I'm Dying Alone

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Sivra
view post Posted on 18/3/2012, 16:09




Can't you see me falling an endless fall?

Can't you hear me calling a neverending call?

Can't you see me bleeding? I'm losing control

Can't you see me dying? I'm dying alone



Questa roba mi sembra aramaico...sarà che non ho la testa di studiare... ma qui mi pare seriamente arabo....
La corvonero rileggeva gli appunti presi alla lezione di Storia della magia freneticamente. Aveva raccolto un bel pò di libri su Merlino, il famosissimo mago, ma non riusciva proprio a connettere. Più cercava di concentrarsi, più si sentiva innervosire.
Soray sonnecchiava sulle sue gambe, e lei con la mano sinistra gli dedicava ogni tanto carezze. Il bellissimo sacro di birmania faceva le fusa nel sonno, godendosi il tepore di quel pomeriggio in biblioteca.
Non posso andare avanti così !
Chiuse il libro di botto e numerosi sssssshhhh raggiunsero le sue orecchie. Sivra arrossì imbarazzata e fissò il tavolo, cercando di far finta di nulla. Pose le mani entrambe sul corpicino tiepido del micio, coccolandolo e sorridendogli appena.
Beato te che dormi...
Lo prese tra le braccia e gli pose un bacino sul capo, facendogli aprire un occhio. Il micio miagolò appena strusciando il musetto contro il collo della ragazzina.
Adorava quel gatto.
Non poteva farci nulla, era più forte di lei, Soray era stato il primo amico che Sivra aveva conosciuto.
Quante avventure avevano vissuto assieme lì al castello.

Mise da parte i libri e dalla borsa tirò fuori il suo blocco da disegno, fedelissimo compagno della corvonero.
Un'altra carezza al micio, e poi un carboncino che iniziava a scorrere sul foglio...Occhi tristi quelli della piccola Sivra, si sentiva nuovamente sola dopo molto tempo.
 
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Gïãnlucã
view post Posted on 18/3/2012, 17:11




Avevo già finito i compiti di Pozioni e di Trasfigurazione, due delle materie che mi hanno affascinato di più durante questa mia prima settimana ad Hogwarts. Non avevo assolutamente nulla per l'indomani, ma avevo qualche compito per la settimana successiva quindi mi convinsi a svolgerli in modo da essere libero nel week-end.
Decisi di fare Incantesimi, che richiedeva di esercitarsi con il Finite Incantatem e l'incantesimo di Librazione più fare una ricerca sul primo costruttore di bacchette, un mago israeliano chiamato Saul.Essendo la ricerca, la parte più noiosa e complicata, del compito volli iniziare da quella.
Presi il materiale necessario e posai tutto l'occorrente inutile nel mio baule, lo richiusi di scatto e mi diressi in biblioteca. Appena arrivato feci un cenno di saluto a Madama Pince, la Bibliotecaria, e le chiesi dove potevo trovare il libro che mi serviva. Mi indicò un reparto dove c'erano numerosi libri impolverati, alcuni titoli citavano ''Mangiafuoco Famosi'', ''I Migliori Artigiani del 19 Secolo'' e ''Storia della Bacchetta''. Presì quest'ultimo e mi diressi ai tavoli.
Non c'era un tavolo libero, erano tutti occupati da dei gruppi di studio. Mi diressi, quindi, all'unico tavolo con una sola persona che dalla divisa capì che era una corvonero. Mi avvicinai e chiesi sottovoce:
- Posso? Gli altri sono tutti occupati - .

Edited by Gïãnlucã - 18/3/2012, 17:35
 
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Sivra
view post Posted on 18/3/2012, 19:08




La corvonero sollevò appena il viso dal disegno, guardando alla propria destra, c'era un ragazzino che non aveva mai visto prima, ma sulla divisa portava lo stemma dei corvi.
Annuì velocemente, radunando tutta la propria confusione dal tavolo. Si era allargata un po' troppo, tra libri e quaderni vari.
Mise da parte il disegno, mentre Soray disapprovando, si scostava da lei per andare a fare le fusa al nuovo arrivato.
*FFFFFFFRRRRR*
Fusa alquanto rumorose, davvero.
Sivra guardò il gattino con aria indifferente, ma dentro pensava che fosse un enorme ruffiano.
Fece poi segno al ragazzo di accomodarsi, ora aveva due torri di libri ai lati delle braccia, come se fosse delimitata da una cinta muraria.
Strana cosa.
Aprì uno dei libri, come per cercare di riprendere a studiare, ma lo sguardo ora era voltato, seppur di poco, verso il nuovo corvonero.
*Chissà da quanto è qui... *
 
