| Se c'era una cosa che Elizabeth odiava, era di sicuro il contatto fisico con l'altro sesso. Per questo, nonostante ci fosse il ballo e nonostante i suoi genitori le avessero comprato uno splendido abito da sera candido come la sua pelle e i suoi capelli, lei era rintanata in un bagno a leggere. Vestita completamente di bianco, scarpe comprese, e con i capelli candidi fluenti sulle spalle, chiara e incolore com'era, sembrava un fantasma dagli occhi rossicci, roba da far invidia a Mirtilla Malcontenta. Tra le mani reggeva un vecchio libro di poco più di 60 pagine: l'aveva preso prima, quand'era sgattaiolata via dal gruppo per nascondersi in biblioteca; aveva scelto quello perché era piccolo, una lettura leggera per occupare quel po' di ore altrimenti infruttuose, e si era rintanata in un bagno per avere la scusa di essersi sentita male nel caso in cui l'avessero sorpresa lì, anziché in sala con gli altri. Aveva fatto finta di avere già un accompagnatore con tutti quelli che le avevano chiesto se voleva andare al ballo, e ora di certo non si sarebbe fatta beccare sola. Preferiva la compagnia del suo libro. Peccato che fosse arrivata all'ultima pagina... era ora di alzarsi di lì e tornare in biblioteca a posare il suo accompagnatore del ballo. Si alzò in piedi con un sospiro, come il fantasma di una sposa abbandonata all'altare che decide finalmente di andar via dai gradini della chiesa. Col libro stretto al petto, uscì dal bagno cautamente e poi si avviò lungo i corridoi, svelta, sperando di non incontrare nessuno lungo la strada. Quando riuscì a rifugiarsi al sicuro all'interno della biblioteca, sospirò di nuovo, ma stavolta per il sollievo di avercela fatta. Adesso doveva solo ricordare dove aveva preso il libro e rimetterlo al suo posto... Fu allora, però, che sentì il rumore provocato da Victoria che inciampava nel tavolo. Si voltò di scatto, per guardarla. Beccata. Quasi sicuramente sarebbe stata udita e vista, per cui decise di avvicinarsi... poteva essersi fatta male. «Ciao. Ti sei fatta male?» le chiese sottovoce, quasi non volesse disturbare. Solo dopo, seguendo lo sguardo dell'altra, notò anche lei la pergamena...
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