| Ascolto' rapita la sua storia anche perche' era veramente originale e, in caso alla fine avesse scoperto che Duncan si era inventato tutto, un applauso l'avrebbe comunque meritato sia per la fantasia e per essere riuscito ad intrattenerla cosi' a lungo. Decise dunque di non interromperlo fino a quando non termino' il suo dire, mentre il passo si allungava verso i Tre Manici di Scopa, allontanandosi quindi dai buoni alcolici che il testa di porco serviva, ma passando ad una cucina che si poteva considerare eccellente: e al momento, aveva bisogno di uno spuntino buono.
-e'...e'...e' pazzesco!-
disse, arrestando il passo e cercando con gli occhi sbarrati quelli del suo interlocutore. Il primo pensiero di Rowena fu che Ducan si potesse sentire un po' come un maride fuor d'acqua, timoroso di fare un singolo passo, oppure come un bambino alla scoperta della cantina di Mielandia, libero di poter fare qualsiasi cosa passasse per la testa.
-e se posso...da quanto tempo siete stato..-
una pausa cercando la parola giusta anche se l'unica che le venne in mente fu
-esiliato ecco-
mani dietro la schiena, continuando ora a procedere in direzione del locale che si stagliava con la sua insegna e le vetrate appannate non troppo lontano da loro.
-dal mondo babbano?-
Curiosa di sapere quanto di quel mondo che Rowena aveva esplorato in lungo e in largo e che ancora, riservava sorprese, Duncan potesse sapere. Le sue leggi, la sua storia, tutto sarebbe stato da narrare e ora come ora, l'unica che poteva aiutarlo era lei. Si trovava davanti forse una tabula rasa, una lavagna immacolata sulla quale poter divertirsi con un candido gessetto, una pallina di creta, da poter plasmare anche se il mago, sembrava decisamente sapere il fatto suo.
-io?-
si porto' una mano sul petto, incredula della domanda. La sua figura era lontana anni luce da quelle impettite che ravanavano tra scartoffie e noiosissime pratiche, anche se, alcuni ministeriali, come quel Rhaegar, erano certamente fuori dal comune.
-oh no no...sono un insegnante di astronomia...-
Si fermo', quando oramai alla porta del locale mancavano veramente pochi passi e voltandosi verso Ovest, indico' quella che sembrava la fine di un sentiero che poi si inoltrava per un bosco e terminava su per una piccola collina.
-le vede quelle torri?-
Chiese, alzando un braccio in direzione del castello le cui torri si stagliavano come regine dello scenario, portandosi un po' piu' vicino al mago in modo che potesse seguire la linea della sua appendice.
-quello e' Hogwarts ed e' una delle scuole di magia e stregoneria sparse per il pianeta...io insegno la-
annuncio', senza particolari note gioiose nella voce. Dopotutto, ridursi a fare l'insegnante e stare dietro ad una combriccola di mocciosi non era il massimo della sua aspirazione.
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