The old London, Quest!

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view post Posted on 19/5/2011, 22:43
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Il Fato

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Il castello è deserto, tutti sono al ballo. Il grande ballo, l'evento di quel giorno.
Al quarto piano non arriva nessun rumore, tutto è ovattato dal un silenzio pesante, che copre tutto.
Lui si avvicina alla porta, "Biblioteca", la apre lentamente sgusciando all'interno. La stanza è immersa nell'ombra ma lui sa dove passare, quanto deve fare è semplice.
Estrae la lettera dalla tasca del lungo pastrano nero. E' un piccolo foglio di pergamena ingiallita chiuso da uno spesso sigillo rosso di ceralacca.
La appoggia al centro di un tavolo, ben visibile.
Sorride, così come era arrivato se ne va, silenzioso, un'ombra tra le ombre. Ha ancora tanto da fare, e il ballo durerà per poco ancora.



Quest per 2 studenti volenterosi!
 
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Victoria Nelson
view post Posted on 20/5/2011, 07:06




Victoria era appena uscita dal ballo...si era divertita ma dopo qualche ora aveva deciso di ritornare nel suo dormitorio,le feste l'annoiavano quasi subito per quanto belle potessero essere.
La scuola era completamente deserta,a parte qualche studente qua e là che aveva fatto la sua stessa scelta.
Non si sentiva poi così assonnata e decise che forse un buon libro le avrebbe tenuto compagnia,in fondo nessuno ci avrebbe fatto caso se fosse sgattaiolata nella biblioteca,l'attenzione di tutti era rivolta al ballo quella sera.
Giunta davanti alla biblioteca spinse piano la porta ed entrò,era buio e l'unica luce che poteva aiutarla nello destreggiarsi era quella della luna con i suoi flebili raggi...
Mentre la Corvonero tentava di non rovesciare nessun scaffale,attirando così l'attenzione, andò a incespicare contro ad uno dei tanti tavoli.
Lanciò un occhiataccia torva al tavolo risparmiandosi di imprecare ma i suoi occhi ricaddero su una piccola figura non ben definita.
Si avvicinò stringendo gli occhi: era una pergamena,non sembrava fosse nuova a giudicare dal colore ed il sigillo in ceralacca confermò la sua tesi.
Cosa poteva contenere?
Victoria si guardò sveltamente intorno per assicurarsi di essere sola,poi prese in mano la lettera e iniziò ad osservarla da vicino per capire da dove venisse e magari chi l'avesse lasciata proprio lì alla portata di tutti...
 
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view post Posted on 20/5/2011, 08:32
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A_STARA_STARA_STARA_STARA_STAR

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Se c'era una cosa che Elizabeth odiava, era di sicuro il contatto fisico con l'altro sesso. Per questo, nonostante ci fosse il ballo e nonostante i suoi genitori le avessero comprato uno splendido abito da sera candido come la sua pelle e i suoi capelli, lei era rintanata in un bagno a leggere. Vestita completamente di bianco, scarpe comprese, e con i capelli candidi fluenti sulle spalle, chiara e incolore com'era, sembrava un fantasma dagli occhi rossicci, roba da far invidia a Mirtilla Malcontenta. Tra le mani reggeva un vecchio libro di poco più di 60 pagine: l'aveva preso prima, quand'era sgattaiolata via dal gruppo per nascondersi in biblioteca; aveva scelto quello perché era piccolo, una lettura leggera per occupare quel po' di ore altrimenti infruttuose, e si era rintanata in un bagno per avere la scusa di essersi sentita male nel caso in cui l'avessero sorpresa lì, anziché in sala con gli altri.
Aveva fatto finta di avere già un accompagnatore con tutti quelli che le avevano chiesto se voleva andare al ballo, e ora di certo non si sarebbe fatta beccare sola. Preferiva la compagnia del suo libro. Peccato che fosse arrivata all'ultima pagina... era ora di alzarsi di lì e tornare in biblioteca a posare il suo accompagnatore del ballo.
Si alzò in piedi con un sospiro, come il fantasma di una sposa abbandonata all'altare che decide finalmente di andar via dai gradini della chiesa. Col libro stretto al petto, uscì dal bagno cautamente e poi si avviò lungo i corridoi, svelta, sperando di non incontrare nessuno lungo la strada. Quando riuscì a rifugiarsi al sicuro all'interno della biblioteca, sospirò di nuovo, ma stavolta per il sollievo di avercela fatta. Adesso doveva solo ricordare dove aveva preso il libro e rimetterlo al suo posto...
Fu allora, però, che sentì il rumore provocato da Victoria che inciampava nel tavolo. Si voltò di scatto, per guardarla. Beccata.
Quasi sicuramente sarebbe stata udita e vista, per cui decise di avvicinarsi... poteva essersi fatta male. «Ciao. Ti sei fatta male?» le chiese sottovoce, quasi non volesse disturbare. Solo dopo, seguendo lo sguardo dell'altra, notò anche lei la pergamena...
 
