Ritorno al passato, privata

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view post Posted on 19/4/2011, 19:37
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Erano le vie di Hogsmeade a fare da contorno al ragazzo che avanzava lento tra i viandanti del luogo, camminando lentamente e senza una precisa meta. Un impegno quel pomeriggio lo tratteneva dal godersi una giornata di riposo lontano dal castello, in una fredda giornata primaverile. Il mantello che svolazzava alle sue spalle, mosso, oltre che dai passi del Corvonero, anche dal vento proveniente da Nord-Ovest che si abbatteva con una certa violenza per le vie del luogo. La figura che entra nel pub, passo malfermo e lento, sembra quasi essere stata dipinta dalla stessa mano tremolante che ha tratteggiato i contorni della locanda. Un ragazzo incappucciato sembra essere non proprio del tutto in sé. Sarà la palpebra un po' calata, sarà la piega storta della bocca, sarà quel passo malfermo di cui dicevamo. Riflettendo sulla propria condizione, il Corvonero svicola fra qualche tavolino con fatica, sedendosi quindi su una sedia ad un tavolo in un angolo. Appoggiando i gomiti sul legno, si prende la testa fra le mani, gemendo appena. Rialzando lo sguardo scuote appena la testa, mentre una mano fruga in tasche oscure e recondite del soprabito, cavandone fuori una lettera. Un gesto vago con il suo amato legno di Betulla, accennando a ciò che spera sia un cameriere e mormorando la propria ordinazione..


- Un assenzio! -


C’era un motivo più che valido che giustificava la sua presenza li; aspettava qualcuno, una persona certamente..

 
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view post Posted on 20/4/2011, 11:30
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Dannazione!
Era il muto pensiero che accompagnava la sua rapida camminata in quel pomeriggio hogsmeadiano. Ventoso pomeriggio, per la precisione.
Era dalla mattina che girellava come una trottola impazzita, mentre avrebbe dovuto avere stuole di elfi domestici servili e compiacenti Ma amava farsele da sola le cose, ogni volta che aveva deciso di delegare, ne era uscito fuori un mezzo macello.
Ma la cosa che la faceva imprecare erano le scarpe. Si era alzata tardi e non aveva trovato quelle comode, dio solo sapeva dove le aveva cacciate! Quelle che indossava avevano una bella linea ma un tacco da giraffa e le dolevano i piedi.
In più, non aveva idea del motivo di quell'incontro. Conosceva di nome Lucas Scott, era uno studente anziano e prossimo ai G.U.F.O., una volta aveva fatto perdere punti preziosi a Corvonero, quando era Capocasa. Si ricordava benissimo lo scontro acceso durante la festa di fine anno, avevano rischiato di perdere la Coppa delle Case. Fortunatamente il vantaggio che avevano accumulato era così ampio che se l'erano aggiudicata comunque, nonostante la perdita di punti.
Che diavolo voleva adesso?
Giunta davanti all'entrata della Testa di Porco poggiò la mano sul muro di pietra per riposarsi e dare sollievo ai suoi poveri piedi. Avrebbe buttato nel camino quelle scarpe la sera stessa!
Appena entrata riconobbe subito il giovane, si era appropriato di un tavolo appartato ed aveva un'aria tutt'altro che serena.
Si avvicinò, sforzandosi di non dondolare, e si avventò sulla sedia senza aspettare un invito da parte sua.
Resistette alla tentazione di levarsi le scarpe e lanciarle dalla finestra e si rivolse al giovane, slacciandosi il mantello
.

"Mi spiace per il ritardo ma ho dovuto fare un bel pezzo di strada a piedi. Ti trovo ... ehm ... cresciuto"

Era passata un'infinità di tempo dall'ultima volta che lo aveva intravisto.

 
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view post Posted on 20/4/2011, 13:36
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Il buon Scott, troppo intento a domandarsi cosa ci sia sul fondo di quell'assenzio, inizialmente non notò l'ingresso della donna. La voce della Preside parve non sortire alcun effetto su quella sagoma, congelata in un'immobilità marmorea: eppure, dopo un paio di secondi che sembrarono eterni, sollevò lentamente la testa. Lo sguardo del ragazzo rimase fisso sulla docente senza alcun incertezza, incastonato negli occhi meditabondi e violacei di lei; mentre fra le dita, aveva cominciato a roteare con una grazia ininterrotta, la bacchetta magica dipingendo cerchi continui ed ipnotici. Un gesto distratto, il suo, quasi automatico..