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Gïãnlucã
view post Posted on 18/3/2012, 19:30




La ragazza senza proferir parola mi fece segno di accomodarmi. Posai delicatamente la mie cose sul tavolino, cercando minuziosamente di non occupare tanto spazio. Notai il gattino della ragazza che mi si avvicinava e iniziò a fare delle fusa molto rumorose, anche troppo per i miei gusti. Lo accarezzai sperando che smise di far rumore perchè stava iniziando a far girare molti studenti vicini al tavolo. Mi sedetti. Sentivo lo sguardo penetrante della ragazza.
Timidamente presi la mia pergamena dalla borsa, estrassi il calamaio e la penna e iniziai a sfogliare il libro alla ricerca di notizie per un inizio di ricerca promettente.
Nonostante, non conoscevo quel gatto, lui mi si avvicinò cercando delle carezze.
Sorrisi timidamente alla corvonero padrona del gatto.

- E' un coccolone... - dissi timidamente, mi metteva in soggezione quello sguardo così intenso e arrossì.
Poi rimisi la testa sul libro, sperando di riuscir a lavorare.
 
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Sivra
view post Posted on 18/3/2012, 19:35




Sivra si accorse di stare fissando il giovane troppo insistentemente, e in un primo momento volse semplicemente il viso da un'altra parte, mentre le punte dei capelli si tingevano di viola per la mancanza appena eseguita. Non doveva essere maleducata, cosa avrebbe detto Jacqueline ?
Classe, classe ed eleganza.
Cercò di raddrizzarsi sulla sedia e iniziare a leggere il libro di storia, ma sentiva il proprio gatto arruffianarsi il corvonero.
Si voltò verso di lui ancora, annuendo due volte, guardando male Soray.
Sì, e non si accorge di dare fastidio .
Sentenziò lei, prendendo lentamente il gatto per far sì che il ragazzo non fosse più importunato.
Scusalo, è troppo ruffiano.
Lasciò che Soray le si acciambellasse in grembo e poi provò a continuare la sua lettura...o meglio, ad iniziarla...
 
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Gïãnlucã
view post Posted on 18/3/2012, 19:56




Mi accorsi che la ragazza tolse volutamente lo sguardo, forse perchè aveva capito che mi metteva in soggezione.
Quando ebbi parlato, la ragazza prese il gatto e lo mise sulle proprie gambe.

Sì, e non si accorge di dare fastidio. Scusalo, è troppo ruffiano disse mestamente la ragazza.
Io le sorrisi e le risposi:
- Non era un problema, è carino.. - asserì.
Detto questo ripresi la mia ''ricerca'' e trovai un pezzo promettente sul libro e iniziai a scrivere: Il mago istraeliano Saul. Avevo commesso un errore nella parola israeliano e mi apprestai a cancellare l'inchiostro. Ricominciai: Il mago israeliano Saul visse intorno al 200 D.C.
- Uffa - esclamai nervosamente. Stavolta avevo sbagliato la data... Era A.C.!
Mentre riassumevo ciò che diceva il libro continuavo a sbagliare e sapevo anche il motivo, mi trovavo in imbarazzo. Raramente, all'orfanotrofio avevo proferito parola e elargito discorsi con le ragazze men che meno fossero così belle come la ragazza che mi ritrovavo difronte. Inoltre quando alzai lo sguardo notai che le punte dei suoi capelli erano viola, colore che non avevano prima. Insolito, ma le donava moltissimo. Alzai lo sguardo per vedere se era possibile una conversazione, ma la ragazza era intenta a studiare. Quindi mi richinai sui libri.
 
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Sivra
view post Posted on 18/3/2012, 20:13




Che cosa diamine la stava prendendo ?
Sedeva su quella sedia come se sedesse sul giaciglio di un fachiro. Come se sotto di sè ci fossero mille aghi pronte ad infilzarlesi nella carne.
Ma cosa diavolo le stava accadendo?
Attenzione per lo studio non ce n'era, quindi sbuffò e con un movimento veloce richiuse il libro, incrociando le braccia.
Qualcosa la stava turbando...ma cosa? Con due dita si spostò una ciocca di capelli dietro l'orecchio, notando che stavano diventando viola.
Jacqueline non sarebbe stata affatto contenta, lei doveva imparare a trattenere i propri stati d'animo !
Tirò di nuovo il blocco da disegno verso di sè e lo riaprì ricominciando a tracciare segni sul foglio, andando a delineare quello che aveva iniziato.

leone
 
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Gïãnlucã
view post Posted on 18/3/2012, 20:53