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view post Posted on 20/5/2011, 10:48
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Il Fato

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La lettera si aprì improvvisamente. Il sigillo si sciolse senza alcun problema e la due ragazze poterono leggere. Non c'era scritto molto solo una laconica frase "il gioco è iniziato".
Il tempo di fare qualche pensiero su queste parole che si sentì qualcosa accadere. Le mani erano come incollate alla carta e fu come se qualcosa le arpionasse allo stomaco: una passaporta!
Ma fu tardi per fare qualsiasi cosa oramai erano partite.
Ma per dove? e verso chi?

 
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view post Posted on 20/5/2011, 14:37
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Alt, calmi!
Victoria sta già partecipando ad un'altra Quest, quindi esce da questa.
Cede il posto a Fumyio, la quale parteciperà, senza ulteriori problemi.
Scusate l'intromissione.

 
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Fumiyo
view post Posted on 20/5/2011, 16:06




*Sì!* Fumiyo esultò dentro di sé per la riuscita dell'incantesimo: era il primo che tentava d'apprendere senza la guida di un professore o di un mago adulto ed avere attenuto un risultato, sebbene minimo, la riempiva di gioia. In tutta fretta, ripose la bacchetta nelle ampie tasche della tunica e recuperò il libro: qualcosa le diceva che, sebbene non stesse facendo niente contro le regole, non era una buona idea restare troppo a lungo in quell'aula. Si diresse verso la porta, la socchiuse quel tanto che bastava per controllare che non ci fosse nessuno nel corridoio e, dopo essersene accertata, uscì allo scoperto, richiudendosela alle spalle. *Aula ventuno: devo assolutamente ricordarmi dell'esistenza di questo posto.* Aggrottando la fronte, si accorse di aver fatto più tardi di quanto pensasse: avrebbe fatto meglio a sbrigarsi per tornare in dormitorio se non voleva beccarsi una punizione. Ma fece appena in tempo a fare un passo in direzione della Torre di Divinazione quando un rumore proveniente dalla Biblioteca attirò la sua attenzione. Un rumore così flebile che non l'avrebbe certamente sentito se il corridoio fosse stato affollato come in una normale giornata scolastica ma nella pace assoluta della sera lo distinse perfettamente. Sembrava provocato da qualcuno che avesse inciampato in qualcosa.. per un attimo la ragazzina fu tremendamente combattuta ma nel giro di pochi secondi la sua curiosità (o la sua incoscienza?) ebbe la meglio. Fece un rapido dietrofront e corse fino alla porta della Biblioteca, che con sua immensa sorpresa era rimasta socchiusa. Per sicurezza, sfoderò la bacchetta che aveva appena riposto e, prima di entrare, si soffermò ad ascoltare se dall'interno provenissero altri rumori. Riuscì a distinguere la voce di una ragazza ma non riconobbe né le parole né il tono. Decise di rischiare e con una spinta decisa aprì la porta, appena in tempo per vedere una figura (o erano due? Con tutto quel buio non poteva esserne sicura.) che si volatilizzava nel nulla, come se fosse stata risucchiata in un buco nero. La piccola corvetta rimase a bocca aperta. Che si fosse trattata solo di una sua allucinazione? Il libro le scivolò a terra, cadendo sul pavimento con un tonfo sordo. Con passo barcollante si avvicinò al luogo dove aveva visto accadere quello strano fenomeno e, per tentare di fare luce sulla faccenda, in tutti i sensi, alzò la mano destra che reggeva la bacchetta e sussurrò: -Lumos Solem.- se l'incantesimo avesse funzionato forse sarebbe riuscita a trovare qualche indizio che l'avrebbe portata alla soluzione di quel dilemma.