- Non si preoccupì professoressa..Ehm, la ringrazio molto per questo suo complimento, ne è passato di tempo dal nostro ultimo incontro! -


Il Corvonero infatti, aveva appena fatto ritorno ad Hogwarts dopo un lungo periodo di assenza, dopo aver cominciato ad unirsi ai seguaci dell’oscuro signore. Il giovane era consapevole di quel che aveva fatto e delle scelta compiuta, e mai avrebbe tentato di tirarsi indietro, oramai avrebbe continuato a sostenere le sue ragioni fino alla fine..


- Complimenti, la trovo in perfetta forma come sempre Camille! -


La squadrò con un'occhiata rapida e interessata, continuando a parlare con un tono altalenante: dalla preoccupazione passava ad un sussurro divertito, senza soluzione di continuità.


- Mi scuso anzitempo per il disturbo recato, ma ho una cosa da consegnarle che le appartiene.. -


Con l'indice della mano sinistra, il giovane indicò una busta da lettere, dove sul retro vi erano scritte poche lettere “ Per Camille”..



Edited by ~ Lucas Scott - 21/4/2011, 10:39
 
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view post Posted on 21/4/2011, 12:42
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Di fronte a Lucas si sentì come da tempo non osava più dipingersi.
Confusa.
Fu un attimo, una sensazione fuggevole che quasi le parve di averla immaginata.
Non era il suo strano atteggiamento, apatico e ironico, preoccupato e sicuro allo stesso tempo quanto lo sguardo.
Quel ragazzo le ricordava qualcosa o qualcuno ma l’idea l’abbandonò ancora prima di essere riuscita ad agguantarla.
E tornò, prepotentemente, il dolore ai piedi
.

“Molto gentile da parte tua

Rispose quasi distrattamente. Non si sentiva affatto in forma, men che meno perfetta. Ma erano convenevoli dei quali non era possibile fare a meno.

“Una cosa che appartiene a me?”

Aggrottò la fronte spostandosi meccanicamente un ciuffo di capelli corvini dietro l’orecchio.
Non aveva proprio idea di come fosse possibile che qualcosa in possesso di Lucas appartenesse a lei.
Allungò la mano per prendere la busta rigirandola fra le mani.
Per la seconda volta in pochi minuti ebbe la fastidiosa impressione di trovarsi a rincorrere una sensazione che non riusciva a mettere a fuoco.
Per Camille …
Cosa mai doveva dirle quella calligrafia?
Alzò lo sguardo sul giovane riservandogli l’espressione più perplessa che potesse comporre.
Avrebbe dovuto aprire la busta ma non osava farlo
.

“Cosa significa?”



Edited by xCamillex - 21/4/2011, 14:24
 
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view post Posted on 21/4/2011, 22:10
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E se la sorpresa per il ragazzo era stata grande, lo sarebbe stato altrettanto per la persona che di lì a pochi istanti, avrebbe letto quella lettera così inaspettata. Il piccolo tavolo di quel pub, si era inondato di una particolare atmosfera, di un clima che sapeva di passato, di ricordi, di piccoli rimpianti. Avrebbe portato con sè una ventata di aria calda, di mura silenziose e di sorrisi sereni; portando col suo ingresso una scia di particelle cariche di sentimenti diversi, tra i quali avrebbero senz'altro prevalso l'affetto e l'amore reciproco, da tempo sopito ma sempre presente e costante nel ricordo di Simone Black. La gelida mano del ragazzo, un pò impaziente, corse sulla misteriosa lettera, per poi rigirarla a sua volta fra le mani della docente..


