Alla ricerca di antica saggezza., Tsuki e Fabio si rivolgono al Prof XD

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LunaMiwako
view post Posted on 6/4/2011, 11:04




"Ok, ci siamo."
Erano arrivati davanti alla porta dell'ufficio del professore.
Tsuki non sapeva cosa aspettarsi. Lo aveva sempre conosciuto nell'ambito delle lezioni.
Le era sembrato una persona severa ma giusta.
Insomma non lo conosceva molto ma qualcosa la portava ad essere fiduciosa.
Non sapeva se effettivamente sarebbe stato possibile che potesse aiutare Fabio a capire il perchè del suo problema.
Ma parlarne era già un buon inizio. Aveva paura che un giorno lo avrebbe trovato ferito, davvero gravemente, da qualche parte per qualcosa che non aveva fatto volontariamente.
I giochi con la morte potevano anche andare bene se si ci limitava ad un innocua partita a carte.
Ma li si arrivava spesso e volentieri ad un duello all'ultimo sangue.
E comunqe non era giusto che una persona fosse costretta a condividere la propria testa con un altro sè stesso o qualunque bizzarra cosa fosse.
Lei impazziva già da sola con la sua testa tutta per sè.
*proviamo.*

"Se non è in ufficio , ritenteremo."
Gli disse bussando alla porta con delicatezza e rivolgendo un'occhiata di intesa verso Fabio.
 
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view post Posted on 6/4/2011, 11:19

Sempiterno

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Questa volta si faceva sul serio.
Qualche minuto prima rideva, come se la visita al professore fosse una gita.
Ora che si trovava davanti alla porta del docente, però, l'importanza della situazione iniziava a pesargli sullo stomaco.
Ormai si era abituato all'idea di avere una doppia pesonalità, anche se malvagia.
Eliminarlo dalla sua testa non gli dispiaceva, tutt'altro.
Ma il professore sarebbe stato d'aiuto?
E che fine avrebbe fatto, lui?
Forse quella doppia personalità era una parte vitale, per lui.
Aveva sempre trovato buffa una cosa come la sua.
Ma adesso che, forse, erano davanti alla verità...
I dubbi lo assalivano.
Bè, non si poteva di certo dire fosse una cosa da ridere...
Era stato pericoloso altre volte, quasi coinvolgendo una persona a lui molto importante...
Mentre l'ultima volta stava per morire veramente, a causa della sua doppia personalità.
Annuì a Tsuki, aspettando una risposta dall'altra parte della porta.
Sempre se ci fosse qualcuno.
Ma la domanda-chiave della situazione era...
Il professor Peverell sarebbe riuscito a fare qualcosa?
 
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view post Posted on 6/4/2011, 11:57
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Solite balle, tempo d'esami, tempo di correzioni. Come ogni volta, al volgere a termine dell'Anno, giungeva il fatidico momento degli esami, chi più, chi meno ne venivano tutti coinvolti, pur non volendolo. Il ciclo si ripeteva, come l'alternarsi del dì, e della notte, così gli esami scandivano il succedersi e l'avvicendarsi della permanenza felice e spensierata della giovane popolazione all'interno delle mura di Hogwarts. Una tranquilla serata, dopotutto, di un'agitata settimana, ormai erano quasi finiti gli scritti, restava solo il correggerli, e la mole di lavoro andava lentamente assommandosi. Qualche centinaio, che avrebbe dovuto correggere in breve tempo, almeno finire di leggerli prima della fatidica partenza! Poteva anche non risultare dalla quotidianità, ma l'attività di Docente lo prendeva più di quanto non fosse preventivabile.
Sedeva stanco, sbadigliando, sulla solita poltrona, dietro la scrivania, a debita distanza, inclinato di tre quarti. La faccenda non era poi così difficile, leggeva una pergamena, con fare annoiato, reggendo una piuma nell'altra, immobile sul bracciolo della poltrona. Una lunga veste violetta cadeva spiegazzata, sin quasi al pavimento, sul morbido tappeto. Una delle grandi finestre socchiusa, il caminetto alimentato come ogni altro giorno dell'anno, più per abitudine che per vera necessità. La bella fenice sonnecchiava poco distante, con la testa nascosta sotto un'ala, era certo si sarebbe destata alla prima occasione, ormai si conoscevano.
Prima che ogni altro sentore potesse lasciar presagire qualcosa, fece capolino il nobile becco dell'animale in direzione della porta. Risuonarono le nocche sul legno, evidentemente qualcuno lo cercava. Insomma, la volta buona che non attendeva nessuno, evidentemente c'era un problema da risolvere! Sai che novità...
Iniziava a credere che non fossero più così pochi quelli a ritenere che quei pochi ed intimi ambienti non fossero altro che una diligenza, cui dar d'assalto ad ogni alito di vento. Un dettaglio, magari, che però riusciva a condizionare tutto il resto.