SPOILER (click to view)
Punti Salute: 105
Punti Corpo: 53
Punti Mana: 56

Ha, in una tasca interna della tunica, un Mokessino, dentro il quale è custodita una fiala di Pozione dell'Invisibilità della durata di 20 minuti.
 
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view post Posted on 20/5/2011, 16:53
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A_STARA_STARA_STARA_STARA_STAR

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Elizabeth riuscì solo a pensare un “Oh, no” quando sentì per la seconda volta in vita sua quella strana sensazione che era in grado di donare una passaporta. Il fatto che non fosse la prima volta la aiutò parecchio: almeno sapeva che non si sarebbe sentita troppo male, ma questo non le garantiva di certo un comodo arrivo alla fine di quel viaggio. Magari sarebbe finita a terra come la prima volta, oppure sarebbe caduta su qualcosa di strano che le avrebbe lasciato qualche brutto livido. Fu allora che realizzò che, in quel modo, quasi certamente si sarebbe ritrovata fuori dal castello, con tutto ciò che poteva conseguirne. Il panico prese possesso di lei per alcuni lunghi istanti, e a causa dell'adrenalina percepì il tempo rallentare abbastanza da farle venire in mente un mucchio di cose, per la gran parte inutili. Una delle poche cose utili che riuscì a pensare era che, fortunatamente, aveva con sé il piccolo Mokessino dentro cui aveva riposto tempo prima la fialetta di Pozione dell'Invisibilità e, quella stessa sera, anche la bacchetta, per non doverla lasciare in camera. Ovunque sarebbe finita qualche istante dopo, almeno avrebbe avuto la sua bacchetta con sé; era una magra consolazione, visto che non aveva idea di come sarebbe ritornata a scuola, ma era pur sempre qualcosa a cui aggrapparsi. Iniziò a pensare al posto in questione: dopo una lunga serie di possibilità, una più assurda dell'altra, riuscì a riconcentrarsi sulla stranezza: perché mai qualcuno aveva messo una passaporta nella biblioteca di Hogwarts? E soprattutto: se la scuola era un luogo più che sicuro, chi l'aveva messa lì, e come c'era riuscito? Doveva spaventarsi di essere incappata nella trappola di qualcuno, magari un mago malvagio, o forse era solo stata sfortunata e si era trovata nel posto sbagliato al momento sbagliato?
Con tutte quelle domande che le frullavano nella testa, creando un gran caos, serrò definitivamente gli occhi, aspettandosi di trovare delle risposte all'arrivo a destinazione.


SPOILER (click to view)
Io sto continuando normalmente, spero vada bene. °-°
Ah, se si dovevano specificare punti e oggetti in possesso come ha fatto Fumiyo, lo faccio adesso perché non lo sapevo! >_<




Punti Salute: 102

Punti Corpo: 50

Punti Mana: 52

Addosso ha solo il Mokessino, all'interno del quale ci sono la bacchetta e la Pozione dell'Invisibilità della durata di 20 minuti. Il Mokessino è nascosto sotto la gonna dell'abito da ballo.
 