- Questa l'ho trovata poco tempo fà, mentre curiosavo fra gli oggetti di mio zio Simone Black..Lei lo conosceva molto bene presumo signora Preside, eravate ottimi amici scommetto.. -


La lettera recitava queste parole:


Solitamente siamo tenuti ad iniziare ogni lettera riportando in alto a sinistra il nome della persona a cui scriviamo, preceduto da un aggettivo, formale è vero, ma pur sempre un aggettivo che in un modo o nell’altro ci lega all’altra persona ed io, seppur continuo insistentemente a non voler vedere la realtà, in un modo o nell’altro, sono inesorabilmente legato a te. Ma non ci riesco, non riesco a farla finita, perché se penso al futuro, se penso al sol fatto di non poter più guardare il tuo viso, i tuoi occhi, il tuo sorriso così bello, senza poter più sentire le tue mani sul mio corpo, beh, non sarebbe un futuro.
Sono un pazzo, me lo ripeto costantemente, giorno per giorno, ma è così, suonano le trombe, rullano i tamburi, Simone ama Camille. Sembra una commedia, giusto per far ridere gli spettatori ormai annoiati dalla inesorabilità degli eventi. Ma ora lo spettacolo è finito, vado via per un po’, sperando di scordare tutto questo, sperando che un giorno questa lettera sarà solo uno dei tanti ricordi che mi hanno legato a te, e che come tutto il resto svanirà nel nulla, slegandomi dal passato, e lasciandomi vivere il futuro lontano da te. A presto
tuo Simone..


Di tanto in tanto sulla pagina bianca l’inchiostro era mischiato alle lacrime, difficile non comprendere lo stato d’animo dell'uomo mentre la scriveva. In quel preciso istante, Lucas aveva voglia di rendersi invisibile, e restare li, osservando la reazione della donna nel leggere quelle poche righe, ma forse, sarebbe servito solo a farlo sentire ancora più male..

 
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view post Posted on 25/4/2011, 11:07
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Rimase letteralmente di sasso.
Ignorava che Lucas Scott fosse parente di Simone e la notizia le piombò addosso come un tornado a ciel sereno.
Ottimi amici?
Erano stati più che amici e non potè non chiedersi quanto ne sapesse il corvonero dei rapporti fra lei e lo zio.
Per un attimo che sembrò durare in eterno, la vista le si annebbiò ma non riusciva bene a capire se si trattasse di un mancamento o se erano le lacrime che non aveva saputo trattenere.
Lesse la lettera tutto d'un fiato, poi la rilesse altre due volte.
No, era così riservata nelle manifestazioni dei suoi sentimenti che gli occhi non arrivarono ad inumidirsi. Nessuno conosceva il legame che l'aveva unita a Simone, era una cosa loro e tale doveva rimanere.
Sentì un odio viscerale salirle dal più profondo dell'anima, si stupì di udirlo ancora così prepotente, il tempo passato avrebbe dovuto attutire il dolore e mitigare il rancore. Ma non era così. Non era affatto così.
Piacevoli ricordi si mischiarono alla rabbia, pensieri felici di una festa, un ballo, una chiacchierata, una camminata romantica. E poi il fatidico giorno, la panchina fredda, le sue parole così calde. Le ultime.
Avrebbe di gran lunga preferito leggere quella lettera di addio ...
Fece uno sforzo terribile per alzare lo sguardo da quel foglio. Lo ripiegò con estrema cura, chiedendosi che cosa, di quel turbine di sensazioni contrastanti, era trasparito dal suo volto
.

"Posso ... tenerla?"

L'unica cosa che riuscì a dire.

 
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view post Posted on 26/4/2011, 17:25
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Lucas aveva letto quella lettera tante volte da quando l'aveva trovata, ma preferì non dire niente alla docente. Anche se la sapeva già a memoria, il Corvonero aveva continuato a gettare occhiate a quella missiva a intervalli di pochi secondi, fin da quando aveva preso posizione nelle mani della Preside. Sapeva che era inutile continuare a rileggere le parole di Simone, ormai non poteva far altro che aspettare un eventuale reazione da parte della professoressa. Camille lesse la lettera due volte di fila. Il nodo di pena nel suo petto si allentò un pò per il sollievo di udire le sue parole, anche se le paure non erano state affatto bandite..


