La contesa dello stuzzicadente., per il mio Bronchiolo

« Older   Newer »
  Share  
» Keiko K. ™
view post Posted on 7/9/2011, 15:58




Quel meriggio la Caposcuola era scesa con un gurppo di studenti del terzo e quarto anno per scortare i suoi serpeverde nella piazza di Hogsmeade, dopo qualche minuto, finita la tipica tiritera degli orari che tutti sapevano a memoria, la folla si diradò e lei cominciò a muoversi verso una delle strade del villaggio, stringendosi nella leggera giacca da passeggio.
Il clima inglese stava cominciando a farsi sentire di nuovo.
Sotto la giacca nera lunga fino alle ginocchia, indossava solo una camicia a maniche corte e un gilet nero, di suo era abbastanza freddolosa quindi cercava di coprirsi non appena cominciava a fare fresco.
In una tasca interna del giaccone era stato posato il ciondolo di Serpeverde e nella tasca dei pantaloni riposava la bacchetta, sfilata dal basotne da passeggio che quel giorno si era premurata di non portare con sé.
Attirava troppo l'attinzione, figuriamoci per il posto in cui stava andando.
Superò un viottolo trafficato di donne tutte in tiro per comprate i calzini ai mariti, un secondo stracolmo di ragazzini tutti elettrizzati alla prossima partita dei Tutshill Tornados.
Argomento poco importanti visto che tifava per tutt'altra strada.
Svoltato a sinistra si fermò dietro la porta di un pub.
Una testa di porco penzolava poco rassicurante sull'insegna e uno straccioo consunto era macchiato di sangue e stanziava a terra, tutto lurido in attesa di nuovi clienti per la Testa di Porco.
Era uno dei posti meno ben visti nel Villaggio ma, stranamente, anche uno dei più frequentati.
Se c'era un luogo dove poteva stravaccarsi e mandare a quel paese il suo ruolo di caposcuola quello era il posto giusto.
Anche se una visitina ai tre manici scopa sarebbe stata più salutare.
*Alcohol, bevi bevi l'alcohol*
Meno male che aveva la carica e l'età giusta, o se qualcuno l'avesse beccata non sarebbe andato per niente bene per lei.
Spinse la porta ed entrò nel pub, grattandosi la testa con la mancina, scuotendo i lunghi capelli neri lasciati liberi sulla schiena.
 
Top
Bronco89
view post Posted on 7/9/2011, 16:25




Ed eccolo il nostro Baro, seduto al tavolo, una camicia bianca mette in risalto la sua figura, i pantaloni neri son retti da due bretelle del medesimo colore. Gli stivaloni picchiettano sulle assi di legno, un minimo di tensione così viene fatta fluire fuori. Perchè il cantastorie è teso? Perchè muove spasmodicamente il piede? Semplice! Sta giocando a carte e s'è scommesso il cilindro. Intorno al tavolo son seduti altri tre tizi, uno tarchiato e con un paio di baffoni folti, uno mingherlino e senza capelli e un terzo che sembra più un troll che un uomo. Al centro del piatto delle scommesse ci sono, oltre al Cilindro, un bicchiere con del Brandy, una bombetta e quello che sembra un ciondolo.

*Guardate cosa devo fare per un bicchiere di Brandy*

Il buon Magiattore infatti sta giocando solo per quello, verso la bombetta e il ciondolo non prova nessun interesse. In mano stringe cinque carte, come siano finiti a giocare a "poker all'italiana" non lo sa nemmeno lui, fatto sta che tra le dita gli gira una scala reale a cuori, che può esser chiusa solo se la fortuna l'assiste. Le iridi percorrono gli sfidanti, cercando di leggergli le mani, deve per forza giocare, altrimenti perde il cilindro ed è una cosa che non contempla minimamente. Tutti sono concentrati su di lui, nella locanda son girate voci sulle sue doti da imbroglione, spera in un attimo di distrazione, in modo tale da poter sfilar quell'asso di cuori dalla manica.

*fortuna assistimi tu*

proprio in quell'istante si apre la porta, i tre sfidanti come polli si girano. Un ghigno infinito si apre sul suo volto, con un movimento naturale sostituisce la carta e completa la sua scala reale, il Re degli imbroglioni è riuscito nel suo intento e con fare soddisfatto scopre il suo punto, dinnanzi agli occhi increduli del suo pubblico.

Signori, mi dispiace, ma il qui presente ha vinto il piatto...Piccoletto tieniti il cappello, il mio è molto più bello e tu puoi riprenderti la collanina di tua zia. Mi accontento del Brandy

sfila il bicchiere, alzandosi e infilandosi il Cilindro sulla testolina. E solo ora guarda chi è stata l'anima pia che l'ha salvato dalla spiacevole situazione. Posa le iridi castane sulla figura di Keiko, ha qualcosa di familiare, ma non ricorda dove l'abbia già vista e resta fermo lì in piedi, assaporando il suo brandy e fissando quasi insistentemente la Caposcuola.