Avanti..

Risuonò stanca la voce del Docente, ma allegra.
Appoggiò una pergamena, siglandola, e prendendone tra le mani un'altra.
Operazione stanca, che ormai si protraeva da tempo.
Un diversivo?


 
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LunaMiwako
view post Posted on 7/4/2011, 12:49




Dopo qualche secondo di attesa in cui la ragazza temette di avere beccato o un momento sbagliato o un momento di assenza del docente, si sentì una voce a metà tra l'esasperato e l'allegro provenire dall'interno dell'ufficio.
La voce li invitava ad entrare.
Guardò Fabio e gli fece l'occhiolino per rassicurarlo e fargli presente che aveva un'alleata per quella discussione.
"Si aprano le danze ,amico mio."
Gli sussurrò anche con un sorriso rassicurante.
Aprì la porta delicatamente e ciò che subitp risaltò alla sua attenzione era l'enorme qantità di carte che troneggiava sulla scrivania posta al centro della stanza.
*io mi lamento di due compiti di pozioni ma chissà che strazio dover correggere e correggere e correggere...*
molto poco spesso gli studenti pensavano alle fatiche dei professori.
Lei stessa ci pensava adesso solo vedendo la figura del professore sormontata da quell'infinità di carte.
*beh nel migliore dei casi gli offriremo un diversivo alle sue solite attività questo è certo.*
"Buongiorno professore."
Lo salutò educatamente mentre il suo sguardo veniva catturato da una splendida e maestosa fenice che fissava i due nuovi arrivati con espressione curiosa.
*che meraviglia...*
Per un attimo desiderò di poterla ritrarre , ma non erano mica lì per questo.
"Spero che la nostra presenza non rappresenti un' ulteriore gravosa incombenza ma abbiamo necessità di parlare a qualcuno di una faccenda delicata e...curiosa. Beh , avremmo pensato a lei."
Gli disse senza mezzi termini.
Aveva introdotto la discussione adesso stava a Fabio scegliere come esporre il suo problema.
La ragazza voleva essere un sostegno ma doveva essere lui a scegliere le parole più adatte e i tempi con cui preferiva raccontare quell'importante e strana parte della sua vita a qualcuno.
Tsuki credeva che fosse giusto.
*ho rotto il ghiaccio..adesso vediamo di spaccare l'igloo.*
pensò sospirando e attendendo.
 
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view post Posted on 7/4/2011, 14:36

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Lo stomaco si faceva sempre più pesante, ogni secondo che passava.
Non poteva finire male anche quella volta.
Incredibile credere che qualche minuto prima stavano ridendo a crepapelle.
Ora erano lì, davanti ad una porta chiusa, attendendo l'ignoto.
Finalmente, una voce arrivò dall'altra parte della porta.
La tensione scivolò a metà.
Ora mancava solo la parte due.
Seguì Tsuki nel posto predestinato a conoscere la verità.
Non era mai stato in nessun ufficio.
Come sarebbe stato?
Non ebbe il tempo di chiederselo, visto che ci entrò subito.
Gli occhi verde smeraldo adocchiarono subito la fenice.
Impossibile non restare a guardarla.
Aveva visto cose simili solo sui libri, mai di persona.
Quasi dimenticò il motivo della visita, fin quando la Serpeverde non parlò.
Sperò che rivelasse lei stessa il perchè erano lì, ma si sbagliava.
Bè, sembrava ovvio;
Lui era il problema, lui doveva dirlo.
Non si stupì del fatto che non sapeva da cosa cominciare.