- Certo Professoressa.. -


Un'intima certezza si era infranta dentro di lui; era la stessa sensazione provata quando suo zio se n'era andato per sempre. Si era fidato di Simone, l'aveva creduto l'incarnazione della bontà e della saggezza. Ma forse dopo tutto non era così..


- Non sò molto cose sul suo conto, mia madre non nè parla mai un gran che bene..Lo dipinge sempre come il fratello fallito, che nella sua vita non è mai riuscito a combinare nulla di buono.. -


La lancetta dei minuti sull'orologio del locale raggiunse il numero dicotto, e in quel preciso istante il lampione fuori dalla finestra si accese..

 
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view post Posted on 27/4/2011, 11:33
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Le sembrava di fluttuare in un limbo, la voce di Lucas le arrivava storpiata, come se non riuscisse a mettere a fuoco il senso di quanto lui stava dicendo.
Fino a quando non udì le ultime parole.
La rabbia che sembrava in procinto di scemare tornò a brontolare più prorompente di prima, colorandole le guance di un rosso purpureo
.

"Mi chiedo se tua madre lo abbia conosciuto veramente"

Sentenziò senza tanti preamboli.
Era assurdo che potesse sapere di Simone più cose della sorella, avevano trascorso così poco tempo insieme. Ma si sentì in dovere di difendere la sua memoria
.

"Credi che guadagnare un posto da insegnante ad Hogwarts sia cosa da niente? Tuo zio era un ottimo professore, ci sapeva fare con gli studenti e gli volevano bene tutti"

Lo squadrò con astio a lungo represso e si ritenne fortunata di trovarsi in un luogo affollato come la Testa di Porco, non sarebbe riuscita a controllarsi, neanche nei riguardi di un ragazzo che c'entrava poco o niente.
Preside o non Preside, quella era ancora una ferita aperta. Sbranata
.

"Se sei venuto qui per infangare la sua memoria puoi pure tornartene da mammina, lei si che si sarà realizzata nella vita!"

Le parole le uscirono prima ancora che potesse rendersene conto, si pentì subito di averle pronunciate ma ormai il dado era tratto.
Ammutolita, abbassò lo sguardo maledicendo la propria, inconsueta impulsività
.

 
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view post Posted on 27/4/2011, 21:51
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Impossibile nascondere il sorriso divertito che gli si dipinse sul volto: in fin dei conti, la fiera autorità delle sue parole lo giustificava. L'orgoglio della donna lo divertiva, e stuzzicava il suo interesse analitico. Si rialzò in piedi, ora sovrastando la preside per quei pochi centimetri che li separavano. Passo dopo passo, la verità si dispiegava come un gomitolo ingarbugliato, con evidente soddisfazione del Corvonero. Finalmente aveva qualcosa con cui distrarsi. L'ideale per allontanare la mente dalle preoccupazioni presenti..


- Se si fanno le scelte e le conoscenze giuste vivi e muori da re.. -


Parole pronunciate con lievità, quasi a voler sollevare del peso gravoso di poco fa quella conversazione. Era come un pianista, che ad ogni nota indirizzava la melodia sulle linee preferite del pentagramma, in un'armoniosa e ipnotica composizione.


- Questo piccolo dettaglio però deve essere sfuggito a mio zio, vista la brutta fine che ha fatto.. -


Continuava a punzecchiarla in certi punti per stimolarne i dubbi e incitarla a continuare..

 
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view post Posted on 28/4/2011, 13:36
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Rimase ad osservare Lucas con la vista annebbiata ed i muscoli tesi di un animale pronto a scattare in avanti per sbranare il proprio avversario.
Le mani poggiate sul piano presero a tremare ed il busto proteso in avanti costituiva l'ultimo segno tangibile di un imminente attacco frontale.
Si sentiva l'anima furiosa di una belva inferocita, probabilmente il corvonero non si immaginava il pericolo incombente o forse ne sprezzava la portata.
per un istante interminabile l'ago della bilancia rimase in bilico sul filo di lana, poi ricadde dalla parte della ragione
.

"Tu non sai neanche di cosa stai parlando"

Disse glaciale.
Fu uno sforzo sovrumano, come difficoltoso fu l'occludere la mente ed il corpo, la rabbia impetuosa in procinto di scoppiare venne respinta, messa sotto chiave e l'espressione neutra non mutò neanche per un secondo, fatta eccezione per il rosso livido delle guance
.

