| Il barista poso' davanti a Rowena un bicchiere con un liquido ambrato, con quelle che sembravano quasi fiamme al suo interno ma lei non lo considero', le sue attenzioni erano tutte per quel volto di donna che aveva davanti. Lo studiava con cura, lo contemplava e paragonava ogni singolo lineamento con quello che i suoi ricordi le avevano portato a galla: quando era studente, non aveva molte amiche, era un personaggio scomodo, che attaccava briga facilmente con tutti e soprattutto di pessimo carattere, il che le aveva portato una certa impopolarita', pero' qualcuno, era riuscito a fare breccia nell'animo gia' allora turbolento della Abyss e una di queste persone, si chiamava Clara Mina Byrne. Era una ragazzina all'epoca dei suoi ricordi piu' bassa di quella che aveva davanti, esile e con profondi occhi scuri, abbastanza anonima se confrontata con la figura dell'odierna professoressa di astronomia, che invece non perdeva occasione per mettersi in mostra. Nonostante vi fossero due anni di differenza, sin dallo smistamento della giovane Clara, Rowena l'aveva presa in simpatia e quella simpatia, si era poi prolungata in tutti i cinque anni che avevano condiviso assieme, tra segreti svelati al crepitare delle fiamme, lotte con i cuscini e un tentativo a quanto pare fallito da parte di Rowena nel trascinarla sulla via sbagliata.
-Clara?-
chiese con fare interrogativo. Sarebbe bastata una parola, una sola per farla sollevare da quello sgabello e cingerla in un abbraccio. L'ultima volta che l'aveva vista era periodo di esami, lei aveva i Mago, che non avrebbe mai conseguito mentre per la Byrne, si trattava dei Gufo e in quella mattinata in sala grande, nemmeno a lei, all'amica di sempre aveva accennato all'idea di abbandonare la scuola. Si era semplicemente dileguata, lasciandosi dietro tutto e tutti, compresa lei e il ritrovarsela ora davanti, era qualcosa al quale non era preparata.
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