| Il caldo estivo non le lasciava pace tanto quanto il senso di colpa. Perchè, doveva ammetterlo, questa volta era stata imperdonabile. Il Ballo di Fine anno era stata una vera e propria calamità e, al solo ripensarci, i sensi di colpa nei confronti di Fabio la divoravano. Avrebbe dovuto scusarsi con lui al più presto per il suo comportamento ignobile. Questo era certo. Però il ragazzo non si trovava tra quelle mura e la ricerca non aveva dato i suoi frutti. Tanto valeva trovare un passatempo che le impedisse di pensare e crogiolarsi nell'amarezza delle sue azioni. Camminò a passo spedito verso la biblioteca, con l'intenzione di passare qualche ora tra i libri. Almeno quelli non potevano parlare e di certo non l'avrebbero additata come traditrice. Fortuna volle che non incontrò nessun conoscente nel tragitto. Non era esattamente dell'umore per fare due chiacchiere. In quei momenti l'essenza Serpeverde tornava utile. Di certo nessun nuovo studente avrebbe avuto il coraggio di fermare proprio lei per chiedere indicazioni sulle aule o qualunque altra cosa gli servisse. Non con quell'espressione glaciale sul viso, almeno. Raggiunse la biblioteca con un sospiro di sollievo, fiondandosi tra gli scaffali alla ricerca di qualcosa di suo gradimento. Leggeva molto. Era una delle sue passioni. Ma aveva gusti difficili anche in quel campo. Alzò gli occhi grigi sugli scaffali più alti e un libro dalla copertina rossa sgargiante, attirò la sua attenzione. Lo osservò di sottecchi, misurando l'altezza dello scaffale. In effetti era piuttosto in alto. Non era da lei perdersi d'animo, però, dunque tentò ugualmente di afferrarlo, aggrappandosi agli scaffali più bassi. Il suddetto libro però, non sembrava volerla aiutare, tutt'altro. Riuscì ad afferrarlo con la punta delle dita, imprecando tra sè a bassa voce, ma non poté cantar vittoria. Il tomo si inclinò pericolosamente e, prima che potesse afferrarlo con l'altra mano, scivolò verso il basso, colpendola dritta in testa e facendole perdere l'equilibrio. L'impatto con il pavimento non fu dei migliori, per non parlare degli accidenti lanciati dalla ragazza a Merlino e tutti i suoi parenti. E lì, seduta a terra, si tastava il capo con una mano, dolorante e furiosa.
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