"Simone ha dato la sua vita per salvarne un'altra, credo che azione più nobile non ve ne sia"

Evitò volutamente di rimarcare il legame di parentela che legava Lucas al docente morto, non ne avrebbe più fatto menzione, la vedeva come un tradimento.

"Ovviamente se la tua mente non riesce a concepire un concetto simile, me ne dispiaccio. Del resto, mi pare di capire che tu abbia una diversa visione del morire da re e non necessariamente positiva, sbaglio?"

Si sentiva la gola bruciare, quella conversazione la stava spossando.

 
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view post Posted on 29/4/2011, 07:41
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Udì con placida soddisfazione le parole della Preside, sentendo il proprio orgoglio di bugiardo fremere, stimolato dal risultato della sua composizione artistica. Tornò all'attacco, e mentre un sorriso velatamente ironico gli si dipingeva sul volto, chinò il volto fino all'altezza di quello della giovane donna, osservandola con aria divertita..


- Quel tipo di azione là, preferisco definirla debolezza Professoressa.. -


Non era difficile notare quel risvolto trapelante, che nondimeno nella sua maligna apparenza di cortesia non sbilanciava Scott dalla posizione presa. Continuava ad avere l'aspetto di simpatico e cortese interlocutore, inattaccabile nella sua formalità. Eppure, in silenziosa invisibilità, i significati si facevano strada strisciando fra le righe delle sue parole..


- Sacrificare la propria vita per quella di un'altra persona, bisogna essere completamente pazzi per farlo.. -


Pronunciò quella frase in un sincero sorriso amichevole, che pareva celare un vago e indistinto scherno compassionevole..

 
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view post Posted on 2/5/2011, 13:42
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La mano fu più lesta del cervello.
Lo prese per il bavero della camicia strattonandolo verso di sè. Non fu difficile come cosa, Lucas si era già proteso in avanti, l'espressione di scherno divertito dipinta sul volto già marcato da un aspetto adulto
.

"E' esattamente la frase che dirò quando si tratterà di salvarti"

La pronunciò con odio, si meravigliò essa stessa di quanta rabbia fossero intrise quelle parole, lo fissò dritto negli occhi, convincendosi che avrebbe fatto proprio ciò che andava dicendo.
Uno che parlava così non meritava niente.
Debolezza? Forse lo era, se Simone non si fosse gettato sopra di lei per proteggerla dalla maledizione sarebbe stato ancora vivo.
Poi, come se si fosse resa conto in quel momento della sua azione avventata, mollò la presa.
Aveva fatto il suo gioco perdendo il controllo come una ragazzina inesperta e per non trovarsi a fissare il volto soddisfatto di quel dannato ragazzo, prese a guardarsi intorno, pregando che nessuno lì dentro si fosse accorto dell'accaduto
.

"Pazzi o privi di cuore. Non so cosa sia meglio"

Precisò a voce bassa. Perchè la stava provocando in quel modo? Cosa voleva?

 
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view post Posted on 2/5/2011, 16:03
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Continuò a fissarne lo sguardo tenace, senza recedere da quel suo sorriso divertito. Da quelle labbra segnate, udì pronunciare una minaccia. Sembrava aver imparato la lezione, riflettè mentre la ascoltava. Imperturbabile l'espressione del ragazzo, nel momento dello strattono da parte della Preside, accennò appena col capo in risposta alle prime parole della donna..


- E' proprio come sospettavo, c'era un debole fra voi due.. -


Vicina, sempre più vicina, lo fissava fino a mollare la presa dal bavero della camicia. Si specchiò nei suoi occhi, e agli stessi apparve il Lucas che alla donna era celato. Smorzò appena il suo sorriso, accennando un'espressione più seria e dolce. Poteva quasi sentire il ritmo alternato dei loro respiri, mentre chinava appena il capo lateralmente e faceva per azzerare i pochi cm che lo separavano dalla docente..


