Colloquio nuovo docente

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eithan
view post Posted on 23/10/2011, 15:46




Il cappuccio del mantello gli nascondeva il volto, riparandolo anche dal vento gelido che cominciava a soffiare in Scozia con l'arrivo dell'autunno.
Era la seconda volta che vedeva quel castello, e come la prima, anche ora gli sembrava meraviglioso. Ma ciò che più l'aveva spinto a tornare era la sicurezza che quel luogo nascondesse migliaia di segreti, stanze nascoste, oggetti magici andati perduti, cose da svelare. Ammetterlo era l'unica cosa, sua sorella aveva ragione quando gli diceva che era un "assetato di conoscenza". Ma cosa c'è di male a voler apprendere, conoscere, scoprire.
Assolutamente niente.
E se bisogna abbassarsi a dover insegnare ad orde di ragazzini svogliati, ben venga. Pazienza ne aveva a nonfinire, a venderla avrebbe fatto su un patrimonio talmente alto da mantenere l'intera famiglia per le prossime dieci generazioni. Peccato solo che non si possa inscatolare.
E poi era sempre una nuova esperienza. Era ancora giovane, aveva visto tanto, ma aveva ancora trentasette anni, magari sarebbe stato anche divertente alla fine.
*Chissà...*
Poteva anche considerarlo un periodo di pausa. Aveva passato gli ultimi anni perennemente in giro per il mondo, senza un attimo di tregua, quasi sempre al verde, se non in quei momenti in cui le riviste americane per cui pubblicava si ricordavano che lui era disperso in giro per il mondo a vivere di pane e acqua e allora gli mandavano qualcosa. Ma gli piaceva, si era divertito. Ora però una pausa era d'obbligo, e avere anche uno stipendio fisso era fantastico.
L'ultima volta che era andato ad Hogwarts non aveva avuto modo di entrarci e quando varcò il portone si sentì come in un labirinto. Un labirinto bellissimo certo, ma lui aveva un colloquio e non poteva certo fare tardi.
Si tolse di testa il cappuccio e si avvicinò ad uno studente che stava passando di lì in quel momento, chiedendogli dove si trovasse l'ufficio del professor Peverell.
Come gli aveva detto il ragazzino, raggiunse il primo piano e si fermò davanti ad una delle tante porte che si affacciavano al corridoio.
Salendo le scale lo sguardo si era perso spesso su dipinti e statue. La scuola che aveva frequentato lui era molto più spoglia, Hogwarts sembrava piena di vita e quasi caotica al confronto.
Ma ora doveva concentrarsi sul colloquio, voleva quel lavoro, voleva il posto di insegnante, era qui per quello e lo avrebbe avuto. Per il resto, avrebbe avuto tempo.
Bussò quindi alla porta, attendendo risposta.
 
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view post Posted on 23/10/2011, 23:02
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Era stata una lezione tranquilla, i giovani del I Anno erano ancora alle prime armi, ma del resto non poteva pretendere poi molto. Erano per l'appunto solo alle prime armi. Di domande non ce n'erano state, e dopo una meticolosa compilazione delle scartoffie, e del registro se n'era tornato nel suo ufficio. Poche cose da rivedere, una pagina da trovare, ed ecco che era già tempo di riprendere. Una perenne corsa contro il tempo.
La bella fenice assisteva divertita, facendo risuonare il suo canto in risposta. Trilli di poche note. Iniziò a girare intorno alla scrivania, combattuto tra le molte cose che doveva fare, prendere il libro, lasciare il Mantello, una carezza alla bella compagna, una piuma... troppe cose! Al terzo giro, slacciò il lungo mantello, tenendo solo la lunga veste color prugna, e si sedette. Sprofondando lentamente nella seta della comoda poltrona, solo un attimo, solo un attimo, solo un attimo...
E qualcosa di inaspettato. Qualcuno bussava alla sua porta.


Avanti.

Ecco, un ulteriore problema? Un qualche dramma.
Possibile che non vi fosse mai un momento di pace?
Doveva darsi un contegno! Per Diana, nemmeno avesse tre Anni.
Tornò ritto come un fuso, attendendo che l'ospite si palesasse.
Quale dramma?

 
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eithan
view post Posted on 24/10/2011, 16:30




La stanza si rivelò ampia e molto illuminata grazie alla presenza di alcune vetrate su una parete, le altre erano ricoperte da librerie dove vi erano riposti moltissimi libri, dall'apparenza, di un certo valore, in tutti i sensi. Al centro della stanza c'era poi la scrivania davanti alla quale, seduto su una poltrona, vi era colui che avrebbe ftto da giudice al suo colloquio.
Un mago di una certa età, con capelli bianchi e portamento nobile.
Aveva sentito parlare di lui, un mago con enormi conoscenze gli avevano detto. Aveva anche sentito parlare dei libri che aveva scritto ma negli ultimi anni aveva dovuto sacrificare la sua passione per gli studi letterari per dirigersi verso studi più pratici o, per meglio dire, a esperienze dirette.
Il permesso per entrare lo aveva ricevuto, quindi si avvicinò alla poltrona dove l'uomo era seduto per poi tendergli la mano.