- Salve professore. Sono Fabio Potter, di Grifondoro. Volevo parlarle di una cosa che ho... dalla nascita, sì -esordì.
Come continuare?
*Pensa... pensa...*

- Bè, in parole povere... ho una doppia personalità del tutto indipendente... che mi parla nella testa... e che può anche prendere il possesso del mio corpo, se lo vuole. Riesco a domarlo, a volte, ma può essere pericoloso. Ci siamo rivolti a lei perchè sembravate una persona saggia, ecco... - concluse, osservarndo la fenice per non guardare il professore.
Era imbarazzato.
Non era di certo il migliore nella sua classe.
Cercava, mentalmente, di comunicare con Tsuki, sperando che sdrammatizzi la situazione.
Una cosa idiota, naturalmente.
Il signor Peverell, sicuramente, avrebbe voluto altri dettagli.
Bell'è pronto, si dice...
 
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view post Posted on 7/4/2011, 23:16
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Non poteva certo sospettare quanto sarebbe successo di lì, a pochi istanti. Nulla di strano, una normalissima giornata, di Giugno, nell'attesa della fine dell'anno, restavano solo una montagna di Esami da finire di correggere. Ironia della sorte, quando per i più giovani finiva un anno di fatiche, per il fronte opposto si preparava un'ultima rincorsa, per arrivare infine alle tanto guadagnate, o meno, ferie. Aveva proprio di tornare a girare il Mondo, un Anno incatenato alla routine tra Londra ed Hogwarts si era fatta sentire più di quanto non fosse lecito attendersi, l'aveva previsto, ma non così tanto.
Entrò dapprima una giovane Serpeverde, che aveva già avuto modo di incontrare, ed un secondo, sorprendentemente Grifondoro, che doveva aver visto quanto meno a lezione. Non che poi fosse una brutta cosa... Che vi facessero una Serpeverde, ed un Grifondoro nel suo Ufficio, era però ancora un mistero. L'introduzione affidata alla giovane, fece da premessa ad un più teso giovine, evidentemente il problema doveva coinvolgerlo maggiormente, almeno emotivamente. Poggiò la pergamena, lasciando la piuma nel calamo, tornando a scrutare pensieroso i due giovani. Preso atto delle parole del giovane, senza dar cenno di stupirsene, o scomporsi, annuì tranquillo, indicando solerte le due comode poltroncine difronte alla scrivania. C'era di che parlare, con calma...
Ennesimo tiro mancino della sorte?
Sorrise, divertito, da un fugace pensiero.
Volevano una risposta, cercavano... aiuto?


Signorina Miwako, signor Potter, prego, accomodatevi.
Posso offrirvi qualcosa? The, succo, altro?
Venendo al problema... immagino la signorina l'abbia solo accompagnata, giusto?
Se sì, credo dovrà entrare maggiormente nel dettaglio...


Una voce, insomma, nulla di poi straordinario, ma nemmeno così consueto.
Che razza di problema doveva esserci? Poteva esserci? Non era certo un esperto...
Perchè lui?


Se posso, perchè proprio io?
Non escludo di non poter far nulla a riguardo, ma insegno Storia, al meglio delle mie abilità, in fondo.
Ad esempio, esattamente dietro di lei, troneggia un enorme manuale, su Maledizioni e Rimedi Aztechi, ed Inca, una lettura affascinante, quanto terribilmente sanguinosa, avevano elaborato una cura anche loro, per il suo apparente problema... Benchè lasci per certi versi, perplessi.


Sì, beh, non era certo una gran soluzione, ma ognuno si affidava a quanto riteneva vero, e non si poteva sindacare troppo. Sorrise allegro, sibillino e misterioso, con il suo solito tono argenteo, onirico. Le parole fluivano, quasi in metrica, con un ritmo calmo, ma martellante, con strani accenti, e sfumature di significati inaspettati. Le “R” liquide quasi a scomparire, ingoiate da vicini pretenziosi, e spavaldi. Sapeva di Magia, e lontano Nord, fresco e brillante, eppure con tracce di Normanno, che donavano aspetti imprevisti, paralleli alla pronuncia in perfetto anglosassone.

