| Jessica replicò a tono, come se ne sapesse molto di più di chiunque altra ragazza della sua età, ma a cosa si riferiva veramente? A quello scontro avuto con un Mangiarmorte, di cui Nathan non ne sapeva nulla, di come vivesse in prima persona un tale dolore, ma come si era ritrovata in quella situazione? C’erano ancora tante cose che non sapeva di lei, e più venivano rivelate anche fra le lacrime e la rabbia, e più il ragazzo non poteva evitare di interessarsi e cercare in ogni modo di rimediare, di farle dimenticare quelle cose, di renderla felice, sempre. Ma adesso, paradossalmente era la persona che gli stava facendo più del male, continuava a pugnalarla a quel cuore che gli era stato donato, con fiducia e speranze. -E tu invece?! Sai molte cose, dall’alto dei tuoi diciotto anni! ..E su cosa si basano allora? cos’è che non vuoi dirmi- i loro toni continuavano ad essere accusatori e forti, come se l’unica cosa che potessero dare all'altro fosse la rabbia. I loro caratteri erano sempre stati impulsivi, forse quello di lui anche troppo, ma fu proprio quello l’ingrediente che li avvicinò, e li fece rischiare di buttarsi in quel rapporto, e adesso? Dovevano considerarsi avversari, odiarsi, attaccarsi alle spalle, tradirsi. Anche Nathan cercava di nascondere un dolore che pian piano cresceva dentro di se, l’oscurità che aveva iniziato ad abbracciare il suo cuore sembrava spezzarsi come un vetro che cade a terra, dopo ogni parola, dopo ogni sguardo ricolmo di sangue che Jessica gli lanciava, non era una solita litigata per gelosia o per la luna storta, ora rischiava di perderla, per sempre. Sei disposto a rinnegare te stesso, le tue emozioni positive, i momenti di gioia e pace, per portare tanti piccoli fardelli sul cuore? Brucerai così la spensieratezza della tua gioventù, per servire un pazzo maniaco di grandezza e assetato di sangue? L’ascoltava, ascoltava quelle parole con attenzione, fissando le labbra di Jessica che le liberavano con forza e decisione, incorporando in esse tutto ciò in cui credeva, ogni valida motivazione. Stava cercando in tutti i modi di aprire gli occhi al ragazzo, di farlo desistere, forse per paura davvero di perderlo, non come l’accusava lui di essere egoista, per questo quella bacchetta era ancora rivolta al petto, ma nessun incanto era stato lanciato, come se fosse una pistola senza caricatore. -Non rinnegherò mai i momenti di gioia, i momenti passati con te.. Io l’ho fatto solo per un potere.. e ho avuto un assaggio di quell'oscurità..- ma come diceva la ragazza, era davvero pronto per quello? A spezzare la sua anima in tanti piccoli pezzi? Per avere cosa, il potere della Magia Nera, a discapito di sentimenti come l’amicizia, l’amore, e rinunciare a lei, l’unica donna che andava Oltre, oltre tutto quello che stava succedendo, oltre il caratteraccio del ragazzo. Perché non aveva mai toccato quei temi con lei? Perché non se ne era mai reso conto, che quella ragazza era cosi caparbia, all’altezza , e che mai doveva sentirsi inadeguata, era una persona da amare, punto. Potresti essere costretto a torturarmi, mutilarmi... O uccidermi! Lo farai? -NON FARò MAI UNA COSA DEL GENERE! Andrei contro l’Oscuro Signore se me lo ordinasse!- urlò anch’esso come se il farsi sentire non gli importava, la verità doveva gridarla, era quella che rappresentava il suo essere, avere una personalità più forte di lui che poteva fargli rischiare anche la vita, e l’avrebbe rischiata per non rinunciare alla sua felicità, al suo futuro. Jessica sembrava sfinita, da un dolore misto a rabbia e al trattenersi dal non attaccare qualunque cosa dinnanzi alla sua bacchetta, finche il suo corpo non avrebbe metabolizzato tutto quel veleno, sembrava davvero sul ciglio di perdersi, tornare fredda, distaccata, come quando Nathan l’aveva conosciuta. Ci era voluto un po’, due anni, ma era riuscito ad avvicinarsi a lei, non per avere una medaglia sul petto come gli altri lo definivano, ma solo perché con quella pazza stava davvero bene. Nella vita non si può avere tutto, ma puoi scegliere cosa avere, commettere errori certo, provare a rimediare, e Nathan ora doveva scegliere, ma non l’avrebbe fatto da solo, quella decisione l’avrebbe presa di fianco a quella ragazza, che si riempiva sempre la testa di inutili elucubrazioni, senza rendersi conto di quanto fosse speciale. -Non sei egoista....non lo sei mai stata, e adesso basta con questi toni che abbiamo..- la sua voce cambiò, non voleva più continuare quello scontro, anche se il suo orgoglio continuava ad urlargli di avere l’ultima parola, di avere ragione, di non farsi incantare dall’amore, ma come poteva? Come poteva rinunciare a tutto ciò, per un potere che aveva sfiorato la sua bacchetta.. non poteva farlo.. non voleva. -Salvami- una sola parola, ma che racchiudeva in se un’infinita speranza, una voglia di riuscire a rivedere quel sorriso che aveva decorato quella serata in riva al lago nero, la loro serata.
|