Maybe It's Not Too Late..., x Mary

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view post Posted on 14/4/2012, 21:06
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Auror
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Presto avrebbero dovuto dire addio alla pace,ma quando stava con lui,quando stava con un amico con cui aveva ormai anche una certa confidenza,la pace era interiore,non esteriore. Aveva alzato il capo,ma la mano era ancora lì,a stringere quella dell'amico e per nessuna ragione l'avrebbe lasciata. Semplicemente,voleva tenerlo vicino a se,non voleva che sfuggisse nuovamente alle sue grinfie. Non era il tipo che credeva al "Per sempre",ma in quel momento si sentiva sciocca ed infantile e credeva,seppur inconsciamente,che l'amicizia con Bart potesse davvero durare per sempre. Si immaginava cinquant'anni dopo: lei,Bart,Paul,Julie,Nicola, condividevano una mega villa con vista sul mare. Giocavano,rideva,scherzavano nonostante l'età.
In realtà,non dovevi neanche scusarti.
Cercò il contatto visivo e lo trovò. Quando il suo sguardo s'intersecò con quello del rosso,sorrise. Semplicemente,i suoi occhi sorrisero,il suo viso sorrise,lei,completamente lei,sorrise. Aveva sentito le sue spiegazioni,eppure non trovava il motivo delle sue parole. Le bastava un "Basta,pensiamo al futuro,insieme". Perchè è questo quello che voleva,un futuro insieme.
Futuro Bart..futuro. Insieme,ovviamente.
Quando pensava al suo futuro,anzi quando pensava al futuro di Bart,non vedeva altra ragazza al di fuori di se stessa e magari della madre. Si,era convinta di questo,era certa.
Ma,non saremo gli unici a stare insieme,dico bene..Eh!
Gli diede uno spintone. Ovviamente si riferiva alla ragazza di Bart,la serpeverde. Non aveva visto neanche più lei in giro,ma aveva colto una certa attrazione tra l'amico e la serpe. Aspettava la risposta del rosso e,come di consueto,poggiò nuovamente la sua piccola testa sulla spalla di Bart.

 
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Blazeboy$
view post Posted on 14/4/2012, 21:29




L'aria era diventata più sopportabile e leggera attorno a loro. Ora vigeva un'aura più calma, un alone di tenerezza che li avvolgeva.
Sentì ciò che disse la Grifondoro, e la guardò negli occhi come per farle intendere che ciò che si era lasciata sfuggire era un'enorme cavolata. E notò come lei lo guardasse in modo morboso, quasi vogliosa di guardarlo negli occhi, di poter parlare faccia a faccia, di rivedersi meglio dopo tanto tempo.
Lui sorrise, sorrise di cuore, e scosse lievemente il capo. Quella ragazza riusciva a metterlo di buonumore, sempre e comunque.
Guardò come anche lei sorrideva e si rese conto di quanto fosse bella. Non ci aveva mai pensato, non aveva mai fatto pensieri su quella ragazza. Ma era davvero tenera, carina, era bella sia dentro che fuori. Il suo sorriso era radioso e i suoi occhi parlavano, inviavano emozioni e sensazioni, tutte positive.
La ragazza accennò al futuro, al loro futuro insieme, e aggiunse che non sarebbero stati gli unici. Gli diede una spintarella affettuosa, e con la sua espressione lasciò intendere molte cose. Molte. Cose che Bart aveva tentato di lasciarsi alle spalle, e che aveva anche pensato di chiarire, di risolvere.
Era chiaro che Mary si riferiva a Nymph, alla relazione del Corvonero e della Serpeverde. Bart sorrise lievemente, cercando di non lasciare trapelare il suo disappunto.
Nascose il tutto dietro quel sorriso, che si allargò quando il suo sguardo scese sull'asciugamano che la Grifondoro teneva ancora attorno al collo.


- Mary... - cominciò a dire, tentando invano di non scoppiare a ridere. - Scusa se te lo chiedo, ma sei buffa con quell'asciugamano! Sei diventata una sportiva? - le chiese, continuando a ridere.
Le lasciò la mano per poter sbellicarsi meglio, e le lanciò occhiate di sottecchi per captare la sua reazione. Non aveva ancora conosciuto nessuno a Hogwarts che si alzasse presto la mattina per fare una corsetta nel parco, ma del resto non aveva visto neanche persone che se ne stavano sulla scalinata principale all'alba a guardare il panorama. Erano pari...
Le si avvicinò nuovamente, ancora ghignante, e le passò una mano attorno alla vita, avvicinandola a sè. Le lasciò così poggiare la sua testa sulla propria spalla, e ritornarono alla posizione di prima, con gli sguardi sognanti e vaganti per il paesaggio che si svegliava al loro cospetto. Quel giorno molte cose stavano cambiando. Anzi, tutto stava ritornando com'era prima, come i pezzi d'un puzzle. Ma lui era ancora all'inizio. Eppure si sentiva già soddisfatto, si sentiva già realizzato.