 
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LunaMiwako
view post Posted on 8/4/2011, 10:11




Il professor Peverell dava l'impressione di essere una persona che sapeva essere sempre a suo agio nelle più disparate delle situazioni.
Aveva un incedere calmo e posato , tanto quanto il suo modo di parlare, un tono che invitava alla riflessione e alla calma.
Insomma un toccasana per una persona come lei che aveva quasi sempre i nervi a fior di pelle e pronti a scattare.
La ragazzina ascoltò Fabio e intuì il suo nervosismo e la sua paura , forse, di non essere ascoltato o di non trovare aiuto.
Doveva essere difficile mettere a conoscenza un adulto , un professore , insomma qualcuno che non era un compagno di classe o un amico , di una cosa tanto personale.
E sperare di ricevere un aiuto.
Tsuki gli strinse istintivamente la mano mentre lui parlava , per fargli capire che lei era lì, e che come amica lo avrebbe sostenuto in ogni momento , anche in silenzio.
Ma aveva l'impressione che avesse bisogno anche di un aiuto verbale da parte sua.
Si accomodò nella poltroncina che il professore aveva indicato loro.
*effettivamente siamo rimasti in piedi come due allocchi.*
essere rigidi e nervosi non aveva senso.

"Grazie professore , un buon the caldo forse è la cos migliore per sciogliere un pò la tensione."
disse al docente con un sorriso riconoscente.
Non conosceva situazione che non potesse migliorare di fronte ad una tazza di the fumante.
Ascoltò attentamente la risposta di Peverell.
Effettivamente era una domanda più che lecita.
Perchè rivolgersi ad un docente di storia per una questione del genere?
sarebbero potuti andare dalla docente di difesa, o dalla preside.
Tsuki osservo di sottecchi ancora una volta l'aura di calma e pacatezza che avvolgeva la persona del docente ed ebbe la risposta.
"potrei dare mille risposte tentando di lusingarla , non so , che le sue facoltà magiche, o la sua esperienza, ci sembravano maggiori di quelle di altri o qualunque altra risposta che non avrebbe il minimo senso. Preferisco dare la più stupida , ma veritiera."
Disse con fermezza.
" Pensando alle varie persone con cui avremmo potuto parlare abbiamo pensato a lei per pura...fiducia a pelle in verità. E perchè abbia riflettuto sul fatto che forse nell'immenso mondo della storia potesse esserci un caso simile , qualcosa da cui trarre qualche risposta. E perchè lei ispira fiducia , il che non guastava vista la natura della confidenza che il mio amico si era convinto fare."
Disse l'ultima frase rivolgendo uno sguardo e un sorriso sinceri al docente.
Quelli erano i motivi che li avevano spinti a bussare alla porta del suo uffico e quello aveva detto al professore.
Le motivazioni della loro scelta non erano certo solide come rocce ma erano quelle in fin dei conti.
Restava da vedere se avrebbero ottenuto un qualche aiuto , suggerimento , consiglio.
Tsuki non poteva saperlo quando aveva bussato alla porta ma guardando Peverell aveva la sensazione che comunque non sarebbero usciti da li senza nessuna informazione utile.


 
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view post Posted on 8/4/2011, 15:02

Sempiterno

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Una volta che la tensione sembrava pronta ad andar via, la risposta del docente la fece tornare.
Forse anche più alta.
Perchè si erano rivolti proprio al professor Peverell?
Qualche minuto fa era sicuro che fosse la persona giusta, e che proprio il docente lo avesse capito.
Ma la risposta dell'insegnante fece capire che era stato insolito andare lì.
Ma si capiva, anche, che era sincero.
Questo poteva essere un accenno incoraggiante.
Strinse a sua volta la mano a Tsuki, rassicurandolo.
Si sedette con qualche secondo di ritardo, accettando il the con un cenno.
Non sapeva cosa dire.
Tsuki era la migliore dei due, con le parole.
Sarebbe stato saggio far parlare lei.
Fortunatamente, la Serpeverde disse quello che doveva dire.
Era stata chiara.
Il motivo era quello, anche se le parole erano congelate.
*Cosa mi farà? Non può eliminarmi* commentò la sua doppia personalità.
*Spero lo faccia* ribattè.
Lo sguardo del docente era calmo.
Questo non lo aiutava a capire se il signor Peverell conosceva qualcosa o meno.
Bè, si fidava di Tsuki, e quindi del professore.
 