- Questo prendilo come una cauzione da dover pagare in cambio del mio silenzio..Che figura ci farebbe la Preside di Hogwarts, se in giro cominciassero a circolare strane voci sul fatto che ha messo le mani addosso ad un suo studente? -



Tutto svanì in quel bisbiglio, lento e sottile come un sospiro. Lucas gli si piazzò davanti, abbassò il volto di qualche cm e la baciò delicatamente sulle labbra, per poi staccarsi dopo qualche secondo..

 
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view post Posted on 3/5/2011, 12:54
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"Ed anche se fosse?"

In realtà non era proprio così, una crudele circostanza aveva impedito loro di vivere quel sentimento appena nato ma forse già latente.
C'era qualcosa di sbagliato nell'aver provato sensazioni di quel genere?


"Il sospetto genera leggende che non trovano riscontro nella realtà, non starò certo qui a dirti cose che non puoi comprendere. Sei libero di pensarla come più ti aggrada"

Il discorso era chiuso.
Per un attimo le balenò alla mente la possibilità che Lucas fosse un inviato della Gazzetta in cerca di vecchi e piccanti scoop e fu felice di non aver ceduto alle provocazioni. Un'altra falsa intervista come quella di Lander non ci voleva, non prima che le acque si fossero calmate.
Eppure ...
C'era qualcosa in lui che le ricordava Simone. Aveva avuto come l'impressione che Lucas indossasse una maschera di sarcasmo solo per nascondere quello che era realmente. Il suo sguardo venato di malinconia la punzecchiava, sentiva una vocina dentro di lei che le consigliava di non di non fermarsi alle apparenze.
Ma la mossa successiva cancellò ogni residua benevolenza.
Il corvonero tornò ad essere il presuntuoso, scanzonato, provocatore ragazzo di sempre e si prese una libertà che non avrebbe dovuto neanche elaborare mentalmente.
Totalmente spiazzata e anche turbata dal suo gesto, schizzò in piedi facendo cadere la sedia dietro di lei.
Livida di rabbia lo avrebbe strozzato a mani nude se solo si fossero trovati in un luogo appartato
.

“Come osi minacciarmi

Sibilò fra i denti

“La mia immagine mi precede, sai benissimo che nessuno crederebbe a questa idiozia

Inutile, niente e nessuno sarebbe riuscito a calmare la furia per l’affronto subito. In realtà non si trattava di una cosa grave, in altri frangenti e con altri partecipanti sarebbe finita con un rimbrotto. Ma Lucas l’aveva provocata e continuava a provocarla, infangando la memoria di Simone e beandosi delle reazioni provocate.
E questa volta la reazione non tardò ad arrivare.
La donna allungò un braccio e gli mollò uno schiaffo
.

"Questo prendilo come un segno della mia benevolenza. Per non buttarti fuori a calci dalla scuola seduta stante"

Gliene avrebbe tirati altri diciotto.

"E adesso vai pure a lamentarti di essere stato picchiato dalla Preside"

 
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view post Posted on 3/5/2011, 13:49
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Lucas non si scompose. Il suo sguardo rimase fermo sulla donna e il suo volto non fece una piega a quello schiaffo. Era chiaro, spinto fuori solo dall'orgoglio, maledetto orgoglio femminile. Più volte Lucas aveva dovuto fare i conti con circostanze simili, ma quella che stava vivendo in quel mommento lo toccava più del solito..


- Lei ancora non comprende la gravità di questo suo gesto Professoressa.. -


Rimase a fissarla per un attimo, poi si scosse da quello stato e, con un sospiro, si passò una mano fra i capelli scarmigliati. Il suo sguardo fu velato dal palmo per un attimo, mentre chinava il capo all'indietro verso il soffitto del locale..


- Scrivo diversi articoli per la gazzetta del profeta, non ci metterò molto a screditare questi suoi metodi così barbari e medievali signora Preside.. -


Avvicinò il suo volto a quello di lei. Parlava sempre più lentamente, sempre più languido, con le labbra che sfioravano la zona del labbro superiore di lui. Camille poteva sentire il suo respiro, la bocca modulare ogni parola..


- Mi tolga una curiosità, cosa si prova nel sapere che quel giorno doveva essere lei a morire anzi che Simone Black? -


Concluse la frase sorridendo lievemente

 
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