 
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view post Posted on 15/4/2012, 16:01
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Era diverso in quel momento. Avevano iniziato con un abbraccio,poi con la serietà e poi erano tornati alle coccole. Non erano loro i lunatici,ma il momento,il tempo,l'aria,Hogwarts. L'importante era comunque stare bene,seri,sorridenti,tristi. Teneva ancora la sua mano,le dita si intersecavano tra loro creando un unione unica,lontano da ogni cosa,da ogni persona. Non percepiva nessuna sensazione al di fuori dell'amore che in quel momento provava per il suo amico,tornato da lei. La sua testa sulla spalla morbida del compagnio. Poteva chiedere di meglio? Forse,ma se c'era,lei in quel momento non lo voleva. Era quello il suo momento perfetto. Aveva cercato ed infine trovato lo sguardo dell'amico e per un attimo si perse nel verde dei suoi occhi: lo guardava,praticamente sempre. Lo aveva ricordato,eppure mentre lo fissava in quel momento,trovava quegli occhi ancora più stupendi ed era felice di poterli vedere ancora,ed ancora,ed ancora. Sentì la mano di Bart allontanarsi per un attimo e si sentì vuota al mancare del contatto. Dopo aver abbassato il viso per controllare che effettivamente la sua mano era lontana da quella del Corvonero,la rialzò per chiedere spiegazioni,ma non poté fare a meno di vedere Bart ridere sotto i baffi. Si portò subito le mani sul viso,trovando il motivo di tale divertimento,poi l'amico parlò. Portò il suo sguardo sulla sua asciugamano,posata sulle sue spalle,fino ad arrivare al collo. Cinse le braccia conserte all'altezza del petto.
Io sono sempre stata sportiva.
Alzò il viso con finta indifferenza,mentre preparava la sua mossa mentalmente. Non vi necessitò di grande impegno. Prese un lato della sua asciugamano ed iniziò a colpire Bart,ridendo a sua volta. Lo colpiva,non con forza,ma con estrema dolcezza,quasi ad accarezzarlo con quella stoffa bianca. Smise quando seguì la mano del rosso cingersi alla sua vita,tirando il corpo di Mary verso l'amico. Lasciò cadere l'asciugamano ai suoi piedi. Era divenuta leggermente rossa ma non si sorprese più di tanto,c'era sempre un pò d'imbarazzo e non ricordava molte persone cingerle la vita per tirarla a se. Continuò a ridere,mentre trovò nello sguardo di Bart un amico fedele,qualcuno che aveva preso,forse troppo facilmente,un posto nel suo cuore. Era solo felice di averlo trovato,di averlo cercato ed infine riavuto,come un tesoro,era suo. Abbassò il capo fino a posarlo sul petto dell'amico,portando entrambe le braccia al petto dell'amico. La destra era posata sul cuore. Lo sentiva. Si era avvicinata ancora un pò,trovando in Bart protezione e riparo. Si stavano abbracciando,di nuovo e le sarebbe piaciuto rimanere sempre,sempre così. Adorava gli abbracci,le piacevano,soprattutto se li riceveva o li dava alle persone a cui teneva.

 
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Blazeboy$
view post Posted on 17/4/2012, 15:07




Bart resistette imperterrito ai colpi d'asciugamano infertigli dall'amica Grifondoro, mentre a capo chino si stringeva a lei.
Mary gli disse che era sempre stata sportiva, in risposta alla sua battuta. Eppure Bart non lo sapeva, e ciò accentuava sempre più quanto poco la conoscesse. Anzi, quanto poco si conoscessero entrambi... Ma non voleva pensarci ora, non ancora.
Il vento mattutino oramai non era più algido come pochi minuti prima, quando il sole non era ancora sorto del tutto, ma era piacevole. Bart socchiuse gli occhi e si lasciò cullare da quel silenzio, quella calma piatta. Era rilassante...
Eppure era strano ritrovarsi con Mary dopo tanto tempo. Sembrava essere passato un secolo o nemmeno un giorno contemporaneamente. Una strana sensazione...
Non voleva pensare troppo però, come al suo solito; voleva solo godersi quel momento dopo tanto tempo. Si passò una mano fra i capelli, oramai cresciuti dall'anno prima quando li aveva suo malgrado tagliati, e si posizionò meglio sul gradino. Il suo fondoschiena cominciava a protestare contro quella dura pietra e quella posizione rannicchiata gli era diventata scomoda.
Si sciolse dolcemente dalla stretta e, sospirando, si sollevò.