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view post Posted on 9/4/2011, 10:21
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Un buon The, al momento giusto, avrebbe fatto miracoli, sempre e comunque, nel bene o nel male. Era inevitabile che così fosse, era ormai una convinzione, maturata e riconfermata anno dopo anno negli ultimi decenni. Non si poteva negare l'evidenza, che senso avrebbe mai avuto? Era inevitabile che fosse così, sarebbe capitato, ora ed in futuro, così com'era stato in passato. Nulla scompare, tutto si trasforma, era l'essenza stessa per la comprensione della Magia, e poteva essere applicato in moltissime altre occasioni. I due avevano un problema, o meglio solo uno dei due, ed avevano ben pensato di bussare alla sua porta, bene o male che fosse qualcosa avrebbero concluso.
Eppure mancavano i dettagli, senza di quelli tutto sarebbe stato vano, un parlar inglorioso, privo di significato, forte di un significante baroccheggiante, qualcosa priva di capo e coda, perchè perder tempo in tal maniera poco lusinghiera? Sorrise benevolo ad entrambi, facendo apparire tre graziose tazzine giapponesi, colme per metà di liquido ambrato.


Dunque, vi ringrazio per la fiducia, lo dico sempre, ma non mi stancherò mai di dirlo.
Ad Hogwarts chi cerca aiuto, lo trova sempre. Penso sia nella stessa natura di Hogwarts, portare aiuto anche nelle giornate più buie e desolate della nostra esistenza. Come le dicevo poc'anzi, secondo i Sacerdoti Aztechi era buona usanza incidere il cranio, scoprendo il cervello, per permettere agli umori maligni di andarsene... inutile dire che la fine dei pazienti, non era delle migliori. Ora, come le dicevo, avrei bisogno di qualche dettaglio su questa sua voce, senza sarebbe inutile anche discuterne, non trova?
Son certo la signorina Miwako voglia solo aiutarla, ma temo in questa circostanza solo lei sappia costa stiamo cercando...


Non v'era ambasciatore possibile, l'unico a conoscere la verità per intero, anche senza comprenderla, era il giovane Grifondoro. La mente era l'ultimo ed il più sacro dei santuari, inviolabile sino al termine dell'esistenza. Così sarebbe sempre stato, era volere divino? Qual era il problema del giovane?


 
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LunaMiwako
view post Posted on 11/4/2011, 15:19




Prese una delle tazzine che il professore aveva fatto comparire dal nulla.
Ne osservò la fattura elegante e il disegno, il suo occhio artistico amava osservare oggetti di delicata bellezza.
Sorseggiò il suo the rimanendo in silenzio e in ascolto.
*ha perfettamente ragione.*
Lei non conosceva ciò che Retho diceva a Fabio.
Non sapeva e non poteva sapere cosa provava l'amico.
Non era suo compito continuare a parlare , la sua presenza poteva essere solamente un muto confortoe l'unico aiuto che poteva offrire adesso era una stretta di mano , un sorriso , un cenno.
La mente di una persona non può certo rivelare i propri segreti ad un'estranea in modo che lei li esponga.
Eppure sentiva la tensione di Fabio come fosse la sua.
Quella leggera paura che le accarezzava la pelle e quell'aspettativa.
*Allora che arrivi aiuto al mio amico perchè ne ha dipseratamente bisogno.*
pensò ascoltando ciò che il professore aveva detto su Hogwarts.
Chissà se quelle antiche mura potevano realmente essere una sorta di panacea.
Lo avrebbero scoperto.
Continuò a sorseggiare il liquido ambrato , dal sapore leggero e gradevole , in attesa che la discussione arrivasse ad un punto.
Uno qualsiasi ma che fosse fermo.
 