Buongiorno.
Eithan Sawyer Grindelwald, sono qui per il colloquio per la cattedra di Rune Antiche.

 
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view post Posted on 25/10/2011, 17:03
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Ecco, mai un attimo! Chi poteva essere?
Tra il sorpreso, e lo sconcertato scorse l'ombra di un uomo varcare l'uscio, non era sicuramente uno studente, chi poteva essere? Sollevò lentamente lo sguardo, più lesto delle lenti, nell'indefinitezza di una miopia non troppo accentuata, intravide i lineamenti di quello che pareva a tutti gli effetti un giovane uomo. Biondo, sulla trentina, non era inglese. La certezza era quasi matematica, ma solo se avesse proferito parola, ne avrebbe avuto conferma. Chi era?
Procedeva spedito, osservava l'ambiente, e tese infine la mano. Si alzò a sua volta, mentre la Tuke già sgomitava, Colloquio... Sì, ecco, quel presentimento che l'aveva svegliato diverse ore prima, infine si era dimostrato autentico, e vero. Colloquio per Rune, da parte di Grindelwald, se lo ricordava il nome. Come dimenticarlo? Bene, si ricompose in fretta, accennando ad una delle due basse poltrone, e tornando a sedersi a sua volta. Sorrise al giovane, continuando ad osservarlo.
Non era inglese, ma da dove veniva?


Buongiorno a lei, signor Grindelwald...
Prego, si accomodi! Io sono Ignotus Albus Peverell, come probabilmente saprà già, ci siamo sentiti via Gufo.
E' un piacere averla qui, posso magari offrirle qualcosa, un The? Prima di venire al dunque...


Sorrise, benevolo al giovane. Si stavano per aprire i giochi...
Ma poteva farvi poco. Lui adorava bere The, era un tratto distintivo.
Un po' come la "R" estremamente liquida, l'inflessione scozzese, e normanna, le strane sfumature che conferiva alle parole, e la lunga cantilena cadenzata che le parole andavano formando dialogando. Era un vecchio Docente, di quelli che ormai restavano solo nei libri.
Eppure, era ancora lì, davanti alla nuova generazione, ancora una volta.


 
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eithan
view post Posted on 27/10/2011, 14:40




Prese posto nella poltrena di fronte al docente sorridendo al mago.
Un thè aveva detto, allora quella degli inglesi amanti del thè non era solo una tradizione metropolitana, o quel vecchio mago era la classica eccezione?
Peccato solo che a lui il thè proprio non piacesse. E per di più aveva sempre odiato le bevande calde e a dirla tutta odiava il caldo in generale. Il freddo, quello che intorpidisce le ossa, quello era il suo compagno prediletto.
Ricordava benissimo il periodo passato in Siberia, con la neve alle ginocchia. Il suo miglior viaggio probabilmente.

E' un piacere per me essere qui professor Peverell.
La ringrazio, ma purtroppo non sono un amante del thè.

Le regole per gestire bene un colloquio erano molte, ma tre erano quelle fondamentali, o almeno lo erano secondo lui.
Punto primo, l'immagine. Essere vestiti impeccabili sarebbe stato l'ideale, diciamo che il mago poteva definirsi per lo meno presentabile. La toga non fa il monaco è vero, ma fa comunque la sua bella impressione, ma si sarebbe tirato su con il secondo.
La conoscenza nel parlato. Parlare correttamente, saper esporre i propri argomenti, essere sicuri e decisi, erano fondamentali per dimostrare di essere adatti.
Ma la più importante era la terza. Non mentire.
Mentendo si rischia di cadere in errore, anche ai migliori bugiardi capitava di inciampare. Quindi, non inventarsi storie assurde, meriti non ricevuti, solo la verita. Al massimo, in contrasto con la verità, si poteva usare l'omissione.
Evitare di dire certe cose. Non menti, non dici il falso.
Semplicemente eviti di dire un qualcosa.
 
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view post Posted on 5/11/2011, 11:59
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Che fosse un colono?
In fondo quelli d'oltreoceano erano diversi, comunità grandi, ed anche potenti, spesso inventori geniali, andava detto, certo, non i suoi migliori amici, non proprio l'ideale di "Collega" che potesse aver in mente, ma anche quelli erano dettagli. L'importante era il resto, aldilà del da dove venisse, dove fosse nato, ed anche perchè. Non era un colloquio della Gestapo, semplicemente si sarebbero occupati di altro, ma erano quei pallini che si era trascinato dietro per un'intera esistenza, ed avrebbe continuato in tal direzione. Ad ogni modo, il giovane non voleva un The, solo un colono avrebbe potuto rifiutare, a meno che gli fosse già nota la sua sinistra fama... Non era il caso di pensarci, in fondo.
Sorrise al giovane, mentre appariva una tazza di fumante liquido ambrato, tendente al rosso.