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view post Posted on 20/5/2011, 22:22
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Il Fato

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Nel mezzo del silenzio della foresta con un forte crak Fumiyo e Elizabeth si trovarono una davanti all'altra. La prima planò lentamente, mentre la seconda ragazza si trovò a terra dopo un tonfo. Erano circondate da una coltre di nebbia pesante, quello che riuscivano a vedere nella notte erano alcune lapidi sconnesse e malridotte.
Erano state portate in un cimitero, o quello che un tempo doveva essere un cimitero.
Ma come mai?



SPOILER (click to view)
Ok perfetto Al ;) .
Comunque hai fatto benissimo a procedere normalmente Sheene, tranquilla :P .
 
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Fumiyo
view post Posted on 21/5/2011, 07:51




Prima che potesse capire quello che stava succedendo Fumiyo si ritrovò in uno scenario totalmente diverso da quello della Biblioteca e davanti a lei, accasciata a terra, stava la figura che credeva d'aver visto scomparire vicino al tavolo. Riconobbe i capelli bianchi della giovane: era anche lei una Corvonero e si erano già trovate a vivere insieme un'altra avventura.. particolare. Senza pensarci due volte le porse la mano sinistra per aiutarla ad alzarsi ma nel frattempo il suo sguardo vigile continuava a scandagliare il paesaggio circostante. *Non mi piace quest'atmosfera.. e quelle cosa sono?* Aveva intravisto delle forme che emergevano a malapena dalla nebbia pesante che le circondava. Aguzzò lo sguardo e le riconobbe per quello che erano: lapidi. Un brivido le percorse la schiena e, istintivamente, la sua mano destra si strinse ancora più forte alla bacchetta: -Ce la fai a rialzarti?- rivolse uno sguardo in tralice alla sua compagna di avventure. Perché aveva l'orribile presentimento che fossero come due vittime di un gioco più grande di loro? -Fumiyo Muto, Corvonero, I° anno. Ci siamo già incontrate se non sbaglio.- un sorriso sardonico le si dipinse in volto -Mi piacerebbe un giorno avere l'occasione di conoscerti in circostanze meno strambe.- Sapeva che era una cosa irrazionale, ma la presenza di un'altra ragazza la faceva sentire molto più al sicuro. Aveva qualcuno con cui consultarsi, con cui attuare un piano d'azione: non doveva contare solo sulle sue misere forze. Insieme, forse, sarebbero uscite vive da quella storia. Intanto però le sarebbe piaciuto conoscere un incantesimo in grado di diradare la nebbia. *Forse potrei provare a farci luce con un incantesimo.. no, come non detto: è un'idea stupida.* si ricordò improvvisamente di come la sua compagna d'avventure fosse tremendamente sensibile alla luce: aveva già avuto modo di vedere come le fonti di luminosità troppo forte la disturbassero, Oltretutto, se quella nebbia non permetteva a loro due di vedere ciò che le circondava, sperava che avesse lo stesso effetto anche su chiunque le aveva trasportate fino a quel luogo lugubre.

 
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view post Posted on 21/5/2011, 23:46
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A_STARA_STARA_STARA_STARA_STAR

