Bene, era iniziata, tutto come previsto. Ascoltò attentamente con una certa naturale calma, il giovane riflettere, e poi con prevedibile tono rispondere. In fondo il problema di fondo era sempre uno, lo stesso, che si ripresentava con una certa infaticabile frequenza, giusto per battere un colpo, per dire al Mondo ed all'Uomo che non fosse spirato con gli anni. Fosse poi possibile, o meno, era un'altra Storia ancora. Avesse o non avesse le idee chiare, era quanto meno reticente a mostrarle, semplicemente aveva fatto avanti una serie di proposte, stesse poi a lui scegliere quale fosse la più soddisfacente. Una tattica ricorrente, volendo ben vedere, un modo per incamerare un facile successo. Il lavoro sporco veniva semplicemente rimandato nel tempo, accantonato nella fase più perigliosa dell'intera vicenda, rimandato al futuro, a tempi migliori. Il Tempo avrebbe sistemato il resto. Poteva essere un po' tutto, il necessario, una sorta di factotum, un giornalista, forse addirittura un semplice membro della redazione, poliedrico, malleabile, duttile. Aveva già scritto, qualche libro, certo, prima che appunto sparisse. E quello poteva essere un problema, il pettegolezzo, la malizia, il mormorare persistente. Era davvero pronto ad una nuova fase? Poteva coinvolgere una nuova fascia di pubblico, quello era certo, li avrebbe coinvolti, stregati, attaccati al giornale, resi dipendenti. Una proposta allettante, avrebbe dovuto accettare. Il Ministero sarebbe stato più che soddisfatto, avrebbero allargato i cordoni della borsa, aveva già qualche progetto in testa, di facile applicazione, ma costi esorbitanti. Avevano investito molto, l'avevano già fatto, una montagna di debiti quasi. Forse non era poi così drammatico, ma la situazione patrimoniale avrebbe indubbiamente beneficiato dei nuovi lettori, nuove entrate dirette, ed indirette. Poteva costruirci molto intorno... Come meglio credeva. Certo.
La giovane assistente parve cogliere il punto della questione, mentre due The, ed un Whiskey apparivano sull'ordinata scrivania, proseguì nell'ascoltare le perplessità della giovane. Scegliere. Sì, dovevano farlo. Una decisione netta, sì o no, non erano tollerati rinvii, non l'avrebbe tollerato. A differenza dei molti, era ancora uno dei pochi, veniva da lontano, da un'altra Storia, ed un altro Tempo. Un Attore di lungo corso, un dinosauro in un allevamento di giovani stambecchi, una quercia tra i tulipani. Ed era terribilmente stanco. Sorrise pensieroso ai due giovani, una Studentessa, e quello che sino a poco tempo prima lo sarebbe potuto anche essere. Certo, a patto che fosse stato già Docente. Una decisione che invece era maturata con un certo ritardo, che fosse o meno previsto e programmato dalla Tuke, era accaduto ormai in là negli anni. All'esaurirsi di una trama ne era iniziata una nuova, un colpo di scena. Non sapeva ancora se essere o meno grato con la Tuke, e mai l'avrebbe saputo. Un eterno peregrinare, un oscillare inesausto tra bianco, e nero. Un'eterna tentazione, che mai si sarebbe esaurita.
Lo sguardo cadde sulle volute di vapore che si libravano leggiadre nell'aere, indifferenti ai problemi, al problema, al contingente, all'accidente. Immuni, o indifferenti? Minerva non era voluta venire...
Eppure stavano ancora aspettando lui, lo stavano aspettando...
Ho sempre amato il dolce sapore del Silenzio...
Ringrazio la signorina Vanille per il punto, in buona sostanza ha centrato la questione, o forse l'ha sfiorata. Vede, sono terribilmente vecchio, appartengo ad un'altra era del Mondo, ho sempre fatto tutto il necessario alla mia maniera, ed ormai è troppo tardi per cambiare modo, se anche non fosse il migliore. Sono etichettato come "molto eccentrico", non sempre come complimento, a dir la verità immagino sia sempre stato un modo cortese per alludere a molto altro, ma ognuno ha diritto a pensare e credere a ciò che vuole. Io ho sempre inseguito il meglio, sono disposto ad essere un più che convinto utopista, non senza alcuni non indifferenti problemi, ma pretendo che chi lavori con me non pensi, certo, ma faccia lo stesso.
Trovo del tutto inaccettabile che sia io a scegliere chi deve essere, ed apparire lei, intende?
Certo, erano solo parole, non l'avrebbe plasmato, non avrebbe modellato l'argilla come un epico e stoico Demiurgo, nella sua bottega. Non avrebbe cambiato molto, forse nulla, ma non importava. Non era importante, o forse lo era talmente tanto, da risultare ineffabile l'intera dimensione? Certe cose andavano fatte, perchè era giusto venissero fatte, altre non sarebbero state fatte, perchè era sbagliato. Indipendentemente dal fatto che sarebbero potuto essere utili, o meno. O che vi fosse qualcos'altro ancora. La differenza era talmente grande, e capitale, da risultare infinitesimale, tra ciò che era giusto, e ciò che era in effetti sbagliato. O l'uno, o l'altro.
Non sono solito venire a confidenze, ma credo che l'esempio possa aiutare. In gioventù, prima che partissi per l'Oriente, prima che iniziassi la mia attività, prima di quanto è generalmente noto, mi ero quasi convinto ad entrare in Monastero. Non ero mai stato un fervente credente, religioso, e quello che vuole, eppure ammiravo l'Ordine che la Chiesa era in grado di creare. Mi vedevo già Abate, non avrei avuto problemi nel diventarlo, in fondo tutti sapevano da dove venivo...
Quello che voglio dirle è che non tollero il disordine, il Caos, tutto deve andare avanti come previsto, ad ogni costo. Qualche anno fa avevo altri assistenti, più compiacenti, smaniosi di adulare il Direttore, hanno commesso una leggerezza di troppo, ci ho rimesso la faccia, son stato al centro di uno scandalo indecoroso per qualche settimana. Oggi nessuno lavora più qui, e qualcuno non lavora nemmeno più. La Gazzetta del Profeta è il più importante giornale del Paese, uno dei più autorevoli al Mondo, io ne sono il Direttore, ed io ci metto la firma tutti i giorni, intende? Noi non trattiamo di pettegolezzi, mormorii, storielle, idiozie, se assumo qualcuno è perchè ho fiducia faccia il meglio possibile per il Giornale, crescano o diminuiscano i lettori è irrilevante, se a farne le spese è quanto scriviamo.
Pertanto le chiedo, perchè vuole entrare nella mia Redazione?
Ed ancora più importante, è all'altezza?
Detto fatto, prese tra due dita il cucchiaino d'argento, e delicatamente mescolò due volte l'infuso ambrato. Era anche ora si concedesse un The. Aveva parlato sin troppo, ma era anche bene chiarire sin da subito tutto il necessario, prima di lasciar adito a fraintendimenti spiacevoli, e deplorevoli.
Erano a Londra, non in una provincia dell'India, ed era il Profeta.