Capisco, si figuri...
Bene, venendo a noi, ci è pervenuta la sua domanda d'insegnamento, e potremmo anche essere interessati, caso vuole la Cattedra di Antiche Rune sia giusto scoperta. Quindi, posso chiederle che esperienze può vantare? E perchè proprio tale Cattedra?


In fondo eran domande del tutto prevedibili.
Prima di accettare o rifiutare qualunque offerta, era meglio indagarla a fondo.
Non potevano certo assumere un pazzo furioso, così come non era il caso di prendere nemmeno l'ultimo piovuto da Marte. Semplicemente non era il caso. Già così, i problemi abbondavano.


 
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eithan
view post Posted on 10/11/2011, 09:55




Classica domanda di inizio colloquio quella che il mago gli aveva posto.
Non si poteva certo assumere qualcuno così ad occhi chiusi, soprattutto in un luogo come una scuola, dove c'è per di più una così alta concentrazione di potere magico.
Ma lui che esperienze poteva contare?
Quello che aveva svolto finora non si poteva di certo definire propriamente un lavoro.
Erano state ricerche le sue, aveva scritto qualche artico ma nulla di più. Tranne che i lavori svolti nei vari negozi magici di New York, ma niente di rilevante.

Devo ammettere che non ho una vera esperienza lavorativa come intende essere quella dell'insegnante.
Da ragazzo, a studi terminati, ho lavorato in alcuni negozietti magici e librerie a New York, scrivendo contemporaneamente alcuni articoli per le riviste della città.
Ho vissuto così per due anni e poi ho cominciato a viaggiare.

Aveva cominciato a viaggiare nel trno dei ricordi, vivendo quei momenti che più l'avevano colpito, e come ogni volta che descriveva qualcosa che lo interessava aveva cominciato a gesticolare inconsciamente. Niente di troppo espansivo, solo il suono della voce accompagnato da leggeri gesti con la mano.

Ho attraversato tutto il mondo magico e babbano, ho incontrato popoli e culture e, soprattutto, le ho studiate.
Ho una personale passione per le lingue antiche, Antiche Rune specialmente, e i miei studi si sono incentrati prevalentemente su di loro, anche se ho condotto ricerche in ogni campo trovassi quantomeno interessante.
Ho scritto alcuni articoli, sempre per riveste newyorkesi, sui miei argomenti di ricerca, saggi per lo più, ma anche qualche articolo di cronaca internazionale che mi era permesso dalla mia posizione fuori dal Paese.

Credo di aver risposto interamente alla sue domande in questo modo.
 
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view post Posted on 12/12/2011, 19:21
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Ascoltava attento le parole del giovane uomo, aveva molto da dire, per quanto fosse terribilmente giovane. Con ogni probabilità aveva vissuto più di quanto non fosse lecito aspettarsi, ed era americano. Gente strana, particolare, terribilmente lontana dagli Europei, dal loro modo di pensare, ed affrontare i problemi. Poteva essere indubbiamente interessante tenerlo lì, anche solo per studiarlo. E se era anche vero che avesse l'esperienza millantata, o anche solo la metà, avrebbe comunque avuto carte migliori, di quanti non fossero stati assunti in passato. Il Profeta avrebbe fatto il resto, ne era abbastanza sicuro, la punta di diamante avrebbe tastato il tastabile, e con un po' di fortuna avrebbe fatto anche breccia. Antiche Rune, per certi versi, era anche più collega di quanto non si potesse pensare, un giornalista, per quanto in erba, e per quanto americano. Non si poteva certo concedere sapessero scrivere, ma esistevano anche le eccezioni.
Sorrise al giovane, prima di riprendere.
Poteva essere tranquillamente suo nipote...


Capisco signor Grindelwald, è una persona interessante, e son anche abbastanza sicuro sia la prima volta che uno d'oltre oceano faccia domanda qui ad Hogwarts. I Tempi sono molto cambiati, ma forse era anche inevitabile...
Quanto a questa sua attività giornalistica, le sarebbe possibile farmi magari pervenire qualche suo articolo? In parte sono abbastanza attratto dal modo di scrivere americano, in parte sono anche Direttore del Profeta... L'eventualità di una collaborazione con la nostra testata potrebbe non essere poi così remota.


Che avrebbe risposto il giovane?
Che potesse anche solo la metà di quanto detto, e suggerito vero?
I pochi eletti di Antiche Rune avrebbero apprezzato, ne era abbastanza sicuro.


 
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