| Talìa attese la risposta del ragazzo, osservando ogni suo minimo gesto o espressione. Vide fierezza e sfida nei suoi occhi, certamente era felice della sua condizione. Spiegò di provenire da un'umile casa al centro di Londra, sottolineando l'importanza che lui e la sua famiglia davano ai beni materiali. Il materialismo. Un argomento complicato e controverso, ma che Talìa condivideva in molti punti. Il ragazzo rivolse la domanda alla serpe con fare provocatorio. Un momento prima che lei potesse rispondere continuò il suo discorso, stavolta specificando lo stato di sangue e quanto questo, secondo lui, non avesse alcun significato. Per tutta risposta Talìa sorrise divertita: "Io vengo dalla Londra magica, vivo in una magione in stile scozzese lontano dai rumori e dai fastidi della città." Rifletté sul modo in cui aveva parlato il Grifondoro. Alzò lo sguardo usando la stessa fierezza con cui Maark si era rivolto a lei, dicendo tranquillamente: "Parli della ricchezza come se fosse qualcosa di cui vergognarsi." A questo punto divenne seria, ma non staccò lo sguardo dal ragazzo neanche per un secondo. Strinse gli occhi in maniera impercettibile e parlò tirando fuori tutto l'orgoglio che provava, il suo e quello della sua nobile casata, usando parole decise, ma senza abbandonare il suo tono rilassato: "Sai, molte persone desiderano più di ogni altra cosa ottenere dei risultati nella vita che li portino al successo e al potere. Io credo che questo non sia sbagliato neanche un po’, se riesce a farti stare bene con te stesso. Quella casa appartiene alla mia famiglia da tempo ormai, ed è giusto che sia così, visto che molti, prima di me, hanno sudato per ottenerla." Continuò a guardare il ragazzo negli occhi per un po'. Era fiera della sua famiglia, nonostante avesse qualche problema con i suoi genitori. Ed era fiera anche della sua purezza di sangue, custodita ormai da secoli nella sua genealogia.
|