Era così, quel silenzio imbarazzante si protraeva tra loro e credo che come l'ho percipito anchio anche la corvonero l'ho sentisse. Io, non ero stato abituato a quel tipo di convenzioni sociali. Le suore mi hanno insegnato le buone maniere ma non i modi di vivere e di comportarsi con l'altro sesso.
Notai che chiuse il libro e prese un'album e cominciò a disegnare. Io tentavo di scrivere correttamente, ma più mi impegnavo più la voglia di continuare a scrivere calava. Provai a rileggere nella mente le risposte alle domande dei compiti, ma notai che avevo commesso molte imprecisioni grammaticali e senza accorgemene avevo data la risposta di una domanda all'altra.
Cancellai completamente quello che avevo scritto. Presi il libro e ricominciai a leggere.
La mia gamba sinistra iniziò a tremolare in preda ad un tic nervoso dovuto all'ansia della situazione.
Cercai di calmarmi, feci un paio di leggeri respiri e il tremolio cessò. Non avevo la testa per studiare, non lì almeno. Abbandonai il libro che avevo preso e mi guardai la ragazza disegnare. Era bravissima!

- Sei molto brava - dissi piano. - Io sono una frana nel disegno - continuai il discorso timidamente.
Poi notando che non mi ero ancora presentato le porsi la mano
- Mi chiamo Lukas -
 
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Sivra
view post Posted on 18/3/2012, 21:03




All'improvviso, il ragazzo accanto a lei iniziò a fare un sacco di confusione, la carta scrocchiava appena, la piuma strofinava sul foglio, poi il frusciare delle pagine del libro, e la successiva chiusura del tomo.
Sivra sospirò appena, non c'era concentrazione così.
Sentì anche la gamba di lui sfregare contro il tavolo, e Sivra si incupì appena. Quanto rumore!
Ma di certo non poteva dire nulla, non stava parlando, e nessuno nei paraggi poteva riuscire a sentire.
Poi ancora lui le rivolse la parola, e la corvetta sollevò il viso dal foglio, voltandosi a guardarlo, scandagliandolo appena, con quei suoi occhi di zaffiro e smeraldo.
Assieme ai capelli, anche gli occhi ora iniziarono a cambiar colore, tingendosi di un viola ametista.
Brava? No, si tratta di allenamento.
Ancora il carboncino passò a sfumare il musetto di Soray sul foglio, poi parlò ancora.
Quando passi tanto tempo in orfanotrofio ti trovi prima o poi qualcosa da fare.
Lo sentì presentarsi e allora fissò nuovamente gli occhi chiari di lui, posando il carboncino.

Sivra.
Sivra Valentine Langland Black.
 
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Gïãnlucã
view post Posted on 18/3/2012, 21:20




I miei occhi di color celeste fissarono i suoi occhi smeraldo... Tutto ad un tratto anche il colore degli occhi delle pupille della bellissima corvonero cambiò. Rimasi stupito, ma non lo diedi a vedere. Di certo avevo letto qualcosa del genere nei tomi di trasfigurazione, ma non ne ero sicuro e per non sembrare stupido o insulso agli occhi della ragazza non feci domande.
Scoprii che la ragazza corvonero si chiama Sivra e tanti altri nomi altisonanti, ma sopratutto che come lui aveva passato tanto tempo all'orfanotrofio. La sofferenza che provocano edifici del genere è immensa, bambini abbadonati dalle famiglie perchè morte o perchè non in grado di gestire un figlio, gli faceva rabbia. Ne aveva più volte parlato con lo psicologo e con esso aveva stabilito che la rabbia è l'inizio della fine. Questo pensiero lo risollevò su.

- Anche tu.. - cercando di iniziare un discorso.
- Anche tu sei stata all'orfanotrofio? - feci una domanda stupida, ma provai a svicolare dicendo - Mi dispiace... -
 
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Sivra
view post Posted on 18/3/2012, 21:42




Quegli occhi così azzurri e intensi si posarono in quelli di lei, e Sivra ne fu colpita. Arrossì appena un po' nel sentirsi così osservata, le guance si tinsero di un rosa più scuro, e lei mosse appena un po' il capo, facendo in modo che i capelli le nascondessero quel rossore.
Ascoltò poi quello che diceva il ragazzo, Lukas, annuendo subito dopo.
Sì beh, prima dell'orfanotrofio sono stata in un laboratorio...
Recuperò il controllo di sè e tornò a fissarlo.
I miei genitori mi hanno venduto per degli esperimenti a degli scienziati babbani, decisamente, uno schifo.
Sorrise disinvolta, pensando alla fine che il dr. Crast aveva fatto per mano sua, morto sgozzato nello stesso ascensore del suo laboratorio.
Ah, la pace interiore a quel pensiero.
Sono scappata da lì e delle persone mi hanno portato in orfanotrofio..Sicuramente non venivo più picchiata e torturata, ma i bambini delle volte sono tremendi.. specialmente se hanno davanti qualcuno che è diverso da loro. Non era mica colpa mia se sono una strega. Scrollò le spalle, sospirando ancora una volta, poi un sorrisino.
 
