» Keiko K. ™ |
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| Aveva lanciato una seconda occhiata alla tracolla piena zeppa di appunti. *Non dovrei lasciarli così incustoditi, la concorrenza potrebbe fregarmeli. Il mese scorso mi ricordo di un certo Hill che si era lasciato rubare gli appunti di pozioni da un Grifondoro, che aveva ben pensato di usarli per preparare un Distillato e sorprendere la professoressa. Beh in effetti non è stato un cattivo pensiero, vorrei dire: parliamo di pozioni, la materia peggiore di tutto il corso e di Hill, ma dico io, daresti mai il cognome Hill a tuo figlio? Questa è crudeltà, diamine vai all'anagrafe, una visitina al Ministero e PUF, non ti chiami Hill, ma.. chessò.. Mountain! Ok, ok. Stiamo degenerando Keiko, stiamo degenerando* Era rimasta con la testa fra le nuvole, per un attimo, divagando dagli appunti a ragazzi-collina immischiati in furti da uno zellino. Bene, dov'era rimasta con i compiti? *Bene, pensa a cosa avevi scritto là dentro, Keiko* Sollevò la cioccolata calda riportandola alla bocca per prendere due o tre sorsi. Si sentiva pronta a scrivere di nuovo! Poteva farcela a consegnare quel dannato compito prima dell'Esame di Difesa! "Beh... Corvonero ha più di mille punti di vantaggio ma noi siamo comunque secondi, anche se Tassorosso potrebbe raggiungerci. Quindi non credo sia per i punti, vero?" Abbassò la tazza "Voi siete la Caposcuola, o IL Caposcuola?" Poggiò la tazza sul tavolo. Con un gesto maniacalmente controllato spostò lo sguardo dalla pergamena ad Alan, che aveva davanti, lo fissò per qualche secondo, analizzandolo. *Forse gli è caduto un sopracciglio sull'orecchio e non mi ha capito.* Però era divertente. *Per quanto possa sparare bolidate peggio di Rufus, dimostra anche un certo senso dell'umorismo, oltre che una grande astuzia degna di nota. Alan Isaac Higgs, me lo segno questo qui* Sollevò l'indice della mano destra, andando ad indicare prima il soffitto e poi Alan; lo mosse su e giù a tempo con le sue parole«Ah. Ah. Ah, Higgs! Queste non sono domande troppo personali, mh?» Poteva suonare a primo acchitto coem un rimprovero, ma dalla sua espressione si poteva carpire l'appena accennata ironia delle sue parole. Del resto non le piaceva tanto parlare e quel ragazzino non faceva che istigarla a farlo. "Non rispondere è maleducazione" Possibile che non ci fosse un solo insegnamento che rispecchiasse un solo, singolo, aspetto del suo dannato carattere?«Benchè io sia londinese al 200%, mi ritrovo con nome e cognome orientali e, mi sembra più che lecito, spesso non si riesce a distinguere con facilità il genere del mio nome. Keiko è un nome femminile, è scritto con i caratteri di "Figlia della Primavera", perchè sono nata il ventidue di Marzo, dopo il solstizio che si celebra in Giappone. Risposta abbastanza personale ed esauriente, Higgs?» Schiuse le labbra in un sorriso sghembo che fece presto a nascondere con un espressione di apparente serietà. *Bene, dopo questa posso anche impiccarmi* Era evidente come un orso ballerino, che c'era qualcosa che non andava. Lei odiava il suo nome, odiava il suo cognome. Ma le carte parlavano chiaro e il suo era quello, per quanto si ostinasse a credere che le invenzioni del nonno su un suo possibile nome tipicamente Londinese fossero vere. Dannata famiglia nobile, dannata apparenza.
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