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view post Posted on 11/4/2011, 15:49

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Stranamente, non riuscì ad ascoltare.
Era ancora preso dalla fenice, e la mente era per metà interessata a quella meravigliosa creatura, mentre l'altra metà alle sue sorti.
Chissà cosa sarebbe successo.
Avrebbe preso delle lezioni speciali dal professor Peverell?
Oppure doveva essere esorcizzato?
Le orecchie ascoltarono altro, però;
"Secondo i Sacerdoti Aztechi era buona usanza incidere il cranio, scoprendo il cervello, per permettere agli umori maligni di andarsene".
Di certo si sarebbe tenuto la voce, piuttosto che fare una fine tanto inutile.
Sperò che il docente non avesse notato che non era attento.
La figura non sarebbe stata delle migliori.
Osservò Tsuki sorseggiare il Thè offerto ad entrambi dal professore, e la imitò.
Dopo qualche secondo di silenzio, si schiarì la voce.
Delle informazioni in più?
Incredibile; non sapeva cosa dire.
Aveva sempre preparato un discorsetto, quando gli sembrava il momento giusto per rivelare la verità.
Adesso che si doveva agire, però, le parole venivano dimenticate in un cassetto della mente.
Bè, non poteva rimanere lì imbambolato.

- Informazioni in più? Bè... quando questa voce prova a controllarmi... gli occhi mi cambiano e diventano viola... e i capelli diventano rossi e si tirano all'indietro... E poi, provo... come dire... un grande odio. Sento altre voci... e poi io e Rehto ci scambiamo... nel senso che... io divento la voce e lui prende il corpo. - guardò Tsuki, cercando un sostegno morale.
Glory era lì, nel momento in cui era successo.
Lei avrebbe dato molte più informazioni, ma non era il caso di chiamarla.
Tsuki era lì, non Glory.
E forse era persino meglio.

- In poche parole, io e la voce ci scambiamo i ruoli, e non è una bella esperienza. Poi, tutte la mia allegria va via, e rimane solo odio e vendetta. - aggiunse.
Sorseggiò altro Thè, cercando di distrarsi.
Parlarne era molto difficile.
Ma forse Rehto poteva controllarlo in quel momento, per dare ad entrambi una dimostrazione.
Sarebbe un'idea.
 
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view post Posted on 12/4/2011, 20:12
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Quanto e se fosse stato sconcertato, o sorpreso dall'improvvisa rivelazione, quasi gettata in mezzo alla strada, non ne diede particolarmente a vedere. Fatto stava che la faccenda si stava incredibilmente complicando, ed in parte ne stava catturando l'interesse del momento. Si ritrovava uno studente posseduto? Non era certo un fatto così scontato, e banale, o quanto meno consueto. Possibile? Che fosse solamente la stramba fantasia di un giovane Grifondoro adolescente? Fatto stava che ormai incresciosi problemi si andavano affollando in quella stanza, da diverso tempo ormai. Doveva aprire uno sportello di sostegno psicologico, sarebbe stato indubbiamente di gran conforto a molti...
Una voce, una voce che lo possedeva, assatanato?
Si scambiavano i ruoli, sarebbe stato interessante in fondo...
Che la giovane potesse essere incredibilmente d'aiuto nonostante quanto avesse sostenuto sino a pochi minuti prima? Probabilmente un approccio esterno avrebbe portato chiarezza, qualcosa di strano era all'opera.


Capisco signor Potter, in poche parole ritiene di venir posseduto da questa voce, sbaglio? Posso chiederle se abbiamo qualche testimone? Magari la signorina Miwako? Sarebbe interessante aver un resoconto esterno, oltre al suo, anche per comparare le due diverse versioni...

La costa lo stava prendendo, una voce che faceva il buono ed il cattivo tempo...
Qualcosa di estremamente raro, che però gli ricordava qualcosa...
Ma cosa?