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Gïãnlucã
view post Posted on 18/3/2012, 22:36




Rabbia, senti montarmi talmente tanta di quella rabbia che si vide la vena che pulsava. Strinsi i pugni.
Io, durante la mia infanzia, avevo sofferto molto anche se la mia sofferenza non poteva essere paragonata a quella di Sivra. Lei era stata venduta, era stata torturarata, marchiata e io non potevo sopportarlo. Il suo senso di giustizia non lo tollerava.
Se li avrei avuti tra le mani, non li avrei uccisi, no. Quello sarebbe stato un premio. Li avrei torturati allo stesso modo della giovane.
Scrocchiai le dita come ero solito fare nei momenti di rabbia, era il mio modo di stemperarla.
Feci un respiro profondo.
Mentre abbassavo lo sguardo notai i polsi della giovane. La manica si era alzata abbastanza tanto da far vedere dei segni.

- Posso vedere i polsi? - chiesi pacato.
La cicatrice sul suo occhio destro brillò alla luce della biblioteca.
Gli prudeva la cicatrice, era sintomo di rabbia repressa
 
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Sivra
view post Posted on 18/3/2012, 22:47




La corvonero fissò il ragazzo in silenzio, non aveva proferito parola per tutto il suo racconto. Anche se, probabilmente se lo avesse fatto, Sivra non avrebbe badato molto a quello che diceva.
Ma poi una rivelazione, e Lukas le sembrò diverso da tutte le altre persone alle quali aveva raccontato la propria storia.
Niente mi dispiace, niente pietà, niente commiserazione.
Con occhi nuovi fissò il volto del corvonero.
Quella richiesta poi, la lasciò spiazzata. Quando era capitato che qualcuno vedesse le sue cicatrici le persone rimanevano inorridite, scandalizzate, dispiaciute. Ma mai nessuno le aveva chiesto se potesse vederle.
Un po' spaesata annuì, per poi fissare i propri polsi, e ruotare il busto in modo da porgerli al ragazzo, arrossendo ancora un po', nuovamente.
Notò la cicatrice del giovane, si accigliò appena,domandandosi per un attimo come se la fosse procurata.
 
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Gïãnlucã
view post Posted on 18/3/2012, 23:05




La ragazza ruotò lentamente i polsi. Forse indelicatamente, presi il polso destro di Sivra e lo incominciai ad analizzare.
Era orrido, non tanto la forma della cicatrice, ma quanto la gente potesse procurare del male su i suoi simili, perchè come gli era stato insegnato, tutti sono uguali ma al tempo stesso tutti sono diversi. Lasciai delicatamente il polso della ragazza e fissai il tomo che avevo preso. Per sbaglio feci cadere lo zainetto che avevo provocato, i ragazzi presenti nella stanza mi dissero di fare meno casino e io ricambiai con uno sguardo cattivo.
Posai le mani sul tavolo e cercai di contenermi. Avrei voluto lanciare qualcosa per aria per sfogare la rabbia, ma continuavo a grattarmi la parte soprastante della cicatrice.

- Chiunque sia che ha fatto questo, non è umano. - dissi con apparente calma.
*Che le loro anime possono girovagare sulla terra senza trovare pace* pensai con vigore.
Iniziai a fissare gli occhi della ragazza. Erano stupendi!

 
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Sivra
view post Posted on 18/3/2012, 23:15




Sivra lasciò che Lukas prendesse i suoi polsi, scrutandoli come grande oggetto di interesse. Non comprese appieno il perchè di quel gesto, ma domande non ne fece.
Quando lui poi parlò lei scrollò le spalle.
Umani o no, hanno finito di compiere le loro malefatte... Ho... letto su un giornale sì, che il laboratorio dove ero stata mandata era stato violato ed il direttore ucciso brutalmente.
Ah se solo tutti sapessero che era stata proprio lei a sgozzarlo, come lo sporco maiale qual'era. Chissà che effetto avrebbe fatto agli occhi del giovane...
Lo osservò poi quando fece cadere lo zaino, sorrise un po' nel sentire tutti gli SSSSSSSSSSSHHHHHHHHHHH della sala.
Una delle mani andò a coprire la bocca per mascherare la piccola risatina che le stava sfuggendo.
Lo ritrovò poi a fissarla, Sivra inclinò il capo, come aspettandosi che dicesse qualcosa.
Sì ?
 
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