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Elizabeth atterrò malamente, come le era successo anche la prima volta. Se l'aspettava, in fondo: aveva ricollegato la sensazione del viaggio per passaporta a quella successiva di dolore al fondoschiena. Si stava giusto lamentando sottovoce quando sentì la voce di Fumiyo, e riaprì gli occhi di scatto. La guardò, e solo allora si rese conto della nebbia, del terriccio che sentiva sotto le proprie mani poggiate a terra.
«Ma dove siamo finite?» riuscì a chiederle, mentre provava a rialzarsi in piedi, nonostante l'abito non fosse esattamente uno dei più comodi per una... passeggiata notturna nella foresta. Se la nebbia la inquietava, quelle sagome appartenenti alle lapidi la spaventavano proprio. Aveva la bacchetta ancora dentro il Mokessino, e d'istinto portò la mano destra a cercare il piccolo oggetto, che aveva nascosto sotto il vestito per portare con sé poche, piccole cose da cui non amava separarsi. «Elizabeth Portman, anche io primo anno. Piacere di conoscerti» le disse poi, educatamente. Era una persona di poche parole, lo si intuiva immediatamente. Non era scontrosa: era semplicemente timida. Ma non lo era abbastanza per non chiedere conferma delle sue teorie: nonostante la sua vista rendesse meglio al buio che non alla luce, era comunque un essere umano, e aveva una vista da essere umano che, come tutte, poteva fallire; specie in quelle circostanze. «Spero che quelle non siano lapidi e che noi non siamo finite in un cimitero abbandonato» commentò con un filo di voce, non riuscendo a trattenere una breve risatina isterica.
 
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view post Posted on 22/5/2011, 22:11
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Il Fato

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Una raffica di vento investì le due ragazze. Il freddo era intenso e stava aumentando, la notte stava avanzando.
Sentirono rumori provenire da un posto indistinto ma, se l'orecchio non le tradiva, l'origine di tali rumori era in un posto precisamente davanti a loro. Nel frattempo la pergamena riprese a vibrare.

 
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Fumiyo
view post Posted on 23/5/2011, 15:05




-Non ne ho idea..- Fumiyo fu felice di vedere che Elizabeth non si era fatta male nell'atterraggio e non appena la sua compagna fu riuscita a riacquistare la posizione eretta si accorse d'aver fatto bene a non lanciare un'incantesimo di luce: il colore dei suoi occhi le provò che era albina. Forse la vista di nessuna delle due era al massimo nella penombra ma meglio che entrambe riuscissero ad orientarsi almeno un minimo piuttosto che una fosse totalmente cieca. Non riuscì però a trattenere una smorfia di panico quando scoprì ch'era anche lei del primo anno: due primine catapultate fuori dalla scuola in quello che sembrava un vecchio cimitero.. perché le sembrava essere una storia perfetta per un orribile film dell'orrore? Stava per chiederle se aveva una vaga idea di come potessero essere finite in quel luogo quando molte altre cose accaddero contemporaneamente, attraendo la sua attenzione. Una raffica di vento la investì, facendola rabbrividire e nel giro di pochi secondi il freddo si intensificò terribilmente: i brevi respiri che uscivano con un sibilo dalle sue labbra serrate e che il tremolio dei denti non riusciva a bloccare si condensavano in delle minuscole nuvolette di vapore prima di sparire nella notte sempre più fitta. Dei rumori provenirono da un punto imprecisato in mezzo alla nebbia. Il cuore che batteva all'impazzata, i sensi risvegliati da una scarica di adrenalina, Fumiyo aguzzò le orecchie e credette di rintracciarne l'origine nel nulla assoluto che si allargava di fronte a loro. Di scatto alzò la bacchetta, puntandola in quella direzione. Si aspettava di veder emergere una qualche sagoma proprio da quel punto ma che quello fosse un bene od un male per loro era tutto da vedere. Infine, una specie di pergamena stretta nella mano di Elizabeth cominciò a vibrare violentemente. Fumiyo si voltò a guardarla giusto per una frazione di secondo ma decise che la preoccupava molto di più la fonte di quei rumori. Fece un paio di passi in direzione della fonte del suono, gli occhi che frugavano ansiosi nella notte alla ricerca di un qualche movimento, di un qualche colore, di una qualche fonte di luce, in quel grigiore che le circondava.