- Mi son stancato di star seduto - proferì, sistemandosi meglio la maglietta. Salì così i gradini e si poggiò coi gomiti sul parapetto della scalinata, anch'esso di pietra. Non era il massimo della comodità e dell'agio, ma poteva bastare.
Attese che Mary gli si avvicinasse, mentre scrutava attentamente il parco, quasi in cerca di qualcosa. Gli sarebbe piaciuto poter fare una passeggiata con l'amica, ma invece le disse:


- Caspita, è passato così in fretta un anno. Il tempo vola... -. Non sapeva perché lo stava dicendo, le parole erano partite prima di poterle formulare meglio. Non voleva cominciare a filosofeggiare o peggio ancora, ma semplicemente era appena venuto a capo di quella verità.
Ricordò gli anni prima di Hogwarts, quando aveva atteso con ansia la lettera, quando desiderava ardentemente poter cambiare vita e poter essere finalmente sé stesso. E ora si trovava lì, dove aveva passato il suo primo anno e già si avvicinava la fine del secondo.
Beh, qualcosa però era cambiato. Bart aveva trovato il modo di poter socializzare, di fare amicizia, e si era finalmente sentito a suo agio. Era capitato a Corvonero, e in quella Casa stava bene.
Anche attorno a lui tutto cambiava. I giorni passavano con immagini che si susseguivano, che lo circondavano e non si fermavano mai. Le persone cambiavano, le sue sensazioni e il suo modo di pensare... Tutti segni evidenti del trascorrere inesorabile del tempo.
Non voleva tuttavia tediare Mary con quelle sue riflessioni. Si arrabbiò con sé stesso perché come al solito si perdeva nel filo continuo dei suoi pensieri.
Bart poggiò meglio i gomiti sulla balaustra, con la testa abbandonata sui palmi.


- Non vedo l'ora di rivedere Paul... - disse, quasi in un sussurro che però arrivò all'orecchio dell'amica prima di disperdersi nel vento.
- Potremo così riunirci di nuovo, tutti e tre, e magari fare qualcosa insieme. Non so, qualcosa di divertente tra amici! -

Sorrise malinconico, con gli occhi sognanti; nella sua mente già immaginava pomeriggi trascorsi con Mary e Paul, spensierati e felici. Chissà se sarebbe stato di nuovo possibile...
Lui continuava ad essere speranzoso, riponeva la sua fiducia nel Tassorosso e credeva fermamente che presto i tre sarebbero tornati come prima. Non aveva nessuna intenzione alcuna di perdere altro tempo, di sprecare ennesimi mesi della sua vita. Voleva solo essere felice, e attorniarsi nuovamente dei suoi migliori amici. Chiedeva forse troppo?

 
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view post Posted on 18/4/2012, 09:35
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Una fitta. No,questa volta non era niente di romantico o sdolcinato,era una vera e propria fitta. Mentre Bart si alzava,dirigendosi qualche scalino più su,appoggiandosi poi sul parapetto della scalinata,la bionda si massaggiava la tempia,quasi a voler trovare rimedio a quel dolore lancinante. Era diverso. Non era come quando aveva una fitta a causa di una "predizione". Quello era solo un comunissimo mal di testa,forse dovuta alla corsa che aveva fatto. Sorrise,cercando di non pensarci,alzandosi a sua volta dai freddi gradini,massaggiandosi il sedere ormai privo di ogni vitalità.
Hai ragione. Questo marmo fa male!
Affermò sbigottita. Continuava a sorridere,amlgrado il dolore trapelasse dai suoi occhi che erano ormai solo un velo che copriva la sua mente. Quella giornata era forse durata troppo anche per lei? Doveva forse andar via? Ogni parte del suo corpo,tutto diceva di no,perchè non voleva andare via,ma in fondo se non stava bene,non poteva rimanere lì. Si trovava qualche scalino sotto il Corvonero e,dandogli le spalle,anche lei riusciva ad ammirare il paesaggio. La voglia di correre era però finita e mai avrebbe accettato che il rosso la portasse lì fuori. Girò il capo verso un lato,quando percepì la voce sussurante di Bart arrivarle all'orecchio. Paul. Anche lui era cambiato da quanto aveva capito. Si sentiva l'unica deficiente che era rimasta uguale,immutata,ma forse si sbagliava.
Certo Bart,non preoccuparti. Tornerà tutto come prima.
Lo disse quasi con voce materna,quasi ad accudire un figlio dopo un brutto incubo. non poté ignorare però il dolore che ancora arrivava potente alla sua testolina bacata. Inarcò le sporacciglia,massaggiando ancora con la mano la fronte dolorante.
Senti Bart,vorrei tornare nel dormitorio,non mi sento molto bene.
Durante il suo piccolo monologo,si era girata verso l'amico,ritrovandosi finalmente faccia a faccia. Salì queli pochi scalini,superandolo di uno. Lui rimaneva più alto,questo era ovvio,tutti erano più alti di Mary. No,non riusciva a continuare il dialogo,doveva correre in infermeria e placare il dolore,davvero. Allungò le mani,posandole su entrambe le spalle di Bart,poi si avvicinò,stampandogli un bacio sulla guancia. Guance davvero morbide ad essere sinceri. Rimase in quella posizione per qualche secondo,le parvero eterni e forse lo erano. Poi si allontanò,salendo le scale con lentezza e stanchezza,quasi a dover forzare ogni piede a salire,seguendo l'altro. Prima di andare via,abbassò nuovamente il capo verso l'amico.
Quando il sole tramonterà,tra una settimana,ci incontreremo nuovamente. Forse prima,chi lo sa. Ma in un posto preciso caro Corvo,sotto l'albero. Il nostro.
Sorrideva,mentre il suo tono di voce era allegro e visibilmente felice. Nascondeva con abilità magistrale il mal di testa che si portava dietro. Mosse la mano,salutando ancora l'amico,per poi percorrere gli scalini che la portavano nella sua sala comune. O forse no. Deviò,percorrendo una strada diversa. Dove stava andando? Forse solo ad ingozzarsi prima di colazione.

