Operazione Hook, Quest per Ordine e DE

Era buio. Nemmeno un puntino dorato adornava il cielo della sua presenza ed anzi lasciava spazio ad un mantello dai colori nefasti.
Ero avvolto dal sottile manto della disillusione che mi avrebbe reso invisibile anche ai occhi più vigili.
Il mio passo cercava di essere il più inudibile possibile per non destar sospetti.
Qualche camino era intento a sbuffare delle nuvolette di fumo color nero piombo.
Una serata come le altre, silenziosa ed apparentemente pacifica.
Nell’aria respiravo già il piacevole odore metallico del sangue e provavo ad immaginarne il sapore.
Era una di quelle nottate cui aspiravo davvero tanto a nutrirmi sgozzando le povere vittime giocando così con quel sottile filo chiamato vita.
Solo guardandomi negli occhi qualcuno avrebbe potuto notare quell’attimo di folle crudeltà che mi pervadeva l’animo.
Forse in quel momento dietro alla mia nuova identità mi sentivo protetto ed invincibile al tempo stesso perché ero consapevole del fatto che nessuno sapesse sia del mio punto debole ne della mia immortalità.
Avrei re-incontrato finalmente dopo tanto tempo i sudici membri dell’ES?
Sarebbe stato bello vedere finalmente Jessica sotto una nuova ottica : non quella della fidanzata ma quella della preda.
Avrei voluto ancora, ed avrei bramato il contatto della sua pelle con i miei canini.
Le mie narici erano sempre in agguato e dilatate nella traccia di qualche odore differente che segnalasse la presenza di altri umani.
Saremmo passati vicino alla Testa di Porco, ma dovevamo assolutamente cercare di evitarla.
Piuttosto dovevo tenere, in quanto dotato sicuramente della vista migliore, lo sguardo ben aguzzato nella vista di qualche torre pericolante.
La mia più grande paura era che i miei compagni si comportassero perfettamente senza il farsi riconoscere o notare in qualsivoglia modo.
Sapevo che erano adulti e sapevano quello che facevano ma il detto “fidarsi è bene, non fidarsi è meglio” era alle volte molto azzeccato.
Dopo quella notte molte cose si sarebbero finalmente svelate e molti arcani sarebbero diventate delle verità scomode o per una o per l’altra fazione.

-Green-

bisbigliai.

-Stai attento a non dare nell’occhio. Fa finta noi non esistiamo.-

Era l’unico che almeno fino alle prossimità della casa era ancora visibile ed appunto per questo non doveva assolutamente dare nell’occhio soprattutto perché molti sicuramente lo conoscevano dato che egli era un membro del ministero.
Addosso a me avevo un corpetto molto prezioso che poche volte avevo mai indossato appunto per non rovinarlo. Era molto duro tanto da proteggerlo sia dalle lame che dal veleno.
Davo sfoggio così della classe che contraddistingueva la mia razza con un abito di tutto rispetto.
Ogni tanto mi voltavo nel volgere dei sguardi sfuggevoli a Remus per tenerlo d’occhio.

La notte era buia e silenziosa,ogni minimo rumore eccheggiava nell'aria,ogni bisbiglio,ogni sussulto laceravano il prezioso silenzio della sera.
Era la sua prima missione e non aveva intenzione di fallire.
Con passo fermo continuava a camminare,ipotizzando su quali e quante difese vi potevano essere su quella casa.
Per un momento gli passò in mente che anche l'ordine poteva aver avuto la stessa soffiato,chi lo sa,magari li avrebbe incontrati,e allora si che si sarebbe ballato,li avrebbbe fatti a pezzi,non ne sarebbe rimasto uno vivo,la sua determinazione era alle stelle.
La maschera,in quella possibile situazione,sarebbe risultata obbligatoria,tanto più se ci fosse stato quel misero ragazzuolo di Xander,o la miserabile vicepreside,o ancora la "magnanima" preside;tutte persone prese dal loro ego e che volevano fare il bene.Ma,in fondo,sarebbe meglio per loro,se l'ipotesi del ministro non si avverasse,perchè altrimenti la carneficina sarebbe un passo necessario.
Il mantello,sotto il quale era,nascondeva dei pezzi pregiati,di qualità unica e rara.