Solo un errore?, Glory.

Infuriato, deluso e amareggiato.
Cosa poteva chiedere di peggio?
Mandò una lettera a Glory, nella speranza che capisse quell'ignoto messaggio.
"Lo stesso luogo di ieri. Non mancare. Devi spiegarmi delle cose."
Perchè lo aveva fatto?
Aveva rischiato l'espulsione immediata per una causa persa.
Avevano solo perso tempo, lo scorso pomeriggio?
Si frugò in tasca.
Lo trovò.
Lo stesso foglio dove, la tondeggiante scritta della ragazza dimostrava la dolorosa e inutile frase: "Sì, ti amo."
Odiò quelle parole che lo avevano illuso il giorno prima.
Si sedette sul banco, dando le spalle all'uscita.
Sperando che entrasse da lì.
Guardò il foglio, tenendolo stretto in mano.
Lesse milioni di volte le parole scritte sopra.
Era la verità?
Lo avrebbe scoperto fra un pò.
O tra giorni.
O Settimane.
O Anni.

L'attendeva, depresso.
Con quale faccia sarebbe venuta?
Lo avrebbe scoperto fra poco.
O, in quel momento.
Infatti, aveva sentito dei rumori.
Rimase girato, sentendo che non era l'unica ad essere venuta.
- Credevo venissi da sola. - disse, ancora di spalle.
Il dubbio; chi era l'accompagnatore?
La risposta ce l'aveva dentro.
Sicuramente aveva ragione.

Sbuffò in un sorriso senza allegria quando ascoltò la voce della persona che l'accompagnava.
Proprio lui.
Rimase girato, con lo sguardo ancora fisso sul foglio.
Lesse di nuovo la frase scritta sopra.
"Sì, ti amo."
- Meglio. Non mi va di parlare alle spalle delle persone. - mormorò.
Ormai le sue risa, i suoi sorrisi, la sua allegria...
Erano stati sostituiti da delsione e rammarico.
La vita era davvero strana...

Rise alla risposta del Serpeverde.
Non bisognava stare di spalle?
- E dove è scritto? Comunque, con te ho gia parlato abbastanza. - rispose.
Non doveva parlare con lui.
Anche se non ci sarebbero state parole.
Scazzottate? Forse...
Ripiegò il foglio, mettendolo in tasca.
Scese dal tavolo, infilando anche le mani nei jeans, ancora di spalle.
- Glo. Io te l'ho detto che era la cosa sbagliata. E tu cos'hai risposto? - chiese.
Il tono era cortese, anche se un pò distaccato.
Attese la risposta, in silenzio.
Squadrò la biblioteca.
Monotona come sempre.

Si passò una mano nei capelli, straziato.
Perchè non si girava?
Certo: Non poteva far vedere quello che aveva sotto l'occhio.
Prese dalla tasca il foglio.
Sfilò la matita dalla manica, sferruzzando sul foglio.
Li superò velocemente, infilando nella tasca di Glory senza essere notato il foglio.