua figura il mio sguardo. Poi mossi le dita dei piedi, ovviamente scalzi, e cominciai a mangiare i dolci alla mia maniera.
Fossi in Lei non ordinerei cosa fare alla gente, potrebbero offendersi.
 
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~N~
view post Posted on 14/2/2011, 20:24




E costui chi diamine era?
Amava stuzzicarmi eppure mi ero solamente seduto su uno sgabello a chiedere una semplice bevanda alcolica.
Girai lentamente la testa verso l'uomo e domandai garbatamente con uno sguardo gelido :

-Si può sapere cosa vuole?-

Quell'uomo lo rendeva irrequieto.
Sembrava scavare con il semplice sguardo nella sua anima e questo non lo rendeva semplicemente tranquillo.

 
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Lawliet L. Ryuzaki
view post Posted on 14/2/2011, 22:47




Come cosa volevo?
Rimasi li seduto affianco a lui, con lo sguardo rivolto verso di lui ingoiai il mio primo dolce. Quell'omino aveva seri problemi di nervi.
Oh, non si agiti...
Gli sorrisi sorseggiando il mio thé. Non aveva alcun sapore, ed era anche mal zuccherato.
...le emozioni sono così umane.
 
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6 replies since 11/2/2011, 21:51   72 views
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