 
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view post Posted on 23/5/2011, 19:50
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A_STARA_STARA_STARA_STARA_STAR

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Elizabeth riuscì a rimettersi in piedi e recuperare la bacchetta, che ora stringeva nella mano destra. L'abito non era certamente dei più comodi, essendo quello destinato teoricamente al ballo a cui non aveva partecipato, e non avendo maniche lunghe era anche uno dei peggiori da poter indossare all'esterno in una notte fredda come quella. Rabbrividì. Sembrava essere destino per lei il fatto di trovarsi sempre in luoghi freddi vestita in maniere impensabili, ormai.
Sospirò, e l'attimo dopo sentì dei rumori provenire da lì vicino... voltò il capo un paio di volte, a destra e a sinistra, come per capire da dove potessero provenire: quando fu quasi certa che provenissero da davanti a loro, socchiuse di poco gli occhi, come cercando di inquadrare qualcosa nel buio.
«Non so se sia meglio far luce o restare così» cominciò a dire, a voce bassissima, rivolta chiaramente a Fumiyo. «Se non è una creatura in grado di vedere al buio, possibilmente ha la nostra stessa visuale ridotta e non sa dove siamo di preciso. Sempre che sia qualcosa di vivo a far rumore...»
Poco dopo la pergamena iniziò a vibrare e lei fece un piccolo balzo per lo spavento, indietreggiando di un passo. La fissava con un'espressione a metà tra il disgusto e il terrore. In fondo era tutta colpa di quella pergamena se loro, adesso, si trovavano lì, in chissà quale angolo sperduto del pianeta, sole e possibilmente anche future prede di... qualcuno o qualcosa che sentivano ma non vedevano; non ancora, almeno.
 
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view post Posted on 23/5/2011, 20:34
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Il Fato

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Proseguirono con i loro pensieri dritte in direzione dei rumori. Ma mano che il tempo passava la luce diventava sempre più fioca, la luna veniva coperta dalla nuvole e il loro campo visivo diminuiva.
La pergamena continuava a vibrare, era come un sommesso richiamo. Fecero qualche altro passo e i rumori divennero più forti.
Attorno a loro nel breve raggio visivo potevano vedere lapidi divelte, tombe aperte, ossa antiche. Il tutto in un tremendo disordine. La nebbia continuava ad aleggiare. Davanti a loro solo rumori e buio.

 
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Fumiyo
view post Posted on 24/5/2011, 09:50




Fumiyo annuì alle parole della sua compagna. -Sì, anche io sono un po' restia all'idea di farci luce.- sussurrò -Ma temo che fra un po' non avremo altra scelta.- il suo sguardo si sollevò in direzione della luna che veniva man mano coperta da nuvole sempre più pesanti, facendo diminuire la già poca luce di cui disponevano. -Per ora che ne dici d'avvicinarci alla fonte del suono? Potremmo tentare di nasconderci dietro le lapidi man mano che avanziamo.- Così dicendo si diresse verso una lapide poco più avanti di loro e vi si accovacciò dietro, facendo segno ad Elizabeth di seguirla. Si sentiva veramente ridicola ma non vedeva altro modo per smuoversi da quella situazione sempre più assurda. Il suo sguardo si spostò verso una tomba poco più avanti: era stata aperta ed il coperchio era sollevato. Dopo aver preso un respiro profondo corse il più velocemente possibile verso quel riparo, restando piegata in due per tentare di non attirare troppo l'attenzione. Si sedette sulla terra umida dietro la lastra di pietra, gli occhi serrati, il cuore che batteva all'impazzata per il terrore e l'adrenalina. La bacchetta era ancora stretta nella sua mano e Fumiyo provò un irrefrenabile istinto di gettarla lontano e scappare, scappare da quel cimitero sconsacrato, scappare da quella notte buia, da quella nebbia, da quell'umidità, dai rumori sempre più vicini. Quando li riaprì i suoi occhi erano umidi di lacrime che scacciò con rabbia, passandosi una mano sul viso. Si sporse appena oltre il bordo del lastrone che la riparava da sguardi indiscreti, frugando nel buio alla ricerca di un qualche movimento e allo stesso tempo sperando che nessuno avesse notato i suoi.

 
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