 
Top
» Keiko K. ™
view post Posted on 13/9/2011, 18:31




Il tanfo di formaggio tipico dell'alcohol, la puzza di marcio emanata dai clienti e quell'inconfondibile nebbiolina, quasi palpabile, causata dalle ciminiere che erano i fumatori del pub, erano tipici alla Testa di Porco.
*Sbaglio o dovrebbe esserci la Evans al bancone?*
Lanciò un'occhiata al ligneo, costeggiato da alcuni sgabelli la maggior parte dei quali erano stati occupati da individui poco raccomandabili, da una curva e lurida vecchietta che lisciava un barattolo dal contenuto non ben definibile, un colosso che tracannava del Whisky Incendiario e ad un vecchio ubriacone che si scolava quella che, probabilmente, era la centesima bottiglia di Goblingrappa della giornata.
Come diavolo faceva la sua collega a lavorare in un luogo simile? Era meglio un'umida spelonca ad uno squallido locale come quello!
Eppure, doveva ammetterlo, lo preferiva per certi versi ai Tre Manici di Scopa.
Per prima cosa c'era più intimità per sè rispetto ai Tre Manici di Scopa, dove coppiette e studenti ti assillavano con le loro idiozie.
Per seconda cosa lì vendevano l'idromele barricato che anni prima aveva scroccato all'ex-capsocuola (per diana che idromele!).
Per terza cosa aveva sentito dire che laggiù si poteva incontrare già da qualche giorno un baro talmente abile e affascinante da saper eludere qualsiasi forma di controllo o chissà altro.
Non che le interessasse più di tanto il gioco d'azzardo, in verità era semplicemente annoiata e l'idea, sebbene abbastanza stupida, di potersi distrare in un luogo nuovo e pericoloso, era sempre meglio di quella di marcire nell'attesa delle burrobirre al caramello dei Tre Manici di Scopa o le passeggiate in solitaria nei vicoli del villaggio.
Oltretutto quella era la tana dell'alcohol, per quanto il tanfo fosse insooportabile, doveva ammettere che da quando Nicholas le aveva fatto scolare due calici di idromele, a quando Swilord le aveva propinato strani intrugli alcolici perfettamente illegali, aveva sperato di poter avere una possibilità di potersi nuovamente crogiolare nei piaceri alcolici lontano da orecchie e occhi indiscreti.
Beh di certo lì, tranne la Caposcuola di Corvonero che le sembrava assente, nessuno poeva sapere chi era, cosa faceva e sopratutto da che famiglia veniva.
Mentre si muoveva verso il bancone incrociò lo sguardo di un uomo, un pelatone dall'espressione furibonda che si rimetteva in testa una bombetta consunta e usciva sbattendo la porta.
Poi una voce melliflua, e stranamente familiare, la portò a concentrarsi su uno dei tavoli, da cui un gruppetto di iracondi giocatori si era appena alzato.
Un uomo, provvisto di un buffo cilindro e un bicchiere di Brandy, la stava fissando.
Inarcò un sopracciglio: dove diamine aveva visto quell'uomo?
Per sua somma fortuna se c'era qualcosa di cui poteva vantarsi era la sua memoria, non ci mise molto a ricollegare il viso incilindrato con lo spettacolo che aveva tanto ammaliato la Yamigawa.
Quell'uomo era l'artista del ballo di fine anno, quello dalla storia incredibile, con i fumi magici e un portamento talmente ammaliante che lei stessa, che di cilindri e bastoni da passeggio se ne intendeva, ne era rimasta rapita.
Quell'uomo era semplicemente... semplicemente...
*Un figo*
Quel pensiero quasi la fece arrossire, ma per reprimere una reazione simile si limitò a fare una smorfia con le labbra, ricacciando il rossore nei meandri delle membra e rimandando gli impulsi del cervello a farsi una bevuta.
Oltre a risultarle affascinante, era anche incuriosita dal suo modo di fare e dal fatto che, le doleva ammetterlo, avesse affascinato Tsuki Yamigawa più di quanto, a sua impressione, lei fosse riuscita mai a fare.
Doveva parlargli, assolutamente, ne sarebbe andato del suo cervello se non avesse trovato un modo per fargli spiccicare una diavolo di parola.
Per la prima volta dopo chissà quanto tempo voleva intraprendere lei una discussione con un essere vivente.
Oh per diana come crescono in fretta!