 
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Blazeboy$
view post Posted on 18/4/2012, 15:35




Bart non aveva notato che la ragazza avesse un malore, in quanto lei gli stava alle spalle e lui era ancora poggiato comodamente sul parapetto, con lo sguardo vagante.
Infine, quando sentì la voce rassicurante e tremolante di Mary, inarcò la schiena e si voltò verso la Grifondoro. Notò come si passasse le mani sulle tempie, e difatti lei lo informò che si sarebbe ritirata in dormitorio siccome non stava bene.


- Mi dispiace - disse solo, stringendo le labbra e inarcando lievemente le sopracciglia. Era evidente ormai quanto stesse male Mary, le si leggeva negli occhi.
Ma perché negli ultimi giorni tutte le ragazze con cui si ritrovava si sentivano male? Era forse colpa sua, era lui a fare qualcosa di sbagliato?
Mary gli pose le mani sulle spalle e gli scoccò un bacetto sulla guancia. Bart fece un mezzo sorriso, e notò come l'amica lo fissasse dritto negli occhi. Cercò di non sentirsi a disagio e di mantenere lo sguardo, finché poi Mary non si allontanò.
Sospirò e guardò l'amica premurosamente mentre quella risaliva la scalinata. Sperava almeno che non si fosse sentita male durante il tragitto...
Ma Mary non gli disse cosa avesse di preciso, così si limitò a fissarla spaesato. Stava per ritrovarsi da solo, e temeva che i brutti pensieri lo avessero tormentato di nuovo. Ma non poteva vivere con quella paura, doveva riuscire a dominare la sua mente. Gli piaceva pensare, ma ultimamente ne era stato angosciato, preda di quei vortici avvilenti che lo avrebbero portato solo alla disperazione.
Prima di sparire dietro alla porta d'ingresso, Mary gli si avvicinò e gli sussurrò delle parole: un prossimo incontro, la settimana seguente, sotto l'albero dove l'anno prima i tre amici si erano conosciuti meglio e avevano stretto amicizia.
Bart annuì sorridente, e le disse:


- Non vedo l'ora, cara... Riprenditi presto, ti raccomando -.
Bart sollevò una mano in segno di saluto e fissò l'amica mentre spariva via. Si ritrovò solo, col vento che soffiava e gli scompigliava la chioma rossiccia. Il cielo si era tinto di un azzurro nontiscordardime e le nuvole biancastre erano sparse qua e là come batuffoli sulla volta. Il sole risplendeva pallido, segno evidente che la colazione era probabilmente già cominciata in Sala Grande, per gli studenti meno dormiglioni.
Bart non era particolarmente affamato, ma doveva pur sempre mettere energie in corpo. Si stiracchiò per bene e si lasciò scappare uno sbadiglio. Non voleva immaginare il suo aspetto in quel momento, i suoi occhi di sicuro rossi dal sonno marcati da ombre violacee. Rabbrividì al pensiero...
Inspirò per un'ultima volta l'aria fresca e pura del mattino e poi si voltò verso l'entrata del castello, il portone di quercia che lo attendeva cigolante e imponente. Vi si diresse a passo lento, senza troppa fretta, sentendosi più leggero, decisamente meglio rispetto a prima.
Era sicuro che da quella sera non avrebbe più avuto incubi e magari si sarebbe fatto una bella dormita...

 
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20 replies since 1/4/2012, 19:26   164 views
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