 
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view post Posted on 12/4/2011, 21:29

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Rimase molto sorpreso della reazione del docente.
Era calmo.
Cosa poteva trasmettere, quell'espressione?
Rassicuranza? Comprensione? O forse...
Il dubbio lo assalì prima che potesse trattenerlo.
E se il professore aveva capito che non c'era nulla da fare?
Che doveva morire insieme a Rehto?
Non voleva che finisse così...
Non poteva essere vero.
Dopo qualche istante, in cui i tediosi pensieri gli tartassarono gran parte del cervello, arrivò la risposta di Peverell.
Posseduto?
Sì, in un certo senso...
Ma c'era dell'altro.
Poi avrebbe pensato al testimone, ovviamente...

- Bè, in un certo senso vengo posseduto, ma riesco comunque a sentire e a vedere ciò che la voce fa quando prende il controllo del mio corpo. E gli parlo, lo supplico di lasciarmi andare, fino a quando non riesco a rimettere tutto alla normalità, cercando di afferrare con la mente un qualcosa, che ha l'impressione di stare davanti a me... io la prendo grazie alla mente e... ritorno normale, anche se mi stanco moltissimo. Rehto, però, sembra stancarsi di più, perchè quando aveva provato a impossessarmi, senza riuscirci, non si è fatto sentire per quattro giorni. Quando poi ci è riuscito, solo due volte in tutta la mia vita, non si è fatto sentire per almeno una settimana, se non di più - spiegò.
Aveva altro da dire.
Cercava di essere più sintetico possibile.
Primo testimone oculare: Tsuki Yamigawa.

- Tsuki ha visto, il giorno che l'ho conosciuta in Sala Grande, che non stavo bene. Ricordo vagamente ciò che successe, anche se sono sicuro che Rehto abbia provato ad impossessarmi... perchè avevamo litigato - disse, sorridendo lievemente.
Poteva essere anche comica, la cosa.
Litigare con qualcuno nella propria mente.
Altro testimone, per completare il puzzle...

- L'unico testimone che abbia mai visto Rehto in faccia, prima d'ora è... - si bloccò.
Abbassando lo sguardo, capì che forse stava mettendo nei guai la ragazza.
Gia aveva rischiato sulla Torre d'Astronomia, a causa sua...
Ma ricordava bene ciò che aveva detto;
"Se hai bisogno di qualcosa, ci sono io".
E adesso aveva bisogno di lei.
Riprese fiato, alzando lo sguardo.

- Glorya Malfoy, di Serpeverde - concluse.
 
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LunaMiwako
view post Posted on 14/4/2011, 10:39




Tsuki sorseggiava nervosamente il suo the , ogni sorso le sembrava sempre più difficile da mandare giù.
Non le sfuggi un piccolo , impercebile cambiamento nel modo di porsi del docente.
Che manteneva comunque un tono calmo e pacato ma le sembrava che adesso che erano arrivati al punto ci fosse una punta di interesse in più.
Chi non sarebbe rimasto neanche un minimo sorpreso nel sentire una storia simile?
Lei stessa che sapeva già bene o male tutta la faccenda , rabbrividiva sentendola raccontare all'amico.
Mentre Fabio parlava lei gli rivolgiava occhiatte rasserenanti e di incoraggiamento per spronarlo a continuare.
Doveva dire tutto , tutto quello che c'era da dire al docente se voleva avere la speranza di essere aiutato.
Ogni più piccolo particolare poteva essere utile a capire il problema.
E capire e il primo passo verso la soluzione.
*controllato da una voce ..impotente ad osservare qualcun altro che fa scempio del tuo corpo e delle tue azioni.*
Tsuki posò la tazzina di the , non riusciva più ad ingoiare una sola goccia di liquido per quanto esso la calmasse.
Provava rabbia verso Retho , la voce o cos diamine fosse mai, che faceva sentire il suo amico in questo modo.
Quando arrivarono alla parte dei testimoni Tsuki comprese subito chi era la Gloria in questione.
E poteva solo immaginare quanto costasse all'amico ricordare certi avvenimenti e pensare di dover interpellare l ragazza.
Ma se fosse stato necessario sarebbe andata lei stessa a cercarla
Era una compagna di casata in effetti.
Attese che Fabio finisse di parlare e lasciò che il silenzio meditabondo calasse un attimo nella stanza.
Per dare modo al grifondoro accanto a lei di riprendere fiato.
Ogni parola da lui pronunciata sembrava spossarlo in qualche modo.
Dopodichè si rivolse anche lei al docente per dargli tutte le informazioni che poteva fornirgli.
Era per questo principalmente che era li no?
"Purtroppo non ho avuto il ...piacere di assistere al momento in cui Retho , il nome che Fabio ha dato alla voce, ha preso il pieno controllo. Ma credo di avere assistito ad un momento in cui tentava di farlo."
Le immagini di quella giornata le balenarono in mente senza il minimo sforzo.
"Eravamo in sala grande ed era la prima volta che parlavo con Fabio.Ad un certo punto l'ho visto prendersi la testa tra le mani , in preda ad un dolore improvviso e lancinante. Quando ha aperto gli occhi non sembrava più lui.
Era come se un'ombra nera fosse calata nella sua espressione , non erano gli occhi della persona gioviale e chiccherona con cui avevo parlato del più e del meno. Avrei dovuto essere stupida per non ccorgergermi che stava siccedendo qualcosa più di un malore. "

Non aveva mai descritto al ragazzo per filo e per segno ciò che aveva visto.Si era limitata ad aiutarlo ad alzarsi e a portarlo via dalla sala piena di curiosi. Avrebbe voluto poterlo portare via dal suo male quella volta ma non ne aveva le competenze.
"Dopo tutto questo è svenuto.E quando è rinvenuto sembrava spossato , avvilito..ma era di nuovo lui. Con la sua solita espressione e il suo modo di fare. L'ho portato via dalla sala e lui mi ha detto tutto.Dopo quella volta è capitato spesso che mi rendessi conto che Fabio parlasse con qualcuno nella sua testa , qualcuno che non diceva cose esattamente carine e allegre."
Questo era tutto ciò che aveva visto , tutto ciò che poteva aggiungere alla spiegazione di Fabio.
Avrebbe quasi desiderato di avere assistito ad una crisi in piena regola per risparmiate all'amico la fatic di parlare ancora o di chiamare quella ragazza che gli evocava ricordi allegri e tristi insieme.
Ma questo era quello che poteva fare.
Rimase in silenzio , in attesa che il professore potesse assimilre tutte le informazioni e dire qualcosa.
 
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view post Posted on 15/4/2011, 10:16
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Erano partiti in sordina, ed improvvisamente il problema si stava risvegliando. Un problema che andava ingigantendosi, contro ogni possibile pronostico, o previsione. L'avevano colto in castagna, in buona sostanza, a difesa, che dire: come poteva preventivare qualcosa del genere? Era possibile? Il problema di fondo era che non poteva preventivare tutto... Lavorava frenetico sulla questione, una sete di notizie, insaziabile, come risolvere la questione? Una voce, uno Studente, poche notizie veramente decisive, eppure c'era una soluzione, due fasi. Serviva la giovane nuova Serpeverde, serviva un ritorno al passato. Un salto indietro, alla ricerca di quella che era la verità. Nella speranza che giungesse un'idea, una qualche soluzione. Confidava giungesse, la consapevolezza sarebbe stata cuore di tutto.
Aveva un'idea!


Bene, è già qualcosa. Forse ho un'idea, penso che tentar non possa nuocere, no?
In primis ci serve la signorina Malfoy, se non le spiace Potter, penso che la Miwako possa agevolmente rintracciarla, o posso pensarci io...
In secundis avrei intenzione di tornare indietro, di indagare il passato, in cerca di una soluzione. E per far questo ci serviranno i vostri ricordi, al resto ci penserò io.


Intravedeva una soluzione, c'era, era percorribile, senza troppi affanni, ma aveva bisogno di delle premesse essenziali. Il The attendeva, ma sembrava stranamente non avesse l'attrattiva di ogni giorno.
Avrebbero accettato?


 
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57 replies since 6/4/2011, 11:04   526 views
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