Sollevò la mano destra quasi in segno di saluto e poi indicò all'uomo lo sgabello accanto al suo, mentre prendeva posto.
Gli piaceva bere, a giudicare dal bicchiere di Brandy che teneva in mano.
Ebbene gli avrebbe offerto qualcosa.
Suo nonno faceva sempre così con i vecchietti sigarioli che spuntavano in casa.
 
Top
Bronco89
view post Posted on 13/9/2011, 21:11




Con la mano libera si aggiusta la bretella, uno schiocco risuona sul petto. Storce il labbro, non si aspettava che una bretella potesse far tanto male.

*Diamine*

Con un movimento, rapido quasi come il colpo con le carte di poco prima, si porta il Brandy alla bocca e lo finisce in un sol sorso. Spalanca la bocca, la soddisfazione si può leggere nelle suoi svegli occhietti. Ormai non fissa più la caposcuola, s'interessa a quello che succede intorno a lui, incuriosito particolarmente da una vecchietta. La vecchietta maneggia qualcosa, molto simile ad un barattolo. Cosa poteva contenere? Cosa mai poteva celarsi al suo interno?

*Voglio quel barattolo!*

Muove il primo passo, con tutte le intenzioni di far suo il cimelio della vecchia. Quando con la coda dell'occhio vede la giovane salutarlo.

*mmm... allora mi conosce. Vecchia o giovane? La vecchia possiede ciò che desidero di più... al momento. La giovane potrebbe offrirmi da bere. Pensa Duncan, pensa!*

*E se invece di scegliere tra loro due, decidi di uscire dalla locanda ed andare a cercarti un lavoro onesto?*

*ma ti vuoi stare zitta?! Sto pensando a cose serie adesso. Mi hai fatto perdere il filo del ragionamento, diamine!... Allora, potrei prima farmi offrire qualcosa dalla giovane ragazza e poi mi rubo il barattolo... ottimo piano, ottimo, si, si.*

Il bicchiere è stato posato, ora ha le braccia conserte al petto e il capo abbassato, perso in quel suo interminabile pensare, che va in contrasto con la coscienza. Il povero buon senso del baro cerca sempre di metterlo in riga, senza ottener alcun risultato.

-E' SIA!-

Giunge alla sua conclusione, peccato che lo faccia a voce alta. Se ne rende conto poco dopo, si volta a destra, poi a sinistra, infine spavaldo e convinto si porta verso Keiko.

*Ma dove l'ho già incontrata?...aaaaaaaaaah ora ricordo*

Finalmente la mente si apre, si ricorda della giovane incontrata al ballo, fortunata spettatrice del siparietto organizzato senza alcuna preparazione. Con una teatrale piroetta, s'adagia sullo sgabello.

-Buonsalve Signorina, qual buon vento la porta da Hogwarts a qui?-

Si vede che il baro è nel suo mondo, meno rigido e formale di quando si trovava nei pressi del lago, il giorno della festa. Però non ha perso la sua classe, ancora sembra esser venuto dall'ottocento. Infatti un bell'inchino dallo sgabello, con tanto di calata del cilindro, vien offerto alla caposcuola.



 
Top
» Keiko K. ™
view post Posted on 13/9/2011, 22:17




Un'altra cosa che faceva suo nonno era osservare il suo interlocutore e, per quanto odiasse quel vecchiardo, aveva capito a sue spese quanto osservare con cura chi ti sta intorno fosse un'ottima mossa per poter interagire meglio con il diretto interessato.
Cosa attirava di quel locale, il magiattore?
Lo sguardo cadde sulla vecchiarda che si grattava una pustola del naso adunco.
Aveva qualcosa, come aveva già potuto notare, qualcosa tra le mani che sembrava voler custodire con una certa insistenza.
Probabilmente qualche cianfrusaglia, cianfrusaglia che probabilmente veniva da qualche bancarella illegale dei bassifondi del villaggio.
Qualche robaccia spacciata per un prezioso ingrediente, sicuramente.
"E sia!"
Quasi sobbalzò quando Duncan urlacchiò a voce alta quello che sicuramente era stato il frutto di un discorso con se stessi: seguire la vecchia, o scolarsi del brandy, altri alcolici e, se la dea bendata lo stesse ancora assistendo, riempirsi lo stomaco gratuitamente?
Quando vide l'uomo dirigersi verso di lei e prendere posto accanto a sè, seppe che quella donna aveva smesso, per ora, di incuriosire l'uomo e che la sua offerta era stata accettata.
Non si rifiuta mai nulla di gratuito.
Lanciò un'occhiata al cilindro, accessorio unico nel suo genere che l'aveva assai incuriosita al ballo
*Come farà ad uscire del fumo da lì?*
Scacciò quella sciocca domanda e si limitò ad indicare il retrobancone, da dove, sperava potesse spuntare un diamine di oste.

«Diciamo che, per quanto affascinante, Hogwarts non da gli stessi agi e gli stessi pericoli che questo luogo può offrire ai suoi avventori, sir.»

La voce calma della ragazza era di una tonalità piuttosto bassa, che le dava un'aria ancora più pacata di quello che poteva dare a vedere.
Il tutto veniva accentuato dall'espressione rilassata del viso, visto che dopo quella manciata di minuti, aveva finito con l'abituarsi al tanfo di formaggio che impregnava il loco.
*Gli osti sono figure mitologiche*

«Noto che vi siete già servito»

E con la coda dell'occhio destro adocchiò il bicchiere di Brandy che l'uomo teneva stretto in mano

«Spero dunque non vogliate rifiutare una bottiglia di... vi piace la Vodka delle Ebridi? Dicono che qui ci sia la migliore del villaggio.»

Qualche sgabello più in là si sentì un grugnito d'assenso da parte del grassone che si scolava il Whisky Incendiario e del vecchiardo ubriacone.
Da notare che non avesse parlato di bicchiere, ma di bottiglia
Roba grossa, eh, roba grossa.
Sperperare il denaro in alcolici pur di parlare con qualcuno.
Roba da ricchi
E i ricchi sono roba da nobili.
Decisiamente lei con quel posto aveva poco a che fare.
Se suo nonno avesse saputo...!
 
Top
Bronco89
view post Posted on 13/9/2011, 23:15




Si mette comodo sullo sgabello, sistemandosi nuovamente le bretelle, questa volta senza frustarsi. China il capo sulla sinistra, ed il cilindro va a destra, china il capo sulla destra, ed il cilindro va a sinistra. Il rumore delle ossa del collo risuona, al tavolo da gioco doveva esser abbastanza teso.

-Effettivamente questo posto ha il suo perché!-

Uno sguardo alla sala, un sorriso al pover'uomo che ha perso il Brandy, un occhiolino ad una giovane donna seduta in lontananza, ed uno sguardo malefico alla vecchia, che ha smesso di grattarsi la pustola ed ha cominciato a pulirsi lo spazio tra gli incisivi con le unghie.

*stupida vecchiaccia, quel barattolo sarà mio*

-Bhe servito è una parola grossa Signorina, diciamo che un buon uomo m'ha ceduto gentilmente il suo Brandy.-

Posa nuovamente il bicchiere, ormai vuoto, e finalmente ascolta ciò che voleva sentirsi dire. Il suo piano sta avendo successo, prima otterrà da bere e poi conquisterà il barattolo, chissà quali meraviglie contiene. Gli occhi luccicano, non si capisce se per la Vodka, che a breve gli verrà offerta, o per le fantasie che sta facendo sul barattolo.

-Mah!? Vi dirò, che mai l'ho assaggiata, ho bevuto solo normalissima Vodka babbana, ma di quella buona. Sapete, fatta dai Russi, loro si che s'intendono di alcolici.-

Prende il cilindro e lo posa rivolto verso l'alto, lì dinnanzi a lui sul bancone. Il cappello si smuove da solo, trovando la sua giusta posizione. Ebbene si! il copricapo nasconde parecchi misteri.

-Indi non rifiuterò la vostra offerta.-

Altro piccolo cenno del capo come ringraziamento, ed altro piccolo sguardo malefico alla vecchia.

-allora signorina, come vanno le cose in quel di Hogwarst?-

Poggia il capo sul palmo della destrorsa e con le vispe iridi squadra Keiko, ma in realtà sta studiando oltre la ragazza, cercando di prevedere la prossima mossa dell'anziana signora. Difficilmente si distoglie il Baro dai suoi obiettivi.

 
Top
Jessica A. Evans
view post Posted on 14/9/2011, 08:35




La normalità non era certo una consuetudine, non se si lavorava alla testa di Porco il week end. Jessica ormai non sperava nemmeno più di trovare persone.. Normali. Ogni tanto qualche studente di Hogwarts si faceva vedere, chiedendo burrobirra analcolica o altre porcherie affini, ma per la maggior parte la Caposcuola ormai maggiorenne aveva a che fare con megere e ubriaconi.
*Toh, si pensa alla scuola, guarda chi si vede...*
Intravide tra la folla Keiko Kuroame, Caposcuola Serpeverde, in compagnia di un uomo poco ordinario e decisamente curioso. No, non l'aveva mai visto, ma era abituata a farsi gli affari propri in quell'ambiente. Prese semplicemente il suo taccuino e si diresse al tavolo pronta a fare il suo mestiere.
"Buonasera. Lor signori vogliono ordinare?" chiese per poi sorridere a Keiko facendole intuire che l'aveva riconosciuta.
Forse un po' di normalità? Jessica ne dubitava.

 
Top
6 replies since 7/9/2011, 15